Poco più di un mese fa avevo scoperto l'esistenza di questa
Randonnée, da Spotorno a Sanremo e ritorno, col Poggio all'andata, 170 Km., e da quel giorno l'idea di parteciparvi ha iniziato "subdolamente" a lavorare dentro di me.
"Dai, è qui vicino, ci arrivi col treno al mattino e poi se vedi che non ce la fai puoi sempre abbandonare e risalire su un treno "...
"Sì, ma sono 170 Km. a gennaio! "...
"Beh, ma 170 Km. di "quasi pianura", hai fatto di peggio in "carriera", di cosa hai paura? "...
"Sì, ma sono 170 Km. a gennaio! Tanti chilometri, il freddo! "...
E con questo tira e molla sono andata avanti per diversi giorni, fino a quando l'ho buttata lì a
Sergio:
"Ci verresti anche tu?" senza minimamente pensare che lui avrebbe potuto rispondere positivamente: è sorprendente come certe cose prendono vita dal nulla!
La manifestazione era prevista per Domenica 5 gennaio.
Il sabato sembrava tutto compromesso
: un'infreddatura presa in negozio mi aveva portato qualche linea di febbre e per di più era stata diramata addirittura l'allerta meteo per l'indomani. Ma proprio a causa di quest'ultima gli organizzatori avevano saggiamente deciso di posticipare al 6 gennaio.
Smaltita anche la febbriciattola passeggera, ho quindi puntato la sveglia alle 4,30 di lunedì (e nonostante i soliti buoni propositi di andare a letto presto la sera precedente avevo comunque spento la luce a mezzanotte) per prendere il treno con destinazione
Spotorno, in una giornata che, nonostante il buio del primo mattino, si preannunciava serena.
Il tempo di assistere ad un'alba spettacolare col sole che si leva dal mare ed ecco arrivare
Sergio puntuale al ritrovo: sono ancora stupita di essere riuscita a tirarlo in questa avventura!
Alba sul mare, si commenta da sè
Verso levante l'isolotto di Bergeggi...
... e a ponente Capo Noli
Tutto è pronto: le bici,....
.... i partecipanti,....
.... e il torrone nella calza, è arrivata la Befana!!
Non resta che presentarsi alla punzonatura
Mi presento al tavolo firma, punzonatura e via, partenza alla francese alle 8,45. I vari gruppetti ci superano, anche se non mi sembra di andare poi così piano, ma non c'è frenesia.
Attraversando il territorio del Finalese non possiamo non rimanere ammaliati dalla bellezza dell'alta scogliera bianco rosata a picco sul mare, con la strada che vi si insinua tagliando la parete verticale di roccia.
Capo Noli apre la danza dei "Capi" in successione che caratterizzano il paesaggio della Liguria di Ponente. Il passaggio al
Capo di Caprazoppa richiama giochi di parole col Salto della Capra di "grappina" memoria. La piana di
Albenga scorre veloce (col vento questo tratto può diventare perfido, ma oggi siamo "graziati").
Superata
Alassio,
Capo Mele è il primo fra i Capi a richiedere un po' più di impegno.
Ma la mia fatica maggiore sta nello smorzare le mire baldanzose di
Sergio, che, preso da smanie da Milano-Sanremo, insiste per fare anche la
salita della Cipressa, non prevista nel percorso della Rando. Gli lancio occhiate fulminanti, attraverso gli occhiali scuri, ma lui fa finta di non accorgersene.
Si sale a
Capo Cervo (o Mimosa) per scendere nell'omonimo paese, il cui centro storico, leggermente scostato dall'Aurelia, regge la bellezza dei più rinomati borghi umbri o toscani.
E' sensazionale come, man mano che procediamo lungo la Riviera, si respira un'aria tiepida e profumata di fiori che sa già di primavera: c'è già la buganville fiorita!!
E' la volta di
Capo Berta, che mi sembra durare un'eternità, ben più impegnativo di quanto non me lo ricordassi.
Sergio se ne va via su tutte le salite (non ci sono più i gregari di una volta!!
), ma aspettandomi sempre una volta giunto in cima
. Ormai ho capito che è una sua sfida tutta personale, mettendosi a confronto con queste salite affrontate virtualmente decine di volte sui.... rulli real-tour!
La
Cipressa, si diceva.... Deboli i miei tentativi di distoglierlo, magari cercando di distrarlo col panorama lato mare per fargli saltare il punto d'innesto della salita, ma niente! Quando si impunta, è come un bambino di cinque anni davanti alla vetrina dei soldatini: bisogna portarlo via di peso, ma il "bambino" in questione di anni ne ha 5...+0 e a portarlo via di peso non se ne parla
, quindi.... eccomi ad arrancare su per la
Cipressa!
E buon per lui che anche questa volta se ne era andato via, a distanza di sicurezza.... di insulti!!!
Ecco la prova della salita "extra": il campanile della Cipressa!
Persi ormai di vista gli altri randonneurs, ci rimane da affrontare la
salita del Poggio, per poi planare su
Sanremo, dove c'è il punto controllo di giro-boa che.... mi costringe ad un inseguimento fuori programma
, per andare ad acchiappare
Sergio per la collottola e riportarlo indietro, visto che aveva tirato dritto senza fermarsi....
!!!!!
Da qui inizio ad accusare la fatica, dovendo tra l'altro fare i conti con un fastidioso problema di soprasella verificatosi fin dai primi chilometri che andava via via aumentando col passare delle ore.
E' stata questa parte centrale dove ho mostrato qualche segno di fatica, anche se alleviata dalla compagnia di
Sergio e di
una simpatica ciclista fuori gara che si è unita a noi per qualche km. Infatti sul
Berta mi sono staccata, arrancavo proprio, mentre vedevo
Alessandra pedalare via leggera tenendo il passo di
Sergio. Fino ad
Alassio ho patito parecchio, poi una breve sosta ad una fontana e l'ultimo pezzo di nocciolato
mi hanno rigenerato.
Uno degli innumerevoli scorci "da cartolina": da sinistra Laigueglia, Alassio e Albenga sullo sfondo
L'Isola della Gallinara di fronte ad Alassio
Aspettavo con impazienza il calar del sole, la luce dorata del tramonto, il momento fatidico in cui avremmo acceso le luci, non nego che avevo accettato la "sfida" della randonnée proprio per vivere questo momento e a
Finale Ligure ci siamo fermati per guardare l'ultimo sole che se ne andava dietro i monti, mandando in fiamme le rocce dolomitiche della scogliera a strapiombo sul mare. Certo, un tramonto, mille tramonti, ma essere lì in quel momento dopo una giornata a pedalare cominciata all'alba (seppur tardiva di gennaio), senza ancora esserne giunti alla fine, è stata una grande emozione.
E dopo lo spettacolo dell'alba il paesaggio al tramonto non è da meno
Con le rocce che si tingono di rosa
E' ora di accendere le luci
E a completare la magia del crepuscolo spunta una falce di luna
Siamo giunti a
Spotorno che sembrava notte fonda, eppure erano "solo" le cinque e mezza.
Calorosissima l'accoglienza degli organizzatori. Pur essendo arrivata entro il tempo massimo, ero comunque giunta con notevole ritardo su tutti gli altri concorrenti, e ormai ero stata data per dispersa: controllando il telefonino ho visto poi che avevo ben 6 chiamate perse dello staff che si preoccupava di sapere dove fossi finita! E quando per "scusarmi" gli ho detto che avevamo fatto la Cipressa extra, mi hanno risposto
"Ma hai fatto benissimo, è così che fa un vero randonneur! E adesso vai a mangiarti il tuo meritato piatto di pasta!" E dicendogli che prima dovevo salutare
Sergio, non iscritto alla gara, la calorosa replica è stata
"Ma no, digli di unirsi, ce n'è anche per lui, perbacco!"
E così la nostra giornata è finita dietro un piatto di abbondante pasta fumante e una montagna di panettone che neanche siamo riusciti a terminare nonostante tutte le calorie spese, seduti in un chiosco all'aperto sulla spiaggia con lo sciabordio dolce della risacca a far da sottofondo allo scambiare delle nostre ultime impressioni di una bellissima giornata. Di fatica. Di Amicizia. Di compagnia. Di un paesaggio incantevole. Di... Cipressa, sì perché, la fatica passa, ma la soddisfazione, quella, resta!
L'alba, il giorno, il tramonto... e adesso il buio della notte (anche se sono solo le sei di sera): si conclude così una giornata straordinaria
Percorso: Spotorno - Cipressa - Poggio - Sanremo - Spotorno
Distanza Km. 180,02
Dislivello m. 1458
Quota max m. 240 (Cipressa)
Media 23,76 Km/h
Tempo pedalato 7h.34'.32"
Tempo effettivo 8h.30
Consumo kcal 3237
Temperatura min. 9°C/max 18°C
Frequenza battiti media 147/max 177
***
.... E l'epilogo vi interessa?
La sera ho cenato in albergo e ho pernottato a
Spotorno per evitare lo sbattimento del ritorno la sera stessa. Avrei rimandato al mattino seguente, in base a come mi sarei sentita, la decisione se tornare a
Genova in bici, sopportando l'impiccio e il peso dello zaino sulle spalle, o più comodamente (e... saggiamente!
) in treno.
Al risveglio ho interrogato muscoli e articolazioni sul da farsi. Il fondoschiena non rilasciava interviste: era in silenzio stampa per protesta
. Il responso è stato unanime: abiti civili, blu jeans, pile, giacca, si torna in treno
. Però non so ancora quale sortilegio ha fatto sì che, quando sono tornata in camera dopo essere stata in bagno,.... ho iniziato a vestirmi da bici!
Uno sguardo fuori dalla finestra: dov'è finito il sole di ieri? Cos'è questo enorme coperchio grigio sopra di me?
Non avevo ancora lasciato l'albergo che alla terza pedalata aveva già cominciato a piovere, e non poco
. Certo, sarebbe stato moooolto più sensato raggiungere la stazione e invece.... ho infilato la mantellina (che neanche ho potuto chiudere davanti per il volume dello zaino
) e ho imboccato l'Aurelia alla volta di
Genova, sotto una pioggia fitta, incessante, col pensiero fisso in testa
"il treno posso sempre prenderlo più avanti".
Con la fatica del giorno prima che certo una notte non aveva smaltito, le mani massacrate a causa di un paio di guanti nuovi che avevo (incautamente) inaugurato per l'occasione, il riaccendersi (letterale!) dell'infiammazione "sotto"
che già mi aveva tormentato per tutta la giornata precedente, non aiutata dall'ulteriore peso dello zaino, e la pioggia ininterrotta che mi ha accompagnato per tutti i 63 km. fino a casa, devo dire che in quanto ad "epicità" il rientro a
Genova non è stato da meno della giornata precedente.
Certo che avrei potuto prendere il treno, ma poi se non vi racconto che ho preso un po' d'acqua in bici ci rimanete male!
Percorso: Spotorno - Genova
Distanza Km. 63,78
Dislivello m. 239 (ho tagliato i su e giù dell'Aurelia percorrendo la ciclabile dell'ex ferrovia, più che altro per risparmiarmi un po' di pioggia con i passaggi dentro le numerose gallerie)
Media 19,34 Km./h (già, ero proprio alla frutta!)
Ciao!