L'amor

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Pet Cemetery
00sabato 25 dicembre 2004 12:55
LE BRET (alzando le spalle): E va bene! Ma mi vuoi dire almeno il motivo - dico quello vero - del tuo odio per Montfleury?

CIRANO (alzandosi): Quel grassone si crede ancora affascinante e, quando balbetta sulla scena, fa l'occhio di triglia alle signore con quelle sue oscene pupille di rana... Bene, io lo odio da quando s'è permesso, una sera, di posare il suo sguardo su di lei... Buah! M'è parso di veder strisciare una lumaca su di un fiore.

LE BRET (stupito): Ma com'è possibile?

CIRANO (con una risata amara): Che io sia innamorato?

(Cambiando tono, serio). Sono innamorato.

LE BRET: E si può sapere di chi? Non me ne hai mai parlato.

CIRANO: Di chi?... Vediamo, rifletti un po'. Questo naso che mi precede di un quarto d'ora dovunque io vada mi vieta perfino il sogno d'essere amato da una brutta. Allora, di chi vuoi che mi sia innamorato? Ma è chiaro! Mi sono innamorato - che vuoi farci- della più bella di tutte!

LE BRET: La più bella?

CIRANO: Di tutte! La più splendida, la più fine (desolato), la più bionda!

LE BRET: Eh, Dio mio! E chi è questa?

CIRANO: Un pericolo mortale senza volerlo, dolcissimo senza saperlo - una trappola della natura, una rosa moscata nei cui petali l'amore tende agguati! Chi conosce il suo sorriso ha conosciuto la perfezione.

Riesce a fare della grazia con un niente, a trasfondere il senso del divino nel più insignificante dei suoi gesti. Venere non saprebbe scivolare in una vasca né Diana camminare attraverso i grandi boschi fioriti allo stesso modo in cui lei si siede su una sedia o passeggia per Parigi.

LE BRET: Perdìo! Capisco. E chiaro.

CIRANO: E trasparente.

LE BRET: La Robin, tua cugina?

CIRANO: Sì, Rossana.

LE BRET: Bene - tanto meglio! Tu l'ami? Diglielo! Stasera ti sei coperto di gloria sotto i suoi occhi.

CIRANO: Guardami, amico mio, e dimmi che speranza posso avere con questo naso! No non mi faccio illusioni. Certo, qualche volta mi capita d'illanguidirmi nelle notti chiare, entro in qualche parco dall'aria profumata e annuso l'aprile con questo mio povero gran diavolo di naso; vedo qualche dama illuminata da un raggio d'argento, camminare lentamente nella notte al braccio del suo cavaliere, e mi dico che anche a me piacerebbe averne una al mio braccio, e mi esalto, mi abbandono... finché non scorgo all'improvviso l'ombra del mio profilo sul muro del giardino!

LE BRET (commosso): Amico mio!...

CIRANO: Credimi, è davvero triste, certe volte, sentirsi così brutti, così soli...

LE BRET (prendendogli la mano): Che fai, piangi?

CIRANO. Ah no! Mai. Sarebbe troppo sgradevole vedermi colare una lacrima giù per un simile naso. Non permetterei mai alla divina bellezza delle lacrime di mescolarsi con una tale porcheria! Non c'è niente di più sublime del pianto, e non vorrei che per causa mia, suscitando il riso, anche una sola lacrima fosse ridicolizzata.

LE BRET: Dai, non essere triste. In amore può succedere di tutto.

CIRANO (scuotendo il capo): No. Io amo Cleopatra: ti sembra che abbia l'aria di un Cesare? Adoro Berenice: ho il fisico di un Tito?

LE BRET: Ma tu hai coraggio, hai spirito! Hai visto con che occhi ti guardava quella ragazza che ti ha appena offerto da mangiare?

CIRANO (sorpreso): E' vero.

LE BRET: Lo vedi? E allora?... Anche Rossana seguiva il tuo duello con emozione.

CIRANO: Con emozione?

LE BRET: Sì, ne è rimasta turbata! Fatti coraggio, parlale, fa' in modo che...

CIRANO: Che mi rida sul naso? No. E' la sola cosa al mondo che mi mette paura.

IL PORTINAIO (introducendo qualcuno per Cirano): Signore, chiedono di voi...

CIRANO (vedendo la governante): Mio Dio, la sua governante!

Tratto dal Cyrano De Bergerac di Rostand, Atto Primo, Scena V
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