L'omicidio dell'agente Tippit

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marco2504
00martedì 21 dicembre 2004 04:46
Visto che nessuno mi ha dato una spiegazione riguardo l'esame di russo di Oswald, cercherò di analizzare un altro tassello debole, secondo me, nella ricostruzione fatta dalla commissione Warren in relazione ai movimenti di Oswald dopo gli spari in Delay Plaza.
Facendo riferimento al capitolo IV, in particolare a p.158, Oswald, circa 18 minuti dopo l'attentato, prese un taxi da cui scese nei presi dell'incrocio tra Beckley Ave. e Neely St. alle 12.54. Per raggiungere la rooming house al 1026 North Beckley Ave. a piedi impiegò circa 6 minuti( 5 minuti e 45 secondi secondo le prove effettuate dalla commissione, vedi p.650)(ancora devo capire perchè non lasciò il taxi direttamente davanti al proprio alloggio, invece di passarlo e poi dover tornare indietro a piedi...).
Oswald arrivò alla Rooming house tra le 12.59 e 1.00, come confermato dall'housekeeper, Earlene Roberts. Secondo la sua testimonianza, Oswald rimase lì solo per 3 o 4 minuti.
L'omicidio di Tippit fu registrato sulla radio della polizia alle 1.16.
Considerando che Oswald lasciò la Rooming House alle 1.03, secondo la commissione, e raggiunse l'incrocio tra 10th st. e Patton ave. alle 1.15, impiegò circa 12 minuti di cammino per coprire la distanza.
Domingo Benavides, che assistette all'omicidio da un pickup truck a circa 25 piedi di distanza,, fu il primo a riportare l'omicidio usando la radio della macchina di Tippit alle 1.16. Probabilmente, considerando che Oswald scambiò qualche parola con Tippit, e Benavides aspettò nascosto nel truck finchè l'assassino si fosse allontanato, Oswald arrivò forse anche prima delle 1.15.
Se Oswald impiegò circa 5 minuti e 45 secondi per coprire 0.30 miglia (dal momento che lasciò il taxi e arrivò alla rooming house), come fece a coprire la stessa distanza in senso contrario e, poi, raggiungere il luogo dove Tippit fu ucciso in 12 minuti, ma probabilmente meno, considerando che la distanza tra la rooming house e il luogo dove fu ucciso Tippit risulta 0.85 miglia, ovvero quasi tre volte la distanza che Oswald aveva coperto in quasi 6 minuti.
Tra l'altro durante questo tragitto avrebbe dovuto attraversare la strada per 6 volte, osservando la ricostruzione del suo percorso fatta dalla commissione Warren.
La commisione ha sostenuto che, con una passo veloce, Oswald avrebbe coperto la distanza nei tempi previsti. Io ritengo che avrebbe dovuto correre.
Se poteva camminare alla svelta, perchè non si è lasciata aperta l'ipotesi che avrebbe potuto correre, in fondo aveva appena ucciso il Presidente degli Stati uniti...

[Modificato da marco2504 21/12/2004 4.49]

[Modificato da marco2504 21/12/2004 4.52]

Diego Verdegiglio
00martedì 21 dicembre 2004 13:38
Ho rifatto questo tragitto a Dallas cronometro alla mano: i tempi corrispondono.L'esame di russo
Caro Marco,
sull'esame di russo di Oswald potrà leggere quanto riporta il Rapporto Warren. C'erano molti iscritti ai corsi di russo del Marine Corps, non c'era nulla di strano né ciò implicava alcunché in merito al futuro ruolo di Oswald nell'assassinio del Presidente (Oswald studiava il russo sotto la presidenza Eisenhower, quando Kennedy non aveva neanche prestato giuramento come Presidente).Ho rifatto a Dallas i percorsi di Oswald da e per la pensione, e i tempi corrispondono. Tutti i testimoni parlano di un uomo che non correva, ma andava a passo spedito. I tempi citati dal tassista e dalla Roberts sono approssimativi. Io sono entrato nella pensione (ora museo a pagamento) di Oswald ed ho impiegato poco più di 70 secondi per entrare, sciacquarmi rapidamente mani e viso, prendere un oggetto (pistola) e mettere un giubbotto, che Lee si abbottonò uscendo da casa. Ho anche cronometrato il tempo di Oswald per scendere dal sesto piano alla sala mensa senza correre: 72 gradini in circa 40 secondi.Whaley non segnava con esattezza gli orari delle corse del taxi, ma solo approssimativamente.Su Internet, se conosce l'inglese, troverà la sua deposizione.Mi spiace dover ripetere sempre le stesse cose, ma qui se non si risponde si fa la figura di chi vuole ignorare i lettori del Forum! Con cordialità. DV che
marco2504
00mercoledì 22 dicembre 2004 00:16
Caro Verdegiglio,
Le sarei veramente grato se mi indicasse dove posso trovare nel rapporto Warren ulteriori informazioni riguardo all'esame di russo (a parte il fatto che fu sostenuto nel 1959 e valutato "poor"), visto che non ho completato la lettura.
Per quanto riguarda il tragitto di Oswald, è evidente che i tempi citati dai testimoni siano approssimativi. Io ho fatto i miei ragionamenti in base alle conclusioni ufficiali della commissione.
Il fatto che Lei abbia ripercorso l'esatto tragitto di Oswald nei tempi previsti crede, obiettivamente, che possa dimostrare la veridicità di quei tempi. Voglio dire, anch'io domani potrei rifare lo stesso percorso e dirLe che è assolutamente incompatibile con quello che è stato raccontato. Non possiamo avere l'assoluta certezza di ripetere esattamente quello che fece Oswald il 22 novembre 1963.
Il vero problema, secondo me, è che la commissione accettò una ricostruzione chiaramente debole e, piuttosto che lasciare aperte altre ipotesi, oppure approfondire tale ricostruzione, lasciò che certe forzature risultassero evidenti ad un'attenta analisi.
Questo non dimostra che ci fu un complotto; però, non si possono negare delle carenze oggettive, come ho dimostrato sopra.
Sbaglio?
A presto
Diego Verdegiglio
00mercoledì 22 dicembre 2004 03:16
Si,Lei a mio avviso sbaglia
Si,caro Marco.Lei a mio avviso sbaglia.Se Lei rifacesse quel percorso di Oswald (come la discesa dei 72 gradini)proverebbe senza dubbio alcuno che Oswald POTEVA aver fatto quel tragitto in quei tempi. O forse Lei pretende di visionare un filmato di Oswald ripreso mentre compie quei movimenti, filmato che ovviamente non esiste? Queste, in termini investigativi, si chiamano ricostruzioni sulla scena dei fatti e servono appunto a dimostrare che un uomo, con le caratteristiche fisiche simili a quelle di Oswald (nel 1993 pesavo circa 80chili e sono alto 1,77), percorre a passo spedito quel tragitto e riproduce i tempi attribuiti all'autore del crimine. Su questo Forum il magistrato Franz di Genova dubitò che Oswald potesse aver lasciato l'arma al sesto piano e fosse sceso alla mensa in 90 secondi. Poiché oggi le scale interne del magazzino sono state demolite, a Dallas mi sono allontanato a lunghi passi (ma senza correre)dalla finestra del sesto piano dopo aver simulato l'ultimo sparo, ho finto di mettere il mio ombrello come fucile nell'angolo degli scatoloni e mi sono avvicinato alla porta delle scale. Tempo: circa 25 secondi. Nel mio palazzo di Roma ho fatto la discesa spedita di 72 gradini (più tre pianerottoli) senza correre e senza affanno in poco più di 40 secondi, cronometro alla mano. Fanno in tutto circa 65-70 secondi. Lasciamo altri 20 secondi (e sono anche troppi)ad Oswald per entrare nel locale della mensa ed avvicinarsi al distributore automatico di bibite, senza tuttavia prendere una bottiglia (il poliziotto Baker non gli vide bottiglie in mano). Vedrà che nei 90 secondi previsti si poteva fare quanto fece Oswald. Il dottor Franz fece fare la discesa di 72 gradini del suo palazzo da suo figlio e dovette darmi ragione.Non capisco perciò perché Lei debba a tutti i costi dubitare di quanto fu a suo tempo provato:io sono come San Tommaso e mi sono voluto accertare di persona di molte cose a Dallas (ho inviato alcune mie foto a Ferrero dei miei sopralluoghi e nel mio libro pubblico molte foto scattate da me personalmente nel 1993. Per inciso, per fare foto al sesto piano ottenni un permesso speciale della Direzione della Contea, che mi fece accompagnare da un suo agente: ai visitatori vengono sequestrati all'ingresso tutti gli apparecchi videocinefotografici). Se Lei coltiva il dubbio ad oltranza, faccia pure, è un Suo diritto, ma se mi chiede se sbaglia, io Le rispondo che secondo me sì, Lei sbaglia.
marco2504
00mercoledì 22 dicembre 2004 05:21
Caro Verdegiglio,
se mi permette, preferirei continuare a fare riferimento, in primis, alle conclusioni ufficiali della commissione, piuttosto che alle ricostruzioni sulla scena dei fatti effettuate da Lei. D'atronde, credo che Lei non sia l'unico ad avere effettuato tali prove nel corso degli ultimi 40 anni.
Lei mi ha fornito numerosi particolari relativi ad un episodio, i movimenti di Oswald all'interno del deposito dei libri, nonostante io non abbia mai citato, o messo in discussione, tale episodio nei miei precedenti interventi, mentre si è limitato a dirmi che il tragitto dalla rooming house fino al luogo dell'omicidio dell'agente Tippit avvenne nei tempi previsti perchè Lei ha ripercorso tale tragitto in quei tempi.
A parer mio, non è sufficiente ad avvalorare senza dubbi la ricostruzione della commissione, viste le lacune di tale ricostruzione, dedotte sulla base di un mio semplice ragionamento, basato non certo su qualche ipotetica teoria, bensì sui dati che la commissione stessa mi ha messo a disposizione.
Se si vuole accettare il risultato della commissione in modo acritico, di fronte anche alle oggettive discrepanze, non capisco come si possa credere di fare luce completa sui fatti di Dallas, a meno che non si creda di avere, a priori, la certezza su tutto.
Purtroppo, non ho ancora avuto le indicazioni sperate relative all'esame di russo. Visto che, dopo diverse richieste, non ho ancora una pagina del Rapporto a cui fare riferirimento, comincio a credere che le chiarificazioni riguardo al caso siano assenti, come temevo.
Saluti.
Diego Verdegiglio
00giovedì 23 dicembre 2004 02:57
Una risposta per Marco
Caro Marco,
troverà nell'edizione originale del Warren Report (pp.388-390, 685-687) i riferimenti allo studio della lingua russa.Veda anche le testimonianze Folsom a p. 307 del Volume 8 delle Udienze (Hearings)e le testimonianze dei commilitoni di Oswald alle pagine 244, 292, 315, 316, 319-323 dello stesso volume, oltre alla testimonianza del commilitone Thornley a pag. 87 del Volume 11.Veda anche la dichiarazione di una zia del commilitone Donovan di Oswald, Rosaleen Quinn, nel documento Commission Exhibit 2015.
Per quanto riguarda il tragitto di Oswald verso e dalla sua pensione, se Oswald è entrato in casa all'una circa, con la fretta che aveva (la Roberts gli disse "Che furia che ha!", Warren Report p. 163),non poteva impiegare più di due minuti per prendere pistola e giubbotto: voglio mettere anche in conto un lavaggio, col sapone, di mani e viso. Provi ad entrare Lei in casa Sua, vada in bagno, si sciacqui in fretta, vada nella sua camera, prenda un oggetto (pistola) ed un giubbotto ed esca frettolosamente da casa chiudendo la chiusura lampo del giubbotto.Mi dica quanto impiega e vedrà che Oswald, con tutta la sosta di pochi secondi sul marciapiede dove lo vide la Roberts dopo l'uscita, non può essersi allontanato dalla pensione dopo le 13.03. In poco più di undici minuti aveva il tempo di raggiungere a passo spedito il luogo del delitto Tippit (veda la mappa col percorso di Oswald Commission Exhibit n. 1119-A pubblicata a p. 158 del Warren Report).Il percorso tra il punto in cui lo lasciò il taxi fino alla pensione prese circa 6 minuti. Il tragitto tra la pensione e il luogo del delitto Tippit è circa il doppio della distanza fra lo stop del taxi e la pensione, quindi gli undici-undici minuti e mezzo sono compatibili con quella distanza. Immagini un altro minuto perché Tippit lo fermi, gli dica di fermarsi per un controllo e scenda dall'auto per andargli incontro (guardi che non sembra, ma un minuto non è così breve come si può pensare...). Siamo a pochi secondi dopo le 13.15. Oswald si allontana in fretta, pochi secondi di smarrimento dei testimoni sulla scena, poi il più coraggioso si fa animo, vede che Tippit è grave e usa il microfono della sua auto per lanciare un SOS alle 13,16.Questo è il tragitto che io ho fatto a Dallas.Certamente, molti prima e dopo di me hanno rifatto quel tragitto e l'HSCA, 15 anni dopo Warren, ha riesaminato e confermato la questione: Oswald aveva tutta la possibilità di fare le azioni attribuitegli, le ricostruzioni sono buone e le ho verificate di persona. Se poi Lei è uno dei fautori del dubbio ad oltranza, faccia pure, la cosa non mi riguarda. Non scriva però la frase "non mi date risposte, COME TEMEVO", perché se Lei "temeva" è venuto in questo sito con un pesante pregiudizio su tutta la faccenda e,se è così,nessuna spiegazione che potrei darLe varrebbe a convincerLa o potrebbe esserLe utile.Cordiali saluti. DV
marco2504
00sabato 25 dicembre 2004 19:32
Caro Verdegiglio,
La ringrazio per i riferimenti. La sua ricostruzione dei fatti, nonostante appaia convincente, ha il grande difetto di mettere un dato non vero in mezzo a tante altre considerazioni vere.
Quando Lei afferma che la distanza dalla rooming house fino al luogo dove fu ucciso Tippit è circa il doppio di quella tra la fermata del taxi e la rooming house, non riporta in modo corretto quello che è scritto a p.158 del Rapporto.
Come avrà certamente notato, nell'Insert A del Commission Exhibit No.1119-A, a destra, in alto, viene riprodotta la prima parte del percorso di Oswald. Vi è una legenda in cui vengono descritte le distanze in miglia. Come avevo già scritto in precedenza, una distanza risulta 0.85 miglia mentre l'altra 0.30.
Se la mia matematica è corretta, 0.85 è quasi tre volte 0.30, non il doppio.
Se lei adesso mi dice che ha misurato quella distanza personalmente, posso anche crederci, però la commissione ha commesso un grave errore che può rendere debole tutta la ricostruzione dei fatti.
Mi dispiace che non abbia letto con attenzione la mia ricostruzione che si basava proprio su queste distanze in miglia.
La lettura poco attenta dei miei interventi è confermata anche dal fatto che Lei ha citato, usando le virgolette, una frase che non ho mai detto: "non mi date risposte, COME TEMEVO".
Mi spiego: le chiarificazioni riguardo all'esame di Oswald, che ritenevo assenti, come temevo, non erano quelle di Lei o di altri utenti del forum, ma semplicemente quelle che avrei voluto trovare nel Rapporto, e che invece non avevo assolutamente riscontrato, dopo aver iniziato a leggerlo personalmente.
Poichè non ho pesanti pregiudizi anche se, a questo punto, forse non posso dire lo stesso di Lei, visto che mi ha attribuito una frase mai detta, leggerò i riferimenti che mi ha gentilmente fornito, nonostante abbia già potuto analizzare certi passaggi da Lei citati.
Saluti.

interista8
00lunedì 27 dicembre 2004 15:45
Risposta di DV molto convincente!
Caro Marco,
ho letto con attenzione lo scambio di messaggi tra te e DV, ed ho addero difficolta' a seguire la tua logica.
La questione mi sembra molto semplice:
Oswald e' tornato nella sua stanza (come confermato dalla padrona di casa, o contesti questo punto) ed in tanti (compreso il buon DV, la cui testimonianza diretta mi sembra estremamente pertinente) hanno verificato che il tempo stimato dalla commissione Warren per percorrere la strada tra la stanza e il luogo dell'omicidio Tippit e' perfettamente congruente e realistico.
Per me, persona semplice e logica, la questione e' finita qui.
Tu invece, con i tuoi sofismi, potresti continuare a ribattere a qualunque cosa il paziente DV ti possa rispondere per altri cento messaggi.
Dove vuoi arrivare? Qual e' la tua ricostruzione dei fatti?
Che Oswald era ancora a passeggio per strada mentre qualcun altro uccideva Tippit?
Davvero arduo comprendere dove vuoi arrivare

cordiali saluti

Biagio

www.biagioprivitera.it
Diego Verdegiglio
00lunedì 27 dicembre 2004 18:54
Va bene,caroMarco.Ha ragioneLei.Chiudiamola qui.Come ha ben capito,sono arrogante,prevenuto,falso
sabatinogiuseppe59
00mercoledì 29 dicembre 2004 19:27
x Marco2504
Avendo molto apprezzato il tuo intelligente e costruttivo senso critico, permettimi di aggiungere qualche elemento ai tuoi più che legittimi dubbi riguardo all’uccisione dell’agente Tippit.
A parte il fatto che nessuno ci ha mai spiegato perché Oswald per raggiungere la sua stanza in affitto avrebbe dovuto percorrere gli ultimi 500 metri a piedi e non in taxi, ti faccio notare che durante la prima ricostruzione della CW, effettuata per verificare il tempo impiegato dall’autopubblica, al tassista Whaley occorsero quasi 9 minuti (solo in seguito divennero 6) per coprire il tragitto in questione. E quel giorno non c’era il traffico che, il 22 novembre 1963, a seguito dell’assassinio di Kennedy, paralizzò la città di Dallas.
Quindi, non solo, per Oswald non erano sufficienti 12 minuti per essere presente sul luogo dell’assassinio di Tippit, e tu hai spiegato molto bene il perché, ma stando alle ricostruzioni e alla logica, Oswald probabilmente lasciò la camera qualche minuto dopo l’orario addotto dalla Commissione Warren.
Comunque, nonostante tutto, è la stessa Commissione a scagionare Oswald, non riuscendo ad attribuirgli tempi ragionevoli per poter uccidere il poliziotto. Infatti, collocandolo sulla scena del delitto quasi esattamente nel momento in cui la polizia venne a conoscenza della morte di Tippit, e cioè alle 13.15, ammette, suo malgrado, che Oswald non poteva essere stato l’assassino dell’agente.
Dal momento in cui il sospetto fu fermato da Tippit e fino al momento della chiamata radio alla centrale, fatta da un certo Bowley e non da Benavides, si verificarono una serie di circostanze che, ragionevolmente e sicuramente, richiesero un tempo quantificabile in minuti. Le circostanze sono le seguenti:
1) Dopo aver fermato il sospetto, Tippit rimase seduto al posto di guida e discusse con il suo carnefice, sembra amichevolmente, attraverso il finestrino del lato passeggeri.
2) Ad un certo punto Tippit scese dall’auto per avvicinare l’uomo, ma quando fu a circa metà della parte anteriore della macchina, il killer gli sparò alcuni colpi di pistola. L’omicida terminò la sua opera finendo l’agente con un colpo alla testa, e con molta calma, senza alcun timore di essere poi identificato, si liberò, in due riprese, dei bossoli vuoti, e infine si allontanò.
3) Da questo momento non è ben chiaro quanto tempo trascorse prima che Domingo Benavides decidesse di uscire dal suo camioncino per avvicinarsi a Tippit e constatarne la morte. Davanti alla CW Benavides dichiarò di essere rimasto nascosto per qualche minuto temendo che l’assassino potesse in qualche modo fargli del male. Dopodiché scese dal furgone, verificò la morte del poliziotto e cercò, senza riuscirvi, di avvisare la centrale di polizia usando la radio della macchina di Tippit.
4) A questo punto entra in scena Bowley, il quale stava passando di lì con la sua auto. Resosi conto dell’accaduto smontò dalla macchina e sostituendo Benavides al microfono della radio informò la polizia. Anche in questo caso non sappiamo quanto tempo passò dal momento in cui Benavides tentò di chiamare la centrale al momento in cui arrivò Bowley, che finalmente riuscì a mettersi in contatto con la polizia.
Il tempo trascorso affinché si verificassero le situazioni sopra descritte doveva essere detratto dall’ora, le 13.15, in cui la Commissione ritiene che la polizia ricevette la chiamata di Bowley, allo scopo di determinare, più o meno, l’ora in cui il killer arrivò sulla scena del delitto. Non solo la Commissione non effettuò nessuna detrazione di un tempo che poteva variare da un minimo di 4-5 a un massimo di 10 minuti, ma si guardò bene dal convocare un teste importante come Bowley. Se si pensa alle decine di testimonianze inutili e noiose che il Rapporto ci propina, questa ha tutte le sembianze di una vera e propria omissione.
Comunque, Bowley dichiarò all’FBI che il suo orologio segnava le 13.10 quando giunse sulla scena del crimine. Quest’orario è di sicuro coerente e in sintonia con i tempi che ho appena esaminato nei quattro punti proposti, e il tutto ci suggerisce che Tippit fu ucciso prima delle 13.10.
Persino Helen Markham contraddice la Commissione su questo argomento. La donna, infatti, stava aspettando l’autobus delle 13.15, che evidentemente non era ancora passato, e considerando gli abituali orari di uscita della Markham per recarsi alla fermata dell’autobus, è più che plausibile che la sparatoria avvenne non dopo le 13.10.
Le due versioni delle trascrizioni delle chiamate radio della polizia a disposizione della Commissione Warren ci riservano inaccettabili quanto vergognose contraddizioni ed omissioni in momenti cruciali di quel 22 novembre. Alla luce della scarsa attendibilità di questi importanti documenti chi ci garantisce che la chiamata di Bowley fu fatta alle 13.15 e non 5 minuti prima, come risulterebbe dalla sua testimonianza?
Ci sarebbero molti altri aspetti che rendono poco credibile il coinvolgimento di Oswald nell’assassinio di Tippit, ma credo di essermi già dilungato troppo per un intervento non espressamente richiesto. Spero comunque di esserti stato utile.
Ciao
Giuseppe


interista8
00mercoledì 29 dicembre 2004 19:53
qualche evidenza sul caso Tippit
Giuseppe, in base alle tue osservazione, e' evidente che tu pensi che Oswald non abbia ucciso Tippit.
Io sono convinto del contrario, anche in base ai seguenti punti :
1. Oswald possedeva la pistola Smith and Wesson .38 caliber che ha ucciso Officer Tippit.
2. Oswald aveva quella pistola con se quando fu arrestato al Teatro Texas circa 45 minuti dopo.
3. Tutti i 4 bossoli rintracciati sulla scena dell'assassinio sono stati collegati a quella pistola con esclusione di qualunque altra arma.
4. Un esperto di armi come Joseph D. Nicol ha collegato uno dei 4 proiettili nel corpo di Tippit all'arma di Oswald. Altri tre esperti hanno detto che i proiettili erano compatibili con la pistola di Oswald.
5. Oswald fu identificato in differenti lineups da ben 6 testimoni all'assassinio o alla fuga seguente l'assassinio W. W. Scoggins (cab driver), Ted Callaway, Sam Guinyard, Helen Markham, and Barbara and Jeanette Davis .

Quale sarebbe la tua giustificazione per questi 5 punti, che, per me, sono dei macigni grandi quanto una casa per Oswald?

saluti
Biagio
sabatinogiuseppe59
00giovedì 30 dicembre 2004 18:13
1) L’unica prova, ma sarebbe più giusto parlare di indizio, che Oswald possedesse quella pistola, è rappresentata da un tagliando di ordinazione. Da qui a dire che Oswald uccise Tippit e che Tippit fu ucciso da quel tipo di pistola, ce ne passa. Che ti risulti furono trovate impronte di Oswald su quella pistola?

2) Non esiste una valida concatenazione della prova che ci permetta di stabilire con certezza che l’arma esibita come quella dell’assassinio Tippit fosse realmente quella trovata addosso a Oswald. L’agente McDonald non contrassegnò l’arma al Texas Theatre, ma lo fece 2 ore dopo alla centrale di polizia, quando la pistola era già passata in diverse mani. Volendo essere cattivi, oltre a quelle dei poliziotti, non esistono testimonianze dei clienti del cinema che facciano riferimento ad una pistola nelle mani di Oswald, ne sembra che la Commissione abbia cercato testimoni, tra i presenti in sala, che potessero dichiararlo.

3) Come puoi affermare che i 4 bossoli sono stati collegati a quella pistola ad esclusione di qualunque altra? Alcuni di quei bossoli furono contrassegnati sul scena del delitto dal poliziotto Poe. Ma quando si trattò di identificarli non vi trovò le sue iniziali. Anche Barbara e Virginia Davis non riuscirono ad identificare i bossoli che avevano recuperato.

4) Il reperto 602 (FBI Q-13) è l’unico proiettile estratto dal corpo di Tippit messo immediatamente a disposizione dell’FBI. A proposito di questa pallottola, l’esperto di armi da fuoco Cortlandt Cunningham, dichiarò che “the bullet, CE 602….is so badly mutilated that there is not sufficient individual microscopic characteristics present for identification purposes” (Volume XXIV pag. 263). Esattamente l’opposto di quanto affermato da Nicol!!! Gli altri 3 proiettili non hanno alcun valore, visto che saltarono fuori alcuni mesi dopo e solo su richiesta della Commissione, che evidentemente non si riteneva soddisfatta dell’unica pallottola disponibile.

5) La testimonianza di Helen Markham si commenta da sola e mi rifiuto di tornarci sopra. Dico soltanto che un eventuale avvocato difensore si sarebbe dilettato con un soggetto del genere. Per quanto riguarda William Scoggins, non si è ben capito quanta attenzione prestò al fuggitivo, visto che quando gli furono mostrate delle foto non fu capace di indicare quella di Oswald. Infatti, ne scelse un’altra. Gli altri presunti testimoni tutti, dico tutti, in riferimento all’abbigliamento del sospetto, indicarono una maglietta o una camicia bianca. Dato che Oswald indossava, come sappiamo, una camicia marrone, quindi scura, ti fideresti tu di un’identificazione fatta da persone che confondono il bianco con il nero?

Come vedi, i tuoi macigni sono dei modestissimi granellini di sabbia.
Saluti


[Modificato da sabatinogiuseppe59 30/12/2004 18.15]

Giorgio V.
00venerdì 31 dicembre 2004 12:35



per un po' di chiarezza

[Modificato da Giorgio V. 31/12/2004 12.37]

Stefano F.
00venerdì 31 dicembre 2004 13:23
.........

CALLAWAY
Io gli chiesi urlando: "Ehi amico, che
diavolo sta succedendo?" e lui rallentò si
fermò quasi, si girò verso di me, tenendo la pi-
stola
in questa posizione. Mi disse qualcosa, pe-
rò.. io non riuscii a sentire. Poi si ri-
mise a correre verso Jefferson Street passò
davanti a questo giardinetto e poi svolto
a ovest su.. su Jefferson Street.

*BUGLIOSI
Vediamo ora la foto di Oswald. Guardi
Lee Harvey Oswald. E' o non è l'uomo che lei
vide quel giorno?

*CALLAWAY
E' lo stesso uomo.

*BUGLIOSI
Non ha nessun dubbio in proposito?

*CALLAWAY
Nessun dubbio.

..................



*BREWER
Aah.. dopo che ebbi visto Oswald, sen-
tii un.. / rumore all'esterno. Aprii la.. / la
porta, e fui afferrato dai poliziotti. Uno mi pun-
tò la pistola contro. Spiegai loro che / che.. il
sospettato, la persona sospetta era in platea
Mi chiesero di indicarglielo perciò.. andai sul
palcoscenico con.. con due poliziotti indicai
loro l'uomo / e poi / un poliziotto / avanzò ver-
so di lui. Percorse il corridoio e si diresse ver-
so di lui. Mentre il poliziotto / si avvicinava
alla poltrona / dove Oswald era seduto / Oswald
si alzò e urlò qualcosa, non so dirle che cosa
e..poi colpì l'agente facendolo cadere a te-
ra. Poi lui si infilò una mano.. sotto la camicia
ed estrasse una pistola
. L'agente / si alzò
in piedi / era stato colpito ma riuscì ad alzarsi,
afferrò la pistola e i due lottarono per qualche
minuto, e poi e poi l'uomo fu ammanettato e portato via,

[Modificato da Stefano F. 31/12/2004 13.31]

Diego Verdegiglio
00venerdì 31 dicembre 2004 19:08
Non vi illudete,cariStefanoeGiorgio:anche queste prove saranno messe in dubbio.Buon2005a tutti.DV
marco2504
00venerdì 31 dicembre 2004 22:12
1) X Giuseppe: grazie per gli apprezzamenti. Mi potresti dire attraverso quale fonte puoi sostenere che fu Bowley ad usare la radio della polizia, invece che Benavides.

2) X Biagio: voglio semplicemente dimostrare che il Rapporto Warren, in certe parti, non è chiaro nei confronti di chi legge. I miei "sofismi" si basano su quello che io, e anche tu, possiamo leggere.
Anch'io, da persona semplice e logica, mi chiedo: è possibile rimanere convinti che Oswald sia stato l'assassino solitario e allo stesso tempo riconoscere, in certe parti, le lacune della Commissione Warren oppure, una volta accettata questa tesi, è necessario difendere fino all'ultima pagina un Rapporto che, ripeto, presenta delle carenze oggettive che lasciano inevitabilmente aperti alcuni dubbi? Viste le precedenti risposte, sto cominciando a credere alla seconda ipotesi.
Per quanto mi riguarda, ho accettato senza problemi fatti oggettivi, trascurati dai complottisti, come per esempio la posizioni dei sedili nella macchina presidenziale, dei quali ero completamente ignorante, un tempo.

3)X Giorgio: la pagina del Rapporto che hai inviato non è quella originale. Nell'Insert A del Commission Exhibit No.1119-A manca la legenda che riporta le distanze in miglia (come avevo già scritto in precedenti messaggi).
Anche se non è chiaramente leggibile come nella versione cartacea, cliccando sotto potrai notare come nel documento riportato da te manchi, proprio, la descrizione delle distanze dei vari tragitti percorsi da Oswald, fondamentale ai fini della mia ricostruzione.

http://www.history-matters.com/archive/jfk/wc/wr/html/WCReport_0091b.htm

Buon anno a tutti.
Giorgio V.
00sabato 1 gennaio 2005 20:15
caro Marco, se la cartina è in scala dovrebbe bastare stabilire la distanza tra due punti prefissati nel tragitto compiuto da Oswald e così stabilire facilmente la lunghezza dell'intero percorso... o sbaglio? [SM=g27820]
interista8
00sabato 1 gennaio 2005 23:23
risposta a Marco
Marco,
ovviamente non mi sogno affatto di dire che il rapporto Warren e' esente da errori od imprecisioni. Quello che e' importante e capire quali sono per te le conseguenze che ne trai. Nel caso specifico, qual e' la tua posizione o ipotesi sull'omicidio Tippit? Pensi che sia stato Oswald o quale e' la tua ipotesi alternativa?
Io, leggendo il rapporto e tanti altri libri sull'argomento (hai letto "With Malice"?) mi sono convinto che sia stato Oswald ad uccidere Tippit e che la ricostruzione complessiva del rapporto Warren dei movimenti di Oswald dal TBDB al Texas Theatre sia convincente (anche se qua e la' qualche dettaglio puo' essere errato o incompleto o impreciso).
Tu invece che idea te ne sei fatto?

saluti e buon 2005 a tutti

Biagio
sabatinogiuseppe59
00lunedì 3 gennaio 2005 00:35
x Marco
La fonte è una dichiarazione giurata rilasciata da T. F. Bowley alla polizia di Dallas. Di seguito te ne propongo la traduzione tratta da “L’America ricorre in appello” di Mark Lane.
(oppure www.jfk-online.com/bowley.html)
“Stavo percorrendo il quartiere di Oak Cliff e avevo appena voltato verso ovest sulla Decima Strada. Dopo circa un isolato vidi un’autopattuglia della polizia di Dallas ferma nella corsia diretta a est. Vidi un poliziotto sdraiato accanto alla ruota anteriore sinistra. Fermai l’auto e mi avvicinai. Diedi un’occhiata all’orologio che segnava le 13.10. Erano presenti parecchie persone. Appena arrivato, cercai per prima cosa di aiutare il poliziotto, ma compresi che era troppo tardi. Un uomo stava cercando di far funzionare la radio dell’autopattuglia, ma disse che non sapeva come fare. Io me ne intendevo e così lo sostituii alla radio. Dissi: “Pronto, centralino. Hanno sparato a un poliziotto”. Il centralinista mi domandò dove. Mi informai sulla posizione in cui mi trovavo e gliela comunicai”.
Domingo Benavides testimoniando davanti alla Commissione Warren confermò la presenza di una persona che lo aveva sostituito alla radio della polizia. Dichiarò di non conoscere il suo nome e, non so quanto in buona fede, la sua testimonianza non chiarì chi dei due era riuscito ad effettuare la chiamata. L’interrogante, avvocato Belin, non fece alcuno sforzo in direzione di questo chiarimento.
A me sembra evidente, comunque, che se Bowley ritenne opportuno prendere il posto di Benavides e quest’ultimo glielo concesse, l’unica ragione possibile era l’incapacità di Benavides di utilizzare la radio della macchina di Tippit. Ma la Commissione evitò, come la peste, la dichiarazione di Bowley, più che altro, perché l’uomo aveva detto di essere arrivato sulla scena del delitto alle 13.10, e questo orario avrebbe fatto crollare le ricostruzioni cronologiche a cui tenevano così tanto gli autori del Rapporto. Nessuno mi toglie dalla testa che, se Bowley avesse dichiarato di essere giunto sul posto alle 13.20, la Commissione gli avrebbe riservato un posto d’onore fra i testimoni dell’inchiesta, magari convocandolo addirittura prima di Marina Oswald. Invece lo ignorò completamente. Tu cosa ne pensi?

Sempre in relazione all’uccisione di Tippit, in questi giorni sto dando un’occhiata a quelle testimonianze che, impropriamente, Biagio Privitera ha definito “macigni”, in quanto, secondo lui, rappresenterebbero prove schiaccianti a carico di Oswald.
Ebbene, più si approfondisce la conoscenza delle dichiarazioni di certi personaggi e più aumenta lo sconcerto e lo sbigottimento per la leggerezza con cui la Commissione Warren ritenne tali testimonianze attendibili ai fini di una identificazione certa di Lee Oswald.
La signora Barbara Davis affermò che il fuggitivo indossava una giacca nera, mentre gli altri testimoni la videro chiara o, addirittura, bianca. Il Rapporto Warren ci dice che la giacca ritrovata nel parcheggio, attribuita ad Oswald, era di colore grigio chiaro. L’identificazione di Oswald da parte di Barbara Davis appare ancora più dubbia quando la donna dichiara di averlo riconosciuto dalla faccia, sebbene avesse ammesso, poco prima, di aver visto l’uomo in fuga solo di profilo.
In riferimento agli abiti che Oswald indossava durante il line-up la donna non effettuò nessuna identificazione.
Altro particolare interessante che si può trarre dalla testimonianza della Davis è il fatto che l’assassino le avrebbe sorriso, o che, comunque, avrebbe sorriso, se non a lei, alla signora Markham, la quale stava anch’essa osservando la fuga del criminale. Questo episodio ci induce ad aggiungere alle già incredibili e numerose qualità post-assassination che Oswald riusciva ad esprimere, anche la capacità di mostrarsi sadicamente allegro. Quindi, non solo, a seconda dei casi, freddo, calmo, rilassato, gentile, sconvolto, braccato e con la faccia storta (Bledsoe description), ma anche sorridente. Che uomo!!!!
Di altri due testimoni cito solo una “piccola” discrepanza tra le loro dichiarazioni.
Sam Guinyard e Ted Callaway erano insieme quando assistettero alla fuga del sospetto assassino, e quindi, osservarono il tutto dalla stessa posizione. Secondo Callaway la distanza minima a cui passò il fuggitivo era di 55 piedi, cioè 18 metri, e sembra che questa distanza sia stata anche misurata. Sapete secondo Guinyard a quanto ammontava questa distanza minima?
10 piedi, cioè 3 metri!!!!
Praticamente Guinyard fu quasi investito da Oswald, e meno male che non ci scappò il terzo omicidio.

Saluti
Giuseppe




[Modificato da sabatinogiuseppe59 03/01/2005 1.01]

sabatinogiuseppe59
00lunedì 3 gennaio 2005 01:53
Non si vive di solo.... Rapporto Warren
Ah! dimenticavo.
Il signor Stefano F. si vada a leggere la dichiarazione giurata sottoscritta da Johnny Brewer il 6 dicembre 1963 e mi faccia sapere se è riuscito a trovarmi una sola parola che faccia pensare, anche solo lontanamente, ad una pistola nelle mani di Oswald.
Diego Verdegiglio
00lunedì 3 gennaio 2005 03:07
Warren Commission Hearings, Vol. VII, p. 7, Testimony of Johnny Calvin Brewer
Warren Commission Hearings, Vol. VII, p. 7, Testimony of Johnny Calvin Brewer

Then you later found out this was Patrolman McDonald?
Mr. Brewer.
Yes.
Mr. Belin.
Did you say this man was the same man?
Mr. Brewer.
The same man that had stood in my lobby that I followed to the show.
Mr. Belin.
Who hit who first?
Mr. Brewer.
Oswald hit McDonald first, and he knocked him to the seat.
Mr. Belin.
Who knocked who?
Mr. Brewer.
He knocked McDonald down. McDonald fell against one of the seats. And then real quick he was back up.
Mr. Belin.
When you say he was----
Mr. Brewer.
McDonald was back up. He just knocked him down for a second and he was back up. And I jumped off the stage and was walking toward that, and I saw this gun come up and

----IN OSWALD'S HAND,

a gun up in the air.
Mr. Belin.
Did you see from where the gun came?
Mr. Brewer.
No.
Mr. Belin.
You saw the gun up in the air?
Mr. Brewer.
And somebody hollered "He's got a gun."
And there were a couple of officers fighting him and taking the gun away from him, and they took the gun from him, and he was fighting, still fighting, and I heard some of the police holier, I don't know who it was, "Kill the President, will you." And I saw fists flying and they were hitting him.
Mr. Belin.
Was he fighting back at that time?
Mr. Brewer.
Yes; he was fighting back.
Mr. Belin.
Then what happened?
Mr. Brewer.
Well, just in a short time they put the handcuffs on him and they took him out.
clorammina
00lunedì 3 gennaio 2005 09:13
Mi pare oltremodo interessante, più che la deposizione di Brewer, quella di McDonald, secondo cui Oswald "teneva la pistola con la mano destra pronto a far fuoco" (in realtà McDonald, secondo la propria testimonianza, bloccò LHO, quasi subito dopo che questi aveva estratto l'arma dalla cintura).
Ma Oswald non era mancino, secondo quanto disse la madre, Marguerite, riportò davanti alla Commissione Warren?

Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 03/01/2005 9.31]

Diego Verdegiglio
00lunedì 3 gennaio 2005 15:53
Oswald mancino
Caro Colzani,
non ricordo quest'affermazione di Marguerite Oswald, Le sarei grato se volesse trovarla e produrla qui. In ogni caso, come potrà accertare dalla letteratura medica, non solo esistono casi di ambidestrismo (persone cioè che possono validamente adoperare sia la destra che la sinistra)quanto anche casi di mancini che scrivono o mangiano con la sinistra ma compiono validamente altre azioni (tagliare con le forbici o altro)anche con la destra. Oswald aveva ricevuto un addestramento militare destrorso e non ricordo nemmeno UNA (dicasi UNA: neanche di Adrian Alba, il suo amico di New Orleans fanatico di armi)testimonianza che sostenga che Oswald sparasse con fucile o pistola usando la sinistra. Almeno io non ne sono a conoscenza. Se qualcuno può produrmi una testimonianza di Oswald sparatore mancino in qualche occasione della sua vita, gliene sarò grato e farò pubblica ammenda in questo Forum. Grazie e auguri per il 2005. DV
Diego Verdegiglio
00lunedì 3 gennaio 2005 15:56
E'ovvio cheMcDonald,per i complottisti,è un farabutto mentitore:ha messo lui la pistola in manoaLHO!
clorammina
00lunedì 3 gennaio 2005 16:50
Gentile Verdegiglio,
Non ho mai detto che McDonald sia un farabutto, anzi, ha mantenuto buona parte della sua calma, quando ha tratto in arresto LHO nel Texas Theatre. Non pochi poliziotti, alla vista di una pistola nelle mani di un sospetto, avrebbero messo mano alla propria, mentre l'ufficiale del Dallas PD, iniziò una colluttazione per disarmare il soggetto.
La testimonianza cui faccio riferimento si trova nell'audizione di Marguerite Oswald (Warren Commission Hearings: Vol. I - Page 163), secondo cui LHO era mancino.
Ciò non toglie che LHO potesse essere ambidestro (per molte cose pure io uso indifferentemente destra o sinistra), tuttavia, come mi è stato fatto notare altrove, per LHO (ammesso e non concesso che fosse veramente mancino) vi sarebbero stati seri problemi nell'utilizzo di un arma da fuoco come un fucile di precisione manuale come il '91 (espulsione del bossolo e allineamento del mirino, in primis). Senza alcuna polemica.

Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 03/01/2005 17.00]

Diego Verdegiglio
00lunedì 3 gennaio 2005 17:01
Nessuna polemica,Colzani.Nei MarinesLHO sparò(e bene)come destrorso,anche con otturatori, no?
marco2504
00mercoledì 5 gennaio 2005 03:08
Caro Biagio,
secondo me, la ricostruzione della Commissione Warren relativa ai movimenti di Oswald non è accurata. Nonostante ci siano prove che Oswald possa aver ucciso Tippit, ci sono anche, a mio avviso, troppi elementi contradditori.
L'esempio relativo ai tempi e alle distanze coperte da Oswald dimostra come la Commissione abbia tratto delle conclusione in funzione di alcuni elementi (vedi la proprietà del revolver da parte di Oswald) trascurandone altri che chiaramente potevano suscitare perplessità e dubbi; si potrebbe parlare delle testimonianze o delle pallottole ritrovate sul corpo di Tippit.
Se anche tu riconosci che ci siano inesattezze e approssimazioni nel Rapporto, allora la pensi come me.

A presto.

Stefano F.
00mercoledì 5 gennaio 2005 09:22
L’ipotesi di un Oswald mancino fu da me presentata nel vecchio forum
(origine domanda su "Oswald mancino" 10/11/01), ma con scopo completamente opposto ! Fu poi verificato con DV l’assenza di prove di questa predisposizione di LHO. In origine, comunque, l’ipotesi di un Oswald mancino andava a favore della velocità di esecuzione con un fucile simile al Carcano: questione di occhio dominate e velocità di riarmo.
Ecco un estratto di quel mio messaggio che Verdegiglio ricorderà di sicuro.
------------------
Si tratta di una relazione apparsa sulla
rivista di armi "Magnum" aprile 94 ( rivista anche da Lei citata in occasione della descrizione del Suo incontro con Signor Massimiliano Burri ) . Il numero citato riporta un servizio di otto pagine in cui si affronta l'ipotesi di "Oswald mancino". Il servizio è firmato da Massad Ayoob, capitano di polizia di Grangham New Hampshire:

...."un tiratore mancino (nelle prove svolte in loco nel 92) sparò tutti i
colpi con un intervallo inferiore a 1.6 secondi, appoggiando il calcio sulla
spalla sinistra, bloccando l'astina del fucile sul davanzale, e riarmando
l'otturatore con la mano destra..."
---------------

Se quindi, nonostante non ci siano evidenze comprovate di un Oswald mancino, siete a favore di tale ipotesi, ricordate che assecondate la capacità esecutiva di Lee come tiratore!
marco2504
00giovedì 6 gennaio 2005 02:29
Earlene Roberts
La signora Earlene Roberts, l'housekeeper della pensione dove alloggiava Oswald a Dallas, testimoniò di fronte alla Commissione il giorno 8 aprile 1964. Tra le cose che raccontò,(Vol. VI, p.434 del Warren Hearings) l'arrivo di alcuni membri della polizia di Dallas che le chiesero se Lee Harvey Oswald alloggiasse in quella pensione. La Roberts disse di no, poichè Oswald si era registrato con il nome di O.H. Lee.

Il capitano Fritz della omicidi rientrò alla centrale di Dallas alle 14:15 del 22 novembre, sapendo che un certo Oswald era l'unico impiegato risultato assente al deposito dei libri dopo gli spari al Presidente. Ordinò agli agenti di recarsi presso l'indirizzo di Oswald (non la pensione, bensì quello dell'abitazione sulla 5° strada ad Irving, dove abitava la moglie).
Alla centrale scoprì che Oswald era già stato arrestato per l'omicido di Tippit (p.180, Rapporto Warren). A quel punto, venendo a conoscenza che Oswald alloggiava presso una pensione a Dallas, inviò degli agenti anche all'indirizzo della pensione sulla Beckley. ( Vol.IV, p.207 Warren Hearings).

E' interessante notare che la signora Roberts, in realtà, aveva già fornito una testimonianza, sotto forma di affidavit, il 5 dicembre 1963, qualche mese prima di comparire davanti alla Commissione ( Vol.VII, p.439). In essa, la Roberts aveva già riferito dell'arrivo di Oswald intorno alle 13:00, la breve sosta, la giacchetta scura etc.
La Roberts, però, aveva anche testimoniato l'arrivo di tre poliziotti in cerca di un certo Lee Harvey Oswald, approssivamente 30 minuti dopo che Oswald era uscito e, subito dopo, di due agenti dell' FBI.
Oswald fu arrestato al Texas Theatre intorno alle 13:50 e, come abbiamo visto, Fritz inviò gli agenti sicuramente più tardi delle 14:15.
Come facevano quei poliziotti, ed FBI, a sapere che Oswald abitava lì, poco più di un quarto d'ora dopo l'omicidio Tippit, e quando ancora non era stato identificato e neppure arrestato. Purtroppo, durante la deposizione davanti alla Commissione, alla Roberts non fu chiesto se ricordava l'orario di arrivò di quei poliziotti.
Lei, il 5 dicembre, lo ricordava e, visto che la testimonianza degli altri orari relativi alla presenza di Oswald alla pensione sono stati presi per buoni dalla Commissione, perchè quello della visita dei poliziotti non è nemmeno riportato nel Rapporto?

Forse la signora ricordò male l'arrivo dei poliziotti (troppo in anticipo). Però ricordò benissimo quello di Oswald.
Diego Verdegiglio
00giovedì 6 gennaio 2005 17:15
Sì,la signora ricordava male l'arrivo degli agenti,ma bene cheLHO era entrato e uscito in fretta
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