Hildegard von Bingen: Il travaglio della scrittura
Liber Divinorum Operum, Prefatio
" Avvenne così che nel sesto anno, dopo che per cinque anni avevo sofferto il travaglio di visioni meravigliose e veritiere che mi si presentavano, una visione vera dello splendore che non viene mai meno si mostrò a me, creatura umana tanto ignorante di tutto, e questo fu il primo anno da cui presero inizio le visioni qui riportate. Avevo allora sessantacinque anni, e la visione che vidi era così misteriosa e possente da farmi tremare tutta, e così per la debolezza del mio corpo caddi malata. Ho impiegato sette anni per scrivere questa visione ... Alla fine, tribolata da molte malattie, mi misi a scrivere con mano tremante, io, essere miserabile e debole, avendo come testimone quell'uomo che, come ho detto nella prefazione delle mie precedenti visioni, avevo cercato segretamente, trovandolo; ed avevo come testimone anche la stessa fanciulla di cui ho parlato in altre visioni. Nel farlo rivolsi in alto lo sguardo verso lo splendore vero e vivente per sapere cosa dovessi scrivere, poiché tutte le cose che avevo scritto fin dal principio delle mie visioni e che dunque dopo conoscevo, le avevo viste nei misteri celesti con gli occhi interiori dello spirito, mentre il corpo e la mente erano svegli, e le ho udite con le orecchie interiori, non in sogno né in estasi, come ho detto nelle prefazioni alle mie visioni precedenti, e non ho riferito nulla che provenisse dalla testimonianza dei sensi umani, ma solo quelle cose che ho percepito nei segreti del cielo. E allora sentii una voce dal cielo che mi istruiva con queste parole: "Scrivi dunque in mio nome in questo modo. "