Il vero rischio: diventare la tavernetta della Germania

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
bentoribeiro
00giovedì 27 settembre 2007 15:02
di B. Severgnini
Fossi l'altro Beppe, invece di svillanneggiare chiunque non si genuflette davanti a me, mi farei una domanda. Voglio che questa protesta conduca a qualcosa? O mi basta perpetuare il nome di Grillo, così l'amichetto di Pinocchio avrà un concorrente?

Se il Comix Maximo leggerà quest'esordio, immagino non vorrà proseguire. In parte lo capisco. Negli ultimi tempi ha dovuto sorbirsi prediche, sviolinate e cattiverie. Quello che sto per scrivere - se vuole - può classificarlo nella categoria CNR: Consigli Non Richiesti.

Si tratta di questo: sia più ambizioso, BG. Le sue richieste sono robetta: togliere da Camera e Senato i condannati è giusto, ma non ridurrà l'inefficienza e i costi esorbitanti del Parlamento. Il limite di due legislature è irrilevante: gli esclusi ce li troveremmo da un'altra parte (stile Putin).

Dar voce all'indignazione popolare? Già fatto, ed è durato poco. L'ho scritto sul forum "Italians" e lo ripeto qui. Tangentopoli (1992/93) è stata rimossa sebbene parlasse - o proprio perché parlava - dei vizi fondamentali della nostra democrazia (opacità, corruzione, favoritismi, protezioni). La ribellione di questi giorni avrà vita più breve e più dura. Diciamocelo: per ora, la nazione non ha la forza, la costanza e l'onestà collettiva per combattere certi comportamenti.

Lo ammette implicitamente Romano Prodi, coi suoi timidi interventi. Certo: ridurrà (forse) la sfacciataggine delle auto blu che ululano dietro di noi sulle autostrade per portare il potentino di turno alle feste di partito. Ma poi? La casta sa di avere milioni di complici, e sta tranquilla.

Allora non si fa nulla!, staranno pensando in molti. No: si possono introdurre regole per cambiare i comportamenti. Un esempio: dietro richiesta, qualsiasi organismo pubblico - dal Quirinale all'ultimo ufficio postale - deve rendere pubblici bilanci, spese e decisioni. Molti Paesi hanno un Freedom of Information Act. Queste cose si possono importare.

Perché è importante? Perché tre quarti delle vergogne italiane avvengono nell'ombra: portiamo un po' di luce in certe stanze, e qualcosa potrebbe cambiare. Un esempio tra i tanti: le spese e le modalità delle trasferte all'estero delle Regioni. Se i contribuenti fossero informati, le reazioni ci sarebbero: alle urne e non solo. L'obbligo, per ogni autorità, di raccontare quello che fa - in fretta e in modo esauriente - potrebbe formare dei cittadini moderni. Quali ancora non siamo, purtroppo.

"Accountability", la chiamano gli americani: l'obbligo di render conto del proprio operato. Se questo non avverrà, le piazze piene di Beppe Grillo si vuoteranno piano piano; oppure diventeranno improvvisamente violente, ed è peggio. Certo, ora segnalano insofferenza. Ma i segnali d'insofferenza sono chiari e forti da quindici anni. Nell'ordine: Tangentopoli e il "popolo dei fax"; l'emersione della Lega Nord, che non era un movimento secessionista ma un grido di protesta; il successo dell'allora antipolitico (e oggi politicissimo) Berlusconi; la resistenza dell'ultrasinistra, scomparsa nel resto d'Europa.

Ora è arrivato il co-ca-ca: comico, capopopolo, capolista. Ma non basta. Questo è il XXI secolo, e noi siamo (per ora) tra i Paesi più importanti al mondo. La politica dovrebbe essere conduzione professionale (e ben retribuita) delle cose pubbliche: non fiera delle vanità, festival dell'impotenza e industria delle chiacchiere. Io credo e spero - per noi e per lui - che Beppe Grillo non punti a Palazzo Chigi. Dovesse accadere, il passo successivo è ovvio: diventeremo la tavernetta della Germania.

Dopo aver lavorato, si scende giù a farsi due risate.

Dal Corriere della Sera di giovedì 27 settembre 2007
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com