Intercettazioni illegali, venti arresti

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Lux-86
00mercoledì 20 settembre 2006 10:13
ROMA - Venti ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione di segreti d'ufficio sono in corso di esecuzione in tutta Italia nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle intercettazioni abusive che coinvolge Telecom e il Sismi coordinata dai pm Nicola Piacente, Stefano Civardi e Fabio Napoleone. Una vicenda dai mille risvolti, dallo spionaggio nei confronti di Alessandra Mussolini prima delle elezioni regionali del Lazio a quello collegato al rapimento di Abu Omar. Che vede nel ruolo di spiati giudici, giornalisti, politici e uomini di altri servizi. E che è stata segnata tra l'altro dal suicidio di Adamo Bove, manager Telecom con compiti di alto livello nel settore della sicurezza.

Secondo quanto confermato dai carabinieri del Comando provinciale di Milano gli arresti riguardano l'indagine della Procura della Repubblica di Milano sul settore security di Telecom Pirelli. In particolare, tra gli arrestati vi sarebbero numerosi pubblici ufficiali e una decina fra agenti e militari in servizio in Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri. Gli arresti e le decine di perquisizioni riguardano le città di Milano, Firenze, Bologna, Prato, Torino, Novara e Como.

Tra gli arrestati c'è Giuliano Tavaroli, l'ex sottufficiale dei carabinieri e dei Ros di Milano che ha fatto carriera in Telecom fino a diventare responsabile della sicurezza del gruppo e di quella personale di Marco Tronchetti Provera. E poi Emanuele Cipriani, investigatore privato fiorentino e amico del cuore di Tavaroli cui Telecom ha "esternalizzato" delicatissimi incarichi di sicurezza e nel cui computer sono stati trovati centinaia di file di intercettazioni e tabulati illegali. Tavaroli e Cipriani sono molto amici di un altra figura di spicco finita nell'inchiesta, l'ex numero due del Sismi Marco Mancini, arrestato ai primi di luglio.

Al centro della vicenda vi è in particolare una società d'investigazioni di Firenze, la Polis d'istinto, i cui investigatori privati avrebbero carpito informazioni illegali oltre a quelle lecite, e un giro di fatturazioni gonfiate e fondi esteri. Nell'ordinanza emessa dal gip di Milano, Paola Belsito, si spiega il meccanismo: gli investigatori "ricevuto l'incarico da parte dei dirigenti delle security" fornivano loro "un resoconto delle attività condotte completo di informazioni illegali".
Tra le informazioni illecite vi sarebbero precedenti penali, informazioni tributarie, fiscali, anagrafiche, accertamenti bancari, fornite da chi si trovava in posizioni tali da trattarle, cioè agenti e militari compiacenti che in questo modo rivelavano segreti d'ufficio o violavano la privacy delle persone "monitorate".
kurt2409
00mercoledì 20 settembre 2006 11:06
Ne vedremo delle belle!
Poveri azionisti di Telecom...
A proposito Lucio, beccati questa che ho letto ieri sulla Stampa:

Quando Guido Rossi ha saputo che anche il Papa sta pensando di dare le dimissioni, si è subito dichiarato interessato all'incarico.
Lux-86
00mercoledì 20 settembre 2006 11:15
ma quelle su guido rossi sono vecchie ormai, lo vogliono mettere dovunque. Nella telecom è anche simbolico visto che era lui il dirigente quando venne privatizzata.
Chi ha orecchie per intendere intenda ^^

Intanto beccatevi i nuovi sviluppi in presa diretta:

INTERCETTAZIONI: ARRESTATI ANCHE DUE MILITARI GDF COMO

Tra le 18 persone arrestate su ordine della Procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni abusive, vi sono anche due militari della Guardia di Finanza in servizio a Como. Uno presta servizio nel tribunale lariano, il secondo al nucleo di Polizia Tributaria. Cli/Car 200919 SET 06

INTERCETTAZIONI: ARRESTATO COMMERCIALISTA DI CIPRIANI

Tra le 20 persone arrestate dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle intercettazioni abusive, figura anche Marcello Gualtieri, l'ex commercialista di Emanuele Cipriani. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite all'alba in diverse citta' italiane.

INTERCETTAZIONI: TRA ARRESTATI ANCHE MANAGER PIRELLI

Tra le 20 persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta milanese sulle intercettazioni abusive figura anche un manager di Pirelli, Pier Guido Iezzi. L'uomo si occupa della sicurezza all'interno dell'azienda.
Lux-86
00mercoledì 20 settembre 2006 11:58
INTERCETTAZIONI: TRA ARRESTATI 5 MILITARI DELLA GDF COMO

Cinque delle 20 persone arrestate dai Carabinieri di Milano nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni illegali, sono uomini della Guardia di Finanza di Como. Tra questi ci sono 2 appuntati, un brigadiere e un maresciallo, oltre a un militare in servizio in tribunale.

c'è del marcio sul lario [SM=g27987]
alexandriy
00giovedì 21 settembre 2006 15:18
se è per questo intercettavano anche bobo vieri...chissà che lunghe telefonate........... [SM=g27987]
Lux-86
00giovedì 21 settembre 2006 15:36
ROMA - Gli ispettori di largo Arenula dovranno prestare "particolare attenzione" al rispetto rigoroso della legge da parte dei magistrati nell'uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali per ciò che riguarda la tutela dei dati riservati. Esplode il bubbone delle intecettazioni Telecom e il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, decide di capire se "strutture dell'amministrazione della giustizia" risultino coinvolte nello scandalo. Per questo Mastella ha deciso l'intervento degli ispettori per capire se "uffici del ministero siano stati coinvolti nelle intecettazioni illecite".

Il ministro non nasconde la gravità dello scandalo. Che, dice, "costituisce grave attentato alle libertà civili e democratiche non soltanto l' illegale intercettazione, ma anche l'abusiva, incontrollata e talvolta strumentale diffusione di dati sensibili acquisiti nel corso delle indagini".

Da oggi, assicura il Guardasigilli, si cambia. "Voglio verificare che siano assicurate in ogni momento la segretezza delle indagini e la tutela dei dati riservati, acquisiti essenzialmente mediante lo strumento delle intercettazioni" è l'impegno di Mastella.

Lux-86
00giovedì 21 settembre 2006 17:46
ROMA - Eliminata la divisione sicurezza di Telecom, al centro dello scandalo sulle intercettazioni. Lo scrive il settimanale Espresso, in edicola domani con un'ampia inchiesta dedicata al caso: "Poche ore
prima della retata che ha portato in carcere 25 indagati per l'inchiesta sulle intercettazioni e i dossier illegali, il nuovo vertice di Telecom guidato dal presidente Guido Rossi ha eliminato dal proprio organigramma la divisione sicurezza, quella al centro dello scandalo di questi giorni".

La disposizione risale al 18 settembre ed è firmata dall'ex amministratore delegato del gruppo appena promosso vice presidente dell'esecutivo Carlo Buora. Un atto con cui la divisione sicurezza cessa di esistere come entità autonoma. D'ora in poi, si legge su l'Espresso, l'organigramma aziendale prevede una funzione Human resources, organization e security affidata a Gustavo Bracco. Lo stesso manager che, come capo del personale, aveva gestito ad interim la sicurezza al posto di Giuliano Tavaroli, dimissionario dall'anno scorso e arrestato ieri. Secondo il gip Paola Belsito, Tavaroli è infatti il sospettato numero uno dello scandalo sulle intercettazioni in quanto "agiva fuori sistema e non riferiva costantemente a nessuno se non al presidente".

Una decisione che arriva dopo che, a partire dall'ingressso di Tronchetti Provera, la direzione sicurezza aveva ottenuto una sempre maggiore autonomia operativa. Per Telecom, si legge nel settimanale, si tratta di un'inversione di marcia in piena regola.

(21 settembre 2006)
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