Juve, tentazione Baggio

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vanni-merlin
00mercoledì 31 maggio 2006 19:03
Juve, tentazione Baggio


Il fantasista avrebbe dato la sua disponibilità per la carica di vicepresidente anche se la Juve andasse in B. La sua è l'immagine pulita che serve ai bianconeri


31 maggio 2006 -
Sono giornate frenetiche per la definizione del nuovo management juventino. Giornate senza certezze e con tutta una società da ricostruire. Un’immagine, innanzitutto. Perciò la proprietà si è rivolta agli amici più fidati per comporre un elenco di candidati ai vari ruoli da assegnare. E tra i nomi che sono stati fatti, e contattati, ce n’è uno clamoroso: Roberto Baggio. «Un grande juventino del passato, ma non francese», aveva sorriso John Elkann una settimana fa, escludendo Michel Platini. L’identikit corrisponde. Si aggiunga che ai tempi del Codino Pallone d’Oro il nipote dell’Avvocato era un adolescente, suscettibile al carisma del fuoriclasse dell’epoca. Lo aveva voluto a Torino nel 1990 proprio il nonno, che lo affidò insieme alla Juve a Luca di Montezemolo, non estraneo alle decisioni da prendere in questo delicato momento. Di più: Baggio è stato il primo giocatore epurato dalla Triade, anzi si ricorda un suo gelido addio con Umberto Agnelli impossessatosi nel ’94 del giocattolo di famiglia. Ma soprattutto è uno fuori dai giri travolti dallo scandalo delle intercettazioni, il bello del calcio, una faccia pulita: esattamente quello di cui ha bisogno la Juventus in questo momento per rilanciarsi. Perciò lo hanno cercato, ottenendo una disponibilità a partecipare anche con una Juve in serie B, cosa che altri hanno negato. E questo ha fatto un’ottima impressione.
A CACCIA Robi ora è in Argentina, a caccia con il fratello. Sussurrano che sia stato contattato prima della partenza, cioè prima del 20 maggio. «Vediamo come procede», avrebbe detto dando la propria disponibilità di massima a contribuire fattivamente alla rifondazione. A metà giugno rientrerà in Italia e qualcosa di più si saprà, di pari passo con la comunicazione alla Consob del nuovo consiglio di amministrazione bianconero. Baggio, alla Juve dal ’90 al ’95 e Pallone d’oro a metà percorso, rimase giusto un anno con la Triade e Marcello Lippi. Adesso uno dei più grandi talenti della Prima Repubblica calcistica potrebbe condurre la Juve al dopo, e chi lo conosce assicura che lo farebbe anche in serie B, qualunque sarà il verdetto della giustizia sportiva. A Baggio interessa il progetto, contribuire con la propria esperienza e il proprio peso di immagine carico di positività, idee, carisma. Conosce il calcio del dentro e del fuori, i giocatori, e soprattutto è... Baggio, uno che in carriera s’è creato bonus tecnici e comportamentali tutti da spendere.
VICEPRESIDENZA In questi anni di lontananza dal calcio, il Codino ha ricevuto tante offerte. Tempo fa gli hanno addirittura chiesto di allenare una squadra cinese e Moratti è sempre lì, pronto a prendere in considerazione la sua figura per l’ennesima Inter. In chiave nerazzurra, già dal giorno dopo il suo ritiro, di Baggio s’è parlato come responsabile del settore giovanile, un’icona per crescere le icone future. Ma adesso che si è inserita la Juventus il panorama cambia: qui si può rifondare dalla base. Forse sarà più facile vederlo in una Juve senza Capello piuttosto che in una con. Ma intanto si vocifera che al Divino sia stato prospettato un ruolo dirigenziale molto alto, da vicepresidente, di quelli operativi, attivi e non ingessati. Un ruolo creativo, alla Baggio.


Luca Curino
Matteo Della Vite


da: www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Primo_Piano/2006/05_Maggio/31/juvebagg...

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