da "La Sicilia" del 09 gennaio 2008
Quale futuro del "Monte Conca" dopo l' 11 gennaio, giorno in cui scadrà la proroga per il funzionamento dell'impianto scioviario? Per discutere sull'argomento è stato riunito in Consiglio comunale di Linguaglossa, in seduta aperta, su richiesta del gruppo di opposizione.
A rispondere alla domanda è stato chiamato, chiaramente, il primo cittadino del centro etneo, Rosa Maria Vecchio: "Pur se consapevole del grave problema, sono moderatamente ottimista e in ogni caso farò il possibile affinchè il Monte Conca possa continuare a girare o, comunque, riprendere a funzionare nel caso non si riesca ad impedire la sua chiusura giorno 11".
Nell'ambito del Consiglio è stato evidenziato come l'epistolario in atto da alcuni mesi fra il Comune di Linguaglossa e l'Ustif, il centro competente a concedere o meno la proroga, non lascia grande speranze.
"Ma - chiarisce il sindaco - l'Ustif continua a sostenere, traendoci pure in errore, che affinchè si possa concedere la proroga, vi debba essere un progetto esecutivo laddove, in base alla vigente legislazione, è sufficiente che vi sia un progetto definitivo che siamo in condizione di presentare".
L'arcano mistero sembra essere tutto qui. Progetto esecutivo o definitivo? I prossimi giorni faranno certamente chiarezza. Quel che è certo è che ad attendere la notizia sono in molti: gli sciatori e gli appassionati della montagna da una parte, e gli operatori turistici dall'altra.
Ma il Consiglio comunale ha pure offerto momenti di vivacità. Il gruppo di minoranza, con i suoi portavoce Ninni Cerra e Francesco Malfitana, ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare mentre non si è certo tirato indietro l'amministratore delegato della società STAR, Gioacchino Russo che da quarant'anni opera sul versante e che ha pure dato un'attesa notizia: "L'unica cosa che potevo fare la sto realizzando: entro l'anno completerò il nuovo impianto Pouchoz-Tanaurpi, del quale ho avviato i lavori non appena vi sono state le condizioni giuridiche per poter operare".
"Sono pronto a mettermi in gioco e a investire pur con i grossi rischi di una stazione posta al di sotto di un vulcano. Che cosa chiedo? - ha detto ancora Russo - Semplicemente di essere considerato un amico, un imprenditore che, pur se impegnato su tanti altri fronti imprenditoriali sull'intera Sicilia, ha ancora voglia, dopo quarant'anni di investire grosse somme e di guardare con estremo interesse anche allo sviluppo di Piano Provenzana".
da "
La Sicilia" del 09 gennaio 2008