Il thè

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=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:41
amo moltissimo il the, come bevanda naturalmente, e come modo di berla con calma. Differente dal modo di bere un analcolico qualsiasi o un caffè.


Rilassati e comodi, in compagnia o no, tanti diversi aromi secondo gli umori del momento.


Siamo sicuri di saperlo preparare nel modo giusto, o meglio ancora, berlo nel modo giusto gustandolo sottilmente?
=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:48
diciamo che uno dei più bei posti dove ho amato prendere il the è nel japanese tea garden a San Francisco. Una corsetta nel golden gate park e sosta finale di ristoro. Un luogo quasi da meditazione, di contemplazione...posto magico quasi...









=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:52
Russian tea room, NY
Altro posto di incanto.....la tea room russa a New York. Dietro il central park tra le strade più frenetiche e trafficate della città, un oasi ferma nel tempo e nelle tradizioni




[Modificato da =boogus 07/08/2007 17.17]

=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:55
La bevanda che noi chiamiamo tè è un infuso: si ottiene cioè
lasciando le foglie di tè a bagno in acqua calda (o bollente) per un periodo di tempo
variabile, generalmente da 2 a 7 minuti.
L'infusione è il metodo ideale per trattare parti delicate di una pianta e ricavarne "grandi quantità di principi attivi, con un'alterazione minima della loro struttura chimica e (...) un elevato mantenimento delle proprietà originali". [J.D. Pamplona Roger: Piante che curano , De Agostini, 1999]
Il tè non è sempre stato un infuso e le tecniche di preparazione sono ancora oggi molto diverse: basti pensare alla "Cerimonia del Tè" in Giappone o a come si prepara il tè in India. E' per queste ragioni che presenterò una breve storia del modo in cui si è evoluta nei secoli la preparazione della bevanda.



=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:55
La storia
Il tè rivendica a pieno titolo il privilegio di essere una delle bevande più antiche e consumate sulla terra, seconda solo all'acqua con cui si prepara e vanta una storia che si fa risalire a 5.000 anni fa anche se le sue origini sono avvolte nel mistero.

Secondo la leggenda cinese, l'imperatore Chen Nung (Shen Nung), detto il Divino Mietitore per l'impulso da lui dato all'agricoltura, era così fiscale per il rispetto dell'igiene che non beveva altro che acqua bollita e aveva ordinato ai propri sudditi di attenersi allo stesso precetto.
Un giorno, nell'anno 2737 a.C., mentre l'imperatore era seduto a riposare all'ombra di un albero di tè selvatico, una leggera brezza fece cadere alcune foglie di tè all'interno dell'acqua messa a bollire e essa aveva assunto un invitante color oro. La curiosità prevalse e il grande imperatore assaggiò per la prima volta la deliziosa bevanda chiamata poi tè. Dopo averla bevuta si sentì preso da un benessere indicibile e volle conoscere meglio l'albero che aveva prodotto quella foglia meravigliosa e benefica, favorendone così l'uso e la coltivazione. Ecco nascere l'uso del Tè.

Per gli Indiani invece a scoprire il tè fu Bodhidarma figlio del re delle Indie Kosjuwo. Sotto il regno dell'Imperatore Xuanwudi, questo venerabile principe venne in Cina per raggiungere il regno Wei del Nord. Predicò il buddismo e raccomandò la meditazione, la cultura dello spirito e il superamento di tutte le illusioni materiali per la salute dell'anima.
Bodhidarma aveva fatto voto di non dormire durante i sette anni della sua meditazione, ma dopo i primi cinque anni fu assalito dal torpore e dalla sonnolenza e quasi istintivamente raccolse delle foglie da un cespuglio vicino e masticandole recuperò le forze e riuscì a concentrarsi di nuovo. Ovviamente si trattava di tè.
I buddisti giapponesi hanno apportato una variante particolare a questa leggenda. Essi raccontano che Bodhidarma dopo tre anni d veglia ininterrotta si lasciò prendere dal sonno sognando di alcune donne che aveva amato in gioventù. Ma al suo risveglio era furioso per la sua debolezza e per punirsi si tagliò le palpebre e le sotterrò. Ripassando dopo qualche anno nello stesso luogo si accorse che dove aveva seppellito le sue palpebre era cresciuto un arbusto selvatico le cui foglie producevano una bevanda meravigliosa che donava forza e aveva la proprietà di aiutare a mantenere gli occhi aperti durante le lunghe veglie di meditazione. La raccomandò ad amici e discepoli e così nacque l'uso e la coltivazione del tè.
Il viaggio del Principe Bodidharma in Cina è registrato dalle cronache cinesi del regno Vu Yu e datato al 543 d.C.

La storia ufficiale fa risalire l'uso del tè come bevanda ai primi secoli della nostra era e ne possiamo dividere le tecniche di preparazione in tre scuole: quella del tè bollito; quella del tè sbattuto e infine quella del tè infuso.
In precedenza le foglie della pianta, chiamata Tu, erano raccolte e ridotte in poltiglia fino a formare degli impiastri da applicare sulle parti doloranti per alleviare i dolori reumatici. Queste tre scuole del tè sono significative delle epoche in cui esse prevalsero e che corrispondono alle dinastie cinesi Tang, Sung e Ming.

Nel IV secolo d.C. il tè si preparerà facendo essiccare le foglie per poi pressarle fino ad ottenere dei panetti duri e facili da trasportare.
Per poterlo consumare si doveva staccare la quantità necessaria da questo blocco, frantumarla nel mortaio e poi bollirla in acqua con altri ingredienti come il sale, lo zenzero, la buccia d'arancia e il latte e qualche volta addirittura le cipolle.
Ancora oggi nel Tibet, in Mongolia e anche in India il tè viene preparato quasi allo stesso modo.
Nell'VIII secolo gran parte degli ingredienti sono scomparsi ed è sopravvissuto solo il sale.Il tè è ormai na bevanda alla moda e molto diffusa tra i dignitari di corte.
E' in questo periodo che viene scritta la prima opera "scientifica" sul tè: il Canone del Tè o Cha Ching del poeta Lu Yu (Lu Wu).

Sotto la dinastia Sung il tè gioca un ruolo preponderante nella civiltà cinese. Costituisce parte del tesoro imperiale, viene usato come moneta di scambio e soprattutto quale mezzo di pagamento per i cavalli acquistati presso le popolazioni mongole del nord e la Corte Imperiale vi ha posto il monopolio di Stato. In questo periodo si ha la nascita di un nuovo modo di preparare e bere il tè.
Le foglie vengono pestate fino a ridurle in polvere finissima; questa verrà messa in una ciotola e, con l'aggiunta di acqua calda, sbattuta con un frustino di bambù fino a farla schiumare. Il tutto accompagnato da un rituale molto preciso che oggi sopravvive solo in Giappone nella Cerimonia del tè (Cha no yu).

L'invasione mongola e l'avvento della dinastia Ming, nel XIII secolo, faranno scomparire completamente anche il ricordo di questa tecnica.
Le foglie, adesso, vengono fatte essiccare e poi lasciate pochi minuti in infusione in acqua non bollente.

Il tè è giunto in Europa nel 1632 e gli occidentali hanno per molti secoli conosciuto solo questo modo di preparare il tè.
Controversa è l'origine dell'aggiunta di latte o limone, cosi British e tipica del teatime. C'è chi sostiene che una delle motivazioni fosse l'evitare la rottura delle tazze che, raffreddate con il latte, non si spaccavano a contatto con l'acqua bollente.
Sicuramente più credibile è invece la tesi che gli europei lo abbiano mutuato dalle popolazioni che nefacevano ancora uso. Resta però inusuale la scelta del limone che non viene mai usato dai cinesi.

[Modificato da =boogus 07/08/2007 16.57]

=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:56
La pianta
La pianta del tè è una sempreverde, con piccoli boccioli bianchi che somigliano a roselline, originaria della Cina, del Tibet e dell'India del Nord.
Nel suo libro, Il Canone del Tè, Lu Yu parla di una pianta di tè selvatica nel Sichuan il cui tronco era così grande che le braccia di due uomini non sarebbero state in grado di cingere e sembra che nel Sichuan e nello Yunnan si trovino ancora molti di questi alberi che s'innalzano anche oltre i 12 metri.
Quando le piante da tè crescono senza cure possono raggiungere anche i 10 metri ed è per mantenerle ad un'altezza utile alla raccolta che i piantatori le potano a 60 o 90 cm.

Il primo a descrivere la pianta del tè fu il botanico svedese Carl von Linne (Linneo) nel 1753 che la chiamò Thea Sinensis, cioè Tè Cinese.
Linneo era erroneamente convinto che il tè verde e il tè nero provenissero da due piante differenti mentre si sa che non ci sono tante varietà di piante quante sono le varietà di tè commercializzate. Queste ultime sono il frutto di differenze relative alle zone di crescita, al suolo e alle condizioni climatiche, al metodo di lavorazione e al periodo o al tipo di raccolta.
La maggior parte dei coltivatori utilizza solo tre tra le specie di piante che vengono individuate sulla base della loro provenienza geografica: Cinese, Assamica e Cambogiana.

Il tè oggi in commercio, cresce in una cintura che circonda la terra al di sopra dell'Equatore. I giardini migliori sono quelli che si trovano ad altezze inferiori ai 1800 metri.
L'altezza e le nebbie montane aiutano la pianta proteggendola contro l'eccessiva esposizione al sole e creando le condizioni ideali di umidità e temperatura per favorire la crescita lenta delle foglie e dei germogli, conservandone la loro tenerezza.
Molti dei più rinomati tè cinesi provengono dalle famose montagne Wuyi nel Fujian, Lushan nello Jiangxi, Emei nello Sichuan e Huangshan nell'Anhui.


COLTIVAZIONE
E RACCOLTA
Le piante di tè sono prodotte da semi della grandezza di una nocciola, raccolti in ottobre e tenuti tutto l'inverno in una mistura di sabbia e terra.
In Primavera vengono piantati in una nursery area o direttamente nel terreno alla profondità di circa 1 metro. Dopo la prima fase di sviluppo, le piantine vengono potate ogni settimana per evitare una crescita eccessiva.
La raccolta inizia al terzo anno nei giardini a bassa quota e al quinto in quelli di alta quota e la vita produttiva va dai 30 ai 40 anni ma alcune piante, generalmente selvatiche, hanno una vita produttiva superiore ai cento anni.
Le piante possono essere prodotte anche con il sistema della margotta, cioè con il trapianto di rami radicati. Fino al 1960 si procedeva per clonazione partendo dal taglio dalla foglia piuttosto che dal ramo.

La maggior parte delle piante di tè ha un periodo di rigoglio o di crescita e una fase di quiescenza. Le foglie sono raccolte quando i giovani getti o germogli stanno venendo fuori. Nei climi più caldi le piante germogliano più frequentemente nel corso dell'anno e la raccolta può avvenire tutto l'anno. Ad alta quota c'è una diversa stagione di raccolta.
In molte parti della Cina la stagione dei raccolti inizia ad Aprile e si conclude ad Ottobre. La raccolta è stagionale anche nel Nord dell'India e in Giappone.
Le parti scelte per la raccolta fine sono le ultime 2 foglie e la gemma apicale, per la preparazione di tè corrente si raccolgono anche le quarta e la quinta foglia. Esse vengono staccate con le unghie e con un movimento verso il basso delle dita.

In India il tè è coltivato in grandi piantagioni che progressivamente si stanno meccanizzando mentre in Cina il tè è prodotto principalmente in piccoli appezzamenti familiari situati in collina, dove la meccanizzazione è più difficoltosa.
La raccolta manuale rimane una delle operazioni più importanti che non è stata ancora sostituita con successo da quella meccanica. È anche vero che se la raccolta è ancora manuale e viene fatta da dita espertissime questi giardini sono altresì altamente meccanizzati in altri campi, quali ad esempio l'irrigazione automatica
=boogus
00martedì 7 agosto 2007 16:56
Le varietà
Tè Verde
E anche detto Tè non fermentato, ed è proprio perché le foglie non vengono sottoposte a tale procedimento che conservano il loro colore verde, producendo un infuso chiaro e profumato.
Il metodo tradizionale di lavorazione del tè verde prevede che le foglie siano disposte su dei vassoi di bambù e poi esposte al sole per qualche ora. Successivamente viene loro somministrato calore, generalmente in grossi recipienti (wok) posti sul fuoco ma anche attraverso il vapore (soprattutto in Giappone), che in pochi minuti farà evaporare la maggior parte dell’acqua contenuta nelle foglie.
Le foglie riscaldate assumono una consistenza molliccia e possono essere piegate per favorire l’eliminazione dei residui d’acqua. La piegatura varia in base alla varietà: il Gunpowder è tipicamente arrotolato a formare delle palline mentre il Lu’an Guapian o anche il Lung Ching vengono piegati in lunghezza in modo da assomigliare ai semi del melone, da cui il nome cinese; altri infine vengono attorcigliati come piccoli serpentelli.
Le foglie lavorate vengono sottoposte di nuovo al calore e quindi di nuovo piegate e infine lasciate a seccare fino a che non raggiungono la colorazione defnitiva.
Il tè verde giapponese è generalmente lavorato allo stesso modo con la sola differenza, già ricordata, dell'uso del vapore.


Tè Bianco
E' uno dei tè cinesi più preziosi e ricercati, alcuni tipi di Yin Zhen (Aghi d'argento) sono costosissimi e vengono raccolti esclusivamente in determinati giorni dell'anno.
Anche il tè bianco si differenzia dagli altri tè per il tipo di lavorazione cui le foglie vengono sottoposte. Per produrre il tè bianco si raccolgono i germogli prima che si schiudano e poi li si lascia appassire e essiccare, senza sottoporli a calore diretto.
ll risultato è costituito da foglie che assumono un caratteristico colore argenteo e danno un infuso molto chiaro e delicato. Viene prodotto in quantità minime e solo una parte raggiunge l’Europa ed ecco perché ha spesso prezzi proibitivi.

Oolong
Sono i tè che subiscono un parziale processo di ossidazione e quindi hanno un colore più o meno scuro (i francesi li chiamano Bleu-verts in virtu delle sfumature verde blu che hanno alcuni di essi) e producono infusi più corposi e dal sapore più intenso di quelli verdi.
Blofeld distingue tra Oolong e Bohea dove il primo è soggetto ad una fermentazione più lunga (fino al 60-70%), mentre per i secondi il processo viene bloccato molto prima (entro il 20%). Attualmente è prevalso il nome commerciale Oolong che indica entrambi i tipi con l'aggiunta di ulteriori indicazioni relativi alla provenienza e alla percentuale di ossidazione.
Gli oolong sono prodotti principalmente nel Fujian (Fukien) e a Taiwan, il nome deriva dall'inglesizzazione del termine cinese Wu Long (Drago nero) ed è la varietà di tè che si usa nella cerimonia Gong Fu o con le tipiche tazze coperte chiamate Chung o Gaiwan.
Le foglie destinate a produrre tè semifermentati non vengono raccolte troppo presto e vengono invece lavorate subito: appassite alla luce diretta del sole, sono poi messe in recipienti di bambù e agitate in modo da frantumarne i bordi e questo procedimento si protrae fino ad ottenere il grado di fermentazione desiderato.
Il tè si presenta a foglia intera che dopo l’infusione evidenziano i caratteristici bordi arrossati prodotti dal processo ossidativo.
Sono molto fermentati tè quali Da Hong Pao, Mi Lan Xian, Se Chung e Bai Hao.
Hanno minore percentuale di ossidazione i tè Pouchong e quelli denominati Jade soprattutto di Taiwan.

Tè Nero
È prodotto principalmente in India e nei paesi africani per accontentare il gusto occidentale che richiede tè forti e ricchi di teina, capaci di sostituire egregiamente il caffè. Ma anche la Cina produce ottimi tè neri specialmente nello Yunnan e nel Fujian, patria del tè affumicato.
La lavorazione del tè nero può essere suddivisa in quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione e essiccazione.
Le foglie vengono messe ad appassire e poi, quando sono ancora morbide, arrotolate senza spezzarle. L'arrotolamento fa fuoriuscire gli olii essenziali dalle foglie e contribuisce a fissare l'aroma e il colore finale del prodotto; ormai raramente questa operazione è manuale essendo stata sostituita da macchine. Successivamente le foglie vengono srotolate in un luogo freddo e umido e lasciate ad ossigenarsi per almeno 3-4 ore. Il contatto co l'ossigeno produce la fermentazione e fa colorare le foglie verdi di rosso.
Infine si procede con l'essiccazione attraverso la somministrazione di calore che scurisce ulteriormente le foglie e ne blocca il processo decompositivo.

Tè Aromatizzato
Per la realizzazione di tè aromatizzato vengono indifferentemente usati sia il tè verde, che il nero, che l'oolong. Possiamo distinguere due procedimenti: quello tradizionale cinese che consiste nell'aggiungere alle foglie di tè petali o boccioli di fiori che alla fine verranno tolti e in Cina si chiamano Hua Cha (tè ai fiori) o Hsiang Pien (Frammenti Profumati).
Tra le essenze più usate ricordiamo il gelsomino, il crisantemo dolce, il loto e i petali di rose. L'altro metodo prevede l'aggiunta alle foglie di tè di olii essenziali e in questo caso il numero degli aromi possibili è amplissimo. Alcuni tra i procedimenti di aromatizzazione del tè sono da mezionare: mentre per il gelsomino e le rose basta aggiungere alle foglie di tè rispettivamente i boccioli e i petali, alcune varietà pregiate di tè al loto venivano preparate mettendo le foglioline nella corolla del loto prima che si chiudesse e lasciandovele per una notte. Al mattino il tè al loto era pronto.
Altro metodo ricordato da Blofeld consiste nel confezionare il tè in bucce d'arancia intere precedentemente svuotate, essiccate al sole e affumicate e infine essiccate in forno. Questo tè prodotto a Taiwan si chiama Suan Hsiang Tsu (Scatola Acida) e si prepara facendolo bollire con sale o zucchero.

Tè Pressato
In Cina è tradizione millenaria preparare il tè in panetti pressati per conservarlo e renderlo più idoneo al trasporto.
Anche oggi alcune varietà vengono pressate e comercializzate in varie forme: a nido, a mattonelle, in palline e a tazza.
Il più famoso tra i tè pressati è certamente il Pu'erh cui i cinesi attribuiscono molte proprietà curative (digestione, dissenteria, colesterolo alto). In Italia si trova spesso con il nome Tuocha, sia verde che nero.

Tè Puerh (o postfermentato)
Il puerh deve il suo nome alla città dove veniva commerciato e che, ironicamente, non produce tè.
E' detto anche tè postfermentato perché subisce una lavorazione molto particolare che gli conferisce un sapore che ricorda la terra bagnata.

E' venduto in vari formati: a foglie sciolte, a panetti, a torte (Tea Cake) a palline. E' sicuramente l'unico tè che può essere conservato a lungo (grazie al processo di preparazione) e alcuni tipi sono addirittura lasciati affinare in cantina per anni e alcuni collezionisti possono vantare puerh vecchi di oltre un secolo.
=boogus
00martedì 7 agosto 2007 17:01
Preparazione accurata
La preparazione

"Non basta saper scegliere un tè. Uscito da un grande giardino e composto da foglie eleganti, il tè che sfoggia il più bell'aspetto e il miglior aroma potrebbe non mantenere le promesse e rivelarsi, una volta in tazza, alquanto banale." (da IL GRANDE LIBRO DEL TE', IdeaLibri).

Il tè di cui stiamo parlando non è quello che si prepara affogando una bustina in una tazza d'acqua bollente, riscaldata magari nel microonde o sotto il getto di vapore di una macchina per l'espresso al bar. Il tè di cui vogliamo farvi innamorare è quello che si acquista sfuso: in foglie attoricigliate, spesso intere e belle da vedere quanto buone da bere.
E' il tè della tradizione quello preparato nella teiera, fedeli ad un rito che ti riavvicina al vero ritmo della vita e al piacere di viverla.

Essenziali per la perfetta preparazione di questa bevanda sono gli ingredienti: l'acqua e le foglie di tè. Non meno importanti, gli accessori.

Il tè in foglie è molto delicato e va conservato con cura evitando di esporlo alla luce o all'umidità o anche a odori forti, dei quali possa impregnarsi. Potendo permetterselo, bisognerebbe scegliere sempre tè di buona qualità perché, come i migliori vini, hanno un aroma e un sapore unico e la differenza è immediatamente tangibile.
Fondamentale è anche l'acqua: pura e appena sgorgata da una fonte montana, ruscellante su piccoli ciottoli e fresca. Ovviamente oggi usiamo quella del rubinetto che però può avere odore o sapore sgradevole e quindi andrebbe sostituita con quella minerale (naturale, senza bollicine) avendo cura di scegliere una di montagna e con un buon sapore, quindi evitate acque troppo povere di sali. Di solito consiglio di evitare acque che abbiano un residuo fisso troppo alto e infatti acque leggere sono l'ideale per tè bianco e verde, risultano meno indicate per gli oolong è i Pu'er che meritano un'acqua leggermente più corposa. Alcune acque molto leggere poi hanno un retrogusto fortemente metallico che le rende poco gradevoli anche in infusione con tè delicatissimi come Yin Zhen o Gyokuro.
Il consiglio è sempre quello di assaggiare l'acqua che intendete usare, trovando quella più adatta alle vostre esigenze, e di fare molti esperimenti.

La quantità di foglie necessarie alla preparazione varia in base al tipo di tè: verde o oolong (semifermentato), Assam o Darjeeling; al tipo di foglia: grande o piccola, intera o sminuzzata o in polvere ; ma anche in base al tipo di preparazione: occidentale o asiatica.

Le tabelle che seguono hanno carattere generale e servono solo come punto di partenza. Ognuno ha un gusto particolare da assecondare ed è ad esso che bisogna adattare le indicazioni che abbiamo dato. Devo precisare che la scelta di indicare la quantità di acqua in ml. piuttosto che in tazze è dettata dall'esigenza di evitare confusioni e errori. La vecchia regola del cucchiaino per tazza più uno per la teiera è rispettata ma vi siete mai chiesti quanto è capiente una tazza? e quanti grammi di tè potete prendere con un cucchiaino standard?

BIANCO 2 gr. x 100ml acqua 7/15 minuti 60°/80°
VERDE 1 gr. x 100ml. acqua 2/4 minuti 70°/80°/90°
OOLONG 1/1,5 gr. x 100ml. acqua 5/7 minuti 80°/90°

NERI:

ASSAM 1/1,5 gr. x 100ml. (1 cucch.) 3/5 minuti 95°
DARJEELING 1/1,5 gr. x 100ml. (1 cucch.) 2/5 minuti 95°
CEYLON 1/1,5 gr. x 100ml.(1 cucch.) 5 minuti 95°

La dimensione delle foglie è importante per determinare il tempo necessario all'infusione: foglie intere richiedono un infusione più lunga e quantità maggiori, mentre alla polvere di tè (fannings) va applicata la regola inversa.
Se le regole generali ci aiutano, va ricordato che ciascun tipo di tè ha caratteristiche proprie che vanno assecondate: i tè verdi giapponesi hanno durate d'infusione inferiori (2 minuti) e che gli oolong possono essere molto fermentati (Oriental Beauty) e quindi assomigliare molto di più ad un tè nero; oppure poco fermentati (Pouchong) che si avvicinano ai verdi. Stesso discorso per il tè del Darjeeling: alcuni First Flush (raccolta di primavera) hanno aroma così intenso che vanno infusi per durate inferiori ai 2 minuti
Elo82
00mercoledì 5 settembre 2007 23:35
sai che me lo farei prorpio un bel the adesso... preferisco tra tutti quello nero, un po' meno il verde ma lo bevo ugualmente...
conte_vlad
00mercoledì 5 settembre 2007 23:41
Re:
Elo82, 05/09/2007 23.35:

sai che me lo farei prorpio un bel the adesso... preferisco tra tutti quello nero, un po' meno il verde ma lo bevo ugualmente...




devo dire che dopo il vino, naturalmente, il the è la bevanda che preferisco. Il the verde mi piace moltissimo ma il nero è spettacolare...ottima scelta, spero...senza limone [SM=x1333763]
Elo82
00mercoledì 5 settembre 2007 23:45
Re: Re:
conte_vlad, 05/09/2007 23.41:




devo dire che dopo il vino, naturalmente, il the è la bevanda che preferisco. Il the verde mi piace moltissimo ma il nero è spettacolare...ottima scelta, spero...senza limone [SM=x1333763]




assolutamente senza... e la mattina con un filo di latte... rigorosamente alla maniera inglese, prima il latte e poi il thè...

conte_vlad
00mercoledì 5 settembre 2007 23:49
Re: Re: Re:
Elo82, 05/09/2007 23.45:




assolutamente senza... e la mattina con un filo di latte... rigorosamente alla maniera inglese, prima il latte e poi il thè...





si, sinceramente quello al limone è molto dissetante. Però il sapore del limone uccide un pò gli aromi delicati della bevanda. Va benissimo per i the in filtri commerciali che sono ottimi al limone
gigs.gigio
00giovedì 6 settembre 2007 10:28
mmm quasi quasi me piglio un bel thè al limone [SM=x1333761]
Arya84
00giovedì 6 settembre 2007 16:32
Non sono mai stata una patita di the,ma da un pò di tempo a questa parte o prendo,soprattutto mi piace gustarlo durante le fredde,umide ed uggise giornate invernali.
The al limone con molto zucchero.

Il the verde e nero non li ho mai provati...come sono? [SM=g27995]
Elo82
00giovedì 6 settembre 2007 16:40
Re:
Arya84, 06/09/2007 16.32:

Non sono mai stata una patita di the,ma da un pò di tempo a questa parte o prendo,soprattutto mi piace gustarlo durante le fredde,umide ed uggise giornate invernali.
The al limone con molto zucchero.

Il the verde e nero non li ho mai provati...come sono? [SM=g27995]




Buonissimi... non hanno nulla a che vedere con i the venduti nei supermercati...DEVI PROVARLI!!!
Arya84
00giovedì 6 settembre 2007 16:49
Re: Re:
Elo82, 06/09/2007 16.40:




Buonissimi... non hanno nulla a che vedere con i the venduti nei supermercati...DEVI PROVARLI!!!




Ah...non si prendono al supermercato?dove posso trovarli?
E,soprattutto,che gusto hanno?
Cioè,sono amari,aspri,dolci?
conte_vlad
00giovedì 6 settembre 2007 17:23
Re:
Arya84, 06/09/2007 16.32:

Non sono mai stata una patita di the,ma da un pò di tempo a questa parte o prendo,soprattutto mi piace gustarlo durante le fredde,umide ed uggise giornate invernali.
The al limone con molto zucchero.

Il the verde e nero non li ho mai provati...come sono? [SM=g27995]




tanto per non fare pubblicità, ma a Milano è conosciutissimo, vai a trovarlo


www.peck.it/shop/catalog/cat/1265(1) [SM=x1336125]
Elo82
00giovedì 6 settembre 2007 17:57
Re: Re: Re:
Arya84, 06/09/2007 16.49:




Ah...non si prendono al supermercato?dove posso trovarli?
E,soprattutto,che gusto hanno?
Cioè,sono amari,aspri,dolci?





ci sono dei negozi dove vendono gli infusi, quelli industriali perdono moltissimo
conte_vlad
00giovedì 22 ottobre 2009 15:12
riporto su questo mio vecchio post visto che molti non prendono caffè (sacrileghi [SM=x1333769] [SM=x1333769] )

anche io apprezzo sempre un buon the comunque [SM=x2009696]
smile_82
00giovedì 22 ottobre 2009 15:17
Re:
conte_vlad, 22/10/2009 15.12:

riporto su questo mio vecchio post visto che molti non prendono caffè (sacrileghi [SM=x1333769] [SM=x1333769] )

anche io apprezzo sempre un buon the comunque [SM=x2009696]




io ho smesso di prendere caffè a gennaio 2008 dopo un virus intestinale...e ne prendevo almeno 4-5 a volte di più al giorno. Ho smesso da un giorno all'altro, talmente forte era ed è il fastidio.
L'unico caffè che uso è quello granulare per macchiare il latte la mattina.

Il the invece mi piace...come scrissi ai tempi mi piace molto il the nero e l'Assam in particolare...

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