Jackson Pollock e l'action painting

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Nina§
00sabato 14 ottobre 2006 00:08
Fonte Wikipedia.

Jackson Pollock (28 gennaio 1912 - 11 agosto 1956) è stato un noto pittore statunitense, fra i maggiori esponenti dell'espressionismo astratto.
L'action painting (letteralmente pittura d'azione) a volte chiamata astrazione gestuale oppure espressionismo astratto, è uno stile di pittura nella quale il colore viene fatto sgocciolare spontaneamente, lanciato o macchiato sulle tele, piuttosto che applicato con attenzione. L'opera che ne risulta enfatizza l'atto fisico della pittura stessa.
Lo stile si diffuse negli anni '40 e nei '60, ed è strettamente associato con l'espressionismo astratto (alcuni critici hanno usato i termini action painting e espressionismo astratto in modo intercambiabile).


Attività artistica

Pollock riempì tre quaderni con schizzi e disegni verso la fine degli anni '30.
I primi due contengono schizzi di quadri di Pieter Paul Rubens, Tintoretto, El Greco e Michelangelo.
Il terzo quaderno contiene diciotto disegni a matita semi-astratti, ispirati a José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros.

Nel 1939, dopo un ricovero in ospedale per alcolismo, Pollock conosce il Dr. Joseph Henderson, un giovane psicanalista junghiano.
Da questo incontro nasce una serie di dipinti che ritraevano mostri, animali fantastici, grottesche forme umane e figure totemiche vagamente ispirate alle opere dei pittori surrealisti europei.

Nel 1947 ormai Pollock era un'artista molto affermato e proprio in questo periodo comincia ad abbandonare la pratica di stendere il colore sulla tela con il pennello ed inizia a versare la vernice direttamente dal barattolo o a cospargere il pennello (o un bastoncino) di colore e poi sgocciolare sulla tela: da qui il termine "sgocciolamento" (in inglese: dripping o Drip painting).
Intorno al 1950 il pittore si impone all'attenzione del pubblico con le sue opere più imponenti: i "Drip painting" che suscitarono scalpore provocando reazioni contrastanti.
La prima persona a commissionargli un'opera così grande fu Peggy Guggenheim, desiderosa che Pollock dipingesse un murale nel suo appartamento di Manhattan.
Il pittore surrealista Marcel Duchamp suggerì a Pollock di dipingerlo su tela invece che su intonaco, in modo da poterlo eventualmente staccare e rivenderlo.
Per mesi non riuscì a dipingere niente, poi in una sola notte creò il capolavoro intitolato "Mural".


Curiosità: Nei dipinti di Jackson Pollok possiamo spesso trovare mozziconi di sigarette. Quando creava i suoi dipinti, permetteva a sé stesso di cadere in uno stato di trance nel quale nessun atto conscio doveva manifestarsi; così se aveva l'impulso istintivo di gettare la sigaretta in terra, lo faceva, sia che davanti ai suoi piedi ci fosse un marciapiede, sia anche una tela. Cosa poi si arriva a vedere è come osservare qualcuno che spenge la propria sigaretta finita.

Aforisma di Pollak:
"L'arte astratta dovrebbe esser goduta come la musica: nei momenti in cui puoi averne voglia o meno."



The Moon-Woman Cuts the Circle (1943)
Oil on canvas - 43" X 69"

Peggy Guggenheim Collection - Venice





(1912-1956)She-Wolf, 1943, 41 x 67 inches, oil, gouche, and plaster on canvas
Museum of Modern Art, NYC








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