Interessanti notizie per capire come è la situazione contabile del calcio italiano

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-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 17:10
Chi può, si legga bene questa intervista.
Ci sono un sacco di spunti per capire come sarà il calcio del futuro, e con quali problemi bisognerà convivere.
Ma si possono trovare anche degli spunti di ottimismo.




Tutto quello che avreste voluto sapere sui conti della Roma e anche di più. Ecco cosa ci ha detto Cristina Mazzoleni, direttore finanziario della Roma e primo collaboratore di Rosella Sensi.

LA SEMESTRALE «Il valore della produzione è sceso del 26 per cento? Lo sapevamo, lo scorso anno avevamo gli introiti della Champions e l’opzione per il contratto Mediaset, due voci che quest’anno mancavano. E poi c’è stato il calo degli abbonamenti».

IL RISANAMENTO «Due anni dopo siamo a metà strada? Io sono molto soddisfatta della strada fatta. Certo si potevano fare scelte più radicali: per esempio vendere Chivu, De Rossi e Mancini e l’equilibrio economico lo avremmo raggiunto prima. Ma abbiamo scelto di puntare sulla squadra. Se avessimo fatto quello che Lotito ha fatto con la Lazio, oggi sicuramente i conti sarebbero migliori, ma la Roma sarebbe molto più debole».

IL FATTORE CHAMPIONS «La pianificazione della prossima stagione non è ancora ultimata. Il budget dipende da alcune variabili come lo sponsor e la qualificazione in Champions. Se ci arriveremo saremmo obbligati a fare un grande mercato? Obbligati non è la parola giusta. Noi ci sentiamo comunque obbligati a rafforzare questa squadra. Lo vogliamo fare. Dopo una stagione così importante, l’obiettivo di diventare più competitivi non può certo essere abbandonato ora. Certo, se andremo in Champions vorrà dire che ci saranno più risorse, ma anche se non dovessimo arrivare quarti, investimenti andranno comunque fatti perché il calcio non è una scienza strana. Se investi non sei sicuro di vincere, ma se non investi è sicuro che non vincerai».

QUALE MERCATO? «Faremo scelte mirate andando a prendere giocatori importanti ma con caratteristiche precise. In questo senso il mercato ci aiuta perché per ottimi giocatori non è più necessario spendere cifre folli».

NO AL MODELLO BATISTUTA «Non lo discuto dal punto di vista tecnico, visto che ci ha fatto vincere lo scudetto, ma dal punto di vista economico quell’acquisto ha creato dei disequilibri sui conti che abbiamo pagato a lungo. Ci sono strade diverse per vincere».

MONTELLA «Non voglio sentire parlare di rescissione del contratto. Anzi, bisogna che tutti gli stiano vicino in questo momento. Bisogna fargli sentire l’affetto della gente per venire fuori da una brutta situazione che lo fa soffrire. La società farà il possibile perché lui è un giocatore che ci ha sempre dato tanto. Non è giusto parlare del ritorno di Francesco o di Nonda e far capire che su Montella non ci sono speranze, noi lo aspettiamo. E’ uno di noi. Parlo da tifosa: noi Vincenzo non lo molliamo».

SPALLETTI «Il nostro tecnico ha fatto un lavoro eccezionale. Non era normale prima il rendimento di una squadra che non è molto diversa da quella dell’anno scorso. Non era normale spendere 86 milioni di euro l’anno di stipendi e lottare per non retrocedere».

I SOLDI DI MEDIASET «Prima di tutto gli effetti economici di quel contratto si riferiscono al biennio 2007/9. Solo 15 milioni entreranno fra qualche giorno. Vedremo in sede di budget quanti di quei soldi saranno destinati al rafforzamento della squadra. E quanti invece per poterci continuare a permettere i grandi giocatori che abbiamo. In fondo rafforzarsi vuol dire per prima cosa non dismettere».

TRIGORIA «La cessione dell’asset è stata molto positiva. Anche perché l’azionista di maggioranza ha messo a disposizione un veicolo, "Roma Real Estate", per mettere in piedi una operazione di lease back che ci consente di continuare a godere pienamente del centro sportivo e riscattarlo fra 15 anni. E’ vero che il riscatto non porterà il bene dentro As Roma bensì a "Roma 2000" ma questa scelta si è resa necessaria per poter iscrivere a bilancio tutta la plusvalenza realizzata con l’operazione, quasi 23 milioni, cosa altrimenti vietata».

TORREVECCHIA «E’ abbastanza difficile quantificarne l’impatto ora. Certo quando la Cittadella dello sport sarà ultimata sarà un bene di As Roma ma i tempi e i modi dell’operazione non sono definiti. Perché abbiamo ceduto il nostro ettaro Torrevecchia alla Compagnia Fondiaria Romana che ne ha altri 27? Solo per una riorganizzazione delle società partecipate, ma c’è già un accordo scritto che prevede che quando e qualora l’operazione immobiliare andasse a buon fine, i terreni torneranno nel patrimonio di As Roma».

GLI ONERI PLURIENNALI «Dal 1 luglio il bilancio parte con un segno meno di 80 milioni per effetto dei nuovi tempi per gli ammortamenti del 2001: è un problema, ci stiamo lavorando».

IL MANUALE UEFA «Ci penalizza perché non ci consente di beneficiare nel patrimonio dei giocatori che vengono dal vivavio come Totti, De Rossi, Aquilani, Curci ma anche Okaka e Freddi. Questo porta a dire che il nostro patrimonio oggi è sottostimato per almeno 60 milioni di euro, ma è inutile prendersela con l’Uefa. Il problema non è infatti il manuale delle licenze per le competizioni europee, che potrebbe prevedere una deroga, ma sono i principi contabili che invece valgono comunque per l’Italia».

I DEBITI «Li abbiamo presenti ma senza preoccupazioni eclatanti. Il nostro bilancio per essere in equilibrio deve prevedere nuove fonti di ricavo oppure una riduzione dei costi. Abbiamo strada da fare ma la stiamo facendo sicuri del traguardo».

LO SCUDETTO «Panucci ogni volta che mi vede mi rimprovera scherzando quella frase che dissi alla Gazzetta: "Vinceremo uno scudetto ogni dieci anni". E Panucci mi dice: "Vuol dire che quando finirò la mia carriera non avrò vinto niente?". Certo, competere con Juve e Milan è difficile, ma noi vogliamo provarci e non sempre nel calcio vince chi spende di più. Una cosa è certa: faremo investimenti per rafforzare la squadra. Difficile dire oggi se ci saranno o no cessioni importanti. La Juve con la vendita di Zidane ha costruito un ciclo vincente di cinque anni: se un matto ci offrisse una cifra folle per un giocatore, la valuteremmo, ma non andiamo al mercato per vendere. Abbiamo una squadra giovane su cui costruire un ciclo vincente di quattro o cinque anni. Bastano gli innesti giusti per tornare a giocare per i massimi traguardi».




napoli007
00mercoledì 29 marzo 2006 17:25
grandi cifre non ce ne sono piu' in giro, la politica della valorizzazione ormai la fa da padrona x 2 motivi o piu', guadagnare soldi, e riscoprirsi intenditori di calcio. ma x la champions non si parlava di giocatori in affitto?
Napoli per sempre
00mercoledì 29 marzo 2006 17:33
Tutto più o meno noto.

La cosa più interessante è quella che la contabilità non ti permette di iscrivere nelle attività il valore dei giocatori cresciuti nel vivaio mentre iscrive nelle passività l'ingaggio che percepiscono.
E' una anomalia davvero seria.

Le aziende non sportive iscrivono nelle attività "Ricerca e sviluppo" quando non comprano brevetti ma costruiscono il loro "bene" in casa...

La Roma effettivamente non ha in bilancio Totti,Aquilani e De Rossi. E non potrà iscrivere nelle attività in futuro giocatori come Okaka che ha faticosamente tirato su.

C'è da dire però che se tiri su Okaka a costo zero e poi lo vendi a 30 mln hai realizzato una plusvalenza mostruosa.

Resta da vedere dove sta la convenienza.

All'Atalanta sta bene così, alla Roma sicuramente no.

[Modificato da Napoli per sempre 29/03/2006 17.34]

V'cchiariell
00mercoledì 29 marzo 2006 17:36
Senz'altro una analisi da competente di bilncio.
Non vi è dubbio che oggi come oggi (e saimo in pochi a crederlo), per vincere o quantomeno arrivare ai vertici, bisogna avere un bilancio sano, una gestione equilibrata ed una dirigenza capace di saper costruire.
Proprio per questo continuo a pensare che il Napoli, ha già un'ottima base per la serie B e senza per forza dover prendere grandi nomi, ma con i giusti inserimenti, potrà vincere il campionato l'anno prox.
Senza dubbio si sta cercando di costruire qualcosa qui a Napoli che va molto vicino al modello Roma e Fiorentina per intenderci, quindi una squadra di alta classifica, ma con i piedi ben piantati in terra ed un occhio al bilancio.
Penso che leggendo questa intervista, molti capiranno che De Laurentiis ha ragione a non volere i divi, ma una squadra di talenti.
carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 17:41
Dire che è chiarissima è una bugia. Ci sono molto passaggi tecnici difficili per chi non è commercialista.

Ci sono molte verità scontate. Ossia che la gestione delle società di è particolare. L'affare Battistuta dal punto di vista economico fun una tragedia: un giocatore pagato 70 milairdi, e eprso a parametro 0 dopo due anni e mezzo. MA era un acquisto finalizzato: era compito della società provvedere che lo scedetto fruttasse anche dal punto di vista ecnomico, evidentemente non è stato così.

Piuttosto la Roma spiegasse come mai ha perso un capitale come Cassano, praticamente a parametro zero o quasi? Non è bello per l'attuale gestione della società parlare solo delle follie passate e non ammettere i propri errori.

Il punto che più mi lascia pensare è quello relativo alla Champions. Oggi c'è troppo differenza tra le società che vi partecipano e quelel che ne sono fuori. Fare uan società di calcio comporta costi elevati e certi. L'inertezza delel entrate è qualcosa di deleterio al massimo. Impedisce qualsiasi forma di programmazione corretta.

So che a molti di voi la cosa non piace, ma io sono convinto che il futuro è in campionati bloccati, senza retrocessioni. Faccio un esempio che comprendiamo tutti benissimo. Nel 2000, sbaglaindo tutto quello che era possibile sbagliare, il Napoli allestì una squadra da serie A sapendo di poter conatre su un contratto televisvo di 60 miliardi di lire l'anno. Retrocesse sostanzialmente, volendo tacere di passaportopoli, per un errore del portiere sul gol di Baggio, la punizione all'ultimo minuto di recupero. Il Napoli che aveva fatto investimenti e contratti sapendo di avere un certo badget, si ritrovò l'anno dopo con circa 50 miliardi in meno di soli diritti televisivi. Il che dal punto di vista economico è insostenibile.

Oggi c'è un'altra variante decisiva: la Champions. Arrivare quarti o quinti, per un palo, o un errore arbitrale, piuttosto che una papera del portiere comporta una decurtazione di entrate insostenibile.

In America questo pericolo non esiste. Perché il risultato sportivo non ha questa importanza dal punto di vista economico.
Se si vuole continuare a fare calcio a questi costi, bisogna cambiare registro.
-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 17:45
Re:

Scritto da: Napoli per sempre 29/03/2006 17.33
Tutto più o meno noto.

La cosa più interessante è quella che la contabilità non ti permette di iscrivere nelle attività il valore dei giocatori cresciuti nel vivaio mentre iscrive nelle passività l'ingaggio che percepiscono.
E' una anomalia davvero seria.

Le aziende non sportive iscrivono nelle attività "Ricerca e sviluppo" quando non comprano brevetti ma costruiscono il loro "bene" in casa...

La Roma effettivamente non ha in bilancio Totti,Aquilani e De Rossi. E non potrà iscrivere nelle attività in futuro giocatori come Okaka che ha faticosamente tirato su.

C'è da dire però che se tiri su Okaka a costo zero e poi lo vendi a 30 mln hai realizzato una plusvalenza mostruosa.

Resta da vedere dove sta la convenienza.

All'Atalanta sta bene così, alla Roma sicuramente no.

[Modificato da Napoli per sempre 29/03/2006 17.34]






E' un'anomalia, ma del resto è la stessa cosa che succede quando si acquista un calciatore a parametro zero.

Però se questi elementi vengono ceduti, si realizzano importanti plusvalenze.


Da questa intervista si evincono altre cose:

La Roma è ancora lontana da risanare completamente i conti.

Come è stato detto, hanno preferito avere ancora dei debiti, ma avere una squadra competitiva, piuttosto che ridurre al minimo i debiti, ma avere una squadra mediocre, come è la Lazio, soprattutto l'anno prossimo che perderà Liverani, Oddo e altri. E continueranno a fare così anche in futuro, perchè una Rometta (se fossero ceduti Totti, De Rossi & co.) alla lunga non servirebbe nemmeno ai conti, perchè per incassare bisogna essere competitivi.

Per far quadrare un pò i conti, hanno venduto il Centro di Trigoria con una plusvalenza di 23 milioni, pur continuando ad usufruirne, e tra 15 anni hanno la possibilità di riscattarlo, seppur non direttamente.

Nel frattempo si dovrebbe costruire il nuovo Centro Sportivo di Torrevecchia, che quando sarà pronto sarà un'importante voce attiva nel bilancio giallorosso.

Gia si sa che il Bilancio 2006-07 parte con un -80 milioni, un pesantissimo fardello a causa del termine degli effetti quinquiennali della Legge spalma-ammortamenti.

Per come è il calcio e soprattutto il mercato oggi, non è utopico pensare che si può essere altamente competitivi, anche non spendendo grossissime cifre.



carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 17:48
il prossimo bilancio parte con un deficit di 80 milioni. Peccato che il debito si materializza il 1 luglio, e le iscrizioni vanno perfezionate entro il 30 giugno...
napoli007
00mercoledì 29 marzo 2006 17:49
Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 17.41
Dire che è chiarissima è una bugia. Ci sono molto passaggi tecnici difficili per chi non è commercialista.

Ci sono molte verità scontate. Ossia che la gestione delle società di è particolare. L'affare Battistuta dal punto di vista economico fun una tragedia: un giocatore pagato 70 milairdi, e eprso a parametro 0 dopo due anni e mezzo. MA era un acquisto finalizzato: era compito della società provvedere che lo scedetto fruttasse anche dal punto di vista ecnomico, evidentemente non è stato così.

Piuttosto la Roma spiegasse come mai ha perso un capitale come Cassano, praticamente a parametro zero o quasi? Non è bello per l'attuale gestione della società parlare solo delle follie passate e non ammettere i propri errori.

Il punto che più mi lascia pensare è quello relativo alla Champions. Oggi c'è troppo differenza tra le società che vi partecipano e quelel che ne sono fuori. Fare uan società di calcio comporta costi elevati e certi. L'inertezza delel entrate è qualcosa di deleterio al massimo. Impedisce qualsiasi forma di programmazione corretta.

So che a molti di voi la cosa non piace, ma io sono convinto che il futuro è in campionati bloccati, senza retrocessioni. Faccio un esempio che comprendiamo tutti benissimo. Nel 2000, sbaglaindo tutto quello che era possibile sbagliare, il Napoli allestì una squadra da serie A sapendo di poter conatre su un contratto televisvo di 60 miliardi di lire l'anno. Retrocesse sostanzialmente, volendo tacere di passaportopoli, per un errore del portiere sul gol di Baggio, la punizione all'ultimo minuto di recupero. Il Napoli che aveva fatto investimenti e contratti sapendo di avere un certo badget, si ritrovò l'anno dopo con circa 50 miliardi in meno di soli diritti televisivi. Il che dal punto di vista economico è insostenibile.

Oggi c'è un'altra variante decisiva: la Champions. Arrivare quarti o quinti, per un palo, o un errore arbitrale, piuttosto che una papera del portiere comporta una decurtazione di entrate insostenibile.

In America questo pericolo non esiste. Perché il risultato sportivo non ha questa importanza dal punto di vista economico.
Se si vuole continuare a fare calcio a questi costi, bisogna cambiare registro.







un under 21 60 miliardi ed eccoci alla catastrofe dei nostri giorni
carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 17:49
il prossimo bilancio parte con un deficit di 80 milioni. Peccato che il debito si materializza il 1 luglio, e le iscrizioni vanno perfezionate entro il 30 giugno...
-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 17:57
Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 17.49
il prossimo bilancio parte con un deficit di 80 milioni. Peccato che il debito si materializza il 1 luglio, e le iscrizioni vanno perfezionate entro il 30 giugno...




Purtroppo il 1° luglio incomincia la nuova stagione.

Ed il 30 giugno finisce la vecchia........

P.S.= battute a parte, la fine degli effetti dello spalma-ammortamenti provocherà dei disastri infiniti per i Bilanci di alcune società, se non interverrà qualcuno.

Come può mai la Roma far fronte a un deficit di 80 milioni che gli piomba addosso il 1° luglio, con 365 giorni ancora davanti, per il Bilancio 2006-07?

E già si sa che per Inter, Lazio, Milan e Parma, le cifre sono ancora maggiori (per l'Inter si è parlato di 200 milioni).

O interviene qualcuno (ma ne avrà il tempo, e soprattutto ci sarà ancora lui.....), con una delle sue solite Leggi salvatutto, oppure ci sarà da divertirsi..............



carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 18:00
Re: Re:

Scritto da: -krol-- 29/03/2006 17.57



Purtroppo il 1° luglio incomincia la nuova stagione.

Ed il 30 giugno finisce la vecchia........

P.S.= battute a parte, la fine degli effetti dello spalma-ammortamenti provocherà dei disastri infiniti per i Bilanci di alcune società, se non interverrà qualcuno.

Come può mai la Roma far fronte a un deficit di 80 milioni che gli piomba addosso il 1° luglio, con 365 giorni ancora davanti, per il Bilancio 2006-07?

E già si sa che per Inter, Lazio, Milan e Parma, le cifre sono ancora maggiori (per l'Inter si è parlato di 200 milioni).

O interviene qualcuno (ma ne avrà il tempo, e soprattutto ci sarà ancora lui.....), con una delle sue solite Leggi salvatutto, oppure ci sarà da divertirsi..............






e tu pensi che il futuro* Presidente del Consiglio farà fallire le due società della città di cui è sindaco?




*primavera 2007

[Modificato da carrarobastardo 29/03/2006 18.01]

-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 18:02
Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 17.41
Dire che è chiarissima è una bugia. Ci sono molto passaggi tecnici difficili per chi non è commercialista.

Ci sono molte verità scontate. Ossia che la gestione delle società di è particolare. L'affare Battistuta dal punto di vista economico fun una tragedia: un giocatore pagato 70 milairdi, e eprso a parametro 0 dopo due anni e mezzo. MA era un acquisto finalizzato: era compito della società provvedere che lo scedetto fruttasse anche dal punto di vista ecnomico, evidentemente non è stato così.

Piuttosto la Roma spiegasse come mai ha perso un capitale come Cassano, praticamente a parametro zero o quasi? Non è bello per l'attuale gestione della società parlare solo delle follie passate e non ammettere i propri errori.

Il punto che più mi lascia pensare è quello relativo alla Champions. Oggi c'è troppo differenza tra le società che vi partecipano e quelel che ne sono fuori. Fare uan società di calcio comporta costi elevati e certi. L'inertezza delel entrate è qualcosa di deleterio al massimo. Impedisce qualsiasi forma di programmazione corretta.

So che a molti di voi la cosa non piace, ma io sono convinto che il futuro è in campionati bloccati, senza retrocessioni. Faccio un esempio che comprendiamo tutti benissimo. Nel 2000, sbaglaindo tutto quello che era possibile sbagliare, il Napoli allestì una squadra da serie A sapendo di poter conatre su un contratto televisvo di 60 miliardi di lire l'anno. Retrocesse sostanzialmente, volendo tacere di passaportopoli, per un errore del portiere sul gol di Baggio, la punizione all'ultimo minuto di recupero. Il Napoli che aveva fatto investimenti e contratti sapendo di avere un certo badget, si ritrovò l'anno dopo con circa 50 miliardi in meno di soli diritti televisivi. Il che dal punto di vista economico è insostenibile.

Oggi c'è un'altra variante decisiva: la Champions. Arrivare quarti o quinti, per un palo, o un errore arbitrale, piuttosto che una papera del portiere comporta una decurtazione di entrate insostenibile.

In America questo pericolo non esiste. Perché il risultato sportivo non ha questa importanza dal punto di vista economico.
Se si vuole continuare a fare calcio a questi costi, bisogna cambiare registro.





Il tuo ragionamento è giusto.

Ma non si risolve la cosa con quella porcata di Superlega............

...........ma ottimizzando le entrate, ad incominciare dall'UEFA, che deve destinare parte dei proventi delle Champions anche alle squadre del Campionato di appartenenza (esempio: dà 50 milioni alla Juve, di cui 15-20 da dare alle restanti 16 squadre della A che non hanno fatto la Champions), e c'è già un progetto in tal senso in discussione.

E le Leghe devono creare dei "paracadute" economici per chi retrocede dalla A alla B, dalla B alla C1 e così via.

Già qualcosa si stà facendo, ma le cifre sono ancora troppo basse.



carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 18:04
Re: Re:

Scritto da: -krol-- 29/03/2006 18.02




Il tuo ragionamento è giusto.

Ma non si risolve la cosa con quella porcata di Superlega............

...........ma ottimizzando le entrate, ad incominciare dall'UEFA, che deve destinare parte dei proventi delle Champions anche alle squadre del Campionato di appartenenza (esempio: dà 50 milioni alla Juve, di cui 15-20 da dare alle restanti 16 squadre della A che non hanno fatto la Champions), e c'è già un progetto in tal senso in discussione.

E le Leghe devono creare dei "paracadute" economici per chi retrocede dalla A alla B, dalla B alla C1 e così via.

Già qualcosa si stà facendo, ma le cifre sono ancora troppo basse.






mi sembra una soluzione molto marxista (in senso filosofico e non politico) iin un ambiente di capitalisti. La vedo dura
-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 18:04
Re: Re: Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 18.00


e tu pensi che il futuro* Presidente del Consiglio farà fallire le due società della città di cui è sindaco?




*primavera 2007

[Modificato da carrarobastardo 29/03/2006 18.01]





Sono convinto anche io che qualche strategemma sarà trovato, perlomeno per ridurre l'effetto, che è in effetti dirompente.

Spero però che sia finita l'epoca dei colpi di spugna.

P.S.= Walter stà bene in Campidoglio.



-krol--
00mercoledì 29 marzo 2006 18:06
Re: Re: Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 18.04


mi sembra una soluzione molto marxista (in senso filosofico e non politico) iin un ambiente di capitalisti. La vedo dura




La FIFA e la UEFA si stanno inkazzando, vediamo chi la spunta, loro o il G14.

Io penso che le Istituzioni alla fine vinceranno.



carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 18:06
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: -krol-- 29/03/2006 18.04



P.S.= Walter stà bene in Campidoglio.






La Mortadella è buona, ma a lungo dà allo stomaco. E' già capitato. Capiterà anche stavolta.
Io dico che il digestivo sarò il sindaco di Roma. O il suo precedecessore.
napoli007
00mercoledì 29 marzo 2006 18:07
Re: Re:

Scritto da: -krol-- 29/03/2006 17.57



Purtroppo il 1° luglio incomincia la nuova stagione.

Ed il 30 giugno finisce la vecchia........

P.S.= battute a parte, la fine degli effetti dello spalma-ammortamenti provocherà dei disastri infiniti per i Bilanci di alcune società, se non interverrà qualcuno.

Come può mai la Roma far fronte a un deficit di 80 milioni che gli piomba addosso il 1° luglio, con 365 giorni ancora davanti, per il Bilancio 2006-07?

E già si sa che per Inter, Lazio, Milan e Parma, le cifre sono ancora maggiori (per l'Inter si è parlato di 200 milioni).

O interviene qualcuno (ma ne avrà il tempo, e soprattutto ci sarà ancora lui.....), con una delle sue solite Leggi salvatutto, oppure ci sarà da divertirsi..............










la lazio ha aperto il varco dove tutti si infileranno, ma non e' il modo miglore x risolvere le cose
carrarobastardo
00mercoledì 29 marzo 2006 18:12
Re: Re: Re:

Scritto da: napoli007 29/03/2006 18.07






la lazio ha aperto il varco dove tutti si infileranno, ma non e' il modo miglore x risolvere le cose



Sono due cose completamente diverse. Il varco aperto dalla Lazio è per i crediti verso il Fisco. Che già quest'anno sono state rateizzati da molti.
Il problema della Roma, e di molte altre società, è l'ammortamento del patrimonio calciatori che è stato svalutato moltissimo negli ultimi anni. Il Governo aveva permesso di spalmare questi ammortamenti in dieci anni. Ma l'Unione Eurpea ha imposto di spalmare la cifra in cinque anno.

Troveranno un'alta soluzione, non c'è dubbio. Ma non possono usare la scappatoia della Lazio.

Per chi non lo sapesse, la socetà che più di tutte ha approfitato della possibilità diammortare lo spalmamento in vari anni è stato il Milan.
La Mano de Dios
00mercoledì 29 marzo 2006 19:41
Re: Re: Re:

Scritto da: carrarobastardo 29/03/2006 18.00


e tu pensi che il futuro* Presidente del Consiglio farà fallire le due società della città di cui è sindaco?




*primavera 2007

[Modificato da carrarobastardo 29/03/2006 18.01]





questa è come quella di Moggi ? [SM=g27828]
Carry finiscila di fare la sibilla cumana [SM=g27828]
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