In forma solo metà degli Italiani

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
giuggyna
00lunedì 9 febbraio 2009 18:56
Obesità: è una vera epidemia
Anche l’Italia è in lotta con la bilancia come accade negli Stati Uniti e in molti altri Paesi industrializzati. Circa un nostro connazionale su tre, infatti, è sovrappeso mentre uno su dieci è obeso. Questi gli allarmanti dati sull'Italia oversize diffusi in occasione della presentazione del progetto “Dai peso al peso”.

E’ urgente fare qualcosa per mettere freno a questa piaga dei tempi moderni, dai costi sociali ed economici sempre più salati. I numeri parlano chiaro: solo nel nostro Paese, ad esempio, ogni giorno sono 156 le persone che perdono la vita per le conseguenze dei chili in più, per un totale di 57mila decessi l'anno per malattie attribuibili all'obesità. Gli adulti “estra-large” nel nostro Paese sono circa 4 milioni (+25% rispetto al 1994), ma le persone in sovrappeso sono addirittura 16 milioni. Insomma, solo un cittadino su due (53,8%) è normopeso. "L'obesità interessa in ugual misura uomini e donne - sottolinea Giuseppe Rossano, direttore del Centro di ricerca clinica del San Raffaele di Roma - ma tra le persone in sovrappeso, la percentuale degli uomini è più alta rispetto a quelle del gentil sesso". L’obesità si registra di più nel Meridione (11,4%) rispetto al Nord-Ovest (7,5%).



Il grasso in eccesso non è solamente una malattia da ricchi: Come spiega Stefano Vella, direttore del Dipartimento del farmaco all'Istituto superiore di sanità, "è un problema che coinvolge tutti. Basti pensare a quelle fasce di popolazione più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico che tendono a consumare più carne e grassi rispetto a frutta e verdura".

Per cercare di mettere freno a questa epidemia, prende il via l’iniziativa “Dai peso al peso”, in programma dal 13 febbraio fino a giugno, con ceck-up gratuiti in oltre 50 centri Iper-Coop di tutta Italia per controllare il peso e combattere i chili di troppo. L'iniziativa coinvolge l'Istituto superiore di sanità, l'Irccs San Raffaele Pisana, la Società italiana dell'obesità (Sio) e Acaya Formazione & Salute, in partnership con Abbott e in collaborazione con Coop. Tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni possono eseguire il controllo dei valori ematologici, la misurazione della pressione arteriosa, la misurazione della circonferenza addominale, dell'indice di massa corporea, la valutazione della distribuzione di grasso rispetto alla massa magra e un test sul comportamento psicologico nei confronti dell'alimentazione. Sono coinvolti nel progetto otre 220 medici e 100 infermieri per effettuare circa 10mila visite e 25mila analisi ematochimiche. "Le persone più a rischio sono quelle di età compresa tra i 55 e i 64 anni - osserva Giuseppe Rossano – perché generalmente sono le persone più sedentarie. Ma ci sono picchi anche tra gli ansiosi-depressivi e tra i bambini che stanno davanti alla tv più di 8 ore al giorno o che hanno un genitore obeso”.

Per invertire la rotta dell’ago della bilancia occorre un approccio integrato al problema, grazie al metodo “delle tre A”: alimentazione controllata, attività fisica e aiuto medico restano infatti i rimedi migliori per ottenere anche piccole riduzioni di peso che assicurano grandi aiuti per la salute. Giovanni Spera, presidente della Sio Lazio, punta quindi su corretti stili di vita, specialmente a tavola. "Come prevenzione di base - spiega - il vecchio consiglio è seguire una dieta mediterranea, con vari pasti durante l'arco della giornata con quantità ridotte". Chi è in forte sovrappeso o patologicamente obeso deve rivolgersi a strutture mediche accreditate, nelle quali può essere utilizzato anche un trattamento farmacologico.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com