Internet interplanetario

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vanni-merlin
00mercoledì 29 novembre 2006 12:46
Internet interplanetario


redazione ECplanet

Attualmente, ci vogliono circa 40 minuti affinché le informazioni spedite dai rover su Marte raggiungano uno scienziato della NASA. Un tempo relativamente breve, considerando la distanza che devono percorrere, tra i 100 e i 400 milioni di chilometri.

Per Adrian Hooke, è ancora troppo. Hooke, manager delle comunicazioni dati alla NASA, dice che è tecnicamente possibile realizzare un sistema che consenta una comunicazione interattiva tra uomini e macchine anche da Terra fino alla Luna. Nel frattempo, i ricercatori lavorano su come mantenere il dialogo immune alle frequenti interferenze che intercorrono quando i messaggi devono attraversare distanze siderali. “Al momento non c'è molta interazione nelle comunicazioni interplanetarie”, dice Hooke, “per questo stiamo provando ad estendere le comunicazioni sul modello di internet in ambienti soggetti a interferenze molto più massicce”.

Il progetto, chiamato “internet interplanetario”, a cui sta lavorando anche il padre del WEB, Vint Cerf, co-creatore del protocollo TCP/IP alla base di Internet, intende sviluppare uno standard per comunicare in ambienti disconnessi, come lo spazio, in cui una conversazione ininterrotta tra emittente e ricevente è impossibile. L'approccio viene chiamato “elay-tolerant networking” e punta a tecnologie di comunicazione progettate per un uso in luoghi remoti come le profondità dell'oceano o lo spazio profondo.

Lo scorso dicembre, un gruppo di ricercatori, tra cui Cerf, ha proposto al gruppo di ricerca che sta studiando la tecnologia una architettura basata su un protocollo “sigillato”, usato per mantenere grosse quantità di dati in una singola unità. Rispetto all'architettura a “pacchetti”, in cui l'informazione è compressa in pochi bit, spedita a destinazione e poi ri-assemblata - usata correntemente per trasmettere dati attraverso internet - il protocollo sigillato consente di salvaguardare le parti di conversazione disturbate.

Anche se la tecnologia è ancora in fase di messa a punto, alcune recenti trasmissioni spaziali, tra cui quelle con la sonda Spirit su Marte, hanno offerto una sorta di prototipo di ciò che sarà l'internet interplanetario. Spirit ha inviato una trasmissione alla sonda orbitante Mars Express, dell'Agenzia Spaziale Europea, che ha poi trasmesso i dati alla Terra.

Una precedente sperimentazione ha riguardato lo standard chiamato Coherent File Distribution Protocol (CFDP), usato per la missione Deep Impact, e per la sonda Messenger su Mercurio. CFDP consente ad uno strumento di registrare una osservazione in un file e trasmetterlo alla Terra senza dover considerare se la trasmissione fisica è possibile in un dato momento, stando a quanto dichiara il Consultative Committe for Space Data Systems, un corpo internazionale che sviluppa standardsdi comunicazione spaziali.

Fonte: Wired News / marzo 2006


da: www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/ricerche-81/0/0/23460/it/ecpla...

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