L'ANGOLO di Richard Bach (ed è... Poesia)

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danzandosottolaluna
00sabato 15 gennaio 2005 07:46





Si PENSA,
talvolta, che di draghi non ce n'è più
neanche uno. E neppure di prodi cavalieri.
E neppure l'ombra di una principessa
che vaghi per foreste misteriose,
incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle.
Pensiamo, talvolta, che la nostra sia un'età
senza più frontiere,
senza più avventure.
Il destino è al di là dell'orizzonte;
quelle ombre che passavano al galoppo,
rilucenti, si sono ormai dileguate.
Che bello, sbagliarsi!
Principesse e cavalieri, incantesimi e draghi,
avventura e mistero... non solo sono qui pure adesso,
ma sono tutto quel che c'è
e c'è sempre stato!
Nel nostro secolo, hanno mutato d'abiti, s'intende.
I draghi indossano uniformi, oggi,
vanno in giro in assetto di guerra,
in tenuta da pronto intervento.
I demoni della società, stridendo,
piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra,
se ci azzardiamo a svoltare a destra
laddove ci hanno ordinato di girare a sinistra.
Talmente astute si sono fatte le false apparenze
che principesse e cavalieri
possono celarsi gli uni alle altre,
possono celarsi persino a sé medesimi.
E tuttavia
maestri di realtà vengono ancora a noi,
in sogno,
a dirci che non abbiamo giammai perduto
lo scudo che occorre contro i draghi,
che sta in noi cambiare il mondo
come ci pare e piace.
L'intuito non mentisce allorché ci bisbiglia:
Non sei polvere, tu sei magia!
Questa è la storia d'un cavaliere che stava morendo,
e della principessa che lo salvò.
È una storia che parla di mostri e beltà,
incantesimi e fortezze,
di poteri di morte apparenti e poteri di vita reali..
È il racconto di quell'avventura
che più d'ogni altra conta, credo,
in qualsiasi età.
Quel che qui sta scritto avvenne nella realtà,
in maniera assai simile a quella in cui è narrato a stampa.
Mi sono concesso alcune licenze con la cronologia,
certi personaggi sono compositi,
i nomi sono quasi tutti fittizi.
Il testo, non avrei potuto inventarlo
neanche se mi ci fossi provato;
La verità non era plausibile abbastanza
per esser frutto della fantasia.
Siccome i lettori vedono oltre la maschera degli scrittori,
voi vedrete bene cosa sia stato a indurmi
a mettere queste parole sulla carta.
Ma talvolta,quando la luce è adatta,
anche gli scrittori riescono a vedere
oltre la maschera dei lettori.
Nella penombra,
forse,
troverò voi e il vostro amore
che camminate per queste pagine
insieme al mio amore
e a me.

(da "Un ponte sull'eternità")






In cuor nostro sappiamo che il tiepido si farà freddo,
che la moderata felicità diverrà una sorta di tristezza
senza nome,
spunteranno fuori antipatici interrogativi:
questo è il grande amore della mia vita?
E' tutto quel che c'è per me?
E' per questo che sono al mondo?
In cuor nostro sappiamo che dev'esserci di più,
e abbiamo nostalgia di chi non riusciamo a trovare.
Un'anima gemella è chi ha serrature ove entrano le tue chiavi,
e chiavi che aprono le tue serrature.
Quando ci sentiamo abbastanza sicuri da aprire i lucchetti
i nostri più veraci noi stessi escono fuori
e noi possiamo essere, completamente e sinceramente, chi siamo. Possiamo essere amati per quel che siamo,
e non per quel che fingiamo di essere.
Ciascuno rivela la parte migliore dell'altro.
Qualunque cosa vada male, intorno a noi, con quella persona
noi siamo al sicuro nel nostro paradiso.
La nostra anima gemella
è chi condivide le nostre più profonde aspirazioni,
chi ha il nostro stesso orientamento. [...]
La nostra anima gemella è chi da vita alla vita.

(da "Un ponte sull'eternità")







"Tutto quello che incanta, ci guida
e protegge altresì.
Appassionatamente ossessionati da quel che amiamo
- barche a vela, aeroplani, idee -
la magia spiana la strada innanzi a noi,
abbatte le norme,
non sente ragioni e dissensi,
ci porta con sé oltre abissi, paure, dubbi.
Senza il potere di questo amore noi siamo
barche nella bonaccia,
in mari di morte."

(da "Un ponte sull'eternità")







"Non si fanno mai sbagli.
Gli eventi che ci tiriamo addosso,
per sgradevoli che siano,
sono necessari
al fine di apprendere quello che imparare dobbiamo;
ogni mossa che si compie,
ogni passo che si muove
e necessario
per raggiungere i luoghi
ove abbiamo prescelto di recarci."

(da "Un ponte sull'eternità")







"...Hai mai la sensazione di essere
un turista sulla terra?
Cammini per strada
e d'un tratto
ti pare di esser capitata dentro una cartolina illustrata!
Ecco come vive la gente di qui,
in grandi scatole a forma di casa
per tenersi al riparo dalla "pioggia" e dalla "neve",
con fori sui lati per poter guardare fuori.
Vanno in giro dentro scatole più piccola,
dipinte in vari colori,
con ruote agli angoli.
Han bisogno di questa "Cultura della scatola"
poiché ciascuna persona pensa a sé
come reclusa in una scatola chiamata "corpo",
braccia e gambe, dita
per prendere matite e attrezzi,
linguaggi
perché han dimenticato come comunicare,
occhi
perché hanno scordato come vedere.
Strano piccolo pianeta. ..."

(da "Un ponte sull'eternità")



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