Jerry Garcia/David Grisman - Been All Around This World

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Larry Legs
00mercoledì 5 maggio 2004 23:10
Ennesimo, ma ahimè sembra ultimo, atto della proficua partnership tra due vecchi amici: il compianto Jerry Garcia, che non ha certo bisogno di presentazioni, e David Grisman, uno dei più grandi mandolinisti viventi, un legame che risale ai tempi degli “Old & In The Way”, inizio degli anni’ 70.

Le loro strade si erano separate per un lungo periodo, ma l’amicizia, la stima e l’apprezzamento reciproci erano sempre rimasti inalterati, tanto che, all’inizio degli anni ’90, la coppia era tornata a collaborare, accomunata dal grande amore verso il suono acustico e tradizionale ma anche per il jazz.

La loro collaborazione è stata prevalentemente caratterizzata da informalità e divertimento; per Jerry, soprattutto, essa rappresentava un’importante momento di evasione dalla principale e diversa esperienza coi Grateful Dead e, quand’era libero da altri impegni, prendeva la chitarra acustica e si recava a casa dall’amico, dove si divertivano a suonare per ore nello studio di registrazione di David che, naturalmente, non mancava mai di far partire il nastro e registrare le sedute; occasionalmente, alcuni amici si univano ai due e aiutavano a rendere più ricco il suono, sempre rigorosamente acustico.

La morte di Garcia, avvenuta nel ’95, ha interrotto queste esplorazioni ma David Grisman ha comunque continuato a centellinare la pubblicazione delle registrazioni per la sua casa discografica “Acoustic Disc”, a beneficio degli appassionati.

Il divertimento, vista anche la grande caratura artistica e strumentale dei due partners, non ha mai impedito ai due di produrre ottima musica, come dimostra quest’ultimo capitolo, “Been All Around This World”, appena pubblicato, che, secondo me, si dimostra il migliore del lotto insieme all’eccellente “Shady Grove”, uscito nel 1996.

Particolarmente significativa e degna di menzione, nella circostanza, la strepitosa performance strumentale di David Grisman che, con il suo mandolino, impreziosisce meravigliosamente tutti i brani inseriti nel disco.

Da segnalare, innanzitutto, un capolavoro assoluto, una splendida versione di “The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest” di His Bobness: una delle tante parabole apocalittiche che Dylan aveva inserito nel bucolico e scarnificato “John Wesley Harding” del ’68, viene trasformata in una stupenda ballata, rilassante e cadenzata, scandita dal basso di Jim Kerwin, con la calma voce di Garcia e uno spettacoloso Grisman che ricama di fino. Da brividi.

Ma non c’è un minuto di musica da buttare nel disco: si parte col traditional “Been All Around This World”, che gli appassionati del Morto Riconoscente ricorderanno presente anche nell’eccellente live acustico “Reckoning”, con un delizioso duetto mandolino-chitarra acustica;
una sorprendente “I’ll Go Crazy” di James Brown, che diventa uno squinternato bluesaccio con Garcia che canta come un invasato ed il violino di Joe Craven;
la stupenda, accorata, “Take Me”, con due sopraffini assoli chitarra acustica – mandolino;
una bellissima versione strumentale di “Handsome Cabin Waltz”, con gli arabeschi del flauto di Matt Eakle e del mandolino che le donano un gustoso sapore rinascimentale (questo brano era già apparso in versione cantata su “Shady Grove”);
la filastrocca old-timey “I’m Troubled”, con Grisman-Garcia di nuovo fini cesellatori ai rispettivi strumenti;
“Blue Yodel n.9”, uno dei brani più celebri delle centinaia scritti dal seminale Jimmie Rodgers, il padre della musica americana: versione indolente e affascinante, con tanto di chiusura vocale in stile yodel di Jerry;
due brani di Merle Travis: una gustosa “Nine Pound Hammer”, con le fughe “jazzate” del flauto, stile Chris Wood dei Traffic, ed il mandolino di Grisman da spellarsi le mani per gli applausi mentre zio Jerry racconta la sua storia, e la malinconica, “Dark as A Dungeon”, con uno struggente assolo di mandolino e una bella interpretazione vocale di Garcia;
“I Ain’t Never”, un cristallino country-blues con Grisman all’accompagnamento vocale e una sentita intrepretazione al canto di Garcia;
“Sittin’ Here in Limbo”, vecchio brano reggae portato al successo nel 1972 da Jimmy Cliff nella colonna sonora di “The Harder They Come”, resa qui in una versione davvero stupenda: rallentata ed intensa, con una nuova emozionante interpretazione vocale e un grande assolo di Garcia all’acustica mentre sul mandolino di Grisman è inutile ripetersi: sfavillante punteggiatura lungo tutto il brano e assolo memorabile;
chiusura con “Drink Up and Go Home”, ballata a tempo di valzer old-time, con le venature malinconiche del violino di Joe Craven, assoli di violino, mandolino e chitarra acustica e duetto vocale Garcia-Grisman.

Purtroppo, come dice lo stesso Grisman nelle note riportate sul booklet, questa rimarrà probabilmente l’ultima pubblicazione del duo, ma il rimpianto viene mitigato dalla grandissima qualità dell’ultimo atto.





<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato da Larry Legs 05/05/2004&nbsp;23.12</i>]</font></p>
last goodbye
00giovedì 6 maggio 2004 10:07
Complimenti per l'ottima recensione e... benvenuto a bordo!!![SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
lucinda
00venerdì 7 maggio 2004 20:10
Un calorosissimo benvenuto.
Chissà perchè ho come la sensazione di aver già letto questa recensione!
[SM=g27822] [SM=g27822]
Complimenti.
Larry Legs
00venerdì 7 maggio 2004 22:51
perchè è la stessa.
Sono sempre io l'autore, con due nomi diversi.

Grazie del benvenuto. [SM=g27823]
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