Investì e uccise due fidanzati, condannato a dieci anni

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Hareios
00giovedì 27 novembre 2008 12:42
Stefano Lucidi è stato condannato per omicidio volontario
E' la prima volta che questo reato viene applicato ad un incidente stradale

Investì e uccise due fidanzati
Condannato a dieci anni

La mamma di Alessio Giuliani: "Giustizia fatta da una donna"


ROMA - A maggio di quest'anno aveva investito e ucciso due ragazzi passando a tutta velocità con il semaforo rosso nella notte. Stefano Lucidi è stato condannato a 10 anni per omicidio volontario per l'incidente accaduto sulla Nomentana, a Roma, nel quale persero la vita 2 ragazzi. E' la prima volta in italia che viene configurato questo reato in un caso di incidente stradale. Il pm Carlo Lasperanza aveva chiesto 14 anni.

Il gup non ha invece accolto la richiesta del pm di disporre due anni di isolamento per l'imputato. Lo stesso giudice si è invece riservato di decidere in merito alla richiesta di concessione di arresti domiciliari sollecitata dalla difesa di Lucidi. La decisione è attesa nei prossimi giorni.

Lucidi, il 22 maggio scorso, uccise con l'auto del padre Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, due fidanzati che viaggiavano a bordo di uno scooter. A luglio, nello stesso tratto di strada, perse la vita Rocco Trivigno, ucciso da un furgone condotto da Ignatiuc Vasile.

Sino ad oggi la condanna più dura era stata per Marco Ahmetovic, un giovane rom di 22 anni che la notte del 23 aprile 2007 uccise quattro giovani di Appignano del Tronto, mentre era alla guida del suo furgone, ubriaco. Ahmetovic prese 6 anni e mezzo in primo grado.

Le reazioni. "Un pizzico di giustizia è stato fatto
da una donna che, oltre a essere rispettosa delle leggi, è degna di essere chiamata tale, cioè donna. Forse solo una donna poteva. Nel rispetto della legge ha dimostrato di fare il suo dovere". La mamma di Alessio Giuliani, Angela, ha accolto con le lacrime la sentenza del gup Marina Finiti. "Giustizia è stata fatta, almeno Flaminia e Alessio possono riposare in pace e i miei genitori andare avanti serenamente", ha aggiunto Emiliano, fratello di Emilia.

"E' una sentenza giusta che dedichiamo a tutti quei ragazzi che hanno perso la vita e non hanno avuto giustizia. Che questa sentenza costituisca un monito severissimo per tutti quei giovani che hanno perso il senso della loro vita e il rispetto profondo della vita altrui" commenta l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, difensore di parte civile e legale delle famiglie dei due ragazzi.

Di tutt'altro avviso il giudizio dell'avvocato difensore di Lucidi: "È una decisione assolutamente in contraddizione con la giurisprudenza di legittimità. Sono convinto che difficilmente potrà resistere al vaglio del giudice di appello. Aspettiamo il deposito della motivazione e poi fare impugnazione" dice Basilio Fiore.

"La sentenza è un tappa importante verso l'affermazione di uno stato di giustizia e di equità, in linea con quanto avevamo auspicato" è il commento del sindaco di Roma Gianni Alemanno.

(26 novembre 2008)

fonte: Repubblica.it


Questa è una sentenza giusta (speriamo non facciano un passo indietro o concedano gli arresti domiciliari): se ti metti alla guida drogato e/o ubriaco io credo si debba sempre considerare omicidio volontario.
-Giona-
00giovedì 27 novembre 2008 12:46
Sono pienamente d'accordo con la sentenza, per i motivi già detti da Hareios.
Lpoz
00giovedì 27 novembre 2008 13:01
Assolutamente concorde!!!
DarkWalker
00giovedì 27 novembre 2008 14:28
non mi trova per niente entusiasta (penso sia integrato l'estremo meno volontaristico del dolo, quello solo eventuale).
In ogni caso si sarebbe arrivati alla stessa pena applicando i massimi edittali dell'omicidio colposo (senza contare l'aggravante, +1/3).
Hareios
00giovedì 27 novembre 2008 17:14
Re:
DarkWalker, 27/11/2008 14.28:

non mi trova per niente entusiasta (penso sia integrato l'estremo meno volontaristico del dolo, quello solo eventuale).
In ogni caso si sarebbe arrivati alla stessa pena applicando i massimi edittali dell'omicidio colposo (senza contare l'aggravante, +1/3).




ma allora perchè tutti quelli che vengono giudicati per omicio colposo ricevono solitamente pene molto leggere?
Eppoi, al di là dell'entità della pena, per me è proprio concettualmente giusto considare questo tipo di casi come ominicio volontario.
DarkWalker
00giovedì 27 novembre 2008 20:29
Re: Re:
Hareios, 27/11/2008 17.14:




ma allora perchè tutti quelli che vengono giudicati per omicio colposo ricevono solitamente pene molto leggere?
Eppoi, al di là dell'entità della pena, per me è proprio concettualmente giusto considare questo tipo di casi come ominicio volontario.



Se ricordo bene l'omicidio colposo è punito con 5 anni, quello doloso con 21, nei massimi.
ecco, per me è concettualmente sbagliato ed è per questo che non mi entusiasma molto. Non è che siccome un reato desta più allarme sociale in un dato periodo allora pressochè arbitrariamente si ascriva il fatto ad una fattispecie di reato più grave.
Sempre rimandendo nel "concettualmente", si sta paraganando il guidatore ubriaco al killer che affitta l'appartamento, posizione il fucile, prende la mira, spara, intasca il pagamento e se ne va in messico.
Posso capire che in certe circostanze (immagino che ilc aso sia uno di questi) si esigano pene più elevate, ma non capisco perchè condannare per omicidio colposo quando si sarebbe arrivati, più o meno, alla stessa pena anche classificandolo come omicidio colposo.
Inoltre la guida in stato d'ebbrezza scatta a seconda del tasso alcolico del sangue, senza nessuna verifica che, nel caso concreto, abbia veramente influito a determinare il fatto. In ogni caso, è già presente l'aggravante (+1/3 pena) sia per l'acool che per le droghe.
Hareios
00giovedì 27 novembre 2008 21:26
Dunque
Per te è concettualmente sbagliato. Per me no, per il semplice motivo che tu, nel momento in cui ti droghi o di ubriachi e poi ti metti alla guida, sei consapevole di ssere diventato un'arma.
Come mettersi a guidare contromano sull'autostrada a dire che non si voleva ammazzare nessuno. Ridicolo.

Si, paragono questa gente a dei killer, e i fatti paiono darmi ragione: lo sono (alcuni pure seriali).

Poi dici perchè accusare di omicio volontario invece che colposo quando si può arrivare, più o meno, alla stessa pena.
Qui rimane l'obiezione che ho fatto prima: con l'imputazione di omicio colposo, anche se nella teoria si può arrivare ad un tot di anni di pena, nella pratica la fanno spesso franca.
Poi vi sono le ragione scritte per prime.

Poi attenzione: tu parli di guida in stato di ebbrezza che, grazie alle leggi di qualche illustre idiota, scatta con tassi alcoolici bassissimi (dopo una cena con un paio di bicchieri di vino ed un digestivo tu saresti strafatto, in teoria).
Quindi revisionare la legge e risistemare i limiti.
Per il resto io non dico che l'omicidio volontario ci debba essere solo per chi guida ubraico o drogato (dato che tu affermi che non si possa verificare se abbia influito a determinare il fatto) ma anche per chi, come all'esempio di sopra, si mette a guidare contromano in autostrada (anche se lucidissimo).
DarkWalker
00venerdì 28 novembre 2008 02:44
Re:
Hareios, 27/11/2008 21.26:

Dunque
Per te è concettualmente sbagliato. Per me no, per il semplice motivo che tu, nel momento in cui ti droghi o di ubriachi e poi ti metti alla guida, sei consapevole di ssere diventato un'arma.
Come mettersi a guidare contromano sull'autostrada a dire che non si voleva ammazzare nessuno. Ridicolo.

Si, paragono questa gente a dei killer, e i fatti paiono darmi ragione: lo sono (alcuni pure seriali).

Poi dici perchè accusare di omicio volontario invece che colposo quando si può arrivare, più o meno, alla stessa pena.
Qui rimane l'obiezione che ho fatto prima: con l'imputazione di omicio colposo, anche se nella teoria si può arrivare ad un tot di anni di pena, nella pratica la fanno spesso franca.
Poi vi sono le ragione scritte per prime.

Poi attenzione: tu parli di guida in stato di ebbrezza che, grazie alle leggi di qualche illustre idiota, scatta con tassi alcoolici bassissimi (dopo una cena con un paio di bicchieri di vino ed un digestivo tu saresti strafatto, in teoria).
Quindi revisionare la legge e risistemare i limiti.
Per il resto io non dico che l'omicidio volontario ci debba essere solo per chi guida ubraico o drogato (dato che tu affermi che non si possa verificare se abbia influito a determinare il fatto) ma anche per chi, come all'esempio di sopra, si mette a guidare contromano in autostrada (anche se lucidissimo).



chiunque alla guida, anche perfettamente sobrio e sveglio, è una (potenziale) arma. Non è che se ti stira un astemio muori sì, ma di meno.
Io francamente trovo campato per aria equiparare chi accetta la possibilità che qualcuno possa morire per la propria condotta a chi agisce proprio allo scopo di causare la morte di qualcuno. I casi, è evidente, sono diversi:nel primo c'è la coscenza di un rischio, nel secondo la coscenza, la volontarietà (e sono questi i due elementi che compongono pienamente il dolo) e praticamente la certezza. Se i casi sono diversi, perchè lo stesso reato?Il elgislatore faccia pene più severe o una figura autonoma di reato.
Infatti sono pressochè sicuro (e questo giustifica la pena così bassa, per un omicidio volontario) che sia stato riconosciuto il dolo eventuale, che è una forma attenuata e praticamente tanto attigua alla cd colpa cosciente da confodercisi.
Per esmepio, io stasera ho bevuto due birre, prima di mettermi al volante è passato del tempo, strada larga (e deserta) che faccio spessissimo e, naturalmente, ero in condizione di guidare (niente "coscienza" di essere un arma, di cui sopra), cosa che ho fatto a velocità decisamente bassa.. Ma sono sicuro che se per qualche motivo mi avessero fermato l'etilometro sarebbe scattato con tutte le conseguenze del caso. Se avessi tirato sotto qualcuno lo avrei tirato sotto anche da perfettamente sobrio. Secodno la tua teoria però nel secondo caso mi beccherei 5 anni, nel primo potrei arrivare fino all'ergastolo (eh sì, con l'omicidio doloso è possibile). Come i due coniugi che nel tribunale della mia provincia proprio ieri sono stati condannati per l'omicidio di donna (anzi, forse due), scannamento figlio neonato, tentato omicidio del testimone e incendio della casa.
In questo caso non c'è solo differenza, ma vera e propria sproporzione.
Cui prodest poi?

No, con l'imputazione per omicidio colposo in teoria le pene sarebbero minori, e pure in pratica lo sono (logicamente). Tuttavia, rimane il fatot che una condanna piena per omicidio colposo possa essere maggiore a quella di un omicidio doloso ma fatto passare con mille attenuanti.
Hareios
00venerdì 28 novembre 2008 15:37
Credo di aver ben inteso il tuo discorso.

Si potrebbe parlare per ore di cosa sia arma o meno (ricordi il caso della rumena con l'ombrello?).

Ciononastante tu mi parli di coscenza del rischio, senza volontarietà. Per me invece la volontarietà c'è, ma dove? Nel momento in cui io mi drogo, mi ubriaco, sono consapevole che non avrò più lo stesso controllo di me stesso e che quindi il rischio che diventi un assassino si alza vertiginosamente. Io accetto il rischio, volonariamente. Mi manca solo la certezza pratica, che manca pure all'assassino standard.

Comunque questa è un mio modo di vedere le cose, e riconosco che in campo guiridico (come è pure giusto che sia, dato i tuoi studi) quello che tu dici è giusto.

Purtuttavia, dato l'esperienza pratica di ciò che accade in queste situazioni, devi riconoscere che questo è stato l'unico modo per dare un pena adeguata al crimine ed il fatto che uno sia stato punito con una punizone più appropriata come questa io credo sia (invece che della semplice sospensione della patente e di un anno di domiciliari) dovrebbe darti una seppur minima soddisfazione.

E comununque, secondo la mia teoria, non saresti stato equiparato ai coniugi di cui parli: ammazzare una persona, ammazzarne dieci, ammazzare dieci bambini, possono rientrare tutti nella casistica dell'omicidio volontario, ma credo che le pene siano diverse.
DarkWalker
00venerdì 28 novembre 2008 17:10
Non è una questione di rischio ma di elemento soggettivo. La volontarietà significa agire allo scopo di (uccidere, in questo caso). Nel caso da te descritto al massimo c'è volontarietà nel guidare in stato di ebbrezza, ma non di uccidere. La volonterietà ci sarebbe se, ad esempio, sto guidando, vedo il mio nemico sul ciglio della strada, sterzo (cosciente di colpirlo) e lo uccido (volendo farlo). Questo è il modo giuridico (l'esame di penale l'ho dato a settembre^^), ma anche quello più razionale. Coscienza e volontarietà sono due cose diverse. Accettazione del rischio non significa volontà di farlo.
Anche perchè a questo punto lo stesso metro andrebbe usato per qualsiasi cosa no? Io sono cosciente che guidando a 10km/h in più aumento le possibilità di fare un incidente, ma per questo dovrei essere incriminato, oltre che di eccesso di velocità, anche di tentato omicidio se riesco ugualmente a fermarmi per far passare un pedone?

Guarda, nel rispetto die punti di vista, sii cosciente che una volta che apri le porte dell'omicidio volontario il passo per finire nell'ergastolo (pena massima) non è poi così lungo. Raggiunto l'ergastolo peggio del nostro guidatore sarebbero soltanto gli omicidi per terrorismo, mafia, o in seguito a sequestro a scopo di estorsione o sequestratori con finalità eversive (ma senza morte della vittima), che hanno condizioni di detenzione più dure.

Hareios
00lunedì 1 dicembre 2008 00:09
Ok appurato che dal punto di vista giuridico la mia definizione è scorretta.
Però la mia domanda è questa: siamo in Italia. Sai perfettamente che i giudizi non vengono quasi mai dati in modo equo. Ora, tu preferisresti che in casi come questi si continui a considerare omicidio colposo (che in sostanza equivale a dire max tre anni) o che si faccia l'errore di considertarlo omicidio volontario (con la formula attenuata del dolo eventuale che avevi detto te) ma che si dia però una pena più adeguata?

Cosa sceglieresti (perchè la scelta è tra queste opzioni)?
DarkWalker
00lunedì 1 dicembre 2008 10:15
io preferisco la prima. Non è confondendo dolo con colpa, o due reati fra loro, che fai "giustizia".
daetil
00lunedì 1 dicembre 2008 10:22
Re:
DarkWalker, 01/12/2008 10.15:

io preferisco la prima. Non è confondendo dolo con colpa, o due reati fra loro, che fai "giustizia".



Quoto completamente.
Hareios
00lunedì 1 dicembre 2008 12:03
L'importante è che vi sia la correttezza formale, dunque.
Per questo che la gente è sempre più portata a farsi giustizia da solo.

E a ragione, a mio avviso.
DarkWalker
00lunedì 1 dicembre 2008 18:46
Re:
Hareios, 01/12/2008 12.03:

L'importante è che vi sia la correttezza formale, dunque.
Per questo che la gente è sempre più portata a farsi giustizia da solo.

E a ragione, a mio avviso.



già, il proprio codice di onore e la relatività dei propri valori sono senz'altro un metro di giudizio più soddisfacente.
Purtroppo l'unica correttezza possibile è quella formale. Non ci si può appellare (e men che meno potrebbe farlo il giudice) a un diritto superiore, morale. Che poi, nella prospettiva della ggente, più che giustizia è vendetta e più che utile è retributiva.
Hareios
00lunedì 1 dicembre 2008 20:19
Re: Re:
DarkWalker, 01/12/2008 18.46:



già, il proprio codice di onore e la relatività dei propri valori sono senz'altro un metro di giudizio più soddisfacente.
Purtroppo l'unica correttezza possibile è quella formale. Non ci si può appellare (e men che meno potrebbe farlo il giudice) a un diritto superiore, morale. Che poi, nella prospettiva della ggente, più che giustizia è vendetta e più che utile è retributiva.




Bah, io credo che per portare avanti decentemente un paese bastino la pace ed una discreta amministrazione della giustizia. se il desiderio di rivalsa dei cittadini si fa sempre più forte è perchè la giustizia non viene amministrata in modo discreto. il tuo ragionamento è giusto e non lo contesto, ma se lo stato non funziona rompe "l'accordo" che io ho con lui, e quindi mi sento autorizzato a rimediare.

So che è un ragionamento istintivo che se appllicato da tutti porterebbe ad una anarchia disordinata (la giustizia da far west), però francamente me ne infischio.
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