Sì...
Sulla base della mia esperienza, posso dire che non è mai esistito il problema piedi (un paio di calze di lana e stop, entro scarpette da escursionismo montano)...forse, è importante il fatto che il pulviscolo di galaverna scivoli sulle calzature in maniera innocua (!?)
Certamente, il problema primario interessa le mani (un supplizio senza guanto per più di un minuto!) ed il viso. Quest'ultimo, tuttavia, richiedeva una copertura quasi totale con la guaina in neoprene solo oltre i -40°C mentre, ho avvertito già quasi dolore agli orecchi scoperti già ai -22°C del mattino moscovita.
In sintesi, senza copricapo e para-orecchi e guanti, Jakutsk d'inverno la vedresti solo dalle vetrate dell'hotel (!). Sul resto, ribadisco di non aver avuto bisogno di una super-attrezzatura ma di un comune abbigliamento che possiamo utilizzare nelle più fredde giornate invernali alto-atesine...(!?)
Insisto, tuttavia, sulla componente psicologica del percorrere e ripercorrere una specie di quadrilatero ormai noto: fuori Jakutsk, il giorno dell'assalto al fortino meteo, "solo"-37° con vento debole, in assenza di punti di riferimento, è come avessero acuito la sensazione di freddo.
Per questo ripeto: se un pazzo, ad esempio, mi avesse portato 10 km fuori Jakutsk, lasciandomi in un rado bosco di betulle od anche sul ciglio di una rotabile deserta, credo mi sarebbe riuscito oltremodo difficile ritornare vivo in città. Questa è più di una sensazione.
Saluti siberiani
Gianni S.