De rerum amicitia
L'incontro con Racunis...Una bella esperienza che tutti dovrebbero avere il piacere di fare, almeno una volta nella vita.
Sì, ho detto proprio almeno una volta perchè non è facile incontrare persone così e non è detto che càpiti nella vita di tutti.
La piacevolissima serata passata in sua compagnia mi ha fatto conoscere l'uomo di grande esperienza, di grande cultura, di grande semplicità.
Di grande esperienza per i suoi trascorsi lavorativi, per i ruoli che ha ricoperto e ricopre tuttora, per le persone molto importanti che ha conosciuto.
Di grande cultura perchè le sue conoscenze spaziano dalla Fisica al Latino in maniera molto accorta e delicata, senza mai mettere in difficoltà l'interlocutore che è un'altra dote non facile da trovare.
Di grande semplicità perchè nonostante la sua conoscenza nel settore automobilistico vada molto oltre la mia che si ferma ad una superficiale cultura fai-da-te di qualche motore, bullone, rondella, impianto elettrico di qualche marca automobilistica, la sua va oltre, molto oltre, lui è un profondissimo conoscitore di marchi, dinamiche aziendali, fenomeni di mercato e tutto quello che dovrebbero conoscere i vari Marchionne di casa nostra e non solo.
Qualche tempo fa, se non sbaglio, lessi che qualcuno gli avrebbe detto che "non si sa vendere", evidentemente questo qualcuno ha riconosciuto in lui delle doti superiori, delle qualità da manager, da direttore generale, ma io credo che il fare il secchione come fanno taluni sui banchi di scuola (ed anche dopo)pronti ad alzare la mano per dimostrare al professore di conoscere la risposta non faccia per lui...
Rimani così, amico mio.
est enim amicitia nihil aliud nisi omnium divinarum humanarumque rerum cum benevolentia et caritate consensio;qua quidem haud scio an,excepta sapientia,quicquam melius homini sit a dis immortalibus datum .divitias alii praeponunt,bonam alii valetudinem,alii potntiam,alii honores,multi etiam voluptates.beluarum hoc quidem extremum,illa autem superiora caduca et incerta ,posita non tam in consiliis nostris,quam in fortunae temeritate.qui autem in virtute summun bonum ponunt,praeclare(sentiunt)illi quidem;sed haec ipsa virtus amicitiam et grignit et continet;nec sine virtute amicitia esse ullo pacto potest. (Cicerone)
Traduco per chi non ha avuto la fortuna di trovare un buon professore di Latino a scuola:
l'amicizia non è nient'altro se non un'intesa tra tutte le cose divine e umane congiunta alla benevolenza e alla carità, in quanto certamente forse che niente di più grande è stato dato all'uomo dagli dei immortali, eccetto la saggezza.
Alcuni preferiscono la ricchezza, altri la buona salute, altri il potere,altri gli onori, molti anche i piaceri.
Certamente questi ultimi (sono propri)delle bestie, invece quelli precedenti sono caduchi e incerti, poichè dipendono non tanto dalle nostre decisioni quanto dai capricci (capriccio) della sorte.
Coloro che poi pongono il sommo bene nella virtù, senza dubbio benissimo per quello,ma questa stessa virtù genera e preserva l'amicizia nè senza virtù può esserci in alcun modo amicizia.
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