Khara Kota e ... Mu

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xdefcon
00mercoledì 12 gennaio 2005 18:09
La Madreterra dell’uomo. La vicenda di Mu ebbe inizio con la scoperta di Khara Kota, città sepolta dalle sabbie del Deserto del Gobi, ritrovata all’inizio del secolo dall’avventuriero russo Kolkov.

Sotto le mura di questa città, l’esploratore asserì di averne ritrovato un’altra più antica, Uighur, capitale del regno dei mongoli delle steppe che portavano questo nome; il suo stemma era la lettera greca M (Mu) inscritta in un cerchio diviso in quattro settori.

Sulla reale portata dei ritrovamenti di Kolkov vi sono giustificati dubbi, in quanto i pochi resti rinvenuti sul luogo da esploratori successivi non corrispondono affatto alle magnificenze da lui descritte.

Comunque sta di fatto che, secondo James Churchward, Uighur era una semplice colonia di un vasto continente, che egli battezzò per l’appunto Mu.

Esso occupava un territorio delimitato dalle attuali isole Fiji, dalle Marianne, dalle Haway e dall'Isola di Pasqua. Sarebbe stato abitato da sessantaquattro milioni di persone, ed estendeva il proprio dominio su tutto il mondo, compresa Atlantide.



Era popolata da molte razze, su cui predominava quella bianca e, dodicimila anni prima, era stato sommerso da un gigantesco maremoto, per finire inghiottito dalle acque del Pacifico.



Una storia che non si discosta molto da quella di Atlantide, anche se la sua origine è molto più recente. Ad ipotizzare l'esistenza di un altro continente perduto fu uno zoologo inglese del diciannovesimo secolo, Philip L. Slater, che aveva rilevato alcune analogie nell'evoluzione biologica ed ambientale delle coste dell'Africa, dell'India e della Malesia.

Esso avrebbe dovuto trovarsi nell'Oceano Indiano; Slater lo aveva battezzato "Lemuria" perché, tra le specie animali comuni a questi tre territori, c'erano appunto le proscimmie chiamate lemuri.



Non era una teoria del tutto campata in aria: infatti ancora oggi i geologi chiamano con questo nome un continente od un subcontinente che potrebbe aver unito l'Africa all'Asia nel periodo Giurassico (da 180 a 130 milioni di anni fa). Non c'è da stupirsi se, nel romantico clima ottocentesco, l'ipotesi dell'esistenza di un’altra terra scomparsa incontrò subito grande successo.


[Continente Mu]

Nel 1888 Madame H.P. Blavatsky (v.) scrisse che Lemuria si trovava nel Pacifico, e vi aveva dimorato la terza delle sei razze che (almeno secondo lei) avevano popolato la terra. Anche lei aveva appreso queste informazioni da una biblioteca segreta.

Lo scozzese Lewis Spence riprese il discorso affermando che la razza dominante di Lemuria era quella bianca, secondo le teorie razziali in voga in quel momento. James Churchward, autore nel 1920 del bestseller "Mu, il continente perduto", asseriva di aver scoperto la biblioteca segreta dei Naacal, una comunità religiosa mandata da Mu nelle colonie per insegnare le sacre scritture, le religioni, le scienze.

Dove si trovi esattamente questa biblioteca, Churchward omette di dirlo; sta di fatto che, decifrando migliaia di tavolette d'argilla, egli ebbe modo di apprendere la storia sconosciuta dei primi abitanti del mondo.

"Il giardino dell'Eden non era in Asia, ma in un continente ora sommerso nell'Oceano Pacifico. La storia biblica della creazione, l'epica narrazione dei sette giorni e delle sette notti, non nacque tra le genti del Nilo e della valle dell'Eufrate, ma a Mu, la Madreterra dell'Uomo. Queste mie affermazioni trovano riscontro nelle complesse testimonianze che scopersi sia sulle dimenticate tavole sacre in India, sia su documenti di altri paesi".

Churchward popolarizzò poi ulteriormente la vicenda, dando a Lemuria il nome definitivo di Mu.



[Modificato da xdefcon 12/01/2005 18.14]

xdefcon
00mercoledì 12 gennaio 2005 18:24
Mappe prima del Cataclisma ...


[Atlantide provincia di Lemuria]


[Regno di Lemuria - Mu]


[Regno di Lemuria - Mu]




Da prendere con le molle, come al solito bye xdefcon.

[Modificato da xdefcon 12/01/2005 18.31]

xdefcon
00mercoledì 12 gennaio 2005 18:52
isola di Madagascar

Nel 1904, nel corso di una riunione dell' Accademia Scientifica Britannica, Isidoro Geoffrey St. Hilaire fece osservare che, se si volesse classificare l' isola di Madagascar soltanto in base a considerazioni tratte dalla zoologia, senza riferimenti alla sua posizione geografica, si potrebbe dimostrare che quella terra non è nè africana nè asiatica, ma del tutto differente da entrambe, quasi facesse parte di un altro continente: Lemuria.

Secondo l' inglese Selater, la superficie che adesso è occupata dalle acque del mare del Sud faceva parte di una lunga lingua di terra che comprendeva le isole della Sonda e raggiungeva la costa orientale dell' Africa. A.R. Wallace avalla questa ipotesi basandosi soprattutto sulla flora e sulla fauna identiche in terre adesso così lontane, senza contare il tipo stesso della composizione delle rocce granitiche comuni al di là delle acque.

Fornisce anzi una propria teoria e nel secondo volume della "Distribuzione geografica degli animali" edito a Londra nel 1876, giunge a precisare che "nell' emisfero australe siano esistite tre grandi masse di terra che, per quanto simili, rimasero sempre ben distinte".

Il lento evolversi del nostro pianeta, nel suo continuo divenire, il movimento dei mari e dei ghiacciai, le eruzioni di vulcani terrestri e sottomarini, le spinsero lentamente verso il nord, e ciascuna dette vita a quelle che adesso sono l' Africa del Sud, l' Australia e l' America del Sud.

A sua volta il prof. H.F. Bleandford in una relazione alla Società Geologica di Londra, parlando delle affinità fra i fossili di animali e di piante rinvenuti in Africa ed in India, avanza la teoria che vi fosse là, dove adesso si stendono le acque dell' Oceano Indiano, una terra che collegava direttamente l'Africa, l' India meridionale e la penisola di Malacca.

Senza contare che se esaminiamo la configurazione geografica dei gruppi delle isole Adlas, Laccadive e Maldive, possiamo facilmente immaginare che questi atolli corallini facessero parte di una catena di montagne ora sommerse.


[La zona dell' Oceano Indiano dove avrebbe dovuto trovarsi Lemuria]

Confrontando le due carte di Lemuria rinvenute da W. Scott-Elliot presso una comunità di adepti tibetani che conserva molti resti delle civiltà preistoriche, possiamo meglio osservare il lento evolversi del continente: terre a poco a poco sommerse dalle acque o disgregate dalle eruzioni vulcaniche.

Attualmente ben poco ci è rimasto di quella che fu "la culla dell' uomo": le isole del Pacifico e dell' Oceano Indiano, le coste della Cina e del Giappone, l' Australia, il Madagascar. E proprio nel Madagascar vive una piccola scimmia che porta lo strano nome di Lemuride.

E' una scimmietta piccola, vivace, coperta di un morbido e lungo pelo, e si ritiene che sia stato tra i primi mammiferi della Terra. Nei suoi occhi antichi c' è forse ancora il ricordo di foreste di felci gigantesche, di enormi dinosauri.

In questo mondo di cose che la sovrastavano, la piccola scimmietta conobbe l' uomo: era un uomo in piena armonia con il paesaggio che lo circondava, era il padrone di quella terra, l' unica creatura intelligente, era un Gigante.

Non si tratta di fantasia. rinvenimenti archeologici di provata serietà confermano l 'esistenza di una razza umana di dimensioni gigantesche che popolò la terra circa 40.000 anni fa. Un noto paleontologo cinese, Pei Wendchung, scoprì a Gargajan, nelle Filippine, uno scheletro umano alto 5 metri, altri in Cina di 3 metri e mezzo ed ha accertato che la loro età risaliva al 35.000 a.C.

Un altro studioso francese, il capitano Lafenechère, durante alcuni scavi effettuati in Marocco, rinvenne utensili ed armi da caccia di dimensioni sbalorditive: una scure a due tagli del peso di 8 chilogrammi.

Per impugnare l' enorme manico occorrerebbe una mano proporzionale ad un uomo alto almeno 4 metri! Altri resti di giganteche creature sono stati trovati in Siria, nel Pakistan, e nell' isola di Giava.

Storicamente, poi, non esiste antico popolo nella cui mitologia sacra o profana non si trovi riferimento a qualche popolo di giganti.

Nella Bibbia ne incontriamo moltissimi e, si badi bene, non se ne parla mai come esseri eccezionali, bensì come una razza diversa, con una sua particolare caratteristica, rappresentata, in questo caso, dalla grandezza delle dimensioni.

Nel VI capo della Genesi si legge: " Ed erano in quel tempo dei giganti sopra la Terra", mentre nel XIII libro dei Numeri sappiamo che a Chanaan viveva un' intera popolazione, i figli di Enach, "paragonati ai quali noi (gli esploratori mandati da Mosè) parevamo locuste".

E poi i Mfilim e gli Enim del paese di Moab, distrutti da Giosuè, ed Og re di Basan, il cui letto di ferro "ha nove cubiti (m 4,7) di lunghezza e quattro (m. 2) di larghezza" (Deteronomio cap. III).

Senza parlare infine di Golia, anch' esso non fenomeno isolato ma appartenente al popolo gigantesco dei Kephaim.





xdefcon
00mercoledì 12 gennaio 2005 19:02
E' bene sottolineare, almeno per i miei scritti che stò visualizzando in questo Topic, che il Regno di Lemuria non è sinonismo di "Mu", in quanto "Atlantide", "Regno di Mu" e "Regno di Lemuria", sono tre entità ben distinte.

Anche se molti accomunano il Regno di Lemuria con quello di Mu.

xdefcon
00mercoledì 12 gennaio 2005 19:05
Abitanti di Lemuria

E' evidente che gli abitanti di Lemuria non brillarono per la loro civiltà come i figli di Atlantide e Mu, ma piuttosto erano carichi di una agghiacciante crudeltà perchè, come abbiamo visto, non c' è leggenda o riferimento storico che non ne sottolinei la brutalità sanguigna.

Anzi si nota sempre un progressivo decadimento della razza, come se la loro stessa natura feroce sia stata la causa prima della loro scomparsa.

L' insoluto mistero della "Pedra Pintada" (pietra dipinta) può più di ogni altra cosa riflettere tutto l' orrore dei loro riti.

Nell' Amazzonia, in un vasto complesso megalitico si erge un imponente blocco di forma ovoidale al centro di un altipiano poco distante da Tarame.


[Ubicazione "Pedra Pintada"]


[Foto Pedra Pintada - Alto]


[Foto Pedra Pintada - Da Sotto]

E' un enorme monumento di pietra lungo 100 metri, largo 80 ed alto 30.

Secondo una tradizione indigena, è la pietra tombale di un gigante biondo, re di un popolo vissuto in tempi remotissimi. Sulla pietra sono dipinti migliaia di segni e di lettere che ricordano la scrittura dell' antico Egitto, la semitica, e l' ebraica.

Vi sono inoltre cavalli, carri e ruote, tutti riprodotti di profilo secondo la tecnica degli Egizi. E già questo lascia notevolmente perplessi perchè gli Indios, all' arrivo dei conquistatori bianchi, non conoscevano nè carri nè ruote.

Sulla facciata principale del monumento si notano quattro grotte scavate nella pietra, quasi alla sommità si apre una galleria divenuta ormai inaccessibile, mentre sotto il macigno esiste un passaggio che conduceva probabilmente ad una costruzione sotterranea.

Anche questa galleria è agibile solo per 30 metri: alla fine è completamente franata.

Possibile che questa razza di Giganti sia stata così crudele da lasciare dietro di sè una così vasta eco di terrore e di orrore?

Perchè non va dimenticato il popolo dei Titani, che troviamo nella mitologia greca, il cui re, Cronos, giungeva addirittura a divorare i propri figli, e quello dei Ciclopi al quale apparteneva Polifemo, che Omero ci descrive in tutta la sua agghiacciante ferocia.

Ma non si può credere ad una razza "nata" crudele. Amiamo pensare che lo sia diventata solo dopo che i movimenti di assestamento del nostro pianeta avevano cominciato a disgregare Lemuria, costringendo i Giganti ad abbandonare, per sopravvivere, la loro patria, ad emigrare in altre terre a loro ignote, a vivere a contatto con razze diverse sia nell' aspetto che nella cultura e nelle tradizioni.

[Modificato da xdefcon 12/01/2005 19.39]

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