Immobiliare Nord Europa, ecco le città a rischio bolla

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stelafe
00martedì 22 gennaio 2013 10:07
Immobiliare Nord Europa, ecco le città a rischio bolla (Fonte: casa24.ilsole24ore.com - di Paola Dezza - 21/01/2013)

È un termometro sempre più surriscaldato quello che indica la temperatura del mercato immobiliare in alcuni Paesi del nord Europa. E mentre ormai la crisi immobiliare – indotta da motivi diversi – ha raggiunto quello che si pensa sia il punto di minimo in aree come la Spagna, l'Irlanda e la Grecia, i timori dello scoppio di una bolla si concentrano su Paesi fino a poco tempo fa "sani".

"Il tema del rischio di scoppio della bolla immobiliare è particolarmente sentito in alcuni Paesi europei, come Germania, Svizzera, Norvegia, Svezia, Olanda – spiega Paola Gianasso, responsabile dei mercati esteri per Scenari Immobiliari -. Si tratta dei Paesi che hanno registrato aumenti significativi nei prezzi del mattone nel corso degli ultimi anni e in cui le quotazioni rischiano di diventare insostenibili".

Berlino quindi sarà la prossima Madrid? È presto per dirlo, ma qualcuno ritiene l'ipotesi non priva di consistenza. Lo scricchiolio di economie fino a ieri inossidabili come quella tedesca mette sotto i riflettori anche il mattone e la crisi europea del debito sovrano è un rischio anche per la Germania. Ma relativamente al real estate residenziale qualche esperto minimizza: in Germania la salita dei prezzi è iniziata non più di due anni fa e l'acquisto non è così diffuso (a Berlino solo il 18% degli abitanti vive in una casa di proprietà).

"In Germania la crescita dei prezzi è dovuta all'andamento positivo del mercato immobiliare, nonostante la congiuntura economica globale complessa, che a sua volta ha comportato un forte aumento della domanda internazionale, attirata da un mercato ritenuto uno dei pochi in grado di garantire la certezza dell'investimento e buone prospettive di rivalutazione – continua Gianasso -.

La speculazione potrebbe indurre un aumento eccessivo dei canoni di locazione, che causerebbe lo scoppio della bolla anche perché il mercato tedesco è tradizionalmente dominato dalla locazione. Il rischio, comunque, sembra sotto controllo in quanto il Governo ha sempre dimostrato di sapere gestire la crescita dei valori in modo efficiente (come dimostra il livello delle quotazioni, nettamente inferiore rispetto alla maggior parte delle altre piazze europee)". E il parlamento tedesco ha approvato una riforma della locazione che prevede il divieto di applicare una maggiorazione ai canoni superiore al 15% nei prossimi tre anni.
Negli ultimi mesi molto si è detto del buon andamento del real estate nei Paesi scandinavi, meta degli investimenti di molti operatori istituzionali.

In Svezia e Norvegia il rischio "bolla" è legato al forte aumento dei prezzi e al rischio di insolvibilità dei mutuatari. "Anche qui i Governi stanno studiando normative finalizzate alla richiesta di maggiori garanzie in fase di concessione dei mutui e misure per calmierare il mercato – dice Gianasso -. In Norvegia, in particolare, l'abbassamento dei tassi di interesse voluto dalla Banca centrale per indebolire la corona ha raggiunto il livello di guardia. Nelle ultime settimane l'autorità di controllo nazionale ha dichiarato che le banche rafforzeranno le proprie riserve di capitale per prepararsi a perdite maggiori, dal momento che i tassi bassi delle Banche centrali continuano ad alimentare gli squilibri del mercato del credito".
Non resta immune dal pericolo un Paese ritenuto sicuro come la Svizzera.

La nazione dello scudo crociato è tra i Paesi europei ad aver registrato gli aumenti più consistenti negli ultimi anni: i prezzi del segmento residenziale sono saliti in media del 45% negli ultimi dieci anni, con punte superiori al 200% nelle zone di Ginevra fronte lago, l'area più a rischio downside anche secondo il team di Credit suisse. Qui si sono concentrati molti acquisti di stranieri che hanno scelto la zona come "buen retiro", anche per via della fiscalità agevolata. Ed è proprio da quest'area che partirà secondo Credit suisse la discesa dei prezzi in Svizzera prevista per il 2013.
L'aumento dei valori è causato dall'aumento della popolazione, da un elevato livello di liquidità disponibile e ai tassi di interesse molto bassi. Inoltre è in aumento la domanda internazionale, da parte di coloro che decidono di stabilirsi in Svizzera per motivi di convenienza fiscale o che acquistano un immobile come bene rifugio. Non ultimi gli italiani, che in tempi recenti sono stati tra i primi acquirenti in aree come quella di Lugano.

Negli ultimi mesi la corsa all'acquisto ha assunto dimensioni preoccupanti e il rischio di scoppio della bolla non è più tanto remoto. Di conseguenza nell'estate 2012 il Consiglio federale ha emanato un'ordinanza che stabilisce che stabilisce condizioni più restrittive per la concessione dei mutui. "Non è certo che le misure in fase di studio siano sufficienti ad evitare lo scoppio della bolla e il collasso del sistema bancario" concludono da Scenari Immobiliari.
Ultimo nel panel dei Paesi a rischio è l'Olanda, che nonostante la sua solidità economica vive una fase di contrazione del mattone. Anche qui gli aumenti consistenti dei prezzi negli ultimi dieci anni, favoriti anche dalla totale deducibilità delle rate del mutuo dalla dichiarazione dei redditi, hanno messo il mercato sotto pressione. "Se i prezzi dovessero scendere ancora, la bolla scoppierebbe" conclude Gianasso.
E in Italia il pericolo bolla è scongiurato dai dati? Gli esperti dicono di sì. Certo sono sempre più numerosi i pareri che propendono per un calo dei prezzi consistente nei prossimi mesi.
stelafe
00martedì 22 gennaio 2013 10:09
L'Europa a rischio bolla immobiliare
marco---
00giovedì 7 febbraio 2013 11:34
NORVEGIA BOOM IMMOBILIARE! (Fonte: icebergfinanza.finanza.com - 07/02/2013)

Grazie alla nostra preziosa vedetta Roberto osserviamo con curiosità il volo di Icaro del mercato immobiliare norvegese, si quello dove va tutto bene...



Search Mises.org ... Mises Daily: Monday, January 07, 2013 by Mark Thornton ... The chart below shows that housing prices in Norway have increased by nearly ...

Andiamo ora a leggere cosa ci racconta Valori ...Norvegia, boom immobiliare: le autorità interverranno – Commenti ... valori.it/..

I regolatori norvegesi dovranno imporre regole più restrittive per il mercato immobiliare rispetto a quelle in vigore all’estero. Questo perché i prezzi delle case e l’indebitamento privato hanno ormai raggiunto livelli record, molto diversi rispetto a quelli segnalati nel resto del Vecchio continente. A renderlo noto, riporta l’agenzia Bloomberg, è stato Morten Baltzersen, il numero uno dell’Autorità per la supervisione finanziaria (FSA) del Paese nordico.
«Il nostro punto di partenza è una certa preoccupazione per la crescita del debito privato e dei prezzi immobiliari in Norvegia», ha dichiarato. E le misure adottate non saranno in linea con il resto d’Europa perché – ha continuato – la situazione di partenza è molto differente. A contribuire a un boom dei prestiti delle famiglie sono stati i tassi d’interesse molto bassi, il calo della disoccupazione e l’aumento dei salari, in un Paese che è al quarto posto al mondo per reddito pro capite. E, mentre il resto del Continente era in preda alla crisi debitoria dell’eurozona, in Norvegia i prezzi immobiliari hanno guadagnato il 30% dal 2008.
Lo scorso anno l’authority ha ricevuto dal governo l’incarico di stilare nuove norme relative all’emissione di obbligazioni garantite, letteralmente esplosa dal 2007. A preoccupare è la crescita dell’utilizzo dei mutui come collaterale. Baltzersen ha preferito non rendere noti dettagli sulle proposte dell’agenzia, che verranno presentate all’inizio di marzo. Un’altra idea posta al vaglio dei regolatori è quella di modificare la ponderazione del rischio dei mutui in modo tale da obbligare le banche ad accantonare riserve di capitale più consistenti per tutelarsi da eventuali perdite, smorzando il boom nell’erogazione di prestiti immobiliari.

A proposito, ieri sera Machiavelli mi suggeriva la riva del fiume per la prossima settima, qualche asta qua e la e gli avvoltoi pronti a riprendere la danza della morte a meno che in cielo non si veda volare qualche ... drago!

Per chi volesse sostenere liberamente il nostro viaggio è disponibile MACHIAVELLI 2013 UN ANNO DOUBLE FACE un post da non perdere sulle prospettive geopolitiche, macroeconomiche e tecniche di un anno che si preannuncia decisamente DOUBLE FACE!
marco---
00giovedì 4 aprile 2013 12:20
Scoppia la bolla immobiliare in Olanda (grafico) (Fonte: idealista.it - 04/04/2013)

L'economia olandese è l'ultima vittima della bolla immobiliare, che dal 2007 sta mietendo vittime eccellenti, a cominciare dagli stati uniti. i segnali, del resto, c'erano tutti: per anni le banche hanno concesso mutui senza garanzie sufficienti, oltre al fatto che il governo ha consentito alti sgravi fiscali. questi fattori hanno contribuito a creare nell'ultima decade un'euforia del mattone, che ha indebitato a un livello insostenibile le famiglie

gli effetti sull'economia sono nefasti: la riduzione del consumo crea disoccupazione e il pil si trova a un punto morto. il quotidiano tedesco der spiegel segnala che le banche olandesi hanno iniettato nel mercato immobiliare per anni cifre folli, senza preoccuparsi delle garanzie reali dei creditori

le banche in olanda, una delle quali opera online in tutta europa, finanziavano le compravendite con il 100% dell'importo. il governo inoltre consentiva di sgravare gli interessi passivi fino al 52% e ciò spiega la corsa al mattone. a peggiorare la situazione c'è la discesa dei prezzi (-8,6% in un anno): chi non riesce a pagare il mutuo deve vendere al di sotto di quanto ha pagato e, se riesce a farlo, si ritrova senza casa ma con una parte dei debiti ancora da restituire.

articolo visto in der spiegel: The Netherlands Falls Prey to Economic Crisis


marco---
00lunedì 8 aprile 2013 10:11
Olanda: esplode la bolla immobiliare
La crisi endemica dell’euro irrompe anche in Olanda (Fonte: rinascita.eu - di Andrea Perrone - 05/04/2013)

L’Olanda è sempre stata una delle nazioni europee che amano definirsi “virtuose” per i loro conti in regola e per una politica economica austera seguita a menadito in compagnia di Germania e Paesi dell’Europa settentrionale. Ma qualcosa sta cambiando e non certo in meglio, anzi. Da alcuni mesi, in linea con quanto sta accadendo negli altri Stati membri dell’Eurozona anche nei Paesi Bassi ha iniziato a dilagare la crisi e con questa i debiti, la disoccupazione e la bassa crescita. Problemi enormi sopraggiunti a causa di una grossa bolla immobiliare, favorita anche dalle politiche fiscali degli ultimi governi olandesi. L’economia del Paese è sempre stata considerata sicura dai mercati finanziari e dalle agenzie private di rating. L’Olanda è infatti tra i pochi Paesi europei ad aver mantenuto in questi anni la cosiddetta tripla A, simbolo di sicurezza assegnata ai propri titoli di Stato. Nell’ultimo anno però si sono sovrapposte una pesante crisi economica e una altrettanto grave crisi politica, risolta con la formazione di un nuovo governo di coalizione alla fine del 2012. Il tutto può essere fatto risalire in qualche modo agli Novanta del secolo scorso, quando le banche olandesi hanno concesso prestiti a piene mani senza timori per eventuali conseguenze. Tanto che qualora ci si rivolgesse a un istituto di credito per aprire un mutuo, questo era spesso disposto a dare più danaro di quanto richiesto, persino per finanziare lavori o ristrutturazioni. Inoltre, gli interessi del mutuo potevano essere interamente dedotti dalla dichiarazione fiscale. E così in molti senza preoccuparsi per gli interessi del mutuo ottenuto compravano una casa nel tentativo di guadagnarci nell’arco di qualche anno, rivendendola poi a un prezzo più alto. Nel frattempo, parte dei soldi prestati dalla banca venivano investiti in qualcosa d’altro, ad esempio in azioni o in fondi obbligazionari. Il meccanismo ha avuto dei risultati proficui per molto tempo e fin quando il mercato immobiliare è continuato a crescere, il tutto per chi aveva un mutuo e poteva rivendere la casa a un prezzo più alto. Ma ad un certo punto la situazione è degenerata e ha avuto fine a causa di una bolla immobiliare, e questo venne provocato dal valore degli immobili che era cresciuto troppo in un lasso di tempo molto breve, fino a raggiungere livelli insostenibili in termini di costi delle abitazioni. E così nel giro di qualche anno la bolla è scoppiata. Attualmente l’Olanda si trova in piena crisi immobiliare e il valore delle case è crollato rapidamente e i piani di investimento di molti olandesi, basati sull’aumento dei prezzi e sull’eventuale rivendita dell’immobile, sono quindi crollati insieme a lui. Si è venuta così a creare una crisi immobiliare di gravità eguale a quella che ha sconquassato l’economia spagnola e statunitense a causa dei mutui cosiddetti subprime. Anche in Olanda le banche hanno dato finanziamenti, per anni e anni, senza soppesare realmente i rischi di possibili mancati pagamenti da parte dei debitori e senza che questi impegnassero, come garanzia, i loro patrimoni posseduti.
Per sei anni, e con esattezza dal 1996 al 2001, i prezzi delle abitazioni hanno avuto un notevole incremento, favoriti anche dal sistema adottato dal governo attraverso la cosiddetta deducibilità fiscale, che rappresenta un caso piuttosto raro nell’Unione europea. Un dato questo particolarmente preoccupante e da cui si ricava che il valore totale dei mutui immobiliari in Olanda è passato in pochi anni dal 50 per cento del Pil a più del 110%, il livello più alto mai registrato finora in Europa.
Fino a due anni fa, il livello dei mutui in Olanda era di 670 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quello dei depositi privati, che erano di circa 332 miliardi. Per questa ragione, tra l’altro, nell’ultimo anno cinque banche olandesi di particolare prestigio hanno subito una serie di declassamenti della valutazione da parte delle agenzie di rating. Più volte, negli ultimi dieci anni, la Banca centrale olandese ha avvertito dei rischi del sistema di credito e immobiliare, cercando di diminuire così il grande entusiasmo degli investitori. La realtà presente particolarmente grave a causa della bolla immobiliare frutto anche delle politiche sbagliate dei governi olandesi è stata presa in considerazione soltanto negli ultimi mesi, in particolare dal nuovo esecutivo, che ha approvato in fretta e furia dei provvedimenti per ridurre il meccanismo di deducibilità fiscale a partire soltanto però dal gennaio scorso. Il problema principale riguarda soprattutto le banche che, con 650 miliardi di euro di debiti complessivi di mutui ipotecari, raggiungono il livello più alto dell’Eurozona. Il mancato pagamento dei debiti da parte dei cittadini, che non hanno possibilità economiche e neanche quella di vendere gli immobili se non a prezzi praticamente stracciati per colpa dell’attuale svalutazione immobiliare, crea enormi problemi sulla liquidità a disposizione delle banche che non concedono più danaro in prestito alle imprese e nemmeno danno liquidi per le spese correnti, creando quindi danni irreparabili a quella che viene definita economia reale. A causa di tutto questo, la crisi si è accentuata, portando a un rapido aumento la disoccupazione, che è salita addirittura fino al 7,7 per cento, secondo i dati ufficiali resi noti dall’esecutivo e dagli istituti preposti. Allo stesso tempo i consumi sono diminuiti e la crescita si è fermata. Tutto questo nonostante i circa 46 miliardi di euro di misure di austerità decise dal governo di coalizione, quest’anno il livello del deficit rispetto al Prodotto interno lordo sfonderà il tetto del 3 per cento del Patto di stabilità deciso dall’Unione europea, che da quanto si apprende dovrebbe aggirarsi attorno al 3,6 per cento.
Il ministro delle Finanze del Partito laburista olandese (PvdA) e presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem (nella foto), ha annunciato proprio di recente ancora nuovi tagli e come al solito al welfare: in quello che riguarda il comparto dei servizi pubblici e nella sanità per una somma pari 4,3 miliardi di euro. Il tutto però entrerà in vigore soltanto a partire dal 2014. Lo stesso Dijsselbloem nell’ultimo periodo non sa più quali pesci pigliare, in poche parole non è in grado di affrontare la crisi e spiegarne le conseguenze, nonché le dure misure da adottare per salvare – forse – il Paese dal tracollo. E così sta facendo di tutto per illustrare che non si possono fare ulteriori tagli alla spesa pubblica – seppur mentendo – proprio per non prendere misure che vengono da lui definite irragionevoli e sicuramente antipopolari. Misure che favoriscono la nascita e la crescita dei movimenti e dei partiti euroscettici.
Secondo alcuni economisti e analisti di vaglia, il Pil dell’Olanda diminuirà quest’anno dello 0,5 per cento. Mentre già nel mese di febbraio, 755 aziende hanno dichiarato fallimento, Un numero così elevato di aziende in crisi era stato raggiunto soltanto nel 1981. A queste funeste notizie si aggiungono un numero particolarmente elevato di licenziamenti in corso in tutto il settore bancario, che si trova proprio nel bel mezzo di una crisi dagli esiti imprevedibili, ma dall’affezione endemica oramai in tutta l’Eurozona e non soltanto nei Paesi dell’Europa meridionale.
Altra notizia importante e da non tralasciare assolutamente è quella che dal 1° febbraio dell’anno in corso, la SNS Reaal, quarta banca olandese per dimensioni, è stata nazionalizzata dal governo in carica proprio per evitarne il fallimento, ormai assolutamente inevitabile. Una situazione quella olandese veramente grave e inaspettata nonostante alcune notizie già pervenute nei mesi scorsi, che evidenziano come la zona euro sia in piena crisi, lenta ma inesorabile. La moneta unica sta per saltare e con lei anche gli Stati cosiddetti “virtuosi”, che tanto si vantavano di esserlo.
marco---
00martedì 21 maggio 2013 14:07
La prossima bolla immobiliare? In Svezia e Finlandia (Fonte: ilsole24ore.com - 21/05/2013)

La prossima bolla immobiliare colpirà probabilmente la Scandinavia, a cominciare da Finlandia e Svezia. La previsione, quando ancora non si sono esauriti gli effetti e gli echi del crollo del settore in Irlanda e Spagna, è contenuta in uno studio di Commerzbank, che applica ai Paesi europei un "modello" ricavato dal mercato americano.

In pratica, sulla scorta di quanto accaduto negli Stati Uniti, vengono individuate cinque fasi successive nel ciclo del real estate - boom di prezzi e investimenti, progressivo calo del ritmo di espansione, crollo, stabilizzazione e ripresa - individuando poi quella attraversata dai diversi Paesi europei.

Germania e Norvegia ancora in espansione
In Germania e Norvegia il mercato residenziale è ancora in forte espansione, con i prezzi in deciso aumento sin dal 2010. Più avanzato il boom norvegese, dove i prezzi delle case negli ultimi anni hanno avuto un incremento medio dell'8%, trainati anche dall'elevato tasso di immigrazione; ancora iniziale l'espansione tedesca, con prezzi che crescono in media del 3 per cento e che appaiono destinati ancora a un incremento.

La frenata di Finlandia e Svezia
Finlandia e Svezia sono i due Paesi più a rischio. Commerzbank sottolinea che qui il ritmo di crescita dei prezzi delle case, continuato per oltre dieci anni, sta calando già dal 2010 e presto si dovrebbe assistere a una correzione. Ulteriore elemento negativo è l'inversione già registrata dagli investimenti nel settore delle costruzioni a partire dal periodo a cavallo tra il 2011 e il 2012, un dato che già sta pesando sulle economie dei due Paesi scandinavi.

Il modello di Commerzbank conferma per la Svezia i timori già espressi l'estate scorsa scorso dal Fondo monetario internazionale, che aveva evidenziato prezzi delle case sopravvalutati. Sulla Finlandia, invece, l'Fmi, pur sottolineando come i prezzi dell'immobiliare fossero a livelli storicamente alti, escludeva nell'immediato rischi di una bolla immobiliare...
marco---
00lunedì 22 luglio 2013 15:18
Olanda
Olanda, a fine giugno i prezzi delle case erano ai livelli del 2002 (Fonte: finanza.soldiweb.com - di Luca Spoldi - 22/07/2013)

MATTONE IN CRISI ANCHE IN OLANDA - E’ da sempre un paese citato tra i "più virtuosi" d’Europa, assieme alla Germania e ai paesi del Nord Europa. Ma l’Olanda di recente non se la passa troppo bene e le cose rischiano di peggiorare. Come segnala oggi Cbs (l’ufficio nazionale di statistiche olandese) i prezzi delle case in giugno sono crollati del 9,6% su base annua tornando ai livelli del 2002 ed accentuando un calo che a fine maggio era pari all’8,2% su base annua.
marco---
00sabato 17 agosto 2013 08:47
L'Olanda nel club dei "cattivi" paga la bolla immobiliare
L'Olanda nel club dei "cattivi" paga la bolla immobiliare (Fonte: Corriere della Sera - di Francesco Daveri - 17/08/2013)

marco---
00venerdì 6 settembre 2013 16:53
Bolla immobiliare norvegese, prezzi delle case gonfiati fino al 40% (Fonte: it.ibtimes.com - di Claudia Romano - 06/09/2013)

Da quanto emerge dal Rapporto del Fondo Monetario Internazionale, la Norvegia si trova in una delle più grandi bolle immobiliari al mondo, con prezzi gonfiati fino al 40%. Nell'ultima valutazione del nordico paese, il FMI ha stimato una sopravvalutazione dei prezzi delle case norvegesi del 15-20%, rispetto agli ultimi dati stimati nel 2011, piazzando così la Norvegia solo dietro al Canada, in termini di dimensioni della bolla immobiliare.

In vista delle prossime elezioni politiche, che si terranno il 9 settembre, Erna Solberg, leader dei conservatori norvegesi propone "una consistente correzione dei prezzi che potrebbe avere un impatto significativo sull'economia, smorzando i consumi e gli investimenti residenziali.
Un impatto negativo potrebbe essere rilevante dato l'alto livello di indebitamento delle famiglie" (per alcune di esse il rapporto fra debito e reddito supera il 500%). L'impegno del candidato primo ministro è quello di invertire le regole che oggi rendono le banche norvegesi miopi nella concessione di mutui.

La Norvegia ha proposto di triplicare, per le banche, la ponderazione del rischio sui mutui al 35%, così da diventare il più alto nella regione nordica e da provocare un aumento dei costi di prestito. Il Financial Services Authority ha, inoltre, abbassato il limite del valore del prestito dei mutui all'85%, il che provoca non poche difficoltà ai giovani che vogliono ottenere una casa di proprietà.

I prezzi delle case norvegesi sono aumentati del 71% dal 2005, secondo la Statistics Norway: molto è dovuto probabilmente alla ricchezza generata dalla scoperta e dallo sfruttamento della ricchezza petrolifera del Paese, che ha ovviamente spinto al rialzo la crescita economica e i salari, e quindi le capacità di spesa.

Per il Fondo Monetario Internazionale, i prezzi delle case, al netto dell'inflazione, sono aumentati del 6% tra il 2010 e il 2012, a fronte di un aumento del reddito disponibile delle famiglie del 3,8 tra il 2008 e il 2012. La norvegese Real Estate Association comunica che i prezzi al metro quadro sono passati da 13.000 corone norvegesi nel 2000 a 31.600 corone norvegesi nel 2013. Due anni fa, in occasione dell'ultimo rapporto elaborato dal FMI, i prezzi erano di 27.700 corone norvegesi.
marco---
00martedì 22 ottobre 2013 10:25
Bundesbank: la Germania rischia lo scoppio di una bolla immobiliare (Fonte: finanza.lastampa.it - 22/10/2013)

La Bundesbank lancia un allarme sul mercato immobiliare tedesco. Secondo quanto riporta stamane il "Financial Times", per l'istituto centrale i prezzi degli appartamenti nelle principali città di Germania potrebbero essere stati sopravvalutati del 20%, rischiando così lo scoppio di una bolla immobiliare. Nel report del mese di ottobre diffuso dalla Bundesbank ieri sera si legge che i rincari hanno colpito le sette principali città del Paese; ad Amburgo, Monaco,Berlino, Colonia, Francoforte, Stoccarda e Dusserldorf i prezzi sono infatti cresciuti di oltre il 25% dal 2010. Dopo la bolla immobiliare scoppiata in Spagna ed il drastico calo dei prezzi in diversi Paesi europei infatti, il mercato del real estate tedesco, silente per molti anni, sta cominciando ad attrarre investitori, precisa la Banca. I bassi tassi d'interesse inoltre, imposti dopo la crisi economica di Eurolandia, rendono i mutui più accessibili ed inducono i risparmiatori a cercare alternative per mettere in sicurezza i loro soldi. La paura è che la sopravvalutazione del mercato immobiliare si sposti nelle città rurali del Paese, dove maggiori sono i rischi legati alla liquidità. L'allarme lanciato dalla Bundesbank rischia ora di innescare una serie di polemiche relative alla politica monetaria della Bce. L'Eurotower ha infatti deciso di mantenere i tassi d'interesse al minimo storico dello 0,5%, una scelta giudicata da molti inadeguata per l'economia tedesca.
marco---
00lunedì 20 gennaio 2014 11:12
Bolla immobiliare in Norvegia
Bolla immobiliare in Norvegia. Allarme FMI e Fed (Fonte: investireoggi.it - di Giuseppe Timpone - 20/01/2014)

Anche la Norvegia potrebbe avere il suo bel da fare con una bolla immobiliare. Lo sostiene il Fondo Monetario Internazionale, che ha avvertito il governo di Oslo di porre un freno alla spesa, per evitare di alimentare un settore, quello immobiliare, esposto al rischio di esplosione della bolla.

Dal 2008 ad oggi, i prezzi delle case sono cresciuti nel paese del 30%, calcolano due economisti della Federal Reserve, Marius Jurgilas e Kevin J.Lansing. E se il reddito disponibile delle famiglie norvegesi è aumentato solo del 3,8% tra il 2008 e il 2012, i prezzi delle case sono cresciuti del 6% al netto dell’inflazione solo tra il 2010 e il 2012. Secondo la Fed, gli immobili in Norvegia sarebbero sopravvalutati del 15-20%.

Ma come mai quest’impennata dei prezzi, pur negli anni della crisi finanziaria mondiale? La risposta la da l’agenzia di rating Fitch, che spiega come alla base vi sia la fuga dei capitali dall’Eurozona verso stati dalle finanze pubbliche più solide. E nel solo 2013, le esposizioni dei fondi verso la Norvegia sono cresciuti del 53%. Il guaio è che questa tendenza non sembra scemare, nonostante un recupero di fiducia dei mercati verso l’Area Euro. Anche se la bolla non è iniziata esattamente in questi anni, ma esisteva già quando esplose la crisi mondiale nel 2008 e negli anni Novanta si era andati vicini a uno scoppio.

La conseguenza è che secondo la Real Estate Association norvegese, se nel 2000 un metro quadrato di un immobile costava mediamente 13.000 corone, oggi ne vale 31.600, circa 4.200 euro. Da qui l’esplosione dell’indebitamento delle famiglie, stimato in 120 miliardi di euro.

Il ministro delle Finanze, Sigbjorn Johnsen, cerca di rassicurare, sostenendo che l’elevata ricchezza delle famiglie e la solidità delle finanze norvegesi (il debito pubblico del paese, al netto del fondo sovrano, è inesistente) dovrebbero far dormire sonni tranquilli. A ciò si aggiungono una bassissima disoccupazione, una solidità politica e una coesione sociale invidiabili altrove e una crescita annua del pil del 3%, trainata dall’export del petrolio.

Ma basteranno a schivare una possibile crisi da scoppio della bolla immobiliare? Il governo conservatore di Erna Solberg sta aumentando la spesa pubblica per infrastrutture e sicurezza (+19% il budget complessivo), così come aveva promesso in campagna elettorale. Proprio questo tipo di politica, tuttavia, potrebbe alimentare ancora di più la corsa dei prezzi delle case, tramite un aumento del reddito disponibile delle famiglie.
marco---
00giovedì 12 giugno 2014 10:13
L’FMI suona l’allarme bolla immobiliare. Un’altra tragedia dei tassi zero? (Fonte: investireoggi.it - 12/06/2014)

Il Fondo Monetario Internazionale lancia l'allarme immobiliare. I prezzi delle case sembrano sopravvalutati in varie regioni della Terra, tra cui il Nord Europa.

Allarme del Fondo Monetario Internazionale, che ieri ha pubblicato i dati relativi ai prezzi delle case nel mondo, avvertendo come sia in atto in varee aree del pianeta una potente e minacciosa bolla immobiliare.

Secondo il vice managing director dell’istituto, Min Zhu, sarebbero in via di definizione gli strumenti allo studio per combattere la bolla, ma ammette che i prezzi immobiliari dovrebbero rimanere alti per ancora un lungo periodo, sia in relazione ai redditi che agli affitti, in vari paesi. Zhu ha pronunciato tali parole alla Bundesbank, la scorsa settimana, ma il discorso è stato reso noto solo nelle ultime ore, in quanto avrebbe contrastato con il varo delle misure monetarie espansive della BCE di giovedì 5 giugno.
Le economie a rischio

I casi più eclatanti di bolla si riscontrerebbero in Australia, Canada, Belgio, Norvegia e Svezia. In Canada, in particolare, i prezzi delle case risultano del 33% più alti della serie storica, in rapporto ai redditi, e dell’87%, in relazione agli affitti. Nel Regno Unito, risultano superiori del 27%, in rapporto ai redditi, e del 38% agli affitti.

Su base annua, i prezzi delle case avrebbero registrato un aumento del 3,1% nell’ultimo anno, a livello globale, ma con un’accelerazione più marcata tra i paesi emergenti, con un’impennata del 10% nelle Filippine, del 9% in Cina e del 7% in Brasile. Al contrario, le economie della periferia dell’Eurozona hanno visto scendere i lori valori immobiliari: -7% in Grecia, -6,6% in Spagna e -5% in Italia.

Nessun problema ancora in Germania, che come in Estonia registra prezzi immobiliari inferiori a più del 10% sia rispetto ai redditi che agli affitti. Negli stessi USA, poi, i prezzi delle case risultano ancora inferiori del 13,4% rispetto alla media di lungo periodo, in relazione ai redditi, anche se superiori del 2,6%, in rapporto agli affitti.

Clamoroso per la ragione opposta è il caso del Giappone, dove le case costano ancora del 41%, in meno in rapporto ai redditi e del 38% in meno, in relazione agli affitti.

L’allarme dell’FMI è abbastanza serio e metterebbe in discussione proprio le ultime misure monetarie ultra-espansive della BCE. Non è un caso che, come dicevamo, il “warning” sia stato fatto uscire a 6 giorni dal board di Francoforte, proprio per evitare il controsenso di chiedere al governatore Mario Draghi di adottare una politica monetaria più accomodante e al contempo di lanciare l’allarme sulla bolla immobiliare, che fu all’origine del crac finanziario americano e mondiale nel 2008.

I risultati dello studio dell’FMI danno ragione proprio alla Bundesbank, che negli scorsi mesi aveva lanciato l’allarme per la Germania. La politica dei tassi zero, infatti, stimola i prezzi degli immobili, perché rende molto a buon mercato i mutui e allo stesso tempo inonda i mercati di liquidità, che i grandi investitori utilizzano per acquistare case, uffici, etc., di fatto facendone crescere le quotazioni. Se un vero allarme non esiste ancora per l’Eurozona, il trend nel Nord Europa, Germania inclusa, è preoccupante. E il peggio potrebbe arrivare con l’arrivo di tanta nuova carta sui mercati.
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