Incontro a Londra con Barry J. Kemp

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Hatshepsut76
00sabato 13 agosto 2011 23:28
In data 6 agosto, ho ricevuto dal Professor Kemp l'invito ad una conferenza allo University College a Londra. Purtroppo la dimensione del file è elevata, così l'ho spedito a Kiya, sperando che ci pensi lei a risolvere il problema. Abbiate pazienza ancora un po'...
-Kiya-
00domenica 14 agosto 2011 00:02
Ho problemi con la mail. Lo farò appena saranno risolti. Grazie ;)
-Kiya-
00martedì 16 agosto 2011 07:53
Clicca qui per accedere al documento

Luca, se ne hai tempo e modo, vorresti riassumerne i contenuti?

Grazie
Hatshepsut76
00martedì 16 agosto 2011 14:35
Ciao Kiya!
Colgo l'occasione per ringraziarti del piacere! [SM=g999103]
Il documento non è che dica nulla di particolare, se non presentare le diverse personalità che parteciperanno all'incontro - penso - in qualità di relatori. Poi dà una breve panoramica sul luogo, cui segue un coupon da ritagliare e spedire...
ACUSinpw
00martedì 16 agosto 2011 14:36
Sarebbe proprio bello poterci andare :((
Hatshepsut76
00martedì 16 agosto 2011 14:38
A chi lo dici...
-Kiya-
00mercoledì 17 agosto 2011 08:12
Re:
ACUSinpw, 16/08/2011 14.36:

Sarebbe proprio bello poterci andare :((




Ci pensi, Rick? E' ormai quasi trascorso un anno da quando abbiamo avuto l'onore di parlarGli ....

ACUSinpw
00mercoledì 17 agosto 2011 09:09
Re: Re:
-Kiya-, 17/08/2011 08.12:




Ci pensi, Rick? E' ormai quasi trascorso un anno da quando abbiamo avuto l'onore di parlarGli ....





Ci penso si......
Hatshepsut76
00mercoledì 14 settembre 2011 16:29
proprio ieri ho trovato il resoconto del convegno tenutosì a Cambridge, con tutti i resoconti dei relatori. Fatemi sapere se volete solo quelli di Kemp, oppure tutti. Penso di poter iniziare a lavorarci già domani. [SM=g999103]
ToMegaTherion
00venerdì 16 settembre 2011 21:44
E non c'è solo Kemp, ma anche un altro "pezzo da 90" come Kate Spence...
(A chi interessasse ho il suo articolo "Three-dimensional form of the Amarna house")
-Kiya-
00venerdì 16 settembre 2011 22:53
Luca, se ne hai modo procedi con il tutto. Grazie ;)
Hatshepsut76
00venerdì 16 settembre 2011 23:33
Re:
ToMegaTherion, 16/09/2011 21.44:

E non c'è solo Kemp, ma anche un altro "pezzo da 90" come Kate Spence...
(A chi interessasse ho il suo articolo "Three-dimensional form of the Amarna house")



Hai ragione, hanno partecipato molte personalità!


-Kiya-, 16/09/2011 22.53:

Luca, se ne hai modo procedi con il tutto. Grazie ;)



Perfetto! Mi organizzo per iniziare a tradurre. [SM=g999103]
Hatshepsut76
00martedì 20 settembre 2011 11:50
Intanto vi presento le prime due parti della traduzione. Che per comodità dividerò in interventi distinti.


La conferenza 2011 dell’ Ancient World Tours si è tenuta allo UCL di Londra, nel week end del 3-4 settembre. Gli autori hanno partecipato e presentano questa recensione generale della conferenza. Nei prossimi 10 giorni pubblicheremo anche delle rassegne dettagliate di circa metà delle sessioni, nella sezione Magazine Reviews di Egittologia (che formalmente farà parte della prossima edizione). Nel momento in cui saranno pubblicate, tutte le rassegne saranno iperlinkate in maniera automatica a questo articolo, ed anche agli altri, così che siano facili da trovare. Per ragioni di presentazione, gli interventi sono starti raggruppati per soggetti, e non nell’ordine in cui sono state enunciate durante la conferenza.
Il tema per il 2011 era il periodo amarniano, e molte delle conferenze erano focalizate proprio su questo.

Barry Kemp – La politica degli harem ad Amarna? Riflessioni su uno sguardo ad alcuni vecchi report di scavo

Il Professor Barry Kemp della University of Cambridge, Direttore dell’Amarna Project e presidente dell’Amarna Trust ha tenuto le lezioni chiave il primo giorno. La prima ha aperto la conferenza con un discorso sulla politica negli harem ad Amarna, e la seconda ha chiuso la giornata con uno sguardo avanti, ai lavori furturi dell’Amarna Project. È stato utile che in questo discorso d’apertura abbia mostrato la piantina del sito di Amarna per chi non abbia familiarità con esso.
In “Harem Politics at Amarna?” ha guardato il rapporto (sia temporale sia politico) tra Akhenaten, Nefertiti, Meretaten and Kiya, inserendo la sua ricerca nel contesto di scavi antichi. C’è sempre stato un punto di domanda sui ruoli di Nefertiti e Kiya in qualità di mogli di Akhenaten, ed in questa conferenza Kemp ha introdotto l’idea che Meretaten, la figlia di Nefertiti, possa aver assunto alcuni, se non tutti, i ruoli prima ricoperti da Nefertiti, e forse da Kiya. La sua discussione sull’argomento si è focalizzata sulle prove archeologiche da Amarna, facendo riferimento soprattutto ai testi geroglifici, dove testi originali sono stati rimpiazzati da quelli più nuovi. Gran parte delle prove utilizzate è stata catturata dai primi scavatori in forma di rapporti, fotografie (in particolare quelle di F. G. Newton dei primi anni del 1920), ed illustrazioni di iscrizioni geroglifiche (in particolare le note fatte da Duncan Greenless). Ha anche fatto riferimento ad un numero delle contemporanee Lettere di Amarna, scambiate tra Akhenaten ed il capo dei Mitanni. La conoscenza dei titoli standard e degli epiteti per entrambi gli individui, e il tipo di ruolo che può essere loro stato dato è la chiave, e Kemp ha raccolto perizie in tutto il mondo allo scopo di dare un’interpretazione dettagliata di cosa significassero le modifiche testuali.
Le prove di Kemp rafforzano una vista crescente che Meritaten divenne sempre più importante alla fine del regno di Akhenaten, rimpiazzando forse Nefertiti, o Kiya (o entrambe), come controparte femminile di Akhenaten, sebbene Kemp abbia messo in guardia contro la possibilità di non considerare che Nefertiti sia stata rilocata a Menfi o Malkata per diffondere l’influenza della famiglia reale.
La relazione tra le donne reali ed il faraone Akhenaten continuerà senza dubbio ad essere dibattuta in futuro, ma in questa conferenza Kemp ha sollevato l’interessante possibilità che a Meritaten sia stata data una posizione di grande favore nella corte reale, forse uguale a quella delle altre mogli del re.
La passione di Kemp per Amarna e la sua competenza sono ovvie. Combinata con una affabilità naturale ed il talento nelle presentazioni, è facile capire perché egli sia un conferenziere così popolare.

Una relazione scritta più dettagliata e un commento su ambedue le conferenze seguirà in un articolo separato.

Hatshepsut76
00martedì 20 settembre 2011 11:51

Paul Nicholson – Fabbricazione di vetro, Faience (maiolica) e ceramica ad Amarna O45.1: Un antico complesso industriale

Il dr. Paul Nicholson ha iniziato a lavorare con l’Amarna Project nel 1983, ma sta attualmente lavorando a Saqqara. Come facente parte dell’Amarna Project, ha scavato un’area industriale vicino al Palazzo Nord, oggi conosciuta dalla moderna designazione sulla griglia O45 1. L’area includeva un numero di piccoli forni ed ampie fornaci.
Nel suo discorso Niholson ha esposto la prova per l’uso di alcuni forni di ceramica, ed altri per la produzione di faience. Ha discusso le tecniche di manifattura della ceramica, e ha dato una spiegazione eccellente del metodo usato per produrre faience ad Amarna, particolarmente utile per quelli di noi che l’hanno sempre trovato un po’ confusionario.
Nicholson è persuaso del fatto che le due più larghe fornaci al 045.1 fossero usate per la manifattura di vetro. Sebbene Petrie avesse suggerito che il vetro era prodotto ad Amarna, e proposto un metodo, secondo il quale poteva essere fatto usando i materiali disponibili allora, alcuni esperti in vetro antico hanno messo in discussione questa visione, chiedendosi se queste fornaci potessero essere troppo grandi per produrre vetro, suggerendo che, al limite, potessero produrre vetro poroso – un vetro precursore nel processo di manifattura. La presenza del vetro in Egitto è spesso stata spiegata, invece, in termini di importazione dal Nord Est. Nicholson, comunque, pensava che la prova di O45.1, in accordo alla proposta di Petrie, potesse essere argomento a favore per la manifattura del vetro ad Amarna. Con successo ha integrato le prove archeologiche dello scavo con l’archeologia sperimentale, in cui lui ed un collega hanno costruito la replica di una fornace, producendo con successo il vetro al primo tentativio.
O45.1 dimostra il rapido sviluppo di Amarna. Inizialmente il sito era usato come cimitero prima che venisse utilizzato come sito industriale (forse per tenere questi importantissimi processi industriali sotto stretto controllo da parte dei sovrintendenti del palazzo). Tuttavia, la produzione è durata solo 5 anni, prima che il sito cambiasse ancora una volta utilizzo per diventare una casamatta, sebbene sfortunatamente non abbia spiegato cosa fosse.
Ha fatto piacere un discorso sull’industria piuttosto che sui classici argomenti di religione, mummie e disposizioni domestiche, e Nicholson ha trasmesso bene l’argomento, portando il soggetto di manifattura e produzione alla vita.

Hatshepsut76
00martedì 20 settembre 2011 12:03
Re:
Hatshepsut76, 20/09/2011 11.50:

Intanto vi presento le prime due parti della traduzione. Che per comodità dividerò in interventi distinti.



Alla fine della quale preparerò il pdf di modo che, se vorrete, potrete avere il resoconto completo in un unico file


-Kiya-
00martedì 20 settembre 2011 13:17
Re:
Hatshepsut76, 20/09/2011 11.50:




.....C’è sempre stato un punto di domanda sui ruoli di Nefertiti e Kiya in qualità di mogli di Akhenaten, ed in questa conferenza Kemp ha introdotto l’idea che Meretaten, la figlia di Nefertiti, possa aver assunto alcuni, se non tutti, i ruoli prima ricoperti da Nefertiti, e forse da Kiya. La sua discussione sull’argomento si è focalizzata sulle prove archeologiche da Amarna, facendo riferimento soprattutto ai testi geroglifici, dove testi originali sono stati rimpiazzati da quelli più nuovi. Gran parte delle prove utilizzate è stata catturata dai primi scavatori in forma di rapporti, fotografie (in particolare quelle di F. G. Newton dei primi anni del 1920), ed illustrazioni di iscrizioni geroglifiche (in particolare le note fatte da Duncan Greenless).

[...]

Le prove di Kemp rafforzano una vista crescente che Meritaten divenne sempre più importante alla fine del regno di Akhenaten, rimpiazzando forse Nefertiti, o Kiya (o entrambe), come controparte femminile di Akhenaten, sebbene Kemp abbia messo in guardia contro la possibilità di non considerare che Nefertiti sia stata rilocata a Menfi o Malkata per diffondere l’influenza della famiglia reale.
La relazione tra le donne reali ed il faraone Akhenaten continuerà senza dubbio ad essere dibattuta in futuro, ma in questa conferenza Kemp ha sollevato l’interessante possibilità che a Meritaten sia stata data una posizione di grande favore nella corte reale, forse uguale a quella delle altre mogli del re.
[...]





Concordo nel dire che il Prof. Kemp è indubbiamente un grande studioso, ancor prima che un grande conferenziere. Tuttavia devo, forse, ammettere che chi ha stilato questo primo resoconto abbia peccato di una certa qual leggerezza, affermando che solo ora sia stata introdotta l'idea che Meritaton assunse un ruolo di rilievo nella corte Amarniana. Per dirla in modo più esplicito, assunse il titolo di Grande Sposa Reale, accostato al cartiglio di suo padre, sostituendo dove i nomi di Nefertiti e dove quelli di Kiya. E queste informazioni sono note da tempo ormai.
Proprio sul sito dell'Amarna Project è possibile visionare le foto di alcuni rilievi in cui la sovrapposizione del nome di Meritaton su quello di Kiya risulta estremamente evidente, poichè il tempo ha fatto si che parte dello stucco di copertura si staccasse, riportando in evidenza i segni che componevano il nome della Sposa Grandemente Amata.
Meritaton assunse una posizione di primaria importanza dunque, dopo la "scomparsa" dalla scena pubblica della madre e dopo che anche Kiya tornò nell'ombra da cui era venuta (non conosciamo la sua fine, ma nemmeno le sue origini, al pari della Sposa principale).

Interessante l'ipotesi di una Nefertiti inviata presso Menfi o presso Malqata, con l'intento di operare forse un controllo più diretto sull'operato del Clero di Amon e quello, sicuramente non secondario, di far sentire la presenza del Re, in un luogo dalle radicate tradizioni, quale era la Tebe dell'epoca. Non scordiamo infatti che sussistono riscontri della presenza del "misterioso" Smenkhkhara proprio nell'area Tebana e che quest'ultimo regnò, presumibilmente, in coreggenza con Akhenaton.

Hatshepsut76
00giovedì 22 settembre 2011 22:28
Ecco la terza parte:


Jo Fletcher – Le Mummie Reali del Periodo Amarniano
La dr.ssa Jo Fletcher, Ricercatore onorario all’università di York, è un personaggio familiare dei nostri schermi televisivi, ed una esperta presentatrice televisiva. Comunque ci può una certa delusione nell’incontrare un presentatore TV in carne ed ossa, e ciascuno di noi due ha percepito che il suo stile funziona meglio in TV che non in una sala conferenze. La forza della Fletcher è l’alto livello di commento e le idee stimolanti. Funziona bene in televisione, soprattutto quando le spiegazioni e le prove possono essere intervallate con grafica successiva e voci fuori campo per rinforzare il messaggio. In generale è sembrato che gli ascoltatori preferissero conferenze più formalmente strutturate, e lo stile più spontaneo di Jo Fletcher è stato a volte difficile da seguire. Per essere giusti con Fletcher, lei stava condividendo uno spazio con Stephen Buckley, e ha avuto metà del tempo rispetto agli altri relatori. Questo ha significato che non ha avuto il tempo di includere i dettagli che lei, e noi del pubblico, speravamo.
La Fletcher è stata la prima relatrice ad offrire biografie delle dramatis personae del periodo amarniano, qualcosa che è stata ben accolta, e che è stata ben fatta. Come al solito ha avuto alcune cose interessanti da dire sulle Mummie Reali del periodo amarniano. È ritornata su un terreno più familiare continuando a suggerire l’ipotesi che la mummia della Younger Lady dalla tomba KV35 nella Valle dei Re (chiamata mummia KV35YL) sia quella della regina Nefertiti. Ha spiegato due argomenti relativamente nuovi, nessuno dei quali è stato da noi ritenuto molto convincente. Suggerisce che la sottigliezza delle lunghe ossa dimostra che la signora avesse avuto gravidanze multiple, che sono coerenti con Nefertiti, ma difficilmente insolite in un mondo prima dei contraccettivi. Ha anche suggerito che le misure facciali della KV35YL si accordino con il busto di Berlino, generalmente presunto essere un ritratto di Nefertiti. Il fatto che ci siano così tante mummie mancanti delle donne reali di Amarna, non fa altro che indicare che KV35YL sia una delle donne di Amarna che probabilmente ha condiviso una somiglianza familiare. E come la Fletcher ha riconosciuto, il busto è solo attribuito a Nefertiti: non ha il suo nome inciso, e questo lascia la questione della mummia di Nefertiti ancora aperta.

Hatshepsut76
00lunedì 26 settembre 2011 16:08
Ecco la quarta parte:


Stephen Buckley – Le Mummie Reali del Periodo Amarniano
Joanna Marchant – La maledizione del DNA del faraone


Sebbene non siano state presentate insieme e fossero state, infatti, pianificate in giorni diversi, abbiamo presentato queste due conferenze insieme, in quanto c’era una considerevole sovrapposizione di oggetti. Entrambi gli autori hanno gettato uno sguardo alle recenti pretese di identificazione delle mummie della XVIII dinastia sulle basi del loro DNA, esaminando le difficoltà dell’analisi del DNA, e tutti e due hanno messo in discussione le precedenti indagini e le discrepanze tra le proposte più nuove e le precedenti scoperte
Stephen Buckley dell’Università di York ha discusso la seconda parte della conferenza iniziata da Jo Fletcher. In un tema ripreso il secondo giorno dalla giornalista Jo Marchant, Buckley ha messo in luce alcune delle ragioni per cui molti esperti non credono che il DNA possa essere raccolto con successo, ed analizzato dalle mummie dell’antico Egitto.
Ha iniziato a pronunciare delle critiche contro Ancestry and Pathology in King Tutankhamun’s Family (Hawass et al, JAMA 2010), che sono state rinforzate da Marchant il giorno successivo. Per esempio: mentre lo scritto di Hawass descrive l’apparentemente mancante dito del piede di Tutankhamon come una malformazione congenita, i raggi X effettuati negli Anni Sessanta mostrano che il dito del piede era presente, e che è stato perso successivamente, attraverso il maltrattamento della mummia. Altre ossa mancanti, come lo sterno e le costole, erano probabilmente presenti, ad un primo esame di Carter e Derry. Buckley ha anche suggerito che la famosa lesione al ginocchio sia stata in realtà inflitta post mortem.
Successivamente ha ridimensionato l’età della mummia della KV55 nello scritto di Hawass, osservando che le tavole statistiche basate sugli Americani moderni e poveri non sono una buona base di partenza per analizzare le ossa di antichi Egizi in forma e appartenenti alla elite che avevano una dieta nutriente. Egli ha anche suggerito che dalle misure le mani e i piedi non appartengono alla mummia KV55, ma non ha avuto tempo di indagare l’argomento in dettaglio. È un peccato che Buckley abbia avuto solo metà tempo.
Nella sua conferenza il giorno seguente, Jo Marchant ha esploraro un terreno simile, ma si è concentrate sugli aspetti del DNA. Ha iniziato dando spiegazioni molto dettagliate del DNA e delle metodologie dei test del DNA. Ha anche esposto efficacemente la dicotomia nel campo della ricerca del DNA antico. Così alcuni esperti credono che il DNA non possa essere raccolto, ed analizzato dalle mummie antiche, a causa di alcuni problemi quali la contaminazione ed il degrado di campioni, causato dalle condizioni ambientali, ad esempio il calore e l’umidità nelle tombe; altri esperti pensano che gli alti standard della mummificazione di cui godeva l’élite significa che nelle mummie reali il DNA è ben conservato. Marchant ha dimostrato un’abilità straordinaria nello spiegare idee complicate, come ad esempio le “single tandem repeats” in maniera concisa ed accessibile. Marchant ha anche informato l’audience sulla ricerca che sarà pubblicata in un prossimo futuro, che includerà il risultato di studi importanti sul cromosoma Y ed il DNA mitocondriale.
Tutti e due gli interventi sono stati ben accolti, grazie ai feedback che sono stati dati al pubblico. Il lavoro di schedulazione è naturalmente una sfida nell’organizzazione delle conferenze, ma sarebbe stato d’aiuto per quelli del pubblico che non avevano familiarietà con la scienza del DNA di ascoltare questa conferenza prima di quella si Stephen Buckley. Ci prefiggiamo un esame dettagliato e scrivere di una, o entrambe, le loro sessioni.

pizia.
00martedì 27 settembre 2011 16:43
Bel lavoro Hat, grazie per averlo tradotto per noi.
Continua a seguire l'opera di Kemp e mantieni i contatti con lui per condividere le notizie qui su Egittophilia, è certamente uno degli archeologi che amo di più, secondo me uno dei migliori al mondo [SM=x822753]
Ma perché non si occupa di predinastico??? [SM=x822720]
Hatshepsut76
00martedì 27 settembre 2011 21:53
... e non è ancora finito... Appena ci saranno novità Kemp spedisce le newsletter. Ciò mi fa pensare che al momento non ci siano novità. O se ci sono, ne parlerà nella prossima. E stai sicura che non appena mi arriverà qualcosa, ne parlerò qui! [SM=g999103]
Hatshepsut76
00mercoledì 5 ottobre 2011 10:56
Ecco la quinta parte:

Dylan Bickerstaffe – Tesori nascosti dell’antico Egitto: Prima e dopo Akhenaten
Il conosciuto scrittore e presentatore Dylan Bickerstaffe ha dato solo la notizia che asseriva unicamente di alcuni collegamenti con Amarna, usando il tempo a disposizione per presentare delle fotografie di vari siti minori, o aspetti di siti che i visitatori potrebbero aver dimenticato. Di conseguenza è quasi impossibile fare la presentazione solo con uno scritto. Un tema interessante ricorrente nella conferenza è stata la scoperta di oggetti e monumenti del regno di Amenhotep III in tutta una serie di posti insoliti, inclusa una testa colossale a Medinet Habu, il tempio mortuario di Ramses III. È stato interessante vedere alcuni posti insoliti, come ad esempio il Monastero Bianco di Sohag, dove i materiali per i monumenti faraonici erano riutilizzati per la costruzione di templi più moderni. [...]. Anche se la conferenza - secondo alcuni - mancava di erudizione, aveva belle fotografie, e ha seguito la fascia oraria , e questo rappresenta il marchio di una presentazione che ha avuto successo
Hatshepsut76
00mercoledì 5 ottobre 2011 11:02
Ecco la sesta parte:


Barry Kemp – Progetti per il futuro
Kemp ha aperto la conferenza con immagini dal passato del sito – mappe che mostrano l’estensione dell’antica città di Amarna negli Anni Venti, registrate con grande precisione dalla missione tedesca ad Amarna negli anni prima della guerra. Con l’inizio – nel 2000 – di un progetto, iniziò a produrre un lavoro che guardava al lavoro negli scavi, sia nel presente che nel passato, con progetti e fotografie per comparare i cambiamenti nel sito, ed i cambiamenti visualizzati durante la conferenza di Kemp sono chiari. La cosa che ha disturbato di più è stata che una vasta area della piana desertica che circonda la città di Amarna sia stata reclamata per essere adibita a coltivazioni. Dove prima c’era potenzialmente un deserto ricco archeologicamente, adesso ci sono campi verdi. Una delle perdite archeologiche è stato il sito di Meru-Aten. Altre aree sono state meno fortunate, tra cui Kom el-Nana.
In Egitto le leggi della proprietà terriera sono complesse, con molte estensioni della più indesiderabile terra definita pubblica, ma nello stesso tempo disponibili per essere reclamate da alcune istituzioni e partiti interessati. Lo SCA ha reclamato molte cose del sito, ma alcune parti sono state dimenticate, e solo negli ultimi anni alcune di esse, come le Tombe Reali, sono state reclamate, con lo stato incerto di altre aree fino a tempi recenti, e quindi sotto minaccia. Per fortuna questa situazione sembra essere stata chiarita, e sebbene gli agricoltori hanno provato a coltivare alcune aree della terra, lo SCA è stato coerente nel mantenere questa minaccia at bay.
Altri progetti future includono la preservazione e la ricostruzione delle aree del sito che hanno sofferto per negligenza e deterioramento, in parte per preservare il valore di questi siti, in parte per incoraggiare i turisti a capire Amarna, e in parte per incoraggiare gli agricoltori locali a vedere ed apprezzare il ruolo degli edifici antichi. Kemp ha fornito dettagli di alcuni dei progetti in sviluppo.
Kemp suggerisce che la combinazione migliore per preservare Amarna sia per:

1. lo SCA per mantenere alto il livello di guardia
2. per le spedizioni archeologiche per continuare il lavoro di preservazione del sito
3. l’incremento del turismo dimostrerebbe l’importanza del sito

il Centro visitatori di Amarna è in fase di completamento, e Kemp ha fornito al pubblico un’anteprima del nuovo edificio, con fotografie di alcuni oggeti e modelli che saranno messi in mostra.

È un peccato che questo secondo discorso, che guardava oltre, debba essere stata la conferenza di chiusura del secondo giorno, finendo con la conferenza sui progetti per la futura organizzazione di Amarna. Sfortunatamente Kemp aveva altri impegni per il secondo giorno.


Hatshepsut76
00mercoledì 5 ottobre 2011 15:26
Questa è la settima parte:


Bill Manley – "Milioni di avvenimenti aldifuori della vostra unicità.” Il Creatore e la Creazione nell'Inno al Sole

Ci sono state diverse conferenze per cui nutrivamo basse aspettative, ma che alla fine si sono rivelate brillanti. Quella di Manley ha suscitato la repèlica opposta. Il dr. Bill Manley è conosciuto come il coautore, assieme a Mark Collier, di Come leggere i geroglifici, un testo che gratifica molte bibliotecjhe egittofile, ed autore di un’eccellente Atlante storico dell’antico Egitto. Speravamo che avrebbe parlato dell’aspetto testuale dell’Inno al sole. Al posto di questo contenuto, ha parlato della teologia dell’inno. L’esplorazione di un testo al di fuori della sua immediata conoscenza, sembra alquanto inconsistente con la sua critica, all’inizio del suo discorso, di scrittori come Flinders Petrie, Sigmund Freud ed il Dr. Jan Assman, per vagare al di fuori delle loro aree specialistiche – petrie, per esempio, che ha scritto di teoria sociale, ed Assmann riguardo teologia generale.
La sua principale conclusione è sembrata essere che l’inno di Aten somigli a molte delle idee chiavi della credenza religiosa, poiché sono state espresse alle oringini dell’Homo sapiens, cogliendo le idee di creazione, credenza ed un desiderio di significato, che sono comuni a molte culture passate e presenti.
Alle nostre menti, Manley ha vagato molto seriamente fuori pista, scavando in profondità in un’analisi dell’Inno al Sole, paragonandolo alle cinque vie (da S. Tommaso d’Aquino, nel suo libro Summa Theologica) e alle idee di altri principali pensatori cristiani. Più che altro si è trattato di una conferenza di teologia comparata.

Hatshepsut76
00venerdì 7 ottobre 2011 15:50
ottava:


Kate Spence – Appartamento e casa ad el-Amarna: alcuni pensieri sull’ architettura domestica
Catalogare le case per tipo può sembrare un soggetto freddo ed impegnativo per una conferenza, ma la D.ssa Kate Spence dell’università di Cambridge è riuscita a renderlo interessante.
Dietro alle aree formali di Amarna si radunavano i palazzi ed i templi della città reale di Amarna, pianificata velocemente da Akhenaten; sono sobborghi residenziali estesi, consistenti di ben più di mille case dalle differenti dimensioni. Come è stato registrato dalla missione tedesca prima della Prima Guerra Mondiale, c’è un vasto corpo del reato disponibile per le analisi di queste strutture. Un’esistente tipologia per le case ha aiutato Spence a sviluppare le sue analisi. Molti studi di Amarna hanno suggerito che le aree residenziali erano velocemente pianificate, come le zone formali, con Akhenaten che dettava un modello standardizzato per la sistemazione, ma le scoperte di Spence non supportano quell’idea.
Al centro dei suoi tentativi per accertare il modo in cui la disposizione interna delle case era combinata, c’era un’analisi di disposizione d’accesso, usando una metodologia proposta da Hiller e Hanson (1984) sotto il nome di analisi gamma. Spence ha mostrato come le case amarniane condividano una topografia funzionale simile, senza curarsi del numero delle stanze. Spence ha dimostrato quanto questo non fosse uno sviluppo pianificato, regimentato sotto un faraone autoritario, come alcuni suggeriscono, ma piuttostouno sviluppo naturale, organico, conforme all’idea basedi quanta gente dovesse muoversi nello spazio domestico: le case hanno acquisito una simile topografia in reazione alle strutture sociali, che governavano le aspettative, così come una casa fosse stata usata per accogliere i visitatori. Il paragone con i disciplinati villaggi di lavoratoriad El Lahun supporta la sua veduta.
Spence ha fatto notare che una delle difficoltànel capire l’architettura domestica e lo stato dei diversi edifice è che nessun piano superiore è sopravvissuto, e si pensa che le case – per varie ragioni – abbiano abbiano almeno un piano, e in alcuni casi due. L’idea di case a due piani sembra far sì che l’antico sembri più reale e meno remoto, e questo era rafforzato ulteriormente dalle immagini generate dal computer, che Spence ed i colleghi hanno sviluppato, mnostrando come potessero apparire le case.
Questa è stata la conferenza che ha portato in vita i non residenti ad Amarna. Era accattivante, ben strutturata e particolarmente piacevole.

Hatshepsut76
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:38
rieccoci, con il nono intervento:


Gillian Pyke – La cristianità al margine: la sistemazione delle tombe Nord ad Amarna

In una conferenza dal titolo Ai limiti della cristianità: le sistemazioni delle tombe nord ad Amarna, la Dr. Gillian Pike ha presentato il suo lavoro al sito cristiano, nell’area delle tombe nord, nelle aree più elevate che circondano la piana di Amarna, e che datano dal V secolo a.C.
Dato che il piano della direzione del sito consiste nell’evitare gli scavi, o anche la collezione di ulteriore ceramica in superfice più del necessario, il lavoro della Pike è stato ampiamente confinato alle strutture documentaristiche, capendo la relazione tra la topografia circostante, e cercando di interpretarle in termini di funzionalità, e status sociale dei residenti. Il rosone centrale dell’insediamento è stata la chiesa cristiana, che adattò il periodo amarniano della tomba di Pahnesy, e giustamente Pike trascorse molto tempo al suo interno. Il team ha anche identificato più di 50 abitazioni, tra tombe, cave naturali, ed in alcuni casi costruite [...] Altre possono essere trovate nelle stagioni successive nell’alto deserto, al di là dell’insediamento principale.
Pyke ha esaminato come queste famiglie fossero governate in un ambiente così ostile, discutendo le linee di comunicazione, sia all’interno dell’insediamento, sia al di fuori. Un’analisi della ceramica ha suggerito che l’insediamento fosse rifornito con prodotti provenienti da altre aree all’interno dell’Egitto, come Assuan, e al di fuori, includendo rifornimenti dalla Siria e dal nord Africa.
Sebbene la sistemazione non possa dirsi monastica, il suio isolamento dalla sottile striscia lungo il Nilo suggerisce che questa sia una possibilità.
Quando è stato chiesto per quanto tempo sopravvissero le tombe Nord, Pike ha chiarito che è mollto difficile fare una stima. Ad ogni modo, sembra siano sopravvissute alla città faraonica di Aketaten, che ebbe solo un’esistenza passeggera di circa 15 anni. Lo sviluppo intrusivo del V-VI sec. d.C.all’interno dell’area delle tombe Nord può essere durato circa mezzo secolo, forse di più
La presentazione della Pike è stata un buono e prezioso contributo alla conferenza, ampliando gli argomenti esaminati. È stata informativa, piacevole e ben illustrata, fornendo dettagli di un periodo del passato dell’Egitto che è stato indagato seriamente solo negli ultimi decenni. I feedback da alcuni membri del pubblico hanno suggerito che potesse essere strutturata in maniera più formale. A nostro avviso, non è stata meno strutturata delle altre conferenze degli altri conferenzieri.

Hatshepsut76
00giovedì 3 novembre 2011 10:13
la decima parte:


Stephen Cross – Scavando nella Valle dei Re
Cross ha sviluppato unateoria alquanto controversa riguardo alla Valle dei Re, basata sulle macerie del diluvionella Valle dei Re, ma per come è stata presentata nel Journal of Egyptian archaeology, nessuno ha mai avuto accesso. È stato comunque gradito sentirlo esporre di persona le sue idee.
Cross ha affermato di essere partito dalla domanda “Perché la tomba di Tutankhamon è rimasta inviolate per molti secoli?”. Ha considerato che era stato sepolto (by faultuing), ma le faglie nella Valle dei Re non sono geologicamente attive. La sua seconda teoria è stata che fosse stato seppellito dal limo portato da diluvi lampo, e depositati nell’area centrale, alla confluenza dei corsi d’acqua dagli wadi laterali. Pensa che il diluvio sia avvenuto nell’Anno I del regno di Ay, ma la sua argomentazione per tali datazioni precise non era propriamente convincente, sebbene la sua dimostrazione riguardante il diluvio sia convincente con segni di 1-2 m di strato solidificato di limo chiaramente visibile nelle foto di canali nella Valle dei Re.
Come riportato su News from the Valley of the Kings egli crede che ci sia una possibilità per un’altra tomba sconosciuta, o tombe nell’area centrale della Valle dei Re, con un’entrata cut immediately below, and sealed by, this flood deposit. Questo è, ed un’elevazione di circa 170 metri sul livello del mare. Il Dr. Hawass ha disposto per la Fondazione per la Ricerca Archeologica Glen Dash di condurre uno scavo radar dell’area centrale , e Cross ha riportato nella conferenza che questa analisi ha rivelato un’anomalia al di sotto della Rest House, che potrebbe essere una tomba. Come ha detto lo stesso Cross, potrebbe solo trattarsi di una faccenda per speculare fino agli scavi
L’intera questione delle tombe potenzialmente inesplorate nella Valle dei Re, e la ricerca della KV64 è alquanto controversa, con molte affermazioni e contro affermazioni, ma è stato un modo emozionante per finire la conferenza, e senza dubbio un applauso della folla.

Hatshepsut76
00giovedì 3 novembre 2011 19:36
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