LONDRA - Nuda. Come mamma l'ha fatta. Dietro di lei, a rimirarle il fondoschiena, c'è sua Maestà la regina. Che poi è anche e soprattutto la nonna-quasi-mamma del suo futuro marito. Kate a quel punto resta immobile, pietrificata. Non sa cosa fare. Più o meno due miliardi di persone la stanno guardano attraverso gli schermi TV di mezzo mondo. Com'è possibile, con quell'accidenti di cerimoniale da rispettare e controlli di sicurezza da manicomio che l'abbiano lasciata salire così sull'altare dell'abazia di Westminster? Forse un complotto degli antimonarchici? No. Un incubo. Puro e semplice. Anzi: ricorrente. Da manuale, insomma. «Kate ha i nervi a fior di pelle, non vede l'ora che il gran giorni arrivi», ha confidato al Sun una fonte di palazzo. «C'è da capirla, visto il palcoscenico in cui si troverà, con gli occhi del mondo fissi su di lei». I bene informati dicono anche che la sorella Pippa, 27 anni, che accompagnerà Kate all'altare in quanto damigella d'onore, sia sull'orlo della crisi isterica proprio in virtù di questi incubi ricorrenti. Non che sia una novità. Attacchi d'ansia simili le capitarono anche nel 2006, poco prima d'iniziare un nuovo lavoro presso la catena d'abbigliamenti Jigsaw. «Erano anni che questo sogno non si manifestava», ha proseguito la fonte. «È interessante vedere come il nervosismo a volte sceglie di manifestarsi». Il momento in cui la favola si trasforma in tragedia è, a quanto pare, dopo la 'sfilatà nella navata della cattedrale. «A quel punto Kate si rende conto di essere completamente nuda. Tutti, dalla regina al principe Filippo, la fissano». La presto principessina se la cava però con un pizzico di humour, che per fortuna non le manca. «Dice - rivela ancora la gola profonda del Sun - che la parte peggiore viene quando non sa quali parti intime coprirsi». Paure ancestrali a parte, Kate sembra essere afflitta anche da timori alquanto concreti e certo statisticamente ben più probabili. Come svenire per l'emozione. Tanto che avrebbe iniziato a bere frullatoni ricchi di proteine per restare in forze. Sia come sia, quando è in pubblico la bella Kate non lascia traspirare alcun segno di crollo psicologico imminente. Oggi ha raggiunto William per le prove generali all'abazia di Westminster, chiusa da ieri al pubblico per poter mettere a punto gli ultimi dettagli. Immortalata dai fotografi all'uscita dalla casa di famiglia di Bucklebury, è finita sulle pagine dei giornali col sorriso stampato in faccia e l'onnipresente sorella al suo fianco. Uno scatto la ritrae mentre sbircia nello specchietto retrovisore dell'auto la bella villa dov'è cresciuta: la prossima volta che ci tornerà sarà dopo la luna di miele, da donna sposata. Un'altra vita.
PSICOLOGA: E' PAURA DELLA PROVA Il vestito come rappresentazione scenica di se stesso: il sogno di Kate Middleton, sempre che sia vero, riportato dal Sun di ritrovarsi nuda nella navata di Westminster Abbey durante la celebrazione del suo matrimonio, rappresenta la paura di non essere pronta, o sufficientemente attrezzata, per affrontare una prova pubblica. Vera Slepoj, presidente della federazione italiana di psicologia, legge nel presunto incubo una paura: «Quella di essere messa a dura prova, sotto i riflettori di tutto il mondo». Che la futura sposa sia sottoposta a stress e preoccupazioni è del resto un fatto scontato ma, secondo la psicologa, «è un dato di fatto che la forte volontà può non essere sufficiente quando ci si trova nel frullatore del grande potere di un paese». Un potere, ha aggiunto l'esperta, che non è solo quello «mediatico che può avere una persona anche molto giovane come Lady Gaga, ma un potere vero che incide sul destino dei popoli». Ed il vestito in questo caso, che per Slepoj comunque non rappresenta un sogno ricorrente fra le spose. Si tratta di un simbolo di rappresentazione della proprio personalità, che vale al femminile ma anche al maschile. Il sogno ricorrente per antonomasia comunque, assicura la psicologa, non è quello legato ai vestiti: vince su tutti l'incubo di dover superare l'esame di maturità, sogno frequente fra tutti coloro che rivivono un momento di difficoltà.
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