L'ira di Giulio battuto da Elio Vito "Se è così vado al gruppo misto"

Il Cavaliere conferma i presidenti uscenti dei parlamentari
di Forza Italia. Burrascoso incontro con il ministro
L'ira di Giulio battuto da Elio Vito
"Se è così vado al gruppo misto"
C'è chi accusa il responsabile dell'Economia di fronda interna
di FRANCESCO BEI

L'ira di Giulio battuto da Elio Vito
"Se è così vado al gruppo misto"
Giulio Tremonti

ROMA - "Se Giulio non avesse quel carattere...". Anche ieri sera, prima di lasciare l'hotel Hilton al termine della prima riunione dei neo eletti azzurri, Silvio Berlusconi si è lasciato andare con un sospiro a quella considerazione sul proverbiale "cattivo carattere" di Tremonti che tante volte si è trovato a ripetere in questa legislatura. Tremonti "l'antipatico", che il Cavaliere non è riuscito a difendere dagli assalti di An, Tremonti "impossibile", che a ogni legge Finanziaria è riuscito a farsi maledire da mezza Forza Italia per le promesse mancate.

In molti gliel'hanno giurata all'eterno delfino del Cavaliere e i rancori si sono concentrati sull'ex ministro dell'Economia al momento di scegliere il nuovo capogruppo alla Camera. Che al dunque sarà ancora Elio Vito, nonostante Tremonti avesse avuto numerose assicurazioni da Berlusconi in persona. "Giulio, quel posto è il tuo", gli ha ripetuto fino a due giorni fa il leader di Forza Italia.

Cosa sia successo nel frattempo da far cambiare idea a Berlusconi lo racconta con un pizzico di malizia un amico del professore: "Elio Vito non ha smesso un attimo di lavorarsi ai fianchi il Cavaliere, si è impuntato per fare il capogruppo a tutti i costi e dal giorno delle elezioni non ha smesso di fare il pianto greco. Ha rifiutato persino l'offerta di una vicepresidenza della Camera. Chissà, forse perché era consapevole di non avere la stoffa".

Sta di fatto che ieri pomeriggio Tremonti, a cui erano giunte voci di questo irrigidimento di Vito, è andato di persona da Berlusconi per cercare di sapere qualcosa sulla sua sorte. E a palazzo Chigi l'incontro sembra sia finito a male parole. "Se le cose stanno così Silvio, io posso anche andare al gruppo misto", ha minacciato esasperato Tremonti. A nulla è servita la controfferta di Berlusconi di un ruolo di "speaker" politico alla Camera, né l'ultima mossa escogitata per blandirlo: "Guarda Giulio, ti assicuro che i due capigruppo verranno nominati pro tempore, perché in questi giorni è importante dare subito un segnale di compattezza. Poi cambieremo".

Intanto però l'annuncio davanti ai parlamentari Berlusconi l'ha fatto (ha detto che i capigruppo "per ora" saranno riconfermati) e nel sentire i nomi di Vito e Schifani dagli eletti è partito un lungo applauso. Un forzista confida che in realtà sarebbe stato lo stesso Berlusconi a stoppare la nomina di Tremonti, insospettito per il ruolo troppo autonomo che il vicepresidente di Forza Italia si è ritagliato in campagna elettorale. Un retropensiero rafforzato dal pubblico elogio che di Tremonti ha fatto due giorni fa il banchiere Giovanni Bazoli ("La Cdl ha vinto al Nord perché è sceso in campo Tremonti"), visto che il Cavaliere considera il presidente di Banca Intesa organicamente legato a Prodi.

Tremonti per il momento ha chiuso i contatti con il partito. Ieri sera ha disertato l'incontro con Berlusconi all'Hilton, mandando a dire di avere "impegni personali" a Pavia. Al premier è stato poi riferito che "Giulio" avrebbe intenzione di guidare una fronda interna a Forza Italia, convinto che "tutto il Nord è con me". Per dare un segno tangibile del suo malumore, Tremonti non ha optato per nessuna delle nove circoscrizioni in cui è risultato eletto e se non dovesse farlo neppure stamattina la Camera sarà costretta a procedere con un sorteggio.

(28 aprile 2006)

Ma vieni alla Lega paperino!!