Iniziazioni...

MagOStrAnO
00venerdì 22 ottobre 2004 16:18

Salve a tutti;
E' la prima volta che propongo un topic in questo forum(povero verginello [SM=g27819] [SM=g27822] )...

Chi di voi ha letto il mio messaggio di presentazione saprà già che sono un membro dell'O.T.O. italiano, in quanto ho subito espresso la mia appartenenza all'Ordine con fierezza, ma anche con una piccola impronta di provocazione...
Tuttavia, c'è chi crede (in buona fede), che l'appartenenza ad un ordine e la relativa Iniziazione debba essere un segreto strettamente personale di cui parlare solo in ambiti "professionali" e con dovuti accorgimenti.
Io non sono di questo parere: la mia Iniziazione è stata un'evento che mi ha segnato profondamente ed è un ricordo (piuttosto recente in realtà) che mi sosterrà per tutta la vita.

E' per questo che ne parlo così apertamente, ed è da Uomo che vorrei trasmettere il più possibile le miei opinioni ai miei Fratelli (che non sono soltanto o solamente persone che hanno ricevuto il mio stesso tipo di Iniziazione), in quanto credo che è solo tramite l'esempio che si possano trasmettere i segreti "più occulti".[SM=g27837]

Non c'è motivo perchè debba arrestare la crescita di una persona se ho le possibilità di incentivarla e se il mio "esempio" può essere motivo di interessamento ad una maggiore introspezione da parte di terzi, allora ben venga questa sorta di "ostentazione e provocazione", anche se alla fine, ovviamente, ognuno sceglie da sè la propria strada.

Dunque, perchè nascondere ulteriormente la già difficile strada della conoscenza se si è capaci di squarciare, seppur in minima parte, il velo dell'illusione...?

93, 93/93.
silentman13
00venerdì 22 ottobre 2004 17:03
Segretezza e cultura...
Io non appartengo a nessuna setta, loggia, ordine o tribù che dir si voglia.

Ci tenevo a chiarire questo punto per utilizzarlo come fulcro del mio post.

Sono fermamente convinto che l'appartenenza ad un gruppo, nel quale condividere interessi comuni sia fondamentale per la crescita intellettuale e spirituale.

Perchè spesso c'è bisogno di segretezza su questi ordini?

La conoscenza deve essere libera ed accessibile al popolo, non un privilegio di una cerchia ristretta.

Accetto la simbologia, come metodo per sintetizzare dei concetti.

Ma la ritualità è ciò che mi allontana da tutto ciò.

Ritrovarmi in templi con tuniche, a fare cerimonie strane mi sembra un po' lontano dalla ricerca della Verità e del proprio Sè...

Certo di essermi fatto tanti nemici con questo post, attendo smentite e suggerimenti che possano far cambiare la mia opinione.

MAGUS ALTAIR
00sabato 23 ottobre 2004 09:20
Ogni via di evoluzione personale può per sua natura essere adatta
ad alcuni, e assolutamente incompatibile con altri. Questo ovviamente
non inficia la sua validità. Anzi, sono molto scettico nei confronti
di quelle Vie che si ritengono buone per tutti...
E' dunque comprensibile e legittimo che tu non ti senta attratto da
una via iniziatica. Ciò non toglie però che essa possa dare molto a
molte persone.
Quanto alle cerimonie in sè: tu hai detto di riconoscere l'efficiacia
dei simboli: bene, ma le cerimonie sono esse stesse dei simboli!
E infine, a proposito della segretezza: la Conoscenza è per tutti?
Si è vero, però è giusto che le "forme" di essa siano riservate a
chi le ha scelte (e tutti possono sceglierle!), perchè il cammino
iniziatico è un progredire per passi successivi, ed ogni passo
mostra una diversa sfaccettatura della Conoscenza, incomprensibile
e dunque inadatta a chi non è giunto a quel livello.
Mi sento quasi di dire che la riservatezza e la gradualità, più
che essere una protezione della Conoscenza, un suo nascondimento,
sono una protezione per il singolo che vi vuole accedere...
Non è forse questo il metodo che si utilizza anche nell'educazione
di un bambino?
Se a 4 anni vi chiede come nascono i bambini, gli fate leggere un
trattato di sessuologia? [SM=g27822]
Così facendo, gli nascondete gratuitamente la verità?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 23/10/2004 9.24]

arielbianca
00domenica 24 ottobre 2004 13:55
Avrei una domanda.
Quando un nuovo membro viene iniziato, gli viene chiesto di mantenere il segreto?

Pur non appartenendo ad alcun ordine o setta credo nella forza dei simboli e quindi dei riti ed anche all'importanza del segreto.
Quale sarebbe l'utilita' di parlare del come si siano raggiunte le proprie convinzioni ed esperienze? Non e' meglio parlare a chi puo' comprendere (e quindi non a tutti nello stesso momento) dando le minime indicazioni che possano permettergli di imboccare una strada, uno stimolo di riflessione, lasciando che sia l'esperienza che fara' ed i cambiamenti che accadranno in lui ad insegnare?

silentman13
00domenica 24 ottobre 2004 19:25
Chiaritemi un concetto.

Come avviene l'affiliazione a questi ordini?

La segretezza non può mai essere totale, dovrò avere un punto di partenza, una persona con cui chiarirmi, un indirizzo dove recarmi.

Non penso che tutti vengano accettati, no?

Vengono spiegate le attività all'interno di queste congreghe prima dell'iniziazione oppure ci si deve "buttare alla cieca"?

hiram-abif
00domenica 24 ottobre 2004 21:08
mmm...
Ecco quello che io ritengo sia un errore, ma è mia mera opinione.
Essere iniziati non basta per poter essere anche mentori o divulgatori.
Occorre saper dosare la conoscenza e saper rispondere alle domande complesse che vengono rivoltedalla giusta curiosità.
La conoscenza è per tutti coloro che ne hanno sete ed hanno il coraggio di sondare abissi che sono definiti " gli inferi".
Tali abissi non rendono fieri di noi e non sono condivisibili, per questo mi chiedo che se è giusto manifestare con "orgoglio"
un'appartenenza di cui non si può spiegare che la superficie...
Con questo non voglio assolutamente criticare ne te ne chicchessia, sia chiaro!
Il cammino è lungo e non per niente facile e visto che sei all'inizio ti consiglio di aspettare ancora un po prima di manifestarti con le provocazioni, pur lievi che siano.
Con amore fraterno: Hiram-abif.
Gnomos
00lunedì 25 ottobre 2004 10:14
...
Ma se non manifesta la provocazione adesso quando lo deve fare? [SM=g27822]
.:avatar:.
00lunedì 25 ottobre 2004 12:26
Christian, a mio avviso non tieni conto della distinzione fra il concetto di segretezza e quello di riservatezza, che non sono propriamente la stessa cosa.
Nessuno ti può impedire di nascondere ciò che non vuoi (e, diciamo, non è necessario) nascondere... ma trovo che esista modo e modo per farlo. La similitudine espressa da Altair rende appieno il concetto.
I fratelli non necessitano di una tua ostentazione per notarti, riescono ad osservare segni apparentemente sottili, ma per loro più che sufficienti, grazie anche al bagaglio di conoscenze e di capacità.
Per quanto riguarda una persona "profana", tralasciando il fatto che un sapere posto "in blocco" può spaventarlo, tralasciando che mostrarsi come paragone è improprio (a qualsiasi grado di iniziazione)... rimane il fatto che saranno i contenuti che saprai esporgli, i concetti che gli farai intuire, la strada che proverai ad indicargli a poterlo illuminare - non certo l'essere un iniziato o meno!
Anche perchè questo porta a una serie di pregiudizi inevitabili, che invece una via più equilibrata porterebbe ad elidere (considerando poi i problemi legati all'O.T.O.)... e molti delle cose che potresti raccontargli hanno valore quasi soggettivo: non possono essere comunicate a parole (se non in maniera superficiale) e vanno quindi provate per essere comprese appieno.

Spero di averti reso più chiaro il mio punto di vista, invitandoti ad osservare gli esempi di riservatezza [SM=g27822]

[Modificato da .:avatar:. 25/10/2004 12.35]

MagOStrAnO
00lunedì 25 ottobre 2004 16:21
Innanzitutto voglio specificare che quando parlo di "provocazione", io non intendo altro che "spinta alla curiosità", ovvero creare un pretesto per parlare dell'argomento da me prescelto (solo in questa direzione può essere intesa come provocazione).

Ovviamente non intendo esaudire tutte le richieste a proposito, nè di rispondere in modo completo a tutte le domande postemi, e questo per una ragione molto semplice ed evidente, la quale però, sfugge alla portata del non-Iniziato: i segreti del rito sono incomunicabili.

Questo significa che io posso parlarvi quanto voglio di me, del mio cammino e delle mie impressioni, ma non potrò mai pretendere di sapere se questa strada fà per voi nè potrò comunicarvi per iscritto ciò che il rituale mi ha insegnato ( livello emozionale), ciò che ha prodotto in me oppure dove mi porterà.

Posso solamente dirvi: "Io sono qui, nel modo in cui mi vedete e ciò che sono lo devo ANCHE a questo motivo". Fine.

La mia provocazione sta tutta qui. Se non ci fosse mai stato qualcuno che, parlandomene liberamente, mi avesse detto di appartenere all'Ordine (nel mio caso), sicuramente non avrei intrapreso questa strada e adesso che ho coscienza di cosa avrei perso, sento una mancanza indescrivibile.
Lo stesso vale in relazione tra me e gli altri.

Semplicemente, questo mi sembrava un ambiente adatto e io ho gettato la pietra nel lago lasciando che le onde facessero il loro corso.
La riservatezza è necessaria quando non si vuole far entrare qualcuno di sconveniente nella propria sfera personale, e ciò è ben lontano dai risultati ottenibili dalla mia dichiarazione...

PS:quest'intervento sembra un comunicato stampa...[SM=g27825] Perdonatemi!!!

93, 93/93.
MagOStrAnO
00lunedì 25 ottobre 2004 16:53

Scritto da: arielbianca 24/10/2004 13.55
Avrei una domanda.
Quando un nuovo membro viene iniziato, gli viene chiesto di mantenere il segreto?

Pur non appartenendo ad alcun ordine o setta credo nella forza dei simboli e quindi dei riti ed anche all'importanza del segreto.
Quale sarebbe l'utilita' di parlare del come si siano raggiunte le proprie convinzioni ed esperienze? Non e' meglio parlare a chi puo' comprendere (e quindi non a tutti nello stesso momento) dando le minime indicazioni che possano permettergli di imboccare una strada, uno stimolo di riflessione, lasciando che sia l'esperienza che fara' ed i cambiamenti che accadranno in lui ad insegnare?




Certo Ariel, ti viene chiesto (anzi lo giuri a te stesso) di non comunicare ad alcuno che non sia un Vero Fratello (ovvero una persona "meritevole al tuo giudizio") i riti, le parole ed i segni propri dell'organizzazione.Nient'altro ti viene chiesto di tacere.
Ma non hai mai letto un libro così bello che lo consiglieresti a tutti...?

93, 93/93.
arielbianca
00lunedì 25 ottobre 2004 21:17
A "tutti" no davvero! [SM=g27822]
Gnomos
00martedì 26 ottobre 2004 01:03
...
Una risposta saggia.

ops... dimanticavo! Benvenuto Mago Strano! [SM=x213435]

[Modificato da Gnomos 26/10/2004 1.10]

.:avatar:.
00martedì 26 ottobre 2004 12:05
Re:

Scritto da: arielbianca 25/10/2004 21.17
A "tutti" no davvero! [SM=g27822]



[SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00giovedì 28 ottobre 2004 18:44

[I successivi messaggi sono stati spostati nella nuova discussione "O.T.O.":
si prega di rispettare la suddivisione, per consentire una maggiore
coerenza e leggibilità. Grazie a tutti.]

[Modificato da MAGUS ALTAIR 28/10/2004 18.44]

arielbianca
00lunedì 13 dicembre 2004 18:12
Riflettevo sul senso di trasmettere i "segreti" legati ad una iniziazione.
Ne ho avute alcune sebbene non legate ad ordini iniziatici come quello accennato in questa discussione. Iniziazioni di cui si puo' parlare che...non hanno alcun significato se trasmesse con la sola parola!
Così ho pensato, ecco il senso del segreto. [SM=g27823]

La trasmissione di un Mantra ad esempio,di tutto ciò che significa, e di tutto ciò che provoca in un essere non puo' che avvenire da un Maestro(o Guru, o Iniziato che dir si voglia) che Sa come farlo, che possiede la Volontà necessaria per farlo. Solo chi lo riceve davvero puo' trarne beneficio e sperimentarne il giovamento in sè. Ma come spiegarlo ad altri che non hanno l'esperienza necessaria per comprendere?
Se ne potrebbe parlare e parlare ma le parole, se vuote del loro significato, perdono la loro Potenza [SM=g27822]
silentman13
00martedì 14 dicembre 2004 11:38

Scritto da: arielbianca 13/12/2004 18.12
Riflettevo sul senso di trasmettere i "segreti" legati ad una iniziazione.
Ne ho avute alcune sebbene non legate ad ordini iniziatici come quello accennato in questa discussione. Iniziazioni di cui si puo' parlare che...non hanno alcun significato se trasmesse con la sola parola!
Così ho pensato, ecco il senso del segreto. [SM=g27823]



Mi chiedevo (nella mia mente malata) se la prima volta che ho fatto l'amore poteva essere considerata come una specie di iniziazione? [SM=g27825]

Perchè non è stato solamente un atto fisico, ma c'era molto di spirituale e mentale.

Ed è bello mantenerne "il segreto" ed è una sensazione veramente difficile (se non impossibile) da descrivere a parole.

Ora vado nel mio buncher, bombardatemi pure! [SM=x213435]
MAGUS ALTAIR
00martedì 14 dicembre 2004 17:52
In altre occasioni abbiamo qui parlato del sesso come di una via
di evoluzione spirituale, perchè aiuta a conoscere sè stessi, se è
vissuto in modo davvero libero e in sintonia con il proprio partner.
Quindi in un certo senso hai detto una verità.

Eccoti il link della discussione:

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=20203&idd=536

[Modificato da MAGUS ALTAIR 14/12/2004 17.54]

arielbianca
00sabato 18 dicembre 2004 10:13
Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 14/12/2004 17.52
In altre occasioni abbiamo qui parlato del sesso come di una via
di evoluzione spirituale, perchè aiuta a conoscere sè stessi, se è
vissuto in modo davvero libero e in sintonia con il proprio partner.
Quindi in un certo senso hai detto una verità.

Eccoti il link della discussione:

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=20203&idd=536

[Modificato da MAGUS ALTAIR 14/12/2004 17.54]




Ma non abbiamo mai parlato dell' "iniziazione al sesso".
Ha senso secondo voi?
silentman13
00lunedì 20 dicembre 2004 08:35
Come ho scritto nel precedente post per me è giusto considerare anche "quella" prima volta un'iniziazione.

I puristi avranno qualcosa a ridire, ma penso che sia condiviso da tutti il concetto che l'iniziazione non è la rappresentazione estetica, ma ciò che ti smuove dentro spiritualmente.
MAGUS ALTAIR
00lunedì 20 dicembre 2004 09:35
Sono d'accordo con l'affermazione secondo la quale l'iniziazione è
ciò che ha un vero effetto interiore, nel preparare un nuovo cammino
di Conoscenza.
Rene Guenon distingueva l'iniziazione "virtuale" e quella "effettiva":
la prima si consegue tramite una cerimonia tradizionale, che ha
l'efetto di trasmettere un'influenza spirituale dall'iniziatore
all'iniziando, la seconda è il fiorire interiore della prima, la
sua realizzazione, lo svilupparsi dell'influsso spirituale ricevuto,
che cambia dentro la persona in modo indelebile.
Ovviamente è facile ricevere il primo tipo di iniziazione, mentre
è difficile realizzare il secondo, perchè nessuno può trasmettere
la realizzazione che ciascuno deve sviluppare in sè.
La Conoscenza deve essere trovata, non può essere comunicata.

E che dire riguardo il sesso?
Penso che l'esperienza sessuale con una persona con la quale si
ha un'intesa estrema sia un'esperienza di conoscenza interiore
molto importante, che "inizia" ad un nuovo rapporto con sè stessi,
percui non si tratta più solo di "fare" qualcosa con qualcuno, ma
di accedere agli strati più profondi di sè stessi, oltre il nostro
"Io" limitato.
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