L'Olanda rivede la sua politica sui temi etici

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-Giona-
00venerdì 9 febbraio 2007 15:57
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SVOLTA ALL'AIA

Bioetica, il «ripensamento» olandese

Un documento del governo per rendere più problematico il ricorso a eutanasia ed aborto

Di Paolo M. Alfieri

«Un piccolo passo avanti nella direzione giusta». Così le associazioni per la vita olandesi hanno accolto le linee guida annunciate dalla «grande coalizione» di cui è composto il nuovo governo dei Paesi Bassi. Un'intera sezione del documento programmatico approvato dai leader dei tre partiti di maggioranza è infatti segnata da un nuovo atteggiamento nei confronti delle questioni bioetiche. Certo, gli analisti non si aspettano una completa marcia indietro su questioni quali, ad esempio, l'aborto e l'eutanasia. Eppure dal documento dell'esecutivo emerge comunque una sensibilità nuova nei confronti del diritto alla vita, così come pure un'attenzione maggiore verso le politiche familiari in generale.
Secondo gli osservatori, non può non aver influito in questa sterzata il fatto che ben due dei tre partiti che formano la grande coalizione siano ispirati da principi cristiani. Oltre ai laburisti di Wouter Bos, la squadra dell'esecutivo è composta infatti dai cristiano-democratici di Jan Peter Balkenende e dal piccolo, ma determinante partito dell'Unione cristiana, guidato da André Rouvoet. Quest'ultima formazione ha rappresentato una delle sorprese delle elezioni politiche di novembre, nelle quali ha raddoppiato da tre a sei i suoi seggi ed è diventato di cruciale importanza per la formazione di una maggioranza.
Sarebbe venuta proprio dall'Unione cristiana la spinta decisiva per un restringimento delle politiche liberali adottate negli ultimi anni nei Paesi Bassi non solo sui temi della bioetica ma anche sulla legalizzazione della prostituzione, la vendita delle droghe leggere, i matrimoni omosessuali. Riguardo all'aborto, ad esempio, il documento programmatico prevede innanzitutto l'avvio di un'indagine approfondita, con l'individuazione delle migliori alternative possibili all'interruzione di gravidanza. Ogni anno sono più di 33mila gli aborti in Olanda, dove giungono anche molte donne dall'estero per sfruttare una legislazione che consente l'intervento fino alla ventiquattresima settimana di gestazione. Tra le misure che saranno varate nel corso della legislatura ci saranno lo snellimento dei procedure sulle adozioni e nuovi stanziamenti per programmi di aiuto alla maternità, con un particolare sostegno rivolto alle ragazze-madri. Speciali progetti educativi verranno inoltre avviati a favore delle giovani immigrate, tra le quali oggi il numero di aborti è molto alto.
Resterà inoltre in vigore, contrariamente a quanto richiesto da alcuni gruppi di ginecologi, il termine di cinque giorni necessari tra la richiesta di aborto e l'intervento, anche nei casi di gestazione avanzata. Verranno infine studiate le conseguenze psicologiche delle interruzioni di gravidanza, oltre all'apertura di un'inchiesta sulle cause che portano le donne a scegliere questa strada.
Novità sostanziali anche sul fronte dell'eutanasia, dopo che negli ultimi tempi sono stati legalizzati, oltre a quelli sugli adulti, anche gli interventi sui minori. In molti in questi anni non hanno mancato di criticare l'abuso nel ricorso all'eutanasia da parte dei medici, messi al riparo da sanzioni penali anche dalla scarsa attenzione posta dalle autorità di controllo.
I casi di eutanasia sono in aumento costante (1.815 nel 2003, 1.886 nel 2004, 1.933 nel 2005) e il nuovo esecutivo prevede di scoraggiarne un'ulteriore impennata principalmente tramite due interventi. Da una parte verranno stanziati fondi a favore delle case di ricovero, dall'altra verranno finanziate e divulgate maggiormente le cure palliative, introdotte nei Paesi Bassi soltanto una decina di anni fa. In un'inchiesta del 2002 gli stessi medici olandesi ammisero di avere una preparazione deficitaria a riguardo. E molti specialisti, che hanno ricoperto il ruolo di consulenti in casi di eutanasia, hanno sottolineato di aver ricevuto meno richieste di eutanasia nel momento i cui i pazienti venivano trattati con queste cure.
L'esecutivo ha poi annunciato che resterà in vigore, nonostante le rich ieste di alcuni settori della comunità scientifica, il bando assoluto per la clonazione di embrioni da utilizzare per la produzione di cellule staminali. Verranno invece sostenuti una serie di programmi di ricerca a favore di un uso «etico» delle cellule staminali nei trattamenti medici.
Tra le novità sul fronte delle politiche familiari va segnalata l'istituzione di un nuovo fondo di 750 milioni di euro, da destinare al pagamento di rette per asili nido e per altri sussidi alle coppie. Inoltre gli adolescenti saranno tenuti a prestare tre mesi di lavori socialmente utili per la comunità. Coinvolti anche loro direttamente in quello che è il motto del nuovo governo, "Samen Werken, Samen Leven", «Lavorare insieme, vivere insieme».
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