Interest Rates - The Most Important Economic Chart of the Year

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marco---
00giovedì 3 gennaio 2013 10:33
Interest Rates - The Most Important Economic Chart of the Year (Fonte: dmarron.com - 21/12/2011)
Traduzione automatica di Google: I tassi di interesse - la Carta economica più importante dell'anno

Ezra Klein surveyed 18 economists for their charts of the year. Here’s my candidate, courtesy of Spiegel Online:



This chart illustrates the end of euro complacency. Investors once acted as though the euro eliminated not just currency risk but sovereign credit risk. All nations–from Greece to Germany–could borrow at the same low rates. No longer. As the financial crisis enters its fifth year, markets are again distinguishing between strong nations and weak.

I subsequently discovered that I am not alone in choosing this chart. The BBC has a version of this as the first entry in its survey of top graphs of the year (with commentary by Vicky Pryce of FTI Consulting), and Desmond Lachman of the American Enterprise Institute included it in Derek Thompson’s survey of top graphs over at the Atlantic.

P.S. For the United States, I think Brad DeLong is right: behold the shortfall in nominal U.S. GDP
marco---
00giovedì 3 gennaio 2013 11:33
Erroneamente si potrebbe concludere che il contesto economico è tornato ad essere lo stesso di prima dell'introduzione dell'euro.

La risposta è no. Le monete delle singole economie dei singoli paesi non sono più libere di fluttuare.

Al di là di tutte le teorie i paesi oggi deboli (Grecia, Spagna etc.) prima dell'introduzione dell'euro economicamente non erano messi così male, oggi sono costretti letteralmente a svendere pezzi del proprio paese, oltre a dover pagare il prezzo di una elevata disoccupazione. Potrei sbagliarmi ma il concetto di possibili fallimenti di paesi dell'area euro mi sembra un concetto piuttosto nuovo.
In poche parole: I Tassi di Cambio (Fonte: vocidallestero.blogspot.it)

[...] Il regime dei cambi fissi favorisce gli scambi internazionali grazie alla stabilità del cambio, ma in caso di pressioni sul cambio dovute a uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti, in un regime a cambi fissi non si può far scendere il valore della moneta, ma bisogna adottare politiche restrittive per diminuire la domanda e le importazioni, aumentare i tassi di interesse, e insomma il riequilibrio passa necessariamente attraverso una crisi economica interna al paese.

In un regime di cambi fluttuanti, il riequilibrio della bilancia avviene automaticamente col deprezzamento della valuta nei confronti delle altre valute che renderà più competitive le esportazioni. Naturalmente se il paese dipende parecchio dalle importazioni ci sarà il rovescio della medaglia, perché le importazioni diventeranno più costose. Altro aspetto problematico dei cambi fluttuanti è che favoriscono i movimenti di capitali a scopi speculativi [...]
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