Jerusalem
Ringrazio l'utente per aver proposto il mio Jerusalem come argomento di discussione. L'ultima revisione è spesso un problema per un autore che debba rispettare rigidi criteri di consegna. Ci sono poi correttori di bozze e revisori, ma servirebbero anche persone competenti di storia, come voi, in grado di individuare refusi ed errori. Ed è chiaro a chiunque che quello di Manuele è un refuso, dato che su Alessio e Manuele ho scritto "Le grandi battaglie del Medioevo". Anzi, vi sarei grato se mi faceste notare altre cose del genere, affinché io provveda in ristampa, tenendo conto che sono consapevole di aver scritto molte cose "discutibili", più che sbagliate, vista la materia trattata. Vi posso comunque assicurare che ho redatto il romanzo con estrema accuratezza, andando a Gerusalemme e visitando perfino i tunnel percorsi dai miei protagonisti, confrontando i vari testi canonici e apocrifi, e vagliando le fonti sulla prima crociata, perfino quelle ebraiche. Certo, in un libro che offre una mole enorme di nomi e informazioni, era inevitabile che qualcosa mi scappasse nel controllo, e l'ho premesso nella prefazione, infatti; soprattutto per un personaggio citato appena di sfuggita. Probabilmente, sono stato indotto a scrivere Manuele dal fatto che il mio protagonista bizantino si chiama così.
Il mio obiettivo, comunque, era scrivere un romanzo avvincente e che facesse riflettere. A giudicare dal giudizio quasi plebiscitario delle decine di migliaia di lettori, pare che ci sia riuscito. E' vero, i personaggi sono un po' moderni, ma è una scelta precisa, per rendere più comprensibili al grande pubblico protagonisti che parlano di cristologia molto spesso nel libro, il che li rende automaticamente, come ha detto una persona autorevole, uomini e donne del Medioevo. Quanto poi alla caratterizzazione Harmony, be', vorrei chiedervi se in quella serie di romanzi rosa trovereste un libro che descrive in modo dettagliato l'assedio di Gerusalemme del 1099(oltre a quello del 70), spiega, attraverso gli occhi dei protagonisti, le cause prime e l'evolversi della crociata fin da Manzikert passando attraverso i pogrom e le crociate popolari, e presenta un confronto cristologico tra protagonisti appartenenti a sette diverse posizioni religiose. Anzi, se conoscete un romanzo che parli altrettanto dettagliatamente della prima crociata, vi pregherei di suggerirmene il nome. Lo leggerei volentieri.
Ritengo che un romanzo, più che informazioni, debba trasmettere emozioni e messaggi; semmai, le informazioni devono essere piegate (non proprio distorte) alla necessità di ottenere emozioni. Se si affronta la lettura non da fruitore, ma da correttore di bozze e revisore, l'emozione e il ritmo vanno a farsi benedire...So bene quello che sto dicendo, perché io facevo la stessa cosa: è il vizio di noi appassionati. Poi sono diventato autore, e la mia visione è un po' cambiata...
Un cordiale saluto
Andrea Frediani