Isola: 7 intossicati, grave Bedi
Hanno mangiato delle nocciole indigeste
Il paradiso, sotto forma di un'isola incontaminata nella quale ritrovare lo splendore della propria stella artistica in decadenza, si è trasformata in un inferno. Colpa di alcune nocciole particolarmente indigeste, che sono state incautamente mangiate dai concorrenti. Sette dei quali, tra vomito e diarrea, sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche e al ricovero ospedaliero. Tutti fuori pericolo tranne Kabir Bedi, considerato ancora grave.
E' bastato avventarsi, complice la fame nera che già dai primi giorni sembra aver colpito i naufraghi vip, su alcune golose nocciole per scatenare una piccola epidemia di mal di pancia. Una vera e propria intossicazione alimentare per Kabir Bedi, Alessia Merz, Ana Laura Ribas, Totò Schillaci, Sergio Muniz, Patrizia Pellegrino e Rosanna Cancellieri, i più affamati che hanno scontato con una giornata in ospedale il loro peccato di gola.
Una cosa seria per i concorrenti, che sono stati sottoposti a una fleboclisi prima di essere dichiarati fuori pericolo. Tutti tranne Kabir Bedi che sta ancora male. I primi ad avvertire disturbi, dopo aver ingerito delle nocciole rinvenute sulla spiaggia, sono stati Sergio Muniz e Alessia Merz; successivamente anche gli altri cinque sono stati colti da dolori addominali e conati di vomito. Immediato l'intervento del dottor Diego Filippini, medico della produzione, che attraverso una flebo li ha reidratati.
Stupito il personale locale, che ha riferito che ingerendo questo tipo di nocciole non si incorre in nessun tipo di avvelenamento ma si possono verificare intossicazioni molto dolorose. Evidentemente i magnifici sette non hanno gli anticorpi delle popolazioni locali, ma nemmeno quelli di chi è rimasto immune dall'intossicazione: Paolo Calissano, Aida Yespica, Antonella Elia e DJ Francesco. Si è salvato anche Valerio Merola, il quale è in piena crisi mistica visto che non fa altro che piangere, strapparsi i capelli e pregare. Inoltre da venerdì è solo soletto, abbandonato per punizione sull'isolotto deserto. Senza nemmeno una nocciola da sgranocchiare.
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