Israele assedia il Libano

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Lux-86
00giovedì 13 luglio 2006 13:56
qualcuno, fra un intrattenimento e l'altro, ha notato che Israele per due soldati rapiti ha iniziato a bombardare beirut e sia presta al blocco totale?

complimenti ad Olmert per aver trasformato tre soldati rapiti in una guerra nella zona più calda del mondo.
DarkWalker
00giovedì 13 luglio 2006 14:14
beh quelle zopne manifestano una spiccata tendenza a saper convivere solo sotto un unico padrone.Chi lo sa che non sia la cosa giusta^^
E che fa l'Iran?
DarkWalker
00giovedì 13 luglio 2006 14:19
13/7/2006
Israele-Libano, gioco pericoloso
R.A. Segre su Il Giornale

Perché gli hezbollah hanno attaccato Israele ieri mattina? Se si avesse la risposta a questo quesito si potrebbe ipotizzare la possibilità - o meno - dello scoppio della sesta guerra arabo-israeliana. Gli israeliani sapevano che gli hezbollah preparavano un attacco. Avevano allertato le loro truppe lungo il confine libanese. Questo dimostra, nel caso del fortino a Keren Shalom, al confine con Gaza, che il livello di guardia del sistema difensivo israeliano si era pericolosamente abbassato. Inoltre dal momento che gli hezbollah nel Libano lavorano in stretta collaborazione con il comando di Hamas a Damasco, è p ossibile che quest'ultimo abbia percepito nel decidere la sua azione che il fronte di resistenza palestinese a Gaza stava crollando. Il caporale Shalit stava dunque per essere restituito e questo avrebbe rappresentato un successo per Israele ma soprattutto una rottura fra Hamas a Gaza e il suo comando supremo a Damasco.
Tutto questo però fa già parte del passato per due ragioni. La prima è che, contrariamente a quanto avveniva a Gaza - coi lanci dei missili da una zona evacuata da Israele ma di fatto ancora sotto il suo controllo - lo scontro lungo la frontiera libanese riconosciuta dall'Onu come frontiera definitiva fra due Stati sovrani rappresentava un atto di guerra a cui diventava lecito e obbligatorio rispondere con un altro atto di guerra. Se questa offensiva si limiterà alla distruzione delle basi degli hezbollah nel Sud del Libano oppure dilagherà verso il Nord e forse anche verso la Siria, nessuno in questo momento può ancora dire.
La seconda ragione è legata al cambiamento di regole del gioco. A Gaza il governo israeliano aveva commesso l'errore di usare la cattura del caporale Shalit come pretesto per cercare di mettere fine ai bombardamenti di missili, situazione inaccettabile per qualunque Stato sovrano. Il risultato però è stato che operazioni come la distruzione della centrale elettrica di Gaza venissero interpretate dall'opinione internazionale come una punizione collettiva della popolazione civile mentre il suo scopo -non spiegato abbastanza dai portavoce del governo di Gerusalemme - era quello di tagliare l'erogazione di elettricità alle decine di officine in cui venivano preparati missili artigianali che giornalmente colpivano Israele.
Gli hezbollah invece operano dal territorio di uno Stato sovrano in guerra ufficiale anche se non attiva con Israele. Il Libano non può dunque sottrarsi alle sue responsabilità come cerca di fare il debole presidente palestinese Abu Mazen (che ha minacciato di dimettersi sentendosi ormai completamente esautorato) o il premier palestinese Hanjeh, diviso fra i suoi obblighi verso la popolazione di Gaza e quelli politici e ideologici verso il comando di Hamas a Damasco. Di conseguenza c'è da credere che la risposta israeliana sarà diretta contro il governo di Beirut molto più che contro gli hezbollah lungo la frontiera, il che porterà all'intervento dell'Onu -che in Libano ha un corpo di osservatori - a pressioni della Francia e degli Stati Uniti sul governo di Beirut che ha bisogno del loro sostegno per terminare il contenzioso legato all'assassinio del premier Hariri per mano siriana.
È nel collegamento politico fra Damasco e Beirut che potrebbe trovarsi sia la soluzione (temporanea) della crisi attraverso una mediazione siriana per la restituzione dei soldati israeliani catturati, più efficace di quella dell'Egitto a Gaza. Ma il contrario potrebbe essere vero trasformando questo ennesimo incidente di frontiera in un conflitto allargato nel Medio Oriente.
La mobilitazione delle riserve israeliane da parte del governo Olmert è spiegabile tanto come un avvertimento di un esecutivo forte, deciso ma conscio delle sue responsabilità nei confronti del Libano; potrebbe però anche essere pericolosamente interpretato dagli arabi come un gesto di forza di un governo debole in cerca di un consenso nazionale che ancora gli manca.




Israele-Libano, è guerra aperta
Bombardato l'aeroporto di Beirut

13.50 - Tre razzi sparati dal territorio libanese hanno centrato la città di Safed, in Galilea, distante 15-20 chilometri dal confine. Uno dei razzi ha colpito un centro di accoglienza per immigrati. Non si hanno notizie di vittime.

13.45 - ll bombardamento dell'aeroporto di Beirut e la presenza di motovedette israeliane lungo la costa libanese hanno provocato preoccupazione della gente che è corsa nelle panetterie e alle stazioni di benzina dove si sono create lunghe code. Le autorità libanesi rassicurano la popolazione affermando che non sono previste carenze dei beni di primaria importanza. Sono in 300mila, invece, da Naharya sul mare fino a Kiryat Shmona nell'interno, gli israeliani dell'Alta Galilea che sono costretti a restare nei rifugi per la estrema vicinanza al confine con il Libano. Da questo momento, fino a nuovi ordini, sono vietati gli assembramenti di ogni genere.

13.43 - Il primo ministro libanese, Fuad Siniora, ha convocato gli ambasciatori a Beirut dei Paesi membri permamenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. L'aeroporto internazionale di Beirut, Rafik Hariti, che è stato chiuso al traffico aereo dopo che l'aviazione israeliana aveva bombardato diverse piste, sarà forse riaperto - secondo quanto reso noto dal ministro per i Lavori Pubblici, Mohammed Safad - nelle prossime 48 ore.

13.34 - Hezbollah minaccia di bombardare Jaffa, in Israele, se gli israeliani bombarderanno Beirut sud e i dintorni, per i quali il governo di Tel Aviv ha chiesto l'evacuazione per attaccare la roccaforte di Hezbollah. "Jaffa e i suoi dintorni saranno colpiti nel caso che Beirut e la sua periferia vengano aggrediti", si legge in un comunicato diffuso dal movimento sciita.

13.15 - "In Medioriente c'è un gruppo di terroristi che vogliono fermare i progressi verso la pace". Così il presidente Usa Bush in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Merkel a Stralsund, in Germania.

12.21 - Fonti ufficiali del governo libanese hanno reso noto che il bilancio delle vittime civili dei bombardamenti fino a questo momento è salito a 47. Inoltre due soldati libanesi sono stati uccisi, secondo la tv di Dubai 'Al Arabiya'. Inoltre una ventina di ponti sono stati distrutti in vari punti del Paese. Ultimi sono stati due vicino a Sidone nell' ultimo raid aereo israeliano.

12.15 - Israele ha chiesto l'evacuazione del quartiere meridionale di Beirut considerato roccaforte del movimento sciita di Hezbollah e dove si ritiene risieda il suo segretario generale, Hassan Sayyed Nasrallah. Lo ha reso noto la tv di Dubai Al Arabiya.

12.10- L'aeroporto internazionale di Beirut, colpito dai razzi degli aerei militari israeliani, resterà chiuso per almeno due giorni. Lo scalo "sarà parzialmente operativo entro 48 ore, ma la riapertura è una decisione politica che va presa dal consiglio dei ministri", ha detto il responsabile del dipartimento dei Trasporti Mohamad Safai. "Le piste - ha spiegato - sono state tutte colpite, ma qualcuna meno delle altre".

12.04 - Un raid aereo di caccia israeliani è stato compiuto all'ingresso sudest della città libanese meridionale di Sidone. Lo riferisce la tv libanese Nbn. Gli attacchi, secondo la fonte, si starebbero ripetendo numerosi

11.56 - Un cavalcavia sulla strada che collega i due centri importanti nel sud del Libano di En Nanatiye ed Hasbaya, tra dieci e venti chilometri dal confine tra Libano e Israele, è stato distrutto da caccia israeliani. Lo riferiscono varie tv libanesi. Il punto esatto dell'attacco è Jisr El Khardali, a otto chilometri dal punto più alto della frontiera israeliana. E' un punto strategico - secondo fonti giornalistiche - nell' azione che l'esercito israeliano sta conducendo per isolare il sud del Libano dal resto del paese, ed in particolare le zone di operazioni dei miliziani Hezbollah.

11.55 - I ministri degli Esteri della Lega Araba si riuniranno dopodomani al Cairo per discutere la situazione nei territori palestinesi e la crisi israelo-libanese. Lo ha annunciato il portavoce Alaa Rushy.

11.50 - La tv di Dubai Al Arabiya ha comunicato che secondo fonti libanesi 39 sono le vittime dei bombardamenti israeliani sul Libano. Non è precisato che si tratti solo di civili o se vi siano anche miliziani e combattenti di Hezbollah. Un militante di Hezbollah, avevano riferito altre fonti, è stato ucciso durante il raid aereo di Baalbek, contro impianti della tv Al Manar.

11:25 - Con bombardamenti delle strade a est e ad ovest dell'abitato, l'artiglieria israeliana ha isolato la cittadina di Aita El Shaab, in territorio libanese, ad un chilometro dal confine e circa dieci chilometri da Bent Jbail. Ne ha dato notizia la tv libanese Lbc.

11:07 - Un inviato della tv di Dubai 'al Arabiya' nel sud del Libano segnala che Hebollah "per la prima volta hanno lanciato missili contro la zona di Ben Ami, 20 km a sud del confine israeliano". Il giornalista afferma anche di aver visto caccia israeliani F-16 diretti verso il territorio libanese e velivoli senza pilota.

10:36 - "Ci stiamo impegnando per riaprire l'aeroporto di Beirut al più presto possibile. Tecnicamente è possibile farlo anche entro 48 ore". Lo ha dichiarato il ministro dei trasporti libanesi, Mohammad Safadi, in una conferenza stampa trasmessa dalla tv libanese Lbc.

10:15 - Impianti delle emittenti del movimento sciita Hezbollah sono stati bombardati da aerei militari israeliani nella valle della Bekaa, nella zona di Baalbek.

09:44 - Unità della marina militare israeliana sono entrate stamani nelle acque territoriali del Libano, bloccando gli accessi ai suoi porti, nel quadro dell'isolamento che Israele ha imposto a questo paese. Lo ha annunciato un comunicato militare.

09:30 - La tv libanese Lbc ha annunciato che "la resistenza islamica" (Hezbollah) ha lanciato missili contro "il comando delle operazioni dell'aviazione israeliana" di Monte Miron, nel nord di Israele.

09:19 - Israele è intenzionato a isolare completamente il Libano nel quadro delle misure prese per ottenere il rilascio di due soldati catturati dai miliziani di Hezbollah. La radio delle forze armate ha indicato che sarà attuato un blocco totale per cielo, per mare e per terra.

09:05 - Una nuova salva di razzi, una decina circa, è caduta pochi minuti fa sulla cittadina di Nahariya, distante circa sei chilometri dal confine col Libano. Lo ha riferito la radio pubblica israeliana, aggiungendo che molti abitanti hanno cominciato ad abbandonare la città.

08:49 - Il primo ministro libanese, Fuad Siniora, ha convocato per le 12:00 di oggi (le 11:00 italiane) una riunione straordinaria di governo. Lo hanno annunciato fonti ufficiali.

08:25 - Sono stati 60 i razzi lanciati oggi dal movimento sciita libanese Hezbollah contro il nord d'Israele, dove sono stati colpiti la cittadina costiera di Naharia e l'aeroporto di Kiriat Shmoma, in Alta Galilea. Lo ha precisato in un comunicato lo stesso Hezbollah.

08:13 - Una nuova incursione israeliana lungo la 'linea blu' di demarcazione tra Libano e Israele sarebbe stata respinta stamani dai guerriglieri del movimento sciita libanese Hezbollah. Lo ha riferito 'Al-Manar', la Tv di Hezbollah.

07:30 - Gli aerei israeliani hanno colpito anche la periferia sud della capitale. Nel mirino il quartiere di Hart Reik, roccaforte di Hezbollah, dove è stata centrata dai missili anche la sede dell'emittente tv del movimento sciita, 'al Manar', con un razzo.

07:16 - L'aviazione israeliana ha bombardato stamani l'aeroporto internazionale di Beirut perché lo scalo serviva "al trasferimento di armi per lo Hezbollah libanese". Lo ha affermato un portavoce militare israeliano

06:51 - Almeno 27 civili libanesi, tra cui dieci bambini sotto i 15 anni, sono stati uccisi, e una ventina feriti, nella serie di raid compiuti all'alba di oggi dall'aviazione israeliana contro abitazioni nel sud del Libano. E' il bilancio provvisorio ottenuto dalla polizia e dagli ospedali

06:40 - La tv dello Hezbollah libanese, Al Manar, ha annunciato stamani che, oltre ai razzi lanciati contro Nahariya, altri hanno colpito l'aeroporto di Kiryat Shmona, in alta Galilea.

06:30 - La città di Nahariya, nel nord di Israele, è stata colpita oggi da razzi Katyusha lanciati dal territorio libanese. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, aggiungendo che ancora non è stato accertato se vi siano o meno vittime.

06:16 - Adel Akkache, un religioso sciita libanese, sua moglie e i loro otto figli sono rimati uccisi all'alba di oggi in un raid dell'aviazione israeliana che ha centrato la loro abitazione nel sud del Libano. Lo ha reso noto la polizia libanese.

06:11 - Salito a 20 morti, 19 civili e un militare, il bilancio dei raid aerei israeliani effettuati nel sud del Paese.

06:06 - La contraerea libanese ha aperto poco fa il fuoco a Beirut, nuovamente sorvolata da caccia F-16 israeliani. Lo hanno riferito testimoni oculari. I caccia israeliani hanno sorvolato la periferia sud della capitale libanese, roccaforte del movimento sciita Hezbollah

05:25 - L'aeroporto internazionale di Beirut è stato bombardato poco prima delle 06:00 locali (le 05:00 in Italia) da caccia F-16 israeliani. Lo hanno riferito testimoni oculari. Per il momento non si ha notizia di vittime, ma l'aeroporto 'Rafik Hariri' ha subito pesanti danni. L'aeroporto, hanno ancora riferito i testimoni, è stato bombardato da diverse direzioni. VENTI DI GUERRA




Lux-86
00venerdì 14 luglio 2006 10:39
avranno distrutto le centrali elettriche per quei motivi ma senza energia elettrica non funzionano neanche i pozzi dell'acqua. ci sarebbere quelli a benzina m Israele chiude i valichi e impedisce di portarne nella striscia di gaza...
crocino
00lunedì 17 luglio 2006 09:57
credo di non riuscire a farmi un'opinione forte a riguardo, dall'azzione verso gaza di due settimane fa ho iniziato a pensare che i toni usati da israele sono davvero forti, forse troppo, del resto bisogna considerare l'ambiente in cui si ritrova, insomma in questo caso ha comunque subito attacchi, dal libano da cui si era ritirata e soprattutto da parte di un movimento fondamentalista che si presenta come il braccio attivo dell'iran.
non riesco a dare giudizi, forse non è neanche lecito farlo ma quello che sta accadendo è parecchio triste.
Lux-86
00lunedì 17 luglio 2006 13:55
13:43 Haifa sotto bombardamento per la seconda volta

Haifa è stata bombardata per la seconda volta in un'ora. Almeno tre razzi sono caduti sulla città, secondo le prime testimonianze.

13:31 Forze di terra israeliane nel sud Libano

Forze di terra israeliane sono entrate nel sud del Libano, per attaccare le basi di Hezbollah lungo il confine. Lo riferisce Associated Press citando un portavoce militare israeliano.

13:29 Bombardata centrale elettrica a est di Beirut

Caccia israeliani hanno bombardato poco fa una centrale elettrica ad una decina di chilometri ad Est di Beirut, ha riferito l'emittente Tv libanese Lbc senza al momento precisare se ci sono state vittime. L'impianto, nella località Jamhour, sulla strada verso Damasco, fornisce elettricità a diversi quartieri della parte Est di Beirut ed è stato pesantemente danneggiato, ha riferito la stessa fonte

13:26 Un F16 israeliano abbattuto in Libano, ma è giallo

Secondo la tv libanese un aereo israeliano F16 è stato abbattuto a est di Beirut. La tv ha mandato in onda le immagini della caduta dell'aereo in fiamme. Il portavoce militare
israeliano però dice di non avere notizie sull'abbattimento dell'aereo da combattimento israeliano F-16.

13:21 Iran a Siria, appoggio totale in caso di aggressione

L'Iran ha garantito alla Siria il suo "appoggio totale di fronte a qualsiasi minaccia o aggressione": è questa la sintesi del messaggio inviato dal presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, al suo omologo siriano, Bashar al Assad. La missiva di Ahmadinejad è stata consegnata a Damasco dal ministro degli esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, in un momento di estrema tensione tra Libano e Israele. Tel Aviv accusa tanto la Siria che l'Iran di appoggiare il movimento sciita Hezbollah nella sua guerra non dichiarata contro lo Stato ebraico


l'unica cosa sicura è che probabilmente veràà fuori un gran casino.
Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 15:49
15:34 Colpita base palestinesi valle Bekaa

L'aviazione israeliana ha bombardato oggi una base militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina-Comando generale nella Valle della Bekaa, nell'est del Libano. Lo ha riferito la Tv libanese Lbc. L'emittente ha precisato che la base del filosiriano Fplp-Cg colpita è situata nel villaggio di Kfar Zabad.

15:30 Il capitano Punzo in sala operatoria

E' in sala operatoria l'ufficiale italiano Roberto Punzo ferito oggi nel corso di combattimenti nel Libano meridionale. Lo ha detto all'Ansa una fonte dell'ospedale Rambam di Haifa, dove il militare è giunto in elicottero.

15:17 Colpite da raid aerei postazioni Unifil

Altri sette "incidenti" a causa del fuoco ravvicinato israeliano contro postazioni dell'Unifil, la forza dell'Onu in Libano, sono stati registrati nelle ultime 24 ore nell'area a ridosso del confine. Lo ha riferito oggi in un comunicato la stessa Unifil.
Nel comunicato, l'Unifil ha precisato che gli incidenti sono stati dovuti "principalmente a bombardamenti aerei" nell' aerea della base dei 'caschi blu' nei pressi della cittadina di Khiam.


15:12 Capitano Punzo non è in imminente pericolo vita

Il capitano Roberto Punzo non è ferito gravemente ma "non è in imminente pericolo di vita", secondo quanto riferisce lo stato maggiore della Difesa


15:07 Il ministro Parisi segue decorso clinico capitano Punzo

Il Ministro della Difesa Arturo Parisi sta seguendo il decorso clinico del militare ferito, il capitano Roberto Punzo, raggiunto oggi da schegge di granata nel sud del Libano. Lo rende noto lo stato maggiore della difesa.

15:06 Hezbollah ammette perdita Marun al Ras, uccisi 3 guerriglieri

Hezbollah ha ammesso oggi la perdita dell'altura strategica di Marun al-Ras, al confine con Israele, occupata in nottata dalle truppe israeliane dopo quattro giorni di combattimenti nel Libano sud. Lo ha riferito la Tv araba Al-Arabiya. L'emittente ha aggiunto che il movimento sciita ha anche annunciato l'uccisione di tre suoi guerriglieri sempre a Marun al-Ras.

14:49 Ferito capitano italiano in Libano, è osservatore Onu

E' un militare italiano l'osservatore italiano ferito gravemente nel sud del Libano. Lo ha reso noto lo stato maggiore della difesa, precisando che si tratta del capitano dell' esercito Roberto Punzo. Il capitano è stato colpito mentre prestava servizio presso la cittadina di Raf, a 40 chilometri ad est di Naqoura. Roberto Punzo, in servizio presso la missione Untso (United Nations Truce Supervision Organization), è sposato ed è padre di una bambina. L'ufficiale è in prognosi riservata.


14:48 Inviato Onu, grati all'Italia per aiuti

"Siamo molto grati al governo italiano", ha dichiarato oggi il coordinatore Onu per gli aiuti umanitari Jan Egeland, dopo l'arrivo a Beirut della nave San Giorgio con un primo carico di 112 tonnellate di aiuti d'emergenza destinati alla popolazione libanese stremata da bombardamenti e combattimenti.


non ho capito bene con chi è in guerra Israele...
DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 20:35
Il capitano Roberto Punzo non è ferito gravemente ma "non è in imminente pericolo di vita"
Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 21:30
è un errore di stampa visto che poi dice chiaramente com'è la sua situazione.

un errore di stampa era l'unica cosa interessante?
DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 21:52
stupisce anche me quanto poco me ne freghi di ciò che sta accadendo. Alla fine, se proprio nn riecono a fare la pace...che vinca il migliore.
Per me Israele ha fatto bene ad attaccare, se si sentiva minacciato. E a quanto pare la minaccia degli arabi era molto cresciuta. A questo punto meglio stroncarli subito...
Di contro, gli arabi sono quelli attaccati...
Non c'è che dire,hanno entrambi ottime ragioni.
Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 22:16
il migliore? in senso di rapporti di forza' in questo caso vincerà sempre e solo israele ma qua mi esimo dal fare paragoni storici che farebbero ricadere su di me l'accusa di antisemita :lol[SM=g27985] :lol[SM=g27985]

immagino che i 400 civili libanesi morti stessero preparando chissà quale sorta di piano diabolico contro israele
DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 22:46
ogni guerra sparge sangue dei civili. Purtroppo. E' inevitabile...triste dirlo, ma è così.
Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 22:49
l'unica differenza è se li cerchi, se cerchi di evitarli o se te ne freghi.
DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 23:27
Non credo faccia tutta questa grande differenza, onestamente.
Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 23:43
se sei un cinico la cui unica preoccupazione è slavare il codice segreto dle conto in banca no di certo.

ma anche da un'ottica non strettamente umanitaria bombardamenti così spingono solo allo spirito di rivalsa e all'odio anti israeliano. gli hezbollah contavano poco prima, ora dopo queste vicende che portano alal luce i problemi del governo legittimo, diviso al suo interno, incapace di reagire e di difendere la sua popolazione, gli hezbollah stanno divenendo i detentori del potere in libano.

è sempre la solita storia: per ucidedre un guerrigliero o un terrorista bombardi una città, lui muore e con lui altre venti persone. fra i parenti di queste persone almeno due dopo questo evento diventeranno guerriglieri o terroristi. risultato: incremento del 50%

lo so che a voi piace vedere i missili che sfondano, spaccano e uccidono ma non è la tattica migliore.
DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 23:47
beh non so, cosa dovrebbero fare?Attaccare con le fionde?
Anche con quelle il rischio d colpire innocenti c'è...

[Modificato da DarkWalker 23/07/2006 23.47]

Lux-86
00domenica 23 luglio 2006 23:53
nella situazione particolare magari era meglio collaborare con il libano visto che ormai hanno distrutto la poca credibilità di un esecutivo che stava provando a smantellare definitvamente le milizie hezbollah, e proprio FORSE non c'era bisogno di distruggere Beirut per due soldati rapiti (è una scusa più ridicola dell'attentato a sarajevo)

EDIT

anche perchè ora la Siria interverrà di nuovo in libano e si tornerà indietro di vent'anni

[Modificato da Lux-86 23/07/2006 23.55]

DarkWalker
00domenica 23 luglio 2006 23:55
a me semrba che gli exbollah sarebbero sempre statoi radicati nel paese.
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 00:01
sì ma dopo l'attentato di un anno fà (se non erro) erano andati al poteri gli antisiriani, mentre gli hezbollah sono filosiriani, e questi stavano cercando di liberarsi delgi hezbollah che erano confinati solo nel sud. gli hezbollah esistono in funzione anti israeliana e son finanziati dalal siria. ora il governo stava appunto dicendo: ora che non ci sono più gli israeliani, voi hezbollah a cosa servite?
gli israeliani cosa fanno? invadono il libano.

DarkWalker
00lunedì 24 luglio 2006 00:05
gli ezbollah si sarebbero dovuti sciogliere come NON si è sciolta la NATO come NON si è scuiolta la lega d delo?Mh...
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 00:14
Re:

Scritto da: DarkWalker 24/07/2006 0.05
gli ezbollah si sarebbero dovuti sciogliere come NON si è sciolta la NATO come NON si è scuiolta la lega d delo?Mh...



sono paragoni assurdi: gli hezbollah potrebbero essere paragonati alla mafia, non è tanto questione di scioglierli ma questione di cacciarli. fino ad un anno fà il libano era governato dalla siria, con il ritiro delle truppe siriane li hanno lasciato lì, un po' a causa di una striscia di terra libanese mai liberata dagli israeliani perchè considerata facente parte delel alture del golhan ed u po' sperando che causassero casini con israele.
crocino
00lunedì 24 luglio 2006 09:38
questi hezbollah di sicuro non sono semplicemente rimasti lì, con un armamento di 20mila missili e aerei teleguidati. mi sembrano piuttosto un fenomeno ben radicato, non dico quanto hamas (per fare un esempio) che è pure sostenuto da governo e popolazione ma di sicuro abbastanza esteso da poter far scoppiare una guerra com'è quella che sta avvenendo.
ammetto di non trovare molte ragioni per criticare la reazione israeliana se non il fatto di trovarsi ad agire in una regione irrequieta contro una grande potenza radicale e estremista (il mondo sciita).
non sono stato critico verso interventi come quelli in afghanistan e iraq (seppure a posteriori con parecchie riserve) però il timore grosso è quello che la solita reazione a testa bassa (alla zidane insomma) di israele verso la provocazione dà tanto l'impressione di poter accendere i molti animi non ancora accesi del fondamentalismo. un ahmadinejad potrà sempre, a torto, impugnare l'evidenza del militarismo israeliano per alimentare l'odio antisemita.
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 10:41
e ridagli... sono stati lasciati lì dalla Siria, ben armati, per rallentare il processo di democratizzazione del libano e in evidente funzione anti israeliana: siccome da dopo il '48 israele è diventatao come quei tizi che incontri per strada e quando li guardi male ti prendono a pugni è molto conveniente per il mondo arabo, che da sempre lo considera un ospite non gradito, non rimuovere i motivi di ostilità, ovvio che se poi israele ci casca è anche un problema suo: a bombardare il libano ha iniziato Israele e la faccenda degli ostaggi sharon l'avrebbe risolta in circa quindici minuti. Ora avranno al confine uno stato, il libano, dominato dall'odio anti israeliano, dagli hezbollah e dalla siria. che dire? complimenti...

un po' come la pace cartaginese di clemenceau: va bene che hai vinto la guerra ma quella pace gettò solo le basi del nazismo e della seconda guerar mondiale, come scrisse Lloyd georrge, primo ministro inglese, subito dopo versailles.


comunque differenziamo antisemita da antisionista: l'antisemitismo è razziale, l'antisionismo è politico. antisemita vuol dire essere contro gli ebrei come razza, antisionista vuol dire essere contro al progetto ebraico del ritorno in palestina, questa è una posizione legittima tanto che esistono ebrei antisionista (in quanto ritengono un'eresia tornare in palestina senza che sia il Messia a condurceli).
quindi la si smetta di dare dell'antisemita a tutti quelli che criticano la politica estera Israele.

c'è poi da aggiungere che più il medio oriente è in crisi meno isralele deve rendere conto dell'occupazione della palestina.

[Modificato da Lux-86 24/07/2006 11.39]

DarkWalker
00lunedì 24 luglio 2006 13:55
ok, allora secondo te israele avrebbe dovuto aspettare che gli hez. diventassero abbastanza forti da poter mettere in rischiop la sua esistenza?
L'hai detto tu stesso, gli hezbollah sono lì per piantare casini. Chi semina vento raccoglie tempesta, si dice. Non mi va di addossare tutte le colpe a Israele solo perchè è stato lui il primo a dichiarare guerra. Come dire che francesco giuseppe avrebbe dovuto aspettare di nuovo che i pieontesi entrassero a Milano prima di dichiarare guerra la piemonte, quando tutto l'esercito sabaudo era accampato sul confine...
Poi non mi pare che siano partite accuse di antisemitismo e simili, quindi non vedo come si possa smetterla...ma è possiible che abbia letot di fretta.
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 14:39
gli hezbollah non hanno mai avuto interesse ad invadere israele, sono continuati ad esistere a causa dell'occupazione israeliana di una striscia di terra libanese (di cui peraltro non importa nulla a nessuno) su cui si sono scontrati alcune volte con soldati israeliani. alcuni israeliani danno la colpa della guerra proprio a quella inutile striscia di terra che ha consentito a hezbollah di continuare ad esistere per liberare il libano.
poi secondo me è solo una trappola siriana in cui israele è caduta con tutte le scarpe e pare che anche Olmert abbia qualche sua idea visto che ha chiesto l'intervento della NATO con truppe provenineti dai paesi UE questo perchè gli americani sono generalmente più odiati, oppure per rilanciare il progetto di entrare nella UE (e questo se lo puo' scordare visto che metà degli stati metterebbero il veto)

croci sopra ha fatto un riferimento all'antisemitismo, comunque quando si parla di israele è sempre meglio chiarire subito perchè prima o poi c'è sempre qualcuno che giustifica tutto con l'olocausto.
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 15:08
a parte i vostri ragionamenti, su cui comunque si puo' discutere, io mi interrogo sulla legittimità di questo:

14:03 Israele bombarderà 10 edifici a più piani per ogni razzo su Haifa

Gli aerei israeliani dovranno bombardare dieci edifici a più piani nei sobborghi meridionali di Beirut, roccaforte di Hezbollah, per ogni nuovo razzo a lunga gittata che colpirà il porto settentrionale di Haifa, terza città dello Stato ebraico per importanza. Lo ha reso noto la radio dell'Esercito, secondo cui l'ordine all'Aviazione è stato impartito personalmente dal capo dello stato maggiore interforze, generale Dan Halutz; questi ha fatto in particolare riferimento alla zona di Dahaya della capitale libanese, dove maggiore è la concentrazione di militanti e sostenitori del Partito di Dio.
Lux-86
00lunedì 24 luglio 2006 19:58
ora arriva la smentita (per fortuna)

18:53 Israele: abbattimento palazzi Beirut non è ritorsione

Il portavoce militare israeliano ha smentito stasera "in maniera categorica" che il capo di stato maggiore generale Dan Halutz abbia mai emesso l'ordine di abbattere edifici nel rione sciita Dahya di Beirut in ritorsione ad attacchi di razzi a Haifa. "Si tratta di una notizia totalmente infondata" ha detto il portavoce alla televisione commerciale israeliana Canale 10, che aveva espresso perplessità sulla sua opportunità.

ma poi poi...

19:39 Pacifici, bene smentita ma sono solo palazzi

"Sono felice della smentita ma parliamo di palazzi e non di persone, chi vuole mettersi in salvo può farlo perché l' aviazione israeliana avverte prima di bombardare". E' la replica del portavoce della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici alle dichiarazioni, poi smentite, del Capo di Stato maggiore generale israeliano Dan Halutz. Nel pomeriggio era circolata la notizia che Halutz aveva dato ordine che fossero distrutti dieci condomini nel rione Dahya di Beirut in reazione ad ogni nuovo attacco di razzi su Haifa.

O_O
kurt2409
00martedì 25 luglio 2006 13:48
Punto di vista importante...


Colloquio con Tzipi Livni (ministro degli esteri israeliano)

«Dal summit di Roma parta un segnale forte contro i ricatti Hezbollah»

DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME — «Dalla conferenza di Roma ci aspettiamo un piano economico per il Libano, un pacchetto di aiuti, magari e soprattutto il segnale che la situazione è cambiata, che il mondo non accetterà più un governo libanese debole, ricattato da un'Hezbollah armata di missili. Non tocca ame dire ad americani, russi ed europei cosa decidere, ma tocca a noi proteggere la vita dei nostri cittadini». Tzipi Livni, 47 anni, avvocato, due figli, prima donna ministro degli Esteri di Israele dopo la mitica Golda Meir, ravvia la ciocca bionda con la mano, al polso un orologio d'oro e al dito un anello di smalto blu, e conclude, affranta per le due settimane di lavoro no stop tra bombardamenti, vittime e telefonate con i leader del mondo: «E lo faremo senz'altro». A Tzipi Livni il premier Ariel Sharon aveva affidato il ministero della Giustizia, il suo successore Ehud Olmert il più prestigioso portafoglio diplomatico, anche perché la Livni non s'era battuta contro di lui per la successione ad «Arik» moribondo.
«Avrei perso» confida lei agli amici, con realismo. I critici malevoli, immancabili quando va al potere una donna bellissima, occhi chiari capaci di smontare ogni interlocutore furbo con un sopracciglio inarcato, spettegolano «Esteri? Tzipi non sa neppure l'inglese!». Lo sa invece, manell'intervista concessa poco primadell'incontro con la collega segretario di Stato americana Condoleezza Rice, la Livni esibisce l'accento come un accessorio di lusso, a suggerire: io resto israeliana. L'effetto è di sottile fascino.
«So che tanti nel mondo vogliono farci passare per i teppisti del quartiere— dice la Livni nel suo ministero di pietra e vetro, il prato riflesso dalle torce d'argento in ricordo dei diplomatici uccisi e un verso di Isaia "Piangerà lacrime amare l'ambasciatore di pace..." —. Ma chiediamo solo quello che chiedono l'Onu, il G8 e la comunità internazionale. Applicare la risoluzione 1559 delle Nazioni Unite, disarmo delle milizie libanesi. Ce n'erano una trentina, tutte a casa, solo Hezbollah ha arricchito l'arsenale. La 1559 impone che l'esercito libanese sia dislocato al confine con Israele. Non abbiamo ostilità per Beirut. Hezbollah però ci bombarda da mesi, da rampe e bunker in territorio libanese. Dobbiamo reagire. Un'Hezbollah meno feroce, al cessate il fuoco dopo i nostri raid, aiuterà il premier libanese Siniora a riprendere il governo del Paese».
Tzipi Livni è elegante, giacca e pantaloni neri, il pullover dolce vita bianco fasciante, taglio di capelli sapiente, ma negli occhi segnati, nel trucco applicato più per le telecamere che per seduzione, affiora la tensione di milioni di donne professioniste: inventarsi una divisa che si possa indossare nei tre minuti di corsa preparando la colazione per i figli e che resista, senza disfarsi, ai rigori della metropoli. Tradita solo da un'ombra sul viso luminoso, Tzipi Livni, madre e capo della diplomazia di un Paese in guerra, vive in diretta mondiale l'odissea femminile della sua generazione.
Sguardo e taglio della mano negano ogni spazio a simili argomenti. Meglio chiedere, che fine farà Hezbollah? «C'è chi pensa possa diventare un partito politico, senza più armi. Vedremo. Meglio sarebbe intanto se anche dall'incontro di Roma, e da voi europei, venisse la denuncia che si tratta di un gruppo di terroristi jihadisti, come ritengono gli Usa. Spero se ne parli a Roma. Non dimenticate che Hezbollah è parte del governo a Beirut!».
I Paesi ospiti del nostro governo, al summit di domani, discuteranno, a microfoni spenti, di forza multinazionale di pace. Voi chiedete per ora l'esercito libanese, che però è in gran parte composto da sciiti. Ieri il ministro della difesa Peretz ha lasciato intendere che la Nato potrebbe essere invitata, il vicepremier Peres s'è detto scettico. La sua posizione? Tzipi Livni alza lo sguardo al cielo, sgrana gli occhi e sbuffa appena a sentire dei colleghi rivali, «Israele è una democrazia. I ministri discutono in libertà, specialmente alla vigilia di un meeting come quello di Roma. Al segretario Rice ho detto che siamo disposti a un immediato cessate il fuoco, a patto di concludere lo smantellamento delle postazioni Hezbollah e che la 1559 dell’Onu ristabilisca il confine. Ne riparleremo quando la Rice torna qui, la prossima settimana. Ma un cessate il fuoco che permetta a Siria e Iran di riarmare lemilizie, a Nasrallah di spostare le rampe e riaprire la violenza, non ha senso. Il network di tunnel, bunker, armi nascoste in case, moschee, scuole, ospedali, deve essere distrutto. Non possiamo tornare a una forza di pace come l'Unifil, che si tira da parte quando rapiscono i nostri soldati».
Il mondo però vede in tv l'effetto dei raid aerei, le bare libanesi numerate con la vernice spray, i profughi e si chiede, è giusto? «Lei è stato al Nord? Ha visto i nostri bambini nei rifugi, le case abbattute, la gente uccisa in automobile mentre va al lavoro? Il figlio del mio portavoce, alla colonia estiva, ha tanti compagni nuovi, scolari evacuati dal Nord. Io lamento ogni vittima, israeliana e libanese. Ma noi abbiamo fatto quanto la comunità internazionale ci ha chiesto, ci siamo ritirati dal Libano, adesso chiediamo di vivere in pace, senza missili puntati contro. Perché Hezbollah attacca ora, distruggendo la stagione turistica libanese che si annunciava fantastica per l'economia? Perché Nasrallah si oppone al rilascio dei militari rapiti? Ecco che cosa voi europei dovete condividere: non reagiamo alla provocazione che abbiamo ricevuto, gravissima, pioggia di razzi e soldati sequestrati in territorio sovrano. Reagiamo alla minaccia che questo nemico ci porta. Nasrallah prende in ostaggio i civili del Libano per farsi campione della causa islamica, della causa palestinese. Pagano i civili, con morti e feriti, ma non sono il nostro bersaglio. La rappresaglia non ci appartiene, non è un valore che riconosciamo».
La battaglia di luglio in Libano apre un nuovo fronte. Dal 1973 in avanti Israele s'è mossa senza troppo curarsi dell'opinione pubblica mondiale, persuasa che fosse meglio difendere gli interessi nazionali che vincere l'operazione consenso. Ma da quando Ariel Sharon, il leader più indifferente alla simpatia altrui, ha ordinato di lasciare Gaza, c'è più attenzione per le ragioni di Gerusalemme e Tzipi Livni fatica su questa trincea: «Gli europei vedono in tv lo sgombero dei loro compatrioti, i libanesi che lasciano le case e si può immaginare Israele aggressore, prepotente. I leader possono capirci, ma l'opinione pubblica li pressa, "come fate ad appoggiare simili brutalità?". Rispondo che noi non abbiamo attaccato nessuno, abbiamo a lungo sopportato, ma che nessun Paese europeo resterebbe con le mani in mano se le sue città venissero bombardate senza ragione. Vogliamo che il governo libanese sia responsabile e stiamo provando a metterlo in condizione di agire. Il vertice di Roma può fare altrettanto. È un test per la comunità internazionale».
Il ministro scuote il bracciale al polso destro e dà un'occhiata discreta all'orologio al polso sinistro. La Rice è qui. Tanta moderazione, tanta cura per la coscienza internazionale non è tradizionale per «Tzipi», vezzeggiativo dal biblico Tziporah. Suo padre Eitan era il capo militare dell'Irgun, l'organizzazione clandestina protagonista degli attentati contro gli inglesi prima dell'indipendenza, persuaso che Israele abbia diritto ai confini biblici, compresa la Cisgiordania palestinese, al punto da far incidere la sagoma del Paese sognato sulla pietra tombale. Sua madre Sarah, anche lei combattente, ha ispirato le ballate più popolari dell'Irgun. Da bambina Tzipi andava ogni week end dal futuro premier Menachem Begin, amico dei genitori, ad ascoltare la lezione politica del Likud, nessuna concessione agli arabi, niente terra in cambio di pace. Ma quando Sharon capisce che si deve spezzare il circolo e lasciare Gaza, la carismatica Tzipi lo segue.
La rottura con i compagni di sempre è forte, perfino mamma Sarah dirà: «Sentire mia figli Tzipi che in tv parla di due Stati per due popoli, noi e gli arabi, mi addolora, non riuscivo a guardarla, finché non è venuta a dirmi "Mamma, fa male anche a me. Ma non c'è scelta, dobbiamo fare il nostro dovere per le generazioni future"». Agli alleati Tzipi Livni spiega senza rancore: «Israele è una democrazia fondata dagli ebrei. Se perdiamo le radici ebraiche siamo finiti, ma se perdiamo la democrazia, tenendo i palestinesi nell'apartheid, siamo finiti. Dobbiamo restare israeliani e democratici». A questa donna il Paese affida ora la diplomazia. Diventi o no, come dicono in tanti, la nuova GoldaMeir, donna premier aGerusalemme, è certo che Tzipi Livni governerà la crisi, e la sua faticosa giornata di mamma professionista, con l'occhio alle nuove generazioni. Ripete spesso: «Ogni volta che guardo i miei figli teenager, Omri e Yuval, penso all'Olocausto, e mi chiedo, sono già grandi abbastanza per sopravvivere al forno crematorio dei bambini?».

Gianni Riotta
25 luglio 2006

Lux-86
00martedì 25 luglio 2006 15:33
Israele ha violato 72 risoluzioni dell'ONU e distrugge il libano per farne rispettare una?
a me sembra solo che israele sia caduta nella trappola degli hezbollah: non avrebbero mai attacato per primi e loro sopravvivono con il consenso popolare che nasce dal revanchismo anti israeliano, ora hanno da vivere per un sacco di tempo; hanno distrutto il processo di democratizzazione del Libano rafforzando il fronte anti israeliano

OT

è figlia di uno dei capi dell'irgun?


Il ministro scuote il bracciale al polso destro e dà un'occhiata discreta all'orologio al polso sinistro. La Rice è qui. Tanta moderazione, tanta cura per la coscienza internazionale non è tradizionale per «Tzipi», vezzeggiativo dal biblico Tziporah. Suo padre Eitan era il capo militare dell'Irgun, l'organizzazione clandestina protagonista degli attentati contro gli inglesi prima dell'indipendenza, persuaso che Israele abbia diritto ai confini biblici, compresa la Cisgiordania palestinese, al punto da far incidere la sagoma del Paese sognato sulla pietra tombale. Sua madre Sarah, anche lei combattente, ha ispirato le ballate più popolari dell'Irgun. Da bambina Tzipi andava ogni week end dal futuro premier Menachem Begin, amico dei genitori, ad ascoltare la lezione politica del Likud, nessuna concessione agli arabi, niente terra in cambio di pace. Ma quando Sharon capisce che si deve spezzare il circolo e lasciare Gaza, la carismatica Tzipi lo segue.
La rottura con i compagni di sempre è forte, perfino mamma Sarah dirà: «Sentire mia figli Tzipi che in tv parla di due Stati per due popoli, noi e gli arabi, mi addolora, non riuscivo a guardarla, finché non è venuta a dirmi "Mamma, fa male anche a me. Ma non c'è scelta, dobbiamo fare il nostro dovere per le generazioni future"». Agli alleati Tzipi Livni spiega senza rancore: «Israele è una democrazia fondata dagli ebrei. Se perdiamo le radici ebraiche siamo finiti, ma se perdiamo la democrazia, tenendo i palestinesi nell'apartheid, siamo finiti. Dobbiamo restare israeliani e democratici». A questa donna il Paese affida ora la diplomazia. Diventi o no, come dicono in tanti, la nuova GoldaMeir, donna premier aGerusalemme, è certo che Tzipi Livni governerà la crisi, e la sua faticosa giornata di mamma professionista, con l'occhio alle nuove generazioni. Ripete spesso: «Ogni volta che guardo i miei figli teenager, Omri e Yuval, penso all'Olocausto, e mi chiedo, sono già grandi abbastanza per sopravvivere al forno crematorio dei bambini?».



onore a lei per aver rigettato le idee dell'irgun, ma qua si riprone il problema che c'era un po' di tempo fà per gli iracheni (o gli afghani)

perchè non scrive che l'irgun era un gruppo terrorista?
DarkWalker
00martedì 25 luglio 2006 19:46
Già, ora l'unica soluzione è la distruzione totale degli oppositori^^
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