Joel H. Wyman e le scelte su Fringe

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@Fr3ddy@
00martedì 27 novembre 2012 18:07


Mancano ormai 6 episodi e poi Fringe giungerà al termine. Analizziamo con Wyman l’evoluzione, spesso parecchio complicata, della sua serie.

In un’intervista con SFX, J. H. Wyman ha discusso alcuni degli aspetti della serie che più hanno fatto sì che Fringe fosse ciò che è ora.

Per prima cosa ci tiene a precisare che una delle scelte più spettacolari della prima stagione non è stata una sua idea, ma di uno degli sceneggiatori della prima stagione, Andrew Kreisberg.

Eravamo seduti a parlare di quale dovesse essere l’immagine simbolo per quando saremmo andati nell’altro universo, da Bell. Lui disse “E se fossero le Torri Gemelle?”. Per un secondo ho pensato tipo “È l’idea migliore del mondo” e poi ho pensato che forse non lo era, perché non volevo che la scena impressionasse in quel modo. Ma poi, quando abbiamo cominciato a parlarne, abbiamo pensato tutti insieme che l’America avesse ormai compreso pienamente che l’Undici Settembre è un momento molto importante, quindi non ci sembrava il caso di sfruttarlo, quanto utilizzarlo perché indicativo per il momento che stiamo vivendo.

Poi, sempre su William Bell, Wyman e soci avevano in mente altri nomi, ma avere con loro Leonard Nimoy sarebbe stata “la cosa più incredibile di sempre”. Ha aggiunto:

È un’icona, una leggenda vivente, un tesoro nazionale. […] Decisamente è stato l’intervento di JJ [Abrams, n.d.Q.] a rendere il tutto degno di nota e credo che abbia anche giocato un ruolo enorme nel fatto che lui abbia preso la decisione di accettare il ruolo.

Wyman ha anche discusso la scelta molto curiosa del posizionare l’episodio Letters of Transit non come ultimo della stagione.

Abbiamo cercato di renderlo una scappatoia. Non sapevamo se avremmo ottenuto il rinnovo. Sapevamo che avremmo avuto l’episodio 19 per uscire dal sentiero battuto. Per quanto mi riguarda, dicevo ai media che se ci avessero cancellato, avrei fatto un’edizione speciale di fumetti o di graphic novel in modo da poter finire di raccontare la storia, perché non avrei nemmeno voluto che la storia terminasse in quel modo. Pensavo: “Come possiamo concludere la quarta stagione con un evento grandioso, in modo che se [Fringe] dovesse finire in quel modo, ci sarebbe modo per giungere ad una storia che si può raccontare con un fumetto, ma tale per cui, se la 4×19 [Letters of Transit] dovesse funzionare, che allora si possa raccontare quella storia nella quinta stagione?”. Immaginate Letters of Transit come ultimo episodio. Sarebbe stato molto più difficile risolvere quella trama, quindi abbiamo creduto di doverlo fare nel modo in cui abbiamo fatto.

Quando hanno proposto l’idea dell’arco narrativo della quinta stagione alla rete, Wyman era inizialmente piuttosto preoccupato, ma poi, dopo aver mostrato il video di presentazione a Kevin Reilly lui “rispose in modo molto positivo, perciò capii immediatamente, subito dopo che egli finì di vederlo, che avremmo avuto i tredici episodi.”

Come sceneggiatore, Wyman adora avere un feedback, di qualunque tipo, dai suoi fan perché ritiene di poter imparare molto dai loro giudizi. E, eccezionalmente, critica una delle scelte narrative che più hanno rivoluzionato Fringe: la sparizione di Peter e il suo impatto nella quarta stagione.

Non ha funzionato. Alle persone non piaceva e sembrava un po’ stupido e non riuscivano a capirlo. Sono assolutamente d’accordo. Ripensandoci, lo considero uno dei nostri passi falsi. […] A noi piaceva e pensavamo fosse grandioso, ma nonostante tutte le volte che dicevo: “No, Peter fa ancora parte della serie. Andiamo, è Peter Bishop, fa ancora parte della serie”, tutti rispondevano: “Peter non fa più parte della serie, quindi non la seguirò più”. Non si è capito. Ma forse, con il senno di poi, quando le persone guarderanno la serie dall’inizio alla fine, capiranno perché era così importante, da un punto di vista tematico, fare una cosa del genere. Ma che le persone capiscano o meno quello che facciamo, tutto rimane quello che è. Non è una pizza. Non puoi ordinare ciò che ci vuoi sopra.


E voi che ne pensate? La sparizione di Peter è stata una mossa geniale o anche voi non ne capite il senso?

Fringe ritorna il 7 dicembre, mentre il gran finale (doppio) sarà il 18 gennaio 2013.


Fonte: ItaSa Blog

Bell'intervista [SM=g837695]
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