Juve, Milan, Lazio, Fiorentina e 26 persone, i deferimenti

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maldini
00venerdì 23 giugno 2006 00:09
Deferiti quattro club: Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina
26 gli inquisiti, fra cui Moggi e Giraudo. Da lunedì processo

C'è aria di stangata per le Grandi
Il Milan: "Noi ci chiamiamo fuori"

Galliani inquisito solo per l'articolo 1 (slealtà sportiva)
Ma il comportamento del dirigente Meani è sotto accusa
C'è aria di stangata per le Grandi
Il Milan: "Noi ci chiamiamo fuori"


ROMA - La stangata per lo scandalo di Calciopoli è arrivata quando ancora i tifosi azzurri festeggiavano la la qualificazione della nazionale: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono state deferite davanti alla Caf (la commissione di appello della Federcalcio) per violazione degli articoli 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.

E' questa la decisione presa dal procuratore federale Stefano Palazzi e motivata in cento pagine, dopo aver valutato il lavoro istruttorio dell'Ufficio Indagini di Francesco Saverio Borrelli. E sono ventisei persone in tutto a giudizio, più i quattro club.

Questo l'elenco dei deferiti: Le società Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Adriano Galliani, Leonardo Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, Claudio Lotito, Cosimo Maria Ferri, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Claudio Puglisi.

Le sanzioni. Difficile prevedere la gravità delle sanzioni, ma di sicuro è la Juventus quella nella posizione più difficile, per le responsabilità dirette dei suoi dirigenti emerse nel corso dell'inchiesta. Dalla durezza della pena nei confronti del club bianconero dipenderanno anche le punizioni per gli altri club. Di sicuro i quattro club deferito rischiano, come minimo, la retrocessione.

La Juventus. Per le responsabilità emerse dalle intercettazioni di Luciano Moggi disposte dalla Procura di Napoli in merito alla stagione 2004-2005, è quella bianconera la società che tra le quattro rischia di più. Nel dispositivo di deferimento si ipotizza la violazione degli articoli 1 e 6 del Codice di giustizia sportiva per Moggi e l'ex amministratore delegato Antonio Giraudo.
Per quanto riguarda la Juventus, il club è accusato di avere avuto responsabilità diretta nella violazione degli articoli 2,6 e 9 del Codice di giustizia sportiva.

Il Milan. Adriano Galliani, vicepresidente e amministratore delegato del Milan, e il dirigente addetto agli arbitri Leonardo Meani sono accusati di violazione dell'articolo 1. Meani è accusato anche di violazione dell'articolo 6 (comma 1 e 2). Nei confronti del Milan l'ipotesi formulata è la violazione, per responsabilità diretta e oggettiva, dell'articolo 2 (comma 3 e 4), e, per responsabilità oggettiva, dell'articolo 6 (comma 4).

C'è tensione nell'entourage milanista, anche sei il padrone della società, Silvio Berlusconi si dice sicuro: "Non c'è nessuna possibilità che il Milan possa uscire da questa storia con responsabilità che non ha", ha detto parlando alla trasmissione tv "Porta a porta". Non mi aspetto nessuna penalizzazione perché le accuse si basano su frasi che possono assolutamente dirsi in una conversazione telefonica". A quanto pare, Galliani sarebbe stato deferito solo per l'articolo 1 (slealtà sportiva).

Ecco il comunicato ufficiale: "L'A.C. Milan prende atto che il deferimento della Procura Federale attiene alla gara Milan-Chievo del 20 aprile 2005: in relazione a tale episodio rivendica l'assoluta correttezza di ogni comportamento. Parimenti rivendica l'assoluta estraneità del suo Amministratore Delegato a qualunque addebito di violazione dei principi di lealtà e correttezza".

Più difficile la posizione del dirigente addetto agli arbitri Meani, accusato di reiterati tentativi di corruzione.

Fiorentina e Lazio. Tremano anche la società viola e quella biancazzurra, anche se le rispettive difese sosterranno davanti alla commissione d'Appello della Federcalcio che sia Della Valle che Lotito - coinvolti nelle intercettazioni - hanno agito sotto pressione, e dunque come vittime della "cupola" del calcio. Quanto alla Fiorentina, ci sono sia Diego che Andrea Della Valle, rispettivamente presidente onorario e presidente della Fiorentina calcio e l'amministratore delegato viola Sandro Mencucci fra i 30 soggetti deferiti dalla procura federale. E' quanto si apprende da fonti vicine alla società. Sempre secondo quanto emerso, sarebbero stati contestati sia la violazione dell' articolo 1 che quella dell' articolo 6.

I tempi della giustizia sportiva. Palazzi svolgerà il ruolo di pubblico ministero nel processo di primo grado della Caf, al via lunedì prossimo nella sala stampa dell'Olimpico di Roma. I tempi, per volere specifico del commissario straordinario della Figc Guido Rossi, saranno rapidi: l'appello ci sarà il 7 luglio, le sentenze definitive (per la giustizia sportiva) il 20. L'iter è stato accorciato da Rossi per cui non vi sarà la possibilità di un ricorso al Tar o alla Camera di Conciliazione del Coni, però Juve e Lazio, quotate in Borsa, potrebbero richiedere provvedimenti amministrativi d'urgenza.

Le reazioni. "Aspettiamo con fiducia la conclusione delle indagini.Si va verso l'accertamento della verità", ha commentato di Giovanna Melandri, ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive che ha sempre rifiutato la possibilità di una amnistia in caso di vittoria azzurra ai Mondiali. "Lo dobbiamo - ha proseguito la Melandri - al calcio e ai tanti giovani che praticano questo sport con passione e lealtà sportiva".

I giudici stanno facendo seriamente il loro lavoro, quindi aspettiamo gli esiti", ha sottolineato il presidente del Coni Gianni Petrucci, che ha anche confermato la possibilità che il Coni si costituisca parte civile. "Tutto quello che si può fare lo faremo d'intesa con il nostro legale Franco Coppi", ha aggiunto Petrucci. L'ipotesi di qualche grande in B non fa felice qualche presidente cadetto. Così come recentemente sostenuto dal patron del Brescia Gino Corioni, anche Vincenzo Matarrese ha ammesso che "Juventus e Milan in B non li vorrei". "Noi abbiamo fatto programmi per andare in A - ha ammesso il presidente del Bari - e se retrocedono questi squadroni la promozione per noi è un discorso chiuso, a meno che non ci siano punti di penalizzazione che equilibrino la situazione".

(22 giugno 2006)
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