Immaginate di ...

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Misery13.
00martedì 14 dicembre 2010 21:13
Un piccolo viaggio nel vostro subconscio ...
Immaginate di svegliarvi un giorno ...
... E di non essere in casa vostra. Vi trovate in una stanza chiusa, senza finestre. La porta è chiusa, ma non vi è niente di minaccioso, o altro. C'è un frigorifero, uno stereo e diversi CD.
E, infine, c'è una macchina da scrivere.
In uno strano miscuglio tra un film horror e il vostro peggior incubo, vi ritrovate seduta, libera di girare per la stanza, ma non di scappare.
C'è cibo e acqua, un piccolo bagno. Non vogliono farvi morire.
E, allora, cosa ci fate in questo strano posto?
Sulla macchina da scrivere, solo un foglietto.
"Scrivi" vi leggete sopra.

Cosa fareste?
Come vi sentireste?
E, cosa più importante, cosa scrivereste?



Non è nulla, se non un piccolo modo di indagare nel proprio subconscio u.u
i l a r i a
00martedì 14 dicembre 2010 21:24
Beeeeeello!! *.*
Cosa fareste?
Andre a guardare che cd ci sono, aprirei il frigo e indem. Inizierei a tastere tutte le pareti per cercare un'altra uscita, poi metterei su un cd e passerei un'ora buona ad ascoltare musica. Aprirei il frigo e ne prenderei un po' d'acqua. Spegnerei la musica e mi mettere a scrivere.

Come vi sentireste?
Incuriosita, spaventata e in trappola.

Cosa scrivereste?

Scriverei una storia dove probabilmete la o il protagonista principale si ritrova ingabbiato in una situazione/luogo, sul genere introspettivo.
Una fiaba. Qualche non-sense cantilenante e una filastrocca in rima!

Ma... cosa rappresenta la stanza? E come si analizza? :)
lirinuccia
00martedì 14 dicembre 2010 22:13
Wow! [SM=g27987]
Domanda interessantissima... Ti rispondo, a patto che domani non mi mandi l'Enigmista a casa! [SM=g27990]

Cosa farei? Sicuramente, per prima cosa osserverei la stanza: i colori delle pareti, lo sporco del pavimento, cercherei di scoprire il più possibile sul luogo in cui mi trovo al fine di tracciare un profilo psicologico di chi mi ha rinchiusa lì. Da questo continuo pensare -perchè sono certa che sarebbe esattamente ciò che farei- di sicuro mi verrebbe in mente di scrivere un thriller.
Come mi sentirei? Non così male, in realtà. Nella stanza c'è tutto ciò di cui ho bisogno, e questo vuol dire che non sono in pericolo di vita. Quindi non mi preoccuperei troppo, nè mi sentirei in trappola, perchè preferisco i luoghi chiusi a quelli aperti (ci sono meno cose da analizzare e, quindi, da temere).
Cosa scriverei? Penserei ad una di quelle storie in cui la protagonista, possibilmente psichiatra, ha cercato la verità per tutto il tempo, tentando di capire come e perchè è stata rinchiusa in un determinato luogo... Per poi arrivare alla soluzione che è lei la pazza, e che la chiave della stanza è sempre stata nella sua tasca. Lo scopo? Guarire. Praticamente, scrivendo la sua storia la protagonista finisce per analizzare se stessa ed arrivare alla soluzione dei suoi problemi, che una volta realizzati ed accettati, svaniscono. Così lei guarisce [SM=g27987]

Ora penserai che sono matta!
Alice Sacco
00martedì 14 dicembre 2010 22:22
Re:
lirinuccia, 14/12/2010 22.13:

Wow! [SM=g27987]
Domanda interessantissima... Ti rispondo, a patto che domani non mi mandi l'Enigmista a casa! [SM=g27990]

Cosa farei? Sicuramente, per prima cosa osserverei la stanza: i colori delle pareti, lo sporco del pavimento, cercherei di scoprire il più possibile sul luogo in cui mi trovo al fine di tracciare un profilo psicologico di chi mi ha rinchiusa lì. Da questo continuo pensare -perchè sono certa che sarebbe esattamente ciò che farei- di sicuro mi verrebbe in mente di scrivere un thriller.
Come mi sentirei? Non così male, in realtà. Nella stanza c'è tutto ciò di cui ho bisogno, e questo vuol dire che non sono in pericolo di vita. Quindi non mi preoccuperei troppo, nè mi sentirei in trappola, perchè preferisco i luoghi chiusi a quelli aperti (ci sono meno cose da analizzare e, quindi, da temere).
Cosa scriverei? Penserei ad una di quelle storie in cui la protagonista, possibilmente psichiatra, ha cercato la verità per tutto il tempo, tentando di capire come e perchè è stata rinchiusa in un determinato luogo... Per poi arrivare alla soluzione che è lei la pazza, e che la chiave della stanza è sempre stata nella sua tasca. Lo scopo? Guarire. Praticamente, scrivendo la sua storia la protagonista finisce per analizzare se stessa ed arrivare alla soluzione dei suoi problemi, che una volta realizzati ed accettati, svaniscono. Così lei guarisce [SM=g27987]

Ora penserai che sono matta!




Ed invece è una cosa normale. Secondo me tutti quelli che scrivono passano questa fase. Ci sto facendo caso anche io.
In quella stanza però io mi comporterei in modo differente. se mi dessero un aspirapolvere, o se solo potessi camminare velocemente da una parte all'altra della stanza senza meta, allora si che le idee mi verrebbero. La mia fortuna è che poi le idee non svaniscono.
Misery13
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:02
Tutte interessanti queste risposte =)
L'idea del thriller psicologico mi pare perfetta, ma anche il Nonsense ... **
Personalmente la stanza può rappresentare di tutto, e per ognuno è qualcosa di diverso. Per quanto sembri strano, per rappresenta libertà, comunque. E tempo.
Misery13
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:02
Tutte interessanti queste risposte =)
L'idea del thriller psicologico mi pare perfetta, ma anche il Nonsense ... **
Personalmente la stanza può rappresentare di tutto, e per ognuno è qualcosa di diverso. Per quanto sembri strano, per rappresenta libertà, comunque. E tempo.
Misery13
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:03
Tutte interessanti queste risposte =)
L'idea del thriller psicologico mi pare perfetta, ma anche il Nonsense ... **
Personalmente la stanza può rappresentare di tutto, e per ognuno è qualcosa di diverso. Per quanto sembri strano, per rappresenta libertà, comunque. E tempo.
Misery13
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:04
Perdonate le 1000 risposte uguali u.u
ReaderNotViewer
00mercoledì 15 dicembre 2010 21:10
Aggiungete nella stanza un letto o almeno una brandina e un paio di coperte - non ho più l'età per dormire per terra - e ditemi solo dove devo firmare per rendere questo sogno realtà. Sono mesi che non riesco a scrivere nemmeno una riga, soffocata come sono dal lavoro e dagli impegni di famiglia, perciò passare un po' di tempo in santa pace col solo obbligo di scrivere qualcosa mi sembrerebbe una specie di miracolo. Non soffro di claustrofobia, quindi problemi non ce ne sarebbero. Ecco, dovrebbero solo garantirmi che mentre io sto felicemente sequestrata, le persone il cui benessere dipende da me siano adeguatamente seguite, se no mi angustierei. Non so che cosa scriverei, ma penso un giallo con una bella trama intricata, tanto il tempo per rifletterci ci sarebbe, no?
MaxT.M
00mercoledì 15 dicembre 2010 21:34

Cosa scriverei? Penserei ad una di quelle storie in cui la protagonista, possibilmente psichiatra, ha cercato la verità per tutto il tempo, tentando di capire come e perchè è stata rinchiusa in un determinato luogo... Per poi arrivare alla soluzione che è lei la pazza, e che la chiave della stanza è sempre stata nella sua tasca. Lo scopo? Guarire. Praticamente, scrivendo la sua storia la protagonista finisce per analizzare se stessa ed arrivare alla soluzione dei suoi problemi, che una volta realizzati ed accettati, svaniscono. Così lei guarisce



Gran bella idea. Così bella che varrebbe la pena di provare a realizzarla anche senza che nessuno ci abbia rinchiusi nella stanza.

Oppure si potrebbe costruire una storia surreale di una persona che, chiusa in una stanza, scrive di una persona che scrive chiusa in una stanza e anche quello che questa persona scrive, in un gioco di scatole cinesi. Una cosa un po' alla Paprika (l'anime), ma con gli scritti al posto dei sogni, in cui l'ultimo scritto ricorda la situazione del primo in una specie di ciclo.

MaxT

Erena-chan
00mercoledì 15 dicembre 2010 22:46
Cosa fareste?
Impazzieri di paura, come minimo.
Non so, io se venissi sequestrata e chiusa in una stanza, con mille comfort ma nessuno con cui parlare, né un perché... io impazzirei.
Dite quello che volete ma, anche se non sono affatto una fifona, l'idea di essere stata sequestrata è terribile. Probabilmente mi metterei a gridare e a piangere.
Questo sul piano reale.

Se si trattasse invece di un Reality, tipo un Grande Fratello versione Grande Scrittore Solitario, immagino che studierei ben bene l'ambiente, mangerei, berrei e dormirei, sperando di svegliarmi fuori da lì... ok, ok, questo è uguale a prima.
Immagino che fuarderei la stanza e poi mangerei e berrei.
Una capatina al bagno è fondamentale.
Poi mi stendo sul letto e comincierei a delineare una trama nella mia testa.



Come vi sentireste?
Terrorizzata, impaurita, desidererei uscire da lì al più presto... soprattutto andrei nel panico. E cercherei un modo di scappare, anche prendendo a capocciate le pareti...
Non scherzo. ne andrebbe della mia sanità mentale.
Questo sempre se accadesse nella realtà.


Nel caso del reality Grande Scrittore Soliario... beh, mi sentirei bene all'inizio, sempre più provata successivamente.
Probabilmente andrei in paranoia. Non scherzo, di nuovo. Sarebbe come se stessi conducendo un test per una missione per andare su Marte, costretta in isolamento per cinquecento giorni.
Senza avere notizie del mondo esterno? Senza vedere nessuno? Paranoia, paranoia, Paranoia.
Io non sono una grande compagnia per me stessa xD


E, cosa più importante, cosa scrivereste?
Nel caso della vita reale, mi limiterei a scrivere biglietti di richieste di aiuto.
Poi potrei anche prendere in considerazione l'idea di scrivere un diario della mia "clausura", ci andrebbe di mezzo mezza mia vita e finirei per scrivere la mia autobiografia.
Per passare il tempo, prima di diventare pazza [so che diventerei pazza!]


Nel caso del reality... beh, non so proprio. Scriverei mille cose, ma nessuna andrebbe finita.
Non avendo stimoli, io non sarei capace di produrre nulla. Tranne, appunto, un'autobiografia.




Non sono stata molto esaustiva, vero?

lirinuccia
00giovedì 16 dicembre 2010 12:00
Re:
MaxT.M, 15/12/2010 21.34:


Cosa scriverei? Penserei ad una di quelle storie in cui la protagonista, possibilmente psichiatra, ha cercato la verità per tutto il tempo, tentando di capire come e perchè è stata rinchiusa in un determinato luogo... Per poi arrivare alla soluzione che è lei la pazza, e che la chiave della stanza è sempre stata nella sua tasca. Lo scopo? Guarire. Praticamente, scrivendo la sua storia la protagonista finisce per analizzare se stessa ed arrivare alla soluzione dei suoi problemi, che una volta realizzati ed accettati, svaniscono. Così lei guarisce



Gran bella idea. Così bella che varrebbe la pena di provare a realizzarla anche senza che nessuno ci abbia rinchiusi nella stanza.

Oppure si potrebbe costruire una storia surreale di una persona che, chiusa in una stanza, scrive di una persona che scrive chiusa in una stanza e anche quello che questa persona scrive, in un gioco di scatole cinesi. Una cosa un po' alla Paprika (l'anime), ma con gli scritti al posto dei sogni, in cui l'ultimo scritto ricorda la situazione del primo in una specie di ciclo.

MaxT





Mi fa piacere che l'idea ti intrighi [SM=g27987]
Chi lo sa? Magari un giorno scriverò davvero una storia del genere. Solitamente sono attratta in modo malato dai film e dai libri contorti; principalmente, perchè adoro scervellarmi per scoprire come stanno le cose in realtà.
Intanto, visto che non conosco Paprika, vorrei chiederti se si trovano le puntate in streaming [SM=g27995]
Reiko_Artemis
00giovedì 16 dicembre 2010 17:26
Prima di tutto penso di avere una fan pazza furiosa e mi sento spaventato ma anche lusingato.
Nell'ordine, mi faccio la doccia, mangio qualcosa e bevo, poi mi metto ad ascoltare musica e mi faccio film mentali finché non mi viene in mente qualcosa di buono da far leggere agli altri.
A seconda dell'umore del momento, scelgo musica diversa e le immagini si avvicendano in storie, come se fosse un videoclip. I più evocativi sono i Linkin Park, non so perché (non sono neanche particolarmente fan), ma la loro musica si presta tantissimo.
Mi metto alla macchina da scrivere e comincio a battere qualcosa, ma non posso dire se sarà qualcosa di spaventoso solo perché sono rinchiusa in una stanza. Ho sviluppato una tale avversione per la scuola che il solo fatto di trovarmi rinchiusa in una stanza con bagno, musica e cibo e macchina da scrivere mi fa stare bene. Mi mancherebbe la play station e internet. Impazzirei ma scriverei tantissimo.
MaxT.M
00giovedì 16 dicembre 2010 17:29

Mi fa piacere che l'idea ti intrighi
Chi lo sa? Magari un giorno scriverò davvero una storia del genere. Solitamente sono attratta in modo malato dai film e dai libri contorti; principalmente, perchè adoro scervellarmi per scoprire come stanno le cose in realtà.
Intanto, visto che non conosco Paprika, vorrei chiederti se si trovano le puntate in streaming


Sinceramente non so se si trova in streaming, penso di sì. Il mio l'ho acquistato. Da parte mia ho una connessione piuttosto lenta, per cui non posso guardare cartoni in streaming (purtroppo).
Comunque te lo consiglio caldamente, visto anche che la protagonista è una psicologa che perde il contatto con la realtà, come nella tua idea.
MaxT
_ /missy/ _
00venerdì 17 dicembre 2010 15:10
Sicuramente sarei terrorizzata!
Forse, dopo aver cercato e ricercato di fuggire, mi accorgerei del foglietto e della macchina da scrivere!
Sicuramente controllerei anche la presenza di telecamera a circuito chiuso (sono sicura che ci sono! ^^).
Cosa scriverei?
Sinceramente non lo so con certezza, ma probabilmente una storia che tratta quello che stavo vivendo: una ragazza che si ritrova chiusa in una stanza da cui non può uscire, con cibo e acqua.
Sarebbe una storia molto introspettiva, concentrata sui sentimenti di lei. E sicuramente a lieto fine! [SM=g27987]

Ciò che più mi spaventa però, sarebbe la solitudine!
Se con me in quella stanza ci fosse stato qualcun altro (possibilmente che conosco e niente psicopatici!) la vivrei meglio!
Solitaire11
00venerdì 17 dicembre 2010 19:07
Come mi sentirei? Molto probabilmente spaventata. Sicuramente in trappola. Molto sicuramente incazzata nera.
Cosa scriverei?
Redrum redrum redrum...
O qualsiasi boiata anche senza senso. Basterebbe riempire il foglio.
Cosa farei?
Quando il tizio che mi ha rapita entra nella stanza per leggere, gli taglierei la gola con uno dei cd, gli fregherei il portafogli, con i suoi soldi assumerei un investigatore per trovare i suoi complici e li rinchiuderei io. In una colata di calcestruzzo. Insieme alle loro famiglie, cani, canarini e castori.
lirinuccia
00venerdì 17 dicembre 2010 19:26
Re:
Solitaire11, 17/12/2010 19.07:

Come mi sentirei? Molto probabilmente spaventata. Sicuramente in trappola. Molto sicuramente incazzata nera.
Cosa scriverei?
Redrum redrum redrum...
O qualsiasi boiata anche senza senso. Basterebbe riempire il foglio.
Cosa farei?
Quando il tizio che mi ha rapita entra nella stanza per leggere, gli taglierei la gola con uno dei cd, gli fregherei il portafogli, con i suoi soldi assumerei un investigatore per trovare i suoi complici e li rinchiuderei io. In una colata di calcestruzzo. Insieme alle loro famiglie, cani, canarini e castori.




No! Gli animali no!!!
timon
00domenica 19 dicembre 2010 14:04
Io?
Avrei un attacco di panico. :(

Mettimi almeno una finestra :(
Mattichan
00lunedì 20 dicembre 2010 13:47
Il solo pensiero mi fa mancare l'aria, soffro di claustrofobia
ma a pensarci bene penso che prima finirei nel panico totale
poi mangerei dei dolci
poi disegnerei una finestra anche con della salsa, sul pavimento
solo per avere almeno l'idea di una finestra
e poi mi metterei in un angolino a scrivere di luoghi lontani e pieni di pericoli, perché la stanza è troppo noiosa e grigia.

Mi sento un idiota [SM=g27994]
Macross
00martedì 21 dicembre 2010 10:47
Re:
Premetto che io sono una persona calma, ma se mi tolgono la libertà o mi sento soffocato da qualcosa/qualcuno non ragiono più e mi monta un'ira dentro che, pensandoci ora da tranquillo, mi atterrisce. Per davvero, quindi sarebbe pericoloso per l'incolumità di un eventuale organizzatore farmi partecipare a mia insaputa a questo gioco.

Lo stesso se fosse uno scherzo organizzato da amici (smetterebbero di essere tali), fans, amanti, ecc ecc.


Cosa fareste?
Proverei ad uscire, cercando porte e passaggi segreti. Visto che cibo ed acqua ci sono, proverei anche a cercare di comunicare con l'esterno.

Come vi sentireste?
Nell'ordine di tempo: disorientato, incuriosito, impaurito, terrorizzato, spaventato, infastidito, arrabbiato, furioso.

Cosa scrivereste?
Le mie ultime volontà ed una breve nota sintetica dei giorni che vi ho passato, in modo che se qualcuno recupererà le mie spoglie saprà cosa mi è successo.
Inoltre, grazie all'odio che avrei in corpo tornerei come Revenant e strozzerei l'organizzatore a morte. Morirebbe soffocato in preda al terrore. Che bello! [SM=g27995]


PS: il Revenant è un non-morto del D&D
PPS: se è un modo per scegliere eventuali partecipanti a questo giochino/reality, NON sceglietemi. E' per il vostro bene :)

Misery13.
00martedì 21 dicembre 2010 14:32
Tutte risposte interessanti =)
Personalmente, essendo una persona strana, la cosa un po' mi farebbe felice. Davvero, chi si prenderebbe la briga di fare una cosa tanto carina? xD Certo, con le fobie e gli attacchi d'ansia ...
Niente reality, la vedo più una cosa alla "Misery non deve morire" (libro mai letto e film mai visto, correggetemi se sbaglio u.u).
Fantafree
00martedì 21 dicembre 2010 19:37
Re:
Misery13., 21/12/2010 14:32:

Niente reality, la vedo più una cosa alla "Misery non deve morire" (libro mai letto e film mai visto, correggetemi se sbaglio u.u).


Insomma ci auguri proprio una bella esperienza XD

Misery13
00mercoledì 22 dicembre 2010 16:12
Effettivamente *w*
hotaru.
00giovedì 6 gennaio 2011 23:47
... ma neanche una finestra piccola piccola? Non sono claustrofobica, ma posti chiusi del genere non mi piacciono. Mi troverei meglio se mi mollassero in un campo deserto.

In ogni caso: avrei bisogno di sapere che non c'è davvero alcun pericolo, poi mi metterei tranquilla. Osserverei un po' la stanza, il bagno, guarderei che CD ci sono. Poi mi siederei e osserverei anche la macchina da scrivere (sì, proprio così); riderei o mi inquieterei ancora di più nel notare la somiglianza con "Mangiami" e "Bevimi" di Alice: la situazione è già surreale di suo, che ne so che non accadrà qualcosa di assurdo?
Scherzi a parte, certi pensieri li farei. Poi proverei a pensare a qualcosa, e magari come prima cosa scriverei dove sono e cosa mi è successo (tipo diario); ascolterei un po' di musica e chissà... se arriva l'ispirazione, magari...
LazioNelCuore 1711
00sabato 15 gennaio 2011 22:01
Re: Un piccolo viaggio nel vostro subconscio ...
Misery13., 14/12/2010 21.13:

Immaginate di svegliarvi un giorno ...
... E di non essere in casa vostra. Vi trovate in una stanza chiusa, senza finestre. La porta è chiusa, ma non vi è niente di minaccioso, o altro. C'è un frigorifero, uno stereo e diversi CD.
E, infine, c'è una macchina da scrivere.
In uno strano miscuglio tra un film horror e il vostro peggior incubo, vi ritrovate seduta, libera di girare per la stanza, ma non di scappare.
C'è cibo e acqua, un piccolo bagno. Non vogliono farvi morire.
E, allora, cosa ci fate in questo strano posto?
Sulla macchina da scrivere, solo un foglietto.
"Scrivi" vi leggete sopra.

Cosa fareste?
Come vi sentireste?
E, cosa più importante, cosa scrivereste?



Non è nulla, se non un piccolo modo di indagare nel proprio subconscio u.u




Cosa farei??
Mangerei, mangerei e mangerei. Se non si era capito, amo mangiare.
Come vi sentireste?
In trappola, credo, sola, isolata.
Cosa scriverei?
Probabilmente scriverei di Olivander. Perchè ci trovo molte cose in comune.
Sempre e solo HP nella mia mente.
P.s.
ti devo tantissimo!!!
Mi hai dato l' ispirazione per un capitolo della mia raccolta!!!!
Misery13
00domenica 16 gennaio 2011 12:18
Oh, contenta di aver aiutato xD
Zecho
00lunedì 2 luglio 2012 21:49
Mi piazzerei alla macchina da scrivere, metterei il primo cd che mi attira (musica classica, preferibilimente) e inizierei a scrivere tutte le idee che non sono mai riuscito a buttare giù col pc. Ad ogni punto difficile, andrei a mangiare qualcosina dal frigo! Mi sentirei molto nervoso, ma stimolato!
N33ROD84
00martedì 3 luglio 2012 08:14
Credo che sfrutterei i piccoli e delicati meccanismi della macchina da scrivere per costruirmi una chiave universale con la quale forzare la serratura della porta e fuggire.

In alternativa proverei a costruire dell'esplosivo utilizzando i cd musicali, i meccanismi della macchina da scrivere di cui sopra e la carta. Aggiungiamoci del burro d'arachidi (c'è un frigo) o della marmellata come collante, e un paio di scintille generate dalla corrente elettrica (frigo e stereo saranno attaccati a qualcosa) e.. KABOOM.. Sarei libera :)

McGyver insegna [SM=g27989]

Unmei
00martedì 3 luglio 2012 09:02
In un periodo in cui sono stressata e oberata di lavoro come questo, se mi trovassi nella situazione descritta penso che per prima cosa piangerei calde lacrime di gioia.
In un primo momento penserei di essere ancora addormentata, e di essere solo passata da un sogno all’altro dopo un falso risveglio (già capitato).
Appurato di essere sveglia davvero, probabilmente proverei un po’ d’apprensione, ma non più di tanta, credo, non notando pericoli immediati.
Farei una doccia, mi preparerei la colazione, avrei una crisi di nervi perché sono sveglia già da mezz’ora e non ho ancora potuto controllare mail, twitter e il mio solito giro internet.
La stanza pare confortevole, la esplorerei un po’ meglio, guarderei i cd, augurandomi che chiunque mi abbia rinchiuso lì si sia prima informato un po’ sui miei gusti. Soprattutto cercherei bene in giro dove siano nascoste le telecamere, perché immagino che se mi hanno rinchiusa lì vorranno anche tenermi d’occhio.
Andrei alla macchina da scrivere, e alzerei gli occhi al soffitto, o dovunque penserei sia la telecamera, e mi rivolgerei al mio rapitore:

“Una macchina da scrivere?! Ma in che secolo siamo? Ti rendi conto che sbaglierò tutte le M e tutte le Z? Non si poteva avere almeno un vecchio laptop, razza di pidocchio?”

Borbottando che sono quindici anni che non uso una macchina da scrivere mi metterei per prima cosa a fare un po’ d’esercizio sulla tastiera, per riprendere la mano. Se la macchina è una meccanica, mi rivolgerei ancora al rapitore, facendogli notare come, scrivendo troppo in fretta, s’incastrino i martelletti.
Minaccerei lo sciopero se il giorno dopo, svegliandomi, non trovassi qualcosa di più moderno; e poi io scrivo, cancello e riscrivo troppe volte, prima di essere soddisfatta, costituisco un pericolo di deforestazione che il pianeta non può permettersi di sostenere.
Già che ci sono, richiederei anche un bollitore e una scorta di tè, e che sia di buona qualità, non robaccia da supermercato. E zollette di zucchero di canna grezzo.
A quel punto forse il rapitore deciderà di liberarmi, pensando che, se il buongiorno si vede dal mattino, ha compiuto un grande errore a rinchiudermi.
Ma forse si limiterebbe a staccare l’audio e a lasciarmi lì.
Ovviamente mi chiederei chi possa avermi messa in quella situazione… i sospetti cadrebbero su quel tot di persone che da anni aspettano una certa side story che ho sempre promesso e mai scritto. A quel punto l’essere rinchiusa sarebbe un complimento e mi pavoneggerei un po’ in giro per la stanza, tutta tronfia per il loro estremo rimedio.
Senza internet e la possibilità di distrarmi potrei solo buttarmi nella scrittura, e inizierei magari la storia semi-fantasy, ovviamente slash, che ho in mente da un po’, ricca di angst, romanticismo e colpi di scena.

Non credo avrei troppa paura, cercherei di prenderla ragionavolmente: mi piace pensare che la mia mente abbia un approccio zen con certe cose... in realtà ha semplicemente la reattività di un bradipo sonnolento!

Kagura92
00martedì 3 luglio 2012 10:20
Come prima cosa, frugherei dappertutto alla ricerca di qualcosa da usare come arma. Anni di film e telefilm non mi hanno reso molto ottimista.
Poi mi metterei a gironzolare, guardando cosa c'è da mangiare e che CD ci sono. Probabilmente mangerei qualcosa mentre cercherei di farmi venire in mente qualcosa da scrivere, visto che a questo punto non c'è altro da fare.

Poi batterei a macchina qualcosa del tipo "Mi serve un bloc notes, delle matite, dei libri e poi avrò bisogno di saggi su tot argomenti" perchè io sono una che non può nemmeno scrivere "E Maria mangiò un'aragosta" senza farsi delle pare mentali sull'aragosta. E ho bisogno di buttare la bozza di trama giù a mano, con tanto di linea temporale e tutto.
Lascerei il bigliettino sulla macchina da scrivere prima di andare a dormire - credo che sarei troppo nervosa per scrivere granché, sopratutto perchè non c'è nemmeno una finestra. Ci fosse stata una finestra, sarei stata più tranquilla. Ve l'ho detto, ho visto troppa roba sui serial killer. E gli alieni. E l'uomo falena.

Comunque il giorno dopo, a seconda se ho avuto una risposta o meno potrei sentirmi più o meno rinfrancata, ma comunque scriverei lo stesso perchè non c'è molto altro da fare. E metterei su il cd meno peggio che c'è.

Cosa scriverei... beh, a questo punto direi che ho tempo per quelle due o tre storie che voglio scrivere da una vita ma la vita non mi lascia scrivere. Credo qualcosa sullo storico/soprannaturale - beccati questo tizio che mi hai imprigionato, vammi a cercare saggi sugli Inca e sullo stile di vita dei prussiani del diciottesimo secolo!

Alla fine potrei anche essergli grata, sempre che non finisca alla Misery non deve morire [SM=g27993]
Se io voglio metterci gli uomini falena ce li metto, ecco.
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