Imperdibile libro sul Vietnam.

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carmelo pugliatti
00lunedì 13 novembre 2006 19:12
Segnalo un libro imperdibile per ogni appassionato di storia del dopoguerra.Si tratta di "Diario Vietnamita,1962-1968",una raccolta di appunti,giorno per giorno dell'ambasciatore Italiano a Saigon Giovanni D'Orlandi.Il libro,appassionante come un romanzo,racconta in presa diretta l'escalation della guerra Vietnamita.Emerge chiaro dal racconto come scalino dopo scalino gli Stati Uniti si incamminarono verso il tragico e deleterio conflitto.Punto di svolta è il colpo di stato contro Diem che precipitò il paese nel caos politico accelerando i piani di conquista dei comunisti.Appare in tutta la sua lampante evidenza che il coinvolgimento diretto degli USA fino all'inizio del 1965 era tutt'altro che previsto.Viene altresì ricostruita l'operazione "Marigold”, una trattativa segreta condotta nel 1966 dallo stesso Orlandi,dall'ambasciatore Statunitense Cabot Lodge e da quello Polacco Lewandowsky (il tramite coi nord Vietnamiti).Marigold avrebbe potuto fermare la guerra nel 1967,ma incontrò l'opposizione dei falchi dell'amministrazione Johnson, il segretario di stato Rusk e quello alla difesa Mc Namara (che oggi nelle interviste su quel periodo gioca a fare la pecorella). Autore: D’Orlandi Giovanni
Titolo: Diario vietnamita 1962-1968
anno:2006
Edizione Trentagiorni Società cooperativa
Place Roma,Euro 30.
carmelo pugliatti
00venerdì 8 dicembre 2006 02:00
Sto procedendo nella lettura del diario dell'Ambasciatore D'Orlandi.Confermo trattarsi di un documento ECCEZIONALE.Tutta la vicenda Vietnamita,dal luglio 1962 alla fine del 1968 è seguita "in diretta" giorno dopo giorno (tra l'altro con una scorrevolezza che fa di questo libro una lettura piacevolissima)da un protagonista di primo piano.Attualmente sono arrivato all'inizio di Dicembre del 1963 (dopo il colpo di stato contro Diem del 1 Novembre,e l'assassinio di Kennedy del 22).Dalle pagine del diario emerge chiaramente come fino a tutto il 1963 nessuno immaginasse lontanamente un intervento diretto degli Stati Uniti nella guerra.Le stesse operazioni militari venivano giudicate in termini assai positivi,tanto è vero che in data 15 Ottobre 1963 D'Orlandi scrive:"Dopo la recente visita nel Viet Nam di Mc Namara (ministro della difesa USA)e del Generale Maxwell Taylor,Presidente del comitato Capi di stato maggiore degli Stati Uniti,quì arrivati il 24 U.S. per una visita di una settimana destinata all'esame della situazione militare,Washington ha pubblicato il 2 del corrente mese una dichiarazione che prevede che l'assistenza militare potrà per la massima parte verosimilmente terminare con la fine del 1965".Altro interessante punto è che fino a quasi tutto il 1963 sussistette la possibilità di rendere neutrale il Sud Vietnam,come già era avvenuto per la Cambogia ed il Laos.Gli stessi fratelli Diem non erano contrari a questa prospettiva.Diversi passi in questo senso erano stati fatti dal Generale De Gaulle tramite l'ambasciatore Francese a Saigon Roger Lalouette.Lo stesso De Gaulle era venuto allo scoperto con un discorso in cui proponeva la neutralizzazione dell'intera Indocina.L'Amministrazione Kennedy si mostrò contrarissima a questa soluzione.Il 3 settembre 1963 D'Orlandi riporta nel suo diario,parlando di una conferenza stampa tenuta pochi giorni prima da JFK in risposta a De Gaulle:"Kennedy considera grave errore ritirarsi dal Vietnam".Riguardo il colpo di stato contro Diem,non c'è dubbio che fu una mossa sbagliatissima che precipito la situazione della guerra,ma non c'è altresì dubbio che a fine 63 fosse considerato inevitabile per l'assurda politica dei Fratelli Diem contro i Buddisti e per la loro ostinata opposizione ad ogni compromesso (sarebbe bastato l'allontanamento volontario del fratello del Presidente Ngo Dinh Nhu e dell'odiata consorte Madame Nhu).Gli Americani,l'ambasciatore Cabot Lodge,ed il nostro Ambasciatore D'Orlandi (che giocò un ruolo attivo nella crisi) tentarono con ogni mezzo di arrivare ad una conciliazione.Traendo le somme risulta lampante che la storiella che JFK sarebbe stato ucciso da "Essi" perchè voleva ritirarsi dal Vietnam E' UN ASSURDITA' STORICA,perchè 1-Fino a tutto il 1963 e prima metà del 1964 un intervento diretto Americano in Vietnam era fuori questione.2-Fino a tutto il 1963 l'andamento della guerra era giudicato positivo,tanto è vero che ancora a inizio Novembre 1963 si pensava che dalla fine del 65 non sarebbe stato più necessario un aiuto così massiccio da parte degli USA (da quì la storia che Kennedy volesse ritirarsi nel 1965),4-JFK (come da sue stesse dichiarazioni) non aveva intenzione di abbandonare il Vietnam,o di cercare una neutralizzazione del paese (questa sarebbe stata la soluzione migliore).Se,e in che modo Kennedy ( se non fosse stato assassinato da Oswald a Dallas) sarebbe riuscito a venir fuori dal pasticcio Vietnamita,al precipitare della situazione nel corso del 1964,è tutt' altro discorso.
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