Invocare il Cristo e con Lui relazionarsi

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il catechista
00martedì 17 aprile 2018 22:27

Caro Catechista,

Se vuoi parlare di cosa significa avere una "relazione con Cristo" come l'avevano gli apostoli, suppongo tu stia parlando del periodo successivo alla sua morte, puoi aprire una discussione a parte, qui come puoi leggere il tema è cosa sognifica essere "testimoni di Cristo". Grazie.

Shalom




Non abbiamo relazione con Gesù? Lui è il nostro Signore, Salvatore, padre eterno, Principe, Re, sacerdote, Pastore, fratello e amico e molto altro... a lui guardiamo ogni giorno per comunicare con Dio. Non le basta?



Questa posizione non equivale certo , ad avere una relazione col Cristo, come l'avevano gli apostoli.
Paolo ringraziava ,glorificava il Padre ed altrsì il Figlio
Relazione significa, colloqui "come Paolo" confidanza, incontro, dialogo, lode, ringraziamento "Riv. 5..",significa invocazione , speranza in Lui, in cerca di aiuto, sostegno, comunione "1 Giovanni 1,..", e questo non relazione non avete col Figlio, come di norma l'avete col PADRE, benchè sia scritturale.
Ecco la domanda perchè ve ne private benchè sia scritturale ?

Per essere testimoni del Padre , si deve essere testimoni del Figlio, annunciando appunto tale mistero, ossia Cristo in noi , speranza di gloria, e tale mistero " Cristo " gli apostoli annunciavano "Col. 1, 24-29 "
Seabiscuit
00martedì 17 aprile 2018 23:17
In cosa manchiamo secondo te? Fa dei esempi concreti

Sii chiaro e preciso perché hai pochi post a disposizione.
barnabino
00martedì 17 aprile 2018 23:51

In cosa manchiamo secondo te? Fa dei esempi concreti

Sii chiaro e preciso perché hai pochi post a disposizione




Infatti, sono anni che continui con questa solfa, ma non si capisce ancora cosa per te si dovrebbe fare di concreto. Tu dici che Paolo ringraziava, glorificava il Padre ed il Figlio e anche noi lo facciamo, anche noi cerchiamo appoggio, guida e conforto in Cristo oltre che Dio, essendo in comunione e sottomessi a lui, come fratelli minori... quindi? Stai dicendo che il problema è sempre lo stesso, cioè la trinità, perché non lo preghiamo come Dio?

Shalom [SM=g27985]

Aquila-58
00mercoledì 18 aprile 2018 05:45
Re:
il catechista, 17/04/2018 22.27:



Per essere testimoni del Padre , si deve essere testimoni del Figlio, annunciando appunto tale mistero, ossia Cristo in noi , speranza di gloria, e tale mistero " Cristo " gli apostoli annunciavano "Col. 1, 24-29 "




ovvio, non si può in alcun modo essere servitori e testimoni di Geova (come lo era Gesù) senza essere cristiani, cioè discepoli di Cristo e suoi testimoni, del resto noi mettiamo in pratica Matteo 28:20, insegnando ad altri ad osservare le cose che Cristo ci ha comandato, quindi Cristo, CHE E' IL CAPO DELLA CONGREGAZIONE, QUINDI IL NOSTRO CAPO, è con noi tutti i giorni fino alla fine dei tempi, quindi abbiamo una strettissima relazione con Cristo (e tu?)

Del resto, senza Cristo non si può arrivare al Padre neppure in preghiera, visto che nessuno viene al Padre se non per mezzo di Lui (Giovanni 14:6).
Naturalmente, facciamo appieno quello che faceva Paolo:

"predicando il Regno di Dio e insegnando le cose inerenti al Signore Gesù Cristo " (Atti 28:31),

continuando quindi l' opera paolina e, soprattutto, del Cristo stesso:

"Devo annunciare la buona notizia del Regno di Dio anche in altre città, PERCHE' E' PER QUESTO CHE SONO STATO MANDATO " (Luca 4:43)

Quanto all' invocare Cristo, ho già spiegato nell' altro 3D che il verbo epikaleo non indica un atto di culto.

Rileggi qui senza che sto a ripetere, post n. 57


testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11487038/Testimoni-del-Cristo/discussion...


quindi, in sostanza, caro catechista, vista la sopraesposta strettissima relazione che abbiamo con Cristo, ubbidendo peraltro ai suoi comandmenti ogni giorno, il problema qual' è esattamente?

Non sarà mica la trinità immanente, come è stato già osservato?


Pertanto, seguendo l' esortazione del moderatore

Seabiscuit, 17/04/2018 23.17:

In cosa manchiamo secondo te? Fa dei esempi concreti

Sii chiaro e preciso perché hai pochi post a disposizione.



facendo pochi esempi concreti, in cosa manchiamo?


[SM=g27985]
I-gua
00mercoledì 18 aprile 2018 08:45
Caro Catechista,

Cosa intendi tu, precisamente e praticamente, con il termine “INVOCARE Cristo”?
Ogni volta che si invoca il Padre, IAH, lo si fa esclusivamente invocando il Figlio IAH-Salva YEHOSHUA - Gesù il Messia.

Io penso che il tuo problema è che non conosci i tdG.

STABILIRE UNA RELAZIONE CON CRISTO È UN FATTO STRETTAMENTE PERSONALE.

Come mai tu pensi che i tdG, come Popolo, non stabiliscono, curano e mantengono una relazione con IAH-Salva, il Messia?

Hai paura che i tdG non possano partecipare al Regno di Dio sulla Terra, il Regno messianico restaurato attraverso il Sangue e l’Opera di Gesù, fare Parte del Sacro Segreto in Cristo Re, del Proposito Originale di YHWH per l’Umanità in Terra?

Se sì, perché?

[SM=g1871115]



I-gua
I-gua
00mercoledì 18 aprile 2018 11:43
... prima di....
prima di parlare della relazione tra Cristo e gli altri, della relazione tra Cristo e un Popolo che si vuole suo seguace, l'Ekklesia di Cristo...è bene definire cosa si intende, concretamente, COME SI VIVE questa relazione in prima persona, cosa significa in pratica nella vita di tutti i giorni... e come questa relazione personale è influenzata dalla propria concezione religiosa e comunità religiosa di appartenenza...

quindi, caro Catechista,
se vuoi iniziare un dialogo, devi adempiere ad alcune premesse...
come vivi tu la relazione con Cristo? in cosa consiste questo, per te?
e che relazione ha tutto ciò con la tua chiesa di appartenenza? quale è?

[SM=g1871115]


[SM=g1871112]

I-gua
il catechista
00mercoledì 18 aprile 2018 12:36
Credo che sia chiaro il concetto, e sarebbe oltremodo ozioso, replicarmi; ma:

Efesini 3, 14 Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 15 dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, ...

Filippesi 2, 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,11 e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!
,a gloria di Dio Padre.


Riv. 5, 13Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:

«A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli».


Ora mentre TUTTE le creature, si prostrano davanti al Padre e al Suo Figlio, e GLI danno Gloria..., voi quando vi riunite che fate, escludete Il Figlio , non lodandolo, non Glorificandolo, non chiedendo a LUI come faceva e fa l'Ekklesia, questo è lacunoso.

Non volete pregarlo come DIO UNO COL PADRE, fate come volete, tutto è per un dialogo costruttivo,
ma Paolo e gli apostoli, col Cristo, ci parlavano, LO pregavano, Lo Ringraziavano, Lo Glorificavano, Invocavano "e non LO nominavano solo ,perchè LO predicavano" Il Suo Nome , ed insegnavano ad invocarlo.
Ma secondo voi , quando in Atti 13, 1, si stava offrendo il culto al Signore, "Kirios", non era a LUI IL CRISTO SIGNORE DELLA GLORIA forse ?
Voi LO volete escludere dalla vostra relazione ?
Vi è così chiaro cosa significa Invocare Il Padre, mentre riguardo al Figlio ,ne cambiate il significato , in nominarlo solo...
Fate pure, se per voi riguardo al Figlio, avere comunione ed invocare , significa solo Nominare il Suo Nome , quando annunciate il messaggio dell'organizzazione ,certo è una posizione estranea alle scritture.
I-gua
00mercoledì 18 aprile 2018 13:16
Cosa significa (s)parlare a vanvera?
L’unico concetto che mi è chiaro è che tu non conosci né i tdG
Né le loro forme di adorazione
Perciò, partendo da questi presupposti:
Parlare di un culto che non si conosce evidentemente
Lanciare accuse senza cognizione di causa
Non spiegare come si vive concretMemte questa “relazione con Cristo” in correlazione co la propria chiesa di appartenenza....
... è questo che fa del tuo proposito sintomo di oziosità
Ed è perciò che, senza rispondere e motivare come ti è stato chiesto
Il tuo proposito non può, già di partenza, sfociare in un dialogo costruttivo
Ed è per questo che agli orecchi di chi conosce CIÒ CHE FANNO I TDG QUANDO SI RIUNISCONO PER L’ADORAZIONE... le tue parole risultano semplici, vane, assurde e oziose farneticazioni.
Non so se mi sono spiegato...
Mi dispiace
Solo tu puoi rimediare
Magari il primo passo, per parlare con cognizione di causa, è quello di frequentare le adunanze dei tdG ed iniziare uno studio biblico gratuito con loro....

Buona gi Renata
[SM=g1871112]
I-gua

barnabino
00mercoledì 18 aprile 2018 13:49
Caro Catechista,

Mi trovo d'accordo con I-gua, mi pare che tu stia (s)parlando a vanvera... ti abbiamo chiesto cosa secondo te dovremmo fare di concreto e invece tu continui con le tue farneticazioni e accuse più o meno deliranti.


Ora mentre TUTTE le creature, si prostrano davanti al Padre e al Suo Figlio, e GLI danno Gloria..., voi quando vi riunite che fate, escludete Il Figlio , non lodandolo, non Glorificandolo, non chiedendo a LUI come faceva e fa l'Ekklesia, questo è lacunoso



Perdonami, ma allora tu non conosci i testimoni di Geova. Sei mai stato ad una nostra adunanza? Il nome di Gesù è lodato spesso e volentieri, le preghiere sono rivoltea Dio nel suo nome, all'inizio e al termine dell'adunanza vengono eseguiti cantici di lode anche a lui, la nostri unica festa annuale è per ricordare la sua morte. Perdonami, ma che cosa vuol dire che lo "escludiamo" nelle nostre riunioni? Capisci che detta così la tua osservazione per noi è semplicemente ridicola!


Ma secondo voi , quando in Atti 13, 1, si stava offrendo il culto al Signore, "Kirios", non era a LUI IL CRISTO SIGNORE DELLA GLORIA forse ?



Forse ti riferisci a Atti 13,2 ma in qual passo non si parla del Signore Cristo ma del Signore Geova. Dove deduci che si parli di Cristo?


Vi è così chiaro cosa significa Invocare Il Padre, mentre riguardo al Figlio ,ne cambiate il significato , in nominarlo solo..



Invocare il nome del Padre o di Gesù non significa pregarlo o solo menzionarne il nome, abbiamo già spiegato il senso di quell'espressione semitica ed implica altro, ma pare che tu non sia mai in grado di pervenire all'accurata conoscenza. Prova ad uscire dai tuoi stereotipi e pregiudizi, per una volta.

Shalom


I-gua
00mercoledì 18 aprile 2018 13:58
Preghiera
Da JW biblioteca online

In: PERSPICACIA, voce PREGHIERA
https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200003543?q=uditore+di+preghiera&p=par

(Da leggere tutto)




L’“Uditore di preghiera”. L’intera Bibbia attesta che Geova è il solo a cui si deve rivolgere la preghiera (Sl 5:1, 2; Mt 6:9); egli è l’“Uditore di preghiera” (Sl 65:2; 66:19), e ha il potere di intervenire a favore di chi prega. (Mr 11:24; Ef 3:20) Viene sottolineata la stupidità di rivolgere preghiere a falsi dèi e alle loro immagini idolatriche, dato che gli idoli non sono in grado di udire né di agire, e gli dèi che rappresentano non si possono neanche lontanamente paragonare al vero Dio. (Gdc 10:11-16; Sl 115:4, 6; Isa 45:20; 46:1, 2, 6, 7) La sfida fra Baal e Geova sul monte Carmelo, su chi dei due fosse il vero Dio, dimostrò quanto sia stolto rivolgere preghiere a falsi dèi. — 1Re 18:21-39; cfr. Gdc 6:28-32.

Anche se alcuni sostengono che si possano rivolgere preghiere ad altri, ad esempio al Figlio di Dio, tutto indica il contrario. È vero che ci sono rari casi in cui vengono rivolte frasi a Gesù Cristo in cielo. Stefano, in punto di morte, si rivolse a Gesù dicendo: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. (At 7:59) Tuttavia il contesto rivela una circostanza che spiega questa espressione inconsueta. Stefano in quel momento aveva avuto una visione di “Gesù in piedi alla destra di Dio”, e, reagendo evidentemente come se fosse stato alla presenza di Gesù, si sentì autorizzato a rivolgere questa supplica a colui che riconosceva quale capo della congregazione cristiana. (At 7:55, 56; Col 1:18) Similmente, nella conclusione di Rivelazione, l’apostolo Giovanni esclama: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. (Ri 22:20) Ma ancora una volta il contesto indica che, in visione (Ri 1:10; 4:1, 2), Giovanni aveva udito Gesù parlare della sua futura venuta, per cui rispose con le parole citate sopra, esprimendo il desiderio che egli venisse. (Ri 22:16, 20) Sia nel caso di Stefano che in quello di Giovanni, la situazione era alquanto simile a quella in cui si svolse la conversazione tra Giovanni e un personaggio celeste nella visione di Rivelazione. (Ri 7:13, 14; cfr. At 22:6-22). Nulla indica che in altre circostanze discepoli cristiani si rivolgessero in tal modo a Gesù dopo la sua ascensione al cielo. Infatti l’apostolo Paolo scrive: “In ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. — Flp 4:6.



Buona lettura!
L’ignoranza si sconfigge con la voglia di Verità, la Conoscenza e l’Intendimento che vengono dall’Altissimo

Detto questo, la tua domanda, benché ripetuta ossessivamente
Resta caduca ed oziosa
Perché parte da un presupposto, un’idea, un preconcetto FALSO:

Nella relazione con il Padre NON si esclude la relazione con il Figlio.
Questi sono i fatti per ciò ch concerne il tipo di adorazione in vigore tra tdG.

Ti ostini a negare l’evidenza (l’esperienza)
Senza dimostrare in che modo i tdG si priverebbero della relazione con il Cristo
Non puoi farlo. Anche volendo.
Perché ancora non conosci il tipo di adorazione nella congregazione Cristiana dei tdG.

Semplice. Ti è chiaro?

Stiamo sani
Benedizioni fluenti nel Prezioso Nome del Re e Messia
IAH-SALVA

GEOVA È UN SOLO GEOVA
E CRISTO REGNA.

SELAH


[SM=g1871112]

I-gua
Aquila-58
00mercoledì 18 aprile 2018 19:24
Re:
il catechista, 18/04/2018 12.36:

Credo che sia chiaro il concetto, e sarebbe oltremodo ozioso, replicarmi; ma:

Efesini 3, 14 Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 15 dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, ...

Filippesi 2, 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,11 e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!
,a gloria di Dio Padre.


Riv. 5, 13Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:

«A Colui che siede sul trono e all'Agnello
lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli».


Ora mentre TUTTE le creature, si prostrano davanti al Padre e al Suo Figlio, e GLI danno Gloria..., voi quando vi riunite che fate, escludete Il Figlio , non lodandolo, non Glorificandolo, non chiedendo a LUI come faceva e fa l'Ekklesia, questo è lacunoso.




no, non è lacunoso.
Te lo spiega proprio l' ultimo passo, quello dell' Apocalisse che hai citato, vale a dire Apocalisse 5:13 (ma quante volte te lo abbiamo spiegato?).

Da capo!

E le quattro creature viventi dissero: “Amen!” e gli anziani caddero e adorarono. (Apocalisse 5:13)

Adorano sia Dio che l’ Agnello?

No! “cadono e adorano (proskyneo)” poiché si è in presenza di Dio, Apoc. 5:13, ma quando vi è solo l’ Agnello, “cadono” senza adorare, vedi Apoc. 5:8!
Vedi anche in Apoc. 4:10 ; 7:10-11 ; 19:4 chi viene adorato!


il catechista, 18/04/2018 12.36:


Non volete pregarlo come DIO UNO COL PADRE, fate come volete, tutto è per un dialogo costruttivo,




nella Bibbia non c' è scritto da nessuna parte che Cristo sia DIO UNO COL PADRE, puoi segnalarmi il passo?

Non preghiamo Gesù perchè Gesù stesso ha detto che è solo per mezzo di Lui che possiamo venire al Padre, in primis proprio nella preghiera

il catechista, 18/04/2018 12.36:


ma Paolo e gli apostoli, col Cristo, ci parlavano, LO pregavano, Lo Ringraziavano, Lo Glorificavano, Invocavano "e non LO nominavano solo ,perchè LO predicavano" Il Suo Nome , ed insegnavano ad invocarlo.




ti abbiamo già spiegato che invocare il Nome di Cristo, sulla base del verbo greco usato, non significa un atto di culto, ma li leggi i nostri post o ci prendi per i fondelli?

Leggi in Romani 1:8-9 per mezzo di chi Paolo pregava Dio e a chi Paolo rendeva culto, leggi leggi...

il catechista, 18/04/2018 12.36:


Ma secondo voi , quando in Atti 13, 1, si stava offrendo il culto al Signore, "Kirios", non era a LUI IL CRISTO SIGNORE DELLA GLORIA forse ?




[SM=g27993] In Atti 13:1 non si parla del Signore Gesù, ma sei sicuro di sentirti bene?

il catechista, 18/04/2018 12.36:


Voi LO volete escludere dalla vostra relazione ?
Vi è così chiaro cosa significa Invocare Il Padre, mentre riguardo al Figlio ,ne cambiate il significato , in nominarlo solo...




ma forse non hai capito che "invocare", secondo il verbo greco usato nel N.T., non indica un atto di culto, quindi noi preghiamo Geova Dio per mezzo di Gesù Cristo, come Gesù stesso ha detto, "nessuno viene al Padre se non per mezzo di me"
Vediamo gli apostoli che facevano:

Romani 1:8-9 CEI "8 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero. 9 Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi, "

Efesini 5:20 CEI "20 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. "

Colossesi 3:17 CEI "17 E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre. "

Paolo è tassativo e inequivocabile: tutte le preghiere vanno rivolte a Dio , leggi Filippesi 4:6


il catechista, 18/04/2018 12.36:


Fate pure, se per voi riguardo al Figlio, avere comunione ed invocare , significa solo Nominare il Suo Nome , quando annunciate il messaggio dell'organizzazione ,certo è una posizione estranea alle scritture.



Lascia perdere, ti ho mostrato che sei in errore.
Spiacente


[SM=g1871112]
Aquila-58
00mercoledì 18 aprile 2018 19:57
Re:
barnabino, 18/04/2018 13.49:



Forse ti riferisci a Atti 13,2 ma in qual passo non si parla del Signore Cristo ma del Signore Geova. Dove deduci che si parli di Cristo?







Atti 13:2


leitourgounton de auton toi kurioi

Qui troviamo il verbo greco leitourgeo, che significa "compiere un servizio". (DENT II, pagina 179).

Lo stesso dizionario sostiene che in questo passo il verbo viene riferito in senso specificatamente cultuale che l' espressione che troviamo in Atti 13:2 "riprende in un linguaggio marcatamente solenne la termonologia sacerdotale dei LXX".

In tal caso, occorrre ricordare che, a detta di Gesù, il culto va reso in via esclusiva a Geova (Matteo 4:10) e lo stesso Paolo rendeva culto a Dio (Romani 1:9), quindi il kyrios di Atti 13:2 ha come referente Geova.





Nick
00mercoledì 18 aprile 2018 20:20
nuances
i tdG non adorano Gesù, lo venerano
"nuance"...


[SM=g7405]

barnabino
00mercoledì 18 aprile 2018 20:28
Non capisco cosa ci trivi da ridere, comunque dipende da cosa intendi con venerare. Noi non facciamo Gesù oggetto di adorazione religiosa ma certamente di profondo ossequio e di grande riverenza.

Shalom
Nick
00mercoledì 18 aprile 2018 21:42
O ridere, o piangere
Barnabino, c’è poco da ridere è vero...
La Trinità ha scritto in fronte: grande mistero
Ed è la causa della grande confusione:

Il Padre viene dimenticato e il Nome nascosto e infangato
Il Figlio viene adorato al posto del Padre, quando Lui medesimo ha detto di non farlo
I “santi” sono venerati al posto del figlio...
La “Regina dei Cieli” ha preso il posto del Figlio quale Unico Mediatore tra Dio è l’Umanita.... riconquistando così il cuore degli Uomini come all’epoca dell’Antica Religione...

O ridere, o [SM=g7364]

[SM=g1871112]
Aquila-58
00mercoledì 18 aprile 2018 22:03
Re:
barnabino, 18/04/2018 20.28:

Noi non facciamo Gesù oggetto di adorazione religiosa ma certamente di profondo ossequio e di grande riverenza.

Shalom




In una parola, non facciamo Cristolatria....

Lux
00giovedì 19 aprile 2018 11:49
Re: Re:
MODERATORE: QUI NON SI PARLA DI COSA SIGNIFICA "PROSTRARSI" A GESU', E0 OT CI SONO DISCUSSIONI GIA' APERTE. PER AQUILA, NEPPURE TU DEVI ANDARE OT.
il catechista
00giovedì 19 aprile 2018 12:24
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barnabino
00giovedì 19 aprile 2018 13:10
Caro Catechista...

Lei continua a gettare accuse senza dire cosa dovremmo fare. Per questo non convalido il suo post che ripete le stesse cose. Lei dice:


La chiesa Invocava, ringraziava, serviva, Lodava, Glorificava, adorava, Magnificava, piegava le ginocchia , aveva comunione e cantava Lodi al Cristo, come al Padre. Anche questa è una lacuna che avete



GUardi che anche noi "invochiamo" il nome di Cristo, lo ringraziamo e lo lodiamo e glorifichiamo, pieghiamo le ginocchia a lui e cantiamo cantici a lui. E' questo che non capisce e continua a ripetere le stesse cose. Certo noi non "adoriamo" Gesù, ma questo non c'entra nulla con l'avere una relazione con Cristo.


Come si ha comunione, come si invoca, come si conosce il Cristo , senza relazionarsi con LUI , solo nominandoLO ?



Le abbiamo già spiegato che non si limitiamo certo a "nominare" Gesù, ma ci sottometiamo a lui, ne riconosciamo l'autorità, lo glorifichiamo in quanto salvatore e figlio di Dio, re e sacerdote glorificato in cielo. Se non riesce a capirlo ce ne faremo una ragione, lei è una persona evidentemente limitata come comprensione, ma a quel punto non è un problema nostro.


Invocare Cristo " E' scritto a caratteri cubitali", non significa nominarlo..



E dove noi avremmo detto che "invocare il nome di Cristo" (per usare l'espressione tecnica) significa nominarlo? Per noi significa ben altro come le abbiamo spiegato e lei non capisce. Impossibile dialogare con chi non legge neppure le nostre risposte, ne converrà anche lei.


I discepoli sapevano bene che dovevano riunirsi nel NOME DEL CRISTO: Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro



Infatti noi ci riuniamo nel nome di Cristo, dove deduce che questo significhi adorarlo e prefarlo come Dio? Lo dice il suo dogma, ma non certo le Scritture. Ma è una altro discorso. Mi dispiace se non legge le risposte che le diamo è impossibile dialogare, i suoi monologhi non ci interessano.

Shalom


I-gua
00giovedì 19 aprile 2018 14:40
Falsità che non poggiano su nulla
Ripeto, instaurare e coltivare una relazione personale con il Padre per tramite del Figlio e del suo Riscatto salvifico dipende da ogni individuo, è una questione personale.

Ma il Catechista afferma che l’Organizzazione dei tdG, non per,entrerebbe come religione di invocare il Cristo e di stabilire una relazione con Gesù, Colui che amministra e governa con e per lo Spirito dell’Onnipotente.

Tutte le sue insinuazioni dimostrano che NON CONOSCE minimamente la Congregazione dei Cristiani tdG, né la forma di culto che si pratica nelle Sale del Regno.

Chi conosce ciò per esperienza, riconosce che queste accuse, mosse non so per quale proposito, sono semplici farneticazioni e falsità che non poggiano su nulla.

Sono state ampiamente smentite dagli utenti, ma il Catechista sembra fare orecchie da mercante. ATTENZIONE! si è messo in una posizione pericolosa è solo lui può tirarsi fuori lasciando tutti i pregiudizi e preconcetti che lo muovono, per conoscere la Verità grazie conoscenza accurata e lo spirito di Dio, che viene concesso alle persone sincere tramite Gesù.

Personalmente, se conosco Gesù è solo grazie allo studio biblico promosso dai tdG
E durante le adunanze il Cristo è nominato e invocato, alla lode del Padre.

Consiglio di lettura: MIO SEGUACE

[SM=g1871112]

I-gua
VVRL
00giovedì 19 aprile 2018 14:49
Re:
barnabino, 19/04/2018 13.10:

Caro Catechista...

GUardi che anche noi "invochiamo" il nome di Cristo, lo ringraziamo e lo lodiamo e glorifichiamo, pieghiamo le ginocchia a lui e cantiamo cantici a lui. E' questo che non capisce e continua a ripetere le stesse cose. Certo noi non "adoriamo" Gesù, ma questo non c'entra nulla con l'avere una relazione con Cristo.




Sinceramente non capisco: i TdG possono "invocare" il nome del Cristo ma non lo possono pregare.
Ma la preghiera non è proprio una invocare l'aiuto a qualcuno?


I-gua
00giovedì 19 aprile 2018 15:05
cosa è la preghiera, e chi va pregato? Come?
VVRL, 19.04.2018 14:49:


Sinceramente non capisco: i TdG possono "invocare" il nome del Cristo ma non lo possono pregare.
Ma la preghiera non è proprio una invocare l'aiuto a qualcuno?






Non solo! La preghiera non è unicamente - E NON DOVREBBE ESSERE unicamente - la richiesta di aiuto!

chi la pensa invece in questo modo, a largo spazio per migliorare la propria relazione personale con il Creatore, e andare ben oltre alla semplice richiesta di aiuto nel momento di bisogno!
Infatti non ci rivolgiamo agli amici solo per chiedere aiuto!

... a qualcuno?!?
[SM=g2037509]

se parliamo di preghiera ad entità spirituali... occorre fare attenzione, perché chiedere alla persona sbagliata ci compromette spiritualmente: ci allontana dal nostro Padre Creatore!

YHWH si è auto-qualificato, attraverso le Scritture e La Parola, come l'UNICO UDITORE DI PREGHIERA.

è grazie al Riscatto del Figlio che l'Umanità può stabilire di nuovo un contatto con il Creatore Onnipotente: compiere le preghiere nel Nome di YEHOSHUA - Gesù il Messia. L'Unico Mediatore tra il genere umano e Geova Dio Onnipotente.


consigli di lettura: voce PREGHIERA in: Perspicacia



[SM=g1871112]


I-gua
Qoeleth
00giovedì 19 aprile 2018 15:09
VVRL, sull'espressione "invocare il nome di qualcuno" [epikaleo to onoma] c'è molta confusione anche tra molti esegeti. Questa espressione che apparentemente contiene l'idea di una preghiera [epikaleo] in realtà è un semitismo che indica più l'idea di confessare quel nome pubblicamente o mettersi sotto l'autorità di chi lo porta, confessare che si appartiene a quella persona. Il Lessico dei ternimi biblici di Bernard Gillièron alla voce "Invocare" dice: "Invocare, si dice del nome di Dio pronunciato sui credenti (At 15,17; Gc 2,7), del nome di Gesù confessato pubblicamente (At 2,21; 7,59; 9,14.21; 22,16; Rm 10,12ss; 1 Cor 1,2; 2 Tm 2,22)= stessi significati dell'AT; quelli che invocano il nome del Signore= i creenti".
barnabino
00giovedì 19 aprile 2018 15:29
Caro Catechista,


Invocare Cristo, è sinonimo di supplicare, chiedere, implorare, affidarsi a LUI, fare appello come Stefano martire; questo fate ?



Ovviamente non posso convalidare la serie di farneticazioni in cui ripete per l'ennesima volta le stesse cose. Vorrei solo farti notare che prima io e adesso l'utente Qoeleth le abbiamo fatto notare le l'espressione "invocare il nome" di qualcuno è un semitismo (sa cosa vuol dire?) che non indica una preghiera cultuale ma indica piuttosto il confessare la propria appartenenza, il mettersi sotto la protezione, di quella persona. Questo noi lo facciamo, non ci limitiamo a "nominarlo" come dice lei, ma ci mettiamo sotto la sua autorità e ne confessiamo la gloria e la posizione quale glorificato e risorto re del Regno, figlio di Dio, a cui tutti devono piegare le ginocchia.

Quindi, perdonami, ma se non conosce il significato dei termini è perfettamente inutile che polemizzi con noi in termini perfino offensivi, la lacuna non è la nostra ma è la tua. Dunque vediamo di discutere di questo aspetto, perché altrimenti non andiamo avanti nella discussione, inutile parlare di qualcosa di cui tu non conosci il significato fraintendendo completamente il senso.

Per il resto noi facciamo tutto quello che lei dice: diamo gloria a Cristo, le seguiamo, ne facciamo il nostro modello di vita. Lei con i suoi post offensivi fa altrettanto? Pensa che Gesù si sarebbe relazionato con il suo prossimo con la villania che lei usi nei nostri confronti? Ne dubito. Lei non è un buon esempio per quanto riguarda dare gloria a Gesù perché qui non ne imita la personalità.

Shalom
VVRL
00giovedì 19 aprile 2018 15:52
Re:
Qoeleth, 19/04/2018 15.09:

VVRL, sull'espressione "invocare il nome di qualcuno" [epikaleo to onoma] c'è molta confusione anche tra molti esegeti. Questa espressione che apparentemente contiene l'idea di una preghiera [epikaleo] in realtà è un semitismo che indica più l'idea di confessare quel nome pubblicamente o mettersi sotto l'autorità di chi lo porta, confessare che si appartiene a quella persona. Il Lessico dei ternimi biblici di Bernard Gillièron alla voce "Invocare" dice: "Invocare, si dice del nome di Dio pronunciato sui credenti (At 15,17; Gc 2,7), del nome di Gesù confessato pubblicamente (At 2,21; 7,59; 9,14.21; 22,16; Rm 10,12ss; 1 Cor 1,2; 2 Tm 2,22)= stessi significati dell'AT; quelli che invocano il nome del Signore= i creenti".


Questa citazione mi sembra troncata, non si capisce infatti il significato.
Il semitismo consiste nel fatto che il nome indica l'autorità della persona e in ultima analisi indica la persona stessa nella sua totalità.
I passi da te indicati come per esempio Rm 10, 12-13 indicano proprio questo:
Non c’è distinzione fra giudeo e greco: tutti hanno lo stesso Signore, che è ricco verso tutti quelli che lo invocano
Infatti “chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”

Quindi invocare il nome di qualcuno significa sicuramente mettersi sotto la sua autorità (perché il nome indica proprio l'autorità della persona) come dici tu, ma non ti puoi fermare qui, dato che il verbo invocare non lo puoi cancellare. Quindi invocare il nome significa chiedere aiuto, pregare qualcuno con una grande autorità.

il catechista
00giovedì 19 aprile 2018 15:59
MODERATORE: PUOI RESTARE SULL'ESPRESSIONE "INVOCARE IL NOME" DI GESU' PER PIACERE SENZA APRIRE DIECI ARGOMENTI DIFFERENTI? LO HAI SCRITTO TU IL TEMA DELLA DISCUSSIONE, ATTIENITI A QUELLO.
I-gua
00giovedì 19 aprile 2018 16:01
Re:
barnabino, 19.04.2018 15:29:



Quindi, perdonami, ma se non conosce il significato dei termini è perfettamente inutile che polemizzi con noi in termini perfino offensivi, la lacuna non è la nostra ma è la tua. Dunque vediamo di discutere di questo aspetto, perché altrimenti non andiamo avanti nella discussione, inutile parlare di qualcosa di cui tu non conosci il significato fraintendendo completamente il senso.





Caro Barnabino,
il problema della terminologia è importante, ma è relativo.
una persona che non conosce il significato dei termini ma segue e frequenta le adunanze dei tdG mai si sognerebbe di fare tali affermazioni.
Il problema principale è che non si conosce il tipo di culto e di adorazione praticato dalla congregazione cristiana dei tdG.
La cosa meno grave è parlare a vanvera, la cosa più grave è permettersi di fare insinuazioni che non sono fondate.
Però, se ci si rende conto di questa mancanza, si può rimediare se si ha la volontà di conoscere veramente.

[SM=g1871112]
barnabino
00giovedì 19 aprile 2018 16:06
Caro Igua,


il problema della terminologia è importante, ma è relativo.
una persona che non conosce il significato dei termini ma segue e frequenta le adunanze dei tdG mai si sognerebbe di fare tali affermazioni



Certo, ma forse Catechista immagina i Paolo e i primi cristiani che "invocano il nome" di Gesù come fanno molti cattolici pregando Gesù davanti ad una statua, un crocifisso o altare. Non è proprio questo il senso di "invicare il nome" di Gesù, non ha a che fare con la preghiera formale ma piuttosto con la confessione di fede il lui.


Però, se ci si rende conto di questa mancanza, si può rimediare se si ha la volontà di conoscere veramente



Forse è questo il problema? Quello che abbiamo detto a Catechista adesso è da anni che lo ripetiamo, ma periodicamente si ritorna sulla stessa solfa...


Shaom
Nick
00giovedì 19 aprile 2018 16:20
sperimentare, ascoltare, comprendere, dialogare...
il catechista pensa di conoscere ma ignora
certo, ci si può informare da fonti più obiettive su ciò che si fa nelle Sale del Regno
ma, in verità, l'unica cosa è farne l'esperienza in prima persona. Vivere il tipo di adorazione in pratica tra i tdG.
Solo allora se ne potrà discutere a cognizione di causa, evitando le farneticazioni senza fondamento.
Allora, però, si saranno distrutti dei pregiudizi e saranno eliminate le idee infondate.
a questo punto, il discorso sarà sicuramente diverso.
e per il dialogo occorre la volontà di approfondire ed ascoltare, la predisposizione a cambiare il proprio punto di vista.

a che pro il tuo intervento, catechista?

[SM=g1871115]
Qoeleth
00giovedì 19 aprile 2018 16:23
VVRL, ti ho riportato la citazione tal quale. Il Gillièron è molto chiaro, l'espressione epikaleo to onoma è un semitismo che in sé non contiene l'idea di invocare nel senso di rivolgere una preghiera a qualcuno ma piuttosto di invocare nel senso di fare una confessione pubblica di fede o sottomissione a qualcuno. In Romani non si fa accenno ad alcuna preghiera collettiva, invocare il nome di Geova significa accettarne l'autorità, mettersi sotto la protezione di Geova. I cristiani da parte loro confessano pubblicamente la loro fede in Gesù quale sovrano signore unto da Dio. Il DENT fornisce una spiegazione simile di questo semitismo. Come dice Barnabino immaginare Paolo o i primi cristiani che "invocano il nome di Gesù" pregandolo inginocchiati davanti ad un crocifisso, una statua o un'altare con il lumino acceso è chiaramente un anacronismo che non ha nulla a che vedere con il senso originale dell'espressione.
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