Il terrore di Roberspierre: "pazzia" o necessità ?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
$Blackfire$
00martedì 17 maggio 2011 15:12
Mi è venuta questa curiosità e prima di pronunciarmi aspetto i vostri pareri:
Secondo voi il comitato di salute publica e il cosi detto "terrore" fù l'estremo tentativo di salvare la rivoluzione o fù semplicemente frutto di un uomo accecato dal potere ?
Pius Augustus
00martedì 17 maggio 2011 20:14
in primo luogo, robespierre non era il più duro, nemmeno nella sua corrente.
In secondo luogo, era probabilmente necessario, e comunque fu fatto per una buona causa.
Estel_91
00martedì 17 maggio 2011 21:19
Fu un crimine terribile volto a far capire a tutti che "adesso comandimo noi!"
Esattamente come furono un crimine i massacri in vandea.
Un crimine che fece inorridire tutta l'europa con bambini mandati alla ghigliottina.
Una vergogna senza contare che la rivoluzione fece piombare la francia in decine di anni di guerre che si sarebbero concluse solo con la fine di Napoleone.
Sarebbe stata meglio una monarchia costituzionale.
Pius Augustus
00martedì 17 maggio 2011 22:12
Re:
Estel_91, 17/05/2011 21.19:

Fu un crimine terribile volto a far capire a tutti che "adesso comandimo noi!"
Esattamente come furono un crimine i massacri in vandea.
Un crimine che fece inorridire tutta l'europa con bambini mandati alla ghigliottina.
Una vergogna senza contare che la rivoluzione fece piombare la francia in decine di anni di guerre che si sarebbero concluse solo con la fine di Napoleone.
Sarebbe stata meglio una monarchia costituzionale.



da uno che ama i borboni come stupirsi?
peccato che la guerra fosse stata portata dall'europa contro la francia, non dalla francia contro l'europa.
Quanto alla vandea... gente che combatteva per mantenere il feudalesimo e l'ineguaglianza non merita di meglio.
Cosa aveva l'europa da insegnare alla francia? la servitù? la miseria? la monarchia?
quanto alla monarchia costituzionale, che ridere.
Estel_91
00martedì 17 maggio 2011 22:25
Re: Re:
Pius Augustus, 17/05/2011 22.12:



da uno che ama i borboni come stupirsi?
peccato che la guerra fosse stata portata dall'europa contro la francia, non dalla francia contro l'europa.
Quanto alla vandea... gente che combatteva per mantenere il feudalesimo e l'ineguaglianza non merita di meglio.
Cosa aveva l'europa da insegnare alla francia? la servitù? la miseria? la monarchia?
quanto alla monarchia costituzionale, che ridere.




Bhe secondo me il modello inglese era molto meglio, tutto qui.
Augusto.Carducci
00mercoledì 18 maggio 2011 01:24
Sconvolse il mondo intero, e lo aggredirono proprio per questo, poichè tutta l'europa sapeva benissimo che avrebbe potuto allargarsi a macchia d'olio e spodestare tutte le gerarchie aristocratiche, in tutta europa.
Riuscirono a contenerla in una certa misura, ma il suo effetto è stato solo ritardato, e lo si vede chiaramente da come sono cambiate tutte le costituzioni e forme statali in europa, anche a distanza di molti anni.
Violento, si senza dubbio, anche un pò troppo sopra le righe, ma del resto è quello che serviva, di meno non avrebbe avuto lo stesso risultato.
Estel, all'epoca se eri nobile comandavi, se eri borghese eri ricco, se eri nel restante 95% della popolazione avevi dubbi se la sera avresti mangiato.
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 12:51
Re:
Augusto.Carducci, 18/05/2011 01.24:

Sconvolse il mondo intero, e lo aggredirono proprio per questo, poichè tutta l'europa sapeva benissimo che avrebbe potuto allargarsi a macchia d'olio e spodestare tutte le gerarchie aristocratiche, in tutta europa.
Riuscirono a contenerla in una certa misura, ma il suo effetto è stato solo ritardato, e lo si vede chiaramente da come sono cambiate tutte le costituzioni e forme statali in europa, anche a distanza di molti anni.
Violento, si senza dubbio, anche un pò troppo sopra le righe, ma del resto è quello che serviva, di meno non avrebbe avuto lo stesso risultato.
Estel, all'epoca se eri nobile comandavi, se eri borghese eri ricco, se eri nel restante 95% della popolazione avevi dubbi se la sera avresti mangiato.




Concordo e... il punto fondamentale è questo: in francia ha funzionato. Oggi la francia, al nostro contrario, è un paese efficiente, laico, dove il potente non può fare quello che vuole quando e come vuole, dove il cittadino non è suddito.
Magari avere avuto un robespierre anche noi. Ed invece abbiamo avuto i sanfedisti prima e mussolini poi.
Estel_91
00mercoledì 18 maggio 2011 13:01
Re:
Augusto.Carducci, 18/05/2011 01.24:

Sconvolse il mondo intero, e lo aggredirono proprio per questo, poichè tutta l'europa sapeva benissimo che avrebbe potuto allargarsi a macchia d'olio e spodestare tutte le gerarchie aristocratiche, in tutta europa.
Riuscirono a contenerla in una certa misura, ma il suo effetto è stato solo ritardato, e lo si vede chiaramente da come sono cambiate tutte le costituzioni e forme statali in europa, anche a distanza di molti anni.
Violento, si senza dubbio, anche un pò troppo sopra le righe, ma del resto è quello che serviva, di meno non avrebbe avuto lo stesso risultato.
Estel, all'epoca se eri nobile comandavi, se eri borghese eri ricco, se eri nel restante 95% della popolazione avevi dubbi se la sera avresti mangiato.




Già infatti col la rivoluzione si è passato dal comando dei nobili a quello dei ricchi borghesi ma le condizioni del famoso 95% sono addirittura peggiorate .
Pius spero che tu stia scherzando riguardo al fatto che in Francia i potenti non facciano quel che vogliono restando inpuniti.Basta vedere le recenti vicende del banchiere Dominique Strauss Khan che già aveva molestato e probabilmente violentato altre donne senza essere punito.
Purtroppo in questo tutto il mondo è paese.
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 13:20
Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 13.01:




Già infatti col la rivoluzione si è passato dal comando dei nobili a quello dei ricchi borghesi ma le condizioni del famoso 95% sono addirittura peggiorate .
Pius spero che tu stia scherzando riguardo al fatto che in Francia i potenti non facciano quel che vogliono restando inpuniti.Basta vedere le recenti vicende del banchiere Dominique Strauss Khan che già aveva molestato e probabilmente violentato altre donne senza essere punito.
Purtroppo in questo tutto il mondo è paese.




Dopo la rivoluzione le condizioni sono peggiorate? provalo.
Vabbè, quà abbiamo uno che pensa che berlusconi sarebbe stato possibile anche in francia. Non mi stupisce: è uno che crede che i borboni fossero monarchi illuminati [SM=g8119] poi figurati se non tiravi fuori la storia (non ancora chiarita) di strauss khan, come se fosse anche solo minimamente paragonabile alla situazione italiana.
Ma non ti stanchi di avere sempre torto?
Augusto.Carducci
00mercoledì 18 maggio 2011 13:44
Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 13.01:




Già infatti col la rivoluzione si è passato dal comando dei nobili a quello dei ricchi borghesi ma le condizioni del famoso 95% sono addirittura peggiorate .
Pius spero che tu stia scherzando riguardo al fatto che in Francia i potenti non facciano quel che vogliono restando inpuniti.Basta vedere le recenti vicende del banchiere Dominique Strauss Khan che già aveva molestato e probabilmente violentato altre donne senza essere punito.
Purtroppo in questo tutto il mondo è paese.




ah bhè...credo che tu sia l'unico al mondo a parte gli aristocratici, a dire che la rivoluzione francese ha fatto del male.
Per favore Estel, accendi il cervello prima di parlare. Non è per essere offensivo, ma certe volte spari proprio delle boiate da prigione a vita.
Sarà pure una tua opinione, ma è come dire che l'acqua è fucsia.
I fatti sono fatti, e la rivoluzione francese è un fatto importante che ha dato un'ulteriore aiuto al benessere di tutti, anche quelli che non contano niente...proprio come me e te.
Quindi io fossi in te ringrazierei quei movimenti anche tanto violenti, invece che continuare a portare delle tesi assurde che solo tu hai sia coraggio che sfacciatagine di difendere.
Estel_91
00mercoledì 18 maggio 2011 16:07
Re: Re: Re:
Augusto.Carducci, 18/05/2011 13.44:




ah bhè...credo che tu sia l'unico al mondo a parte gli aristocratici, a dire che la rivoluzione francese ha fatto del male.
Per favore Estel, accendi il cervello prima di parlare. Non è per essere offensivo, ma certe volte spari proprio delle boiate da prigione a vita.
Sarà pure una tua opinione, ma è come dire che l'acqua è fucsia.
I fatti sono fatti, e la rivoluzione francese è un fatto importante che ha dato un'ulteriore aiuto al benessere di tutti, anche quelli che non contano niente...proprio come me e te.
Quindi io fossi in te ringrazierei quei movimenti anche tanto violenti, invece che continuare a portare delle tesi assurde che solo tu hai sia coraggio che sfacciatagine di difendere.




Guarda che io non ho mai detto che abbia fatto male dal punto di vista ideologico.
Ho solo detto che ha fatto male dal punto di vista strettamente pratico.
Poi è una menzogna che a francia venne aggredita semmai fu lei ad aggredire.
Mi pare che il Generale Championne non fosse napoletano sbarcato a marsiglia per combattere contro la repubblica francese ma un francese sbarcato a Napoli per "esportare la rivoluzione"(buffo come somigli all'esportare la democrazia di bushiana memoria)
Per fortuna i "lazzaroni" diedero il benservito a li francisi.
Leggetevi quest'intervista al professor Pierre Chaunu menbro dell'istitute de france che probabilmente qualsiasi appassionato di storia conoscerà vista la sua fama internazionale(ovviamente paro di chi ama veramente la storia e che affamato di sapere non si ferma ai libri scolastici)

"Un'aula della Sorbona, a Parigi. Fuori un tiepido gennaio. Dentro comincia la prima lezione dell'anno 1989. Sulla cattedra è il professor Pierre Chaunu, una delle autorità per la storia moderna, membro dell'Institut de France, con una sessantina di titoli al suo attivo.

Esordisce in tono sarcastico: "Dunque questa è la prima lezione dell'anno: voi sapete che cadono nell'89 una quantità di anniversari importanti". E snocciola una filza di eventi storici, scientifici, economici, ma neanche una parola sulla Grande Commemorazione, quella che infiamma la Francia da otto anni: "Ho dimenticato qualcosa?" chiede beffardo il professor Chaunu, "no, non mi sembra ci sia altro di importante da ricordare". È stato il Grande Guastafeste del bicentenario della Rivoluzione. Brillante, corrosivo, preparatissimo, ha appena dato alle stampe un libro di fuoco, La révolution declassée, dove fa a pezzi il mito della Rivoluzione dell'89 e soprattutto il conformismo degli intellettuali di corte e la retorica di regime di questo bicentenario. I suoi stessi avversari non osano contestarlo: persino Max Gallo, obtorto collo, lo ha definito "un ottimo storico". Ed è praticamente invulnerabile, non essendo né cattolico, né reazionario (è infatti protestante e liberale). C'è una lunga tradizione liberale di critica aspra alla Rivoluzione, che comincia addirittura a fine Settecento con l'inglese Edmund Burke. Ma Chaunu si è spinto oltre. Ha guidato le ricerche di alcuni giovani e brillanti storici francesi fra documenti e dossier finora rimossi dalla storiografia ufficiale, e ne sono venuti fuori libri esplosivi, sconvolgenti, come quelli di Reynald Secher sul genocidio della Vandea.

Incontriamo Chaunu nella sua casa di Caen.

- Professore, il suo libro è uscito in Francia a marzo, già da alcuni anni lei si è ribellato al coro degli intellettuali e alle ingiunzioni del potere politico, contestando la legittimità di queste celebrazioni. Perché?
- È una mascherata indecente, un'operazione politica che sfrutta le stupidaggini che la scuola di Stato insegna sulla Rivoluzione. Pensi alle bétises del ministro della Cultura Lang: "L'89 segna il passaggio dalle tenebre alla luce". Ma quale luce? Stiamo commemorando la rivoluzione della menzogna, del furto e del crimine. Ma trovo scioccante soprattutto che, alle soglie del '92, anche tutto il resto d'Europa festeggi un periodo dove noi ci siamo comportati da aggressori verso tutti i nostri vicini, saccheggiando mezza Europa e provocando milioni di morti. Cosa c'è da festeggiare? Eppure qua in Francia ogni giorno una celebrazione, il 3 aprile, il 5, il 10. È grottesco.

- Ma è stato comunque un evento che ha cambiato la storia.
- Certo, come la peste nera del 1348, ma nessuno la festeggia. Ad un giornalista tedesco ho chiesto: perché voi tedeschi non festeggiate la nascita di Hitler? Quello è sobbalzato sulla sedia. Ma non è forse la stessa cosa?

- Dica la verità, lei è diventato reazionario. Ce l'ha con la modernità?
- Io sono liberale, con una certa simpatia per l'illuminismo tedesco e inglese. Ma proprio questa è la grande menzogna che pare impossibile poter estirpare: tu sei contro la Rivoluzione, dunque tu sei contro la modernità, sei per la lampada a petrolio e per la carrozza a cavalli. Al contrario. Io sono contro la Rivoluzione francese proprio perché sono per la modernità, per la penicillina, per il vaccino contro il vaiolo. Perché non festeggiamo Jenner che con la sua scoperta, dal '700 a oggi, ha salvato più di un miliardo di vite umane? Questo è il progresso. La Rivoluzione ha semmai bloccato il cammino verso la modernità; ha distrutto in pochi anni gran parte di ciò che era stato fatto in mille anni. E la Francia, che fino al 1788 era al primo posto in Europa, dalla Rivoluzione non si è più sollevata.

- Ma lei lo può dimostrare?
- Guardi, circa trent'anni fa ho contribuito a fondare la storia economica quantitativa, e oggi, con i modelli econometrici, chiunque può arrivare a queste conclusioni. Sono fatti e cifre. Tutte le curve di crescita del mio Paese si bloccano alla Rivoluzione. Era un Paese di 28 milioni di abitanti, il più sviluppato, creativo, evoluto, con un trend da primato: la Rivoluzione, insieme alle devastazioni sull'apparato produttivo, ha scavato un abisso di due milioni di morti, un crollo di generazioni che ha accompagnato il crollo economico. Nella produzione media pro-capite, Francia e Inghilterra, i due Paesi più sviluppati del mondo, avevano rispettivamente, nel 1780, un indice 110 e 100. Ebbene nel 1815 la Francia era precipitata a 60, contro 100 dell'Inghilterra, che da allora non ha avuto più concorrenti. È stato il prezzo della Rivoluzione.

- Ce ne spieghi almeno un motivo.
- Attorno al '93 - e per un decennio - la Francia ha cominciato a vivere al 78 per cento del prelievo sul capitale e per il 22 per cento sulle tasse e le rendite, che non venivano reinvestite, ma consumate, bruciate e rubate per arricchire la Nomenklatura. È stata una dilapidazione spaventosa, un impoverimento storico. Quando Chateaubriand è tornato in Francia, nel 1800, ha avuto un'intuizione fulminante: "è strano: da quando sono partito non hanno più pitturato persiane e porte". Quando le finestre sono sverniciate e le latrine non funzionano può star certo che c'è stata una rivoluzione.

- Ma comunque la Rivoluzione ha spalancato il pensiero umano.
- Oh, santo cielo! Ma è stata una colossale distruzione di intelligenze e di ricchezze. Se lei taglia la testa a Lavoisier, il fondatore della chimica moderna, a 37 anni, il costo per l'umanità è enorme. Moltiplichi quel caso per cento. Come finì tutta l'élite scientifica e intellettuale? Quelli che non sono emigrati sono stati massacrati. Una perdita gigantesca. Sarebbe questa la conquista della civiltà? Il 43 per cento dei francesi, nel 1788, sapeva firmare, sapeva scrivere. Dopo la Rivoluzione si crolla al 39 per cento, perché si erano sottratti i beni alla Chiesa (che per secoli aveva educato il popolo) e si erano distribuiti alla Nomenklatura.

- E le chiese trasformate in porcili e i tesori d'arte devastati.
- È vero: fecero a pezzi le statue di Notre Dame, distrussero Cluny, e quasi tutte le chiese romaniche e gotiche... Le ripeto: furto, menzogna e crimine, questa è la vera trilogia della Rivoluzione, che ha messo a ferro e fuoco l'Europa. I francesi sono persuasi che la democrazia sia nata nell'89 e che l'umanità abbia imitato loro. È pazzesco! In realtà la sola rivoluzione da festeggiare sarebbe quella inglese del 1668: da lì è venuto il sistema rappresentativo e il governo parlamentare, lo Stato liberale che tutta Europa ha imitato.

- Ma qualcosa di buono ci sarà pur stato: per esempio la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
- Quello fu l'inganno più perverso. Le due Costituzioni più democratiche che siano mai state fatte sono quella sovietica di Stalin del 1936 e quella dei ghigliottinatori francesi del 1793. I loro frutti furono orrendi. Al contrario, il Paese che ha fondato la libertà, l'Inghilterra, non ha mai avuto Costituzioni. Delle Dichiarazioni io me ne infischio! E d'altra parte libertà, fraternità e uguaglianza non esistono che davanti a Dio. Le dirò che il miglior giudizio sulla Dichiarazione dei diritti dell'uomo lo formulò Fustelle de Coulange, il più grande storico francese dell'800 e mio predecessore all'Accademia di scienze morali e politiche. Egli disse: questi principi hanno mille anni, semmai la Dichiarazione li formula in modo un po' astratto. Ma una cosa nuova c'è: hanno spacciato dei principi antichi per una scoperta loro e l'hanno usata come un'arma contro il passato. Questo è perverso.

- La conseguenza politica della Filosofia dei Lumi, no?
- No. L'Illuminismo c'è stato in tutta Europa. Kant non era certo da meno di Voltaire. Ma la Rivoluzione c'è stata solo qui da noi. Non si può certo credere che i francesi fossero gli unici a pensare, in Europa. Dunque non c'è un nesso storico. È una menzogna anche parlare di fatalità storica, inevitabile. La persecuzione contro la Chiesa e il progetto di sradicare il cristianesimo dalla Francia ebbe come sua prima causa degli interessi finanziari, non questioni metafisiche.

- Ci spieghi, professore.
- Nel XVII secolo tutti gli Stati europei hanno istituzioni rappresentative. La Francia però, a poco a poco, le lasciò cadere in desuetudine. Per questo divenne una sorta di paradiso fiscale, perché - è noto - non si possono aumentare le imposte senza istituzioni rappresentative. Un esempio: la pressione fiscale fra 1670 e 1780 in Francia rimane ad un indice 100, mentre in Inghilterra sale da 70 a 200, in proporzione. La Francia si trova così ad avere uno Stato moderno, un moderno esercito, 450mila uomini, una potenza di prim'ordine, ma con risorse finanziarie vicino alla bancarotta perché per poterle mantenere come l'Inghilterra dovrebbe aumentare le tasse del 100 per cento.

- Dunque viene chiamata ad affrontare la questione la rappresentanza del popolo, gli Stati generali.
- Sì, i rappresentanti eletti però sono la più colossale assemblea di dementi che la storia abbia mai visto. Irresponsabili. Sfrenati solo nelle pretese, perché nessuno voleva farsi carico dei sacrifici (basti pensare che fra i deputati del Terzo stato c'erano un banchiere, 30 imprenditori e 622 avvocati senza causa). Non capiscono nulla di economia, hanno chiaro solo che a pagare devono essere gli altri. Così cominciano a vedere cosa possono confiscare: prima sopprimono la decima alla Chiesa, che nessuno nel popolo chiedeva di sopprimere perché significava sopprimere i finanziamenti per le scuole e gli ospedali. Si confiscano i beni del clero, donati alla Chiesa nel corso dei secoli, che ammontavano però solo al 7-8 per cento delle terre. Si comincia a diffondere l'idea che la Chiesa nasconda i suoi tesori, si confiscano i beni delle Abbazie.

- E l'operazione si dà pure una maschera ideologica.
- Certo. Si impone la Costituzione civile del clero, perché senza modificare e manomettere la struttura della Chiesa non avrebbero potuto rubare. I beni della Chiesa, che da secoli mantenevano scuole e ospedali, vengono accaparrati da una masnada di 80mila famiglie di ladri, nobili e borghesi, destra e sinistra: è per questo che tuttora la Rivoluzione in Francia è intoccabile! Perché fu una Grande Ruberia a vantaggio della classe dirigente. Il furto ha bisogno della menzogna e della persecuzione perché non era facile imporre ai preti e al popolo il sopruso. Per questo si impose il giuramento ai preti e chi non giurò fu massacrato. La Rivoluzione è stata una guerra di religione.

- E in Vandea cos'è accaduto?
- Il popolo si ribellò per difendere la sua fede. Il Direttorio voleva imporre la coscrizione militare obbligatoria (è una loro invenzione perché fino ad allora solo i nobili andavano a far la guerra e per il tributo del sangue erano esonerati dalle tasse). Nello stesso giorno chiudono tutte le loro chiese. I contadini vandeani si sono ribellati: allora tanto vale morire per difendere la nostra libertà. Hanno imposto ai nobili, assai refrattari, di mettersi al comando dell'esercito cattolico di Vandea e sono andati al massacro, perché sproporzionata era la loro preparazione al confronto di quella dell'esercito di Clébert. Così la Vandea è stata schiacciata senza pietà. Ma vorrei ricordare che sotto le insegne del Sacro Cuore combatterono anche dei battaglioni dei paesi protestanti della Vandea. Cattolici, protestanti ed ebrei affrontarono insieme la ghigliottina, per esempio a Montpellier, per difendere la libertà.

- Ma in Vandea non finisce così.
- Questo è il capitolo più orrendo. Nel dicembre 1793 il governo rivoluzionario dà ordine di sterminare la popolazione delle 778 parrocchie: "Bisogna massacrare le donne perché non riproducano e i bambini perché sarebbero i futuri briganti". Questo scrissero. Firmato dal ministro della Guerra del tempo Lazare Carnot. Il generale Clébert si è rifiutato di eseguire quell'ordine: "Ma per chi mi prendete? Io sono un soldato non un macellaio". Allora hanno mandato Turreau, un cretino, alcolizzato, con un'armata di vigliacchi.

- Fu il massacro?
- Nove mesi dopo il generale Hoche, nominato comandante, arrivò in Vandea. Restò inorridito. Scrisse una lettera memorabile e ammirabile al governo della Convenzione: "Non ho mai visto nulla di così atroce. Avete disonorato la Repubblica! Avete disonorato la Rivoluzione! Io porto alla vostra conoscenza che a partire da oggi farò fucilare tutti quelli che obbediranno ai vostri ordini...". Cosa aveva visto? 250.000 massacrati su una popolazione di 600.000 abitanti, paesi e città rase al suolo e bruciate, donne e bambini orrendamente straziati. A Evreux e a Les Mains si ghigliottinavano a decine colpevoli solo di essere nati a Fontaine au Campte. Questo fu il genocidio vandeano. È questo che festeggiamo?

- Fece scandalo, nel 1983, quando lei, per la prima volta, usò la parola genocidio, imputando la Rivoluzione. Perché?
- I fatti parlano. Nessuno ha saputo negarli. E nulla può giustificare un simile orrore. Ma prima di me, nel 1894, fu un rivoluzionario socialista, Babeuf, che denunciò "il popolicidio della Vandea" (in un libro introvabile che noi abbiamo fatto ristampare). Non c'è differenza alcuna fra ciò che ha fatto il governo rivoluzionario in Vandea e ciò che ha fatto Hitler. Anzi una c'è. Hitler era scaltro e non dette mai per scritto l'ordine di eliminazione degli ebrei. Questi dell'89, oltreché assassini, erano anche stupidi e dettero l'ordine per scritto e lo pubblicarono perfino su Le Moniteur.

- Certe persecuzioni hanno rinsaldato la fede del popolo. Ma questa francese sembra aver cancellato la cristianità.
- Sì, è così. Per 15 anni fu resa impossibile la trasmissione della fede. Un'intera generazione. Pensi che Michelet fu battezzato a 20 anni e Victor Hugo non ha mai saputo se era stato battezzato o no. Le chiese chiuse. I preti uccisi o costretti a spretarsi e sposarsi o deportati e esiliati. Francamente io non capisco come oggi i cattolici possano inneggiare alla Rivoluzione, Altra cosa è il perdono e altra solidarizzare con i carnefici, rinnegando le vittime e i martiri. Penso che la Chiesa tema, parlando male della Rivoluzione, di sembrare antimoderna, di opporsi alla modernità. lo credo che sia il contrario. E sono orgoglioso che sia stato un Paese protestante come l'Inghilterra a dare asilo ai preti cattolici perseguitati. Infatti non c'è libertà più fondamentale della libertà religiosa."

Antonio Socci


"Bisogna massacrare le donne perché non riproducano e i bambini perché sarebbero i futuri briganti". Questo scrissero. Firmato dal ministro della Guerra del tempo Lazare Carnot.


Dai francesi di serie A a quelli di serie B il passo è breve
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 17:13
Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 16.07:




Ho solo detto che ha fatto male dal punto di vista strettamente pratico.





forse il male l'ha fatto il ventennio di guerra, non la rivoluzione in se, che dici?
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 17:17
Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 16.07:




Poi è una menzogna che a francia venne aggredita semmai fu lei ad aggredire.




No. La francia dichiarò guerra all'austria perchè questa appoggiava l'istituzione monarchica in francia, gli emigrati aristocratici, e stava stringendo patti per soffocare la rivoluzione (specialmente con la prussia) nella culla.
I prussiani poi si lanciarono contro la francia dopo aver lanciato un ultimatum di restaurazione della monarchia, seguiti dal resto delle nazioni europee.
La guerra della rivoluzione fu essenzialmente difensiva.
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 17:22
Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 16.07:




Mi pare che il Generale Championne non fosse napoletano sbarcato a marsiglia per combattere contro la repubblica francese




Già, perchè i napoletani non provarono a schiacciare la rivoluzione vero?
comunque un paragone fra bush e la rivoluzione francese mostra solo quanto profondamente reazionario tu sia.
Ma daltronde, ripeto: uno che preferisce il regno da operetta dei borboni alla repubblica partenopea non può nemmeno concepire giudizi differenti.
Quanto all'intervista di chaunu, non mi degno di commentarla.
Ma daltronde l'importanza della rivoluzione, risiede proprio nel poter feccia del genere criticarla.
Estel_91
00mercoledì 18 maggio 2011 18:16
Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 18/05/2011 17.22:





Quanto all'intervista di chaunu, non mi degno di commentarla.
Ma daltronde l'importanza della rivoluzione, risiede proprio nel poter feccia del genere criticarla.



Ecco sintetizzato il pensiero di pius augustus.
Chi non la pensa come lui è feccia non degna commento.
Vedi il punto è che discutere le idee implica che vi sia gente che non abbia le tue (e nel caso del professor Chaunu gente che sicuramente ne capisce piu di te e di me)
Senza contare i continui attacchi personali," Senti da quello che venera i borbone................"
Scusa io stavo esprimendo un pensiero sulla rivoluzione cosa c'entrano i Borbone????????????????????'
Scusa Pius ma tu sei leggermente fissato con me.
Tanto per dirne una Tito che non condivide le mie idee non insulta puntualmente come fai tu.
Un consiglio
Prenditi un camomilla e rilassati.

Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 19:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Estel_91, 18/05/2011 18.16:



Ecco sintetizzato il pensiero di pius augustus.
Chi non la pensa come lui è feccia non degna commento.
Vedi il punto è che discutere le idee implica che vi sia gente che non abbia le tue (e nel caso del professor Chaunu gente che sicuramente ne capisce piu di te e di me)
Senza contare i continui attacchi personali," Senti da quello che venera i borbone................"
Scusa io stavo esprimendo un pensiero sulla rivoluzione cosa c'entrano i Borbone????????????????????'
Scusa Pius ma tu sei leggermente fissato con me.
Tanto per dirne una Tito che non condivide le mie idee non insulta puntualmente come fai tu.
Un consiglio
Prenditi un camomilla e rilassati.



al tuo contrario, ho il difetto di non essere un ipocrita. Mi piace chiamare le cose col loro nome.
Tu sei una persona dalle idee repellenti, e come la pensi su una cosa (i borboni) rende chiaro e prevedibile come la pensi su di un altra.
Ora, il fatto che tu, uno che posta cose come "parassiti nordisti" "stramaledetta unità d'italia" e cose del genere, possa permetterti di criticare me sul rispetto degli altri, mi spinge solo a farmi una risata.
No, io non ti rispetto, e non ti rispetto per le tue idee: è mio diritto, visto che fino a prova contraria siamo in una democrazia. L'idea che tutti si debba rispettare le idee di tutti è ridicola e ipocrita, specie nel campo della politica. Sono fissato con te? no, semplicemente mi piace continuare a rendere evidente a tutti quanto tu sia profondamente ignorante, incurante della verità storica e marcio nell'ideologia.
Quanto a chaunu è feccia: un uomo che rigetta le basi della società civile contemporanea, spacciando un liberalismo che non esisterebbe senza la rivoluzione francese (l'inghilterra era una società talmente classista da non essere liberale) come la base su cui costruire il suo disprezzo per quello che tutte le persone come lui (o come te) detestano: il progresso.


arysfalian
00mercoledì 18 maggio 2011 19:42
ma dico,prendervi un appuntamento,magari davanti ad un gelato e discuterne una volta per tutta di questi stramaledetti Borboni?Per me potete anche predervi a randellate finchè quello che rimane in piedi non vince.Io non patisco alcun fastidio dalla vostra diatriba,anzi,ma sembra che l'ambiente e voi stessi vi ci si stiate consumando.
Allora,siamo abituati all'atteggiamento vanesio e alle uscite ad effetto di Pius,e alle estreme sparate di Estel che ai più sembrano assurde.
Ma se potete almeno fare a meno di passare ad un duello al singolar tenzone in ogni topic....o al massimo,farlo senza insulti,sarebbe tutto più stimolante.
[SM=x1771224] [SM=x1771224] [SM=x1771224]
Estel_91
00mercoledì 18 maggio 2011 19:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 18/05/2011 19.21:


al tuo contrario, ho il difetto di non essere un ipocrita. Mi piace chiamare le cose col loro nome.
Tu sei una persona dalle idee repellenti, e come la pensi su una cosa (i borboni) rende chiaro e prevedibile come la pensi su di un altra.
Ora, il fatto che tu, uno che posta cose come "parassiti nordisti" "stramaledetta unità d'italia" e cose del genere, possa permetterti di criticare me sul rispetto degli altri, mi spinge solo a farmi una risata.
No, io non ti rispetto, e non ti rispetto per le tue idee: è mio diritto, visto che fino a prova contraria siamo in una democrazia. L'idea che tutti si debba rispettare le idee di tutti è ridicola e ipocrita, specie nel campo della politica. Sono fissato con te? no, semplicemente mi piace continuare a rendere evidente a tutti quanto tu sia profondamente ignorante, incurante della verità storica e marcio nell'ideologia.
Quanto a chaunu è feccia: un uomo che rigetta le basi della società civile contemporanea, spacciando un liberalismo che non esisterebbe senza la rivoluzione francese (l'inghilterra era una società talmente classista da non essere liberale) come la base su cui costruire il suo disprezzo per quello che tutte le persone come lui (o come te) detestano: il progresso.





Non sono un moderatore ma a occhio e croce hai infranto almeno 3 regole.
Comunque meglio un anestetico l camomilla sarebbe poco [SM=g8119]
Estel_91
00mercoledì 18 maggio 2011 19:49
Re:
arysfalian, 18/05/2011 19.42:

ma dico,prendervi un appuntamento,magari davanti ad un gelato e discuterne una volta per tutta di questi stramaledetti Borboni?Per me potete anche predervi a randellate finchè quello che rimane in piedi non vince.Io non patisco alcun fastidio dalla vostra diatriba,anzi,ma sembra che l'ambiente e voi stessi vi ci si stiate consumando.
Allora,siamo abituati all'atteggiamento vanesio e alle uscite ad effetto di Pius,e alle estreme sparate di Estel che ai più sembrano assurde.
Ma se potete almeno fare a meno di passare ad un duello al singolar tenzone in ogni topic....o al massimo,farlo senza insulti,sarebbe tutto più stimolante.
[SM=x1771224] [SM=x1771224] [SM=x1771224]




Purtroppo per pius l'insulto è una concezione unica del discutere.
Augusto.Carducci
00mercoledì 18 maggio 2011 20:16
@Pius: non insultare nessuno e nessuna delle opinioni altrui, per quanto differenti dalle tue
@Estel: le rivoluzioni non si fanno con i "premesso posso rivoluzionare?" le frittate sono buone ma le uova le devi rompere.
non c'era alcun altro modo di fare una rivoluzione di portata simile.
Oltretutto si, la francia è stata decisamente aggredita da tutta europa, prima a livello diplomatico, poi militare. Che poi Napoleone abbia fatto il resto non c'entra col discorso.

A tutti e 2: state stancando, al prossimo OT o flame warningo tutti e 2
Pius Augustus
00mercoledì 18 maggio 2011 20:36
Re:
[QUOTE:111194515=Augusto.Carducci, 18/05/2011 20.16le rivoluzioni non si fanno con i "premesso posso rivoluzionare?" le frittate sono buone ma le uova le devi rompere.
non c'era alcun altro modo di fare una rivoluzione di portata simile.




Peraltro quello di cui si accusa di più la rivoluzione è la vandea, che era a tutti gli effetti un territorio ribelle da quello che era divenuto il governo francese, quindi non vedo come le altre potenze europee (che al momento erano impegnate a spartirsi la polonia) potessero dirsi sconvolte di una repressione che non aveva niente di peggio di quella inglese in irlanda.
Antioco il Grande
00mercoledì 18 maggio 2011 20:55
La Francia fu aggredita da tutta Europa, i sovrani vicini temevano l'espandersi del problema, i nobili francesi fuggiti li aizzavano prevedendo l'ampliamento dell'epidemia, Maria Antonietta, mentre era ancora regina, con suo marito che giurava sulla costituzione, scriveva a suo fratello, l'imperatore sacro e romano, chiedendogli soccorsi. Questi, naturalmente prometteva sostegno, chi non avrebbe cercato di difendere la propria sorella? Chi non l'avrebbe vendicata dopo che la sua testa era finita in un cesto? La stessa Maria Carolina, regina di Napoli, era stata i primi anni un'illuminista, seguendo l'esempio di sua madre Maria Teresa, con la morte della sorella divenne una feroce reazionaria, ma è comprensibile anche questo. La guerra divenne endemica, se, dopo la prima vittoria francese, si fossero messi l'animo in pace, la cosa sarebbe finita lì. Invece si creava una coalizione dopo l'altra per schiacciare il mostro che, alla fine, produsse ciò che gli serviva per difendersi, Napoleone. Con le guerre che si susseguivano, si comprese che, a meno che l'Europa non fosse divenuta tutta giacobina prima, e poi retta da parenti del piccolo Corso, la Francia non sarebbe mai stata al sicuro. Ci vollero sette coalizioni per domare la rivoluzione, e fu solo provvisoriamente.

Le rivoluzioni tagliano teste, uccidono chi è contrario, di certo Roberspierre fu eccessivo, ma la rivoluzione lo fu per prima, Murat che chiedeva "centomila teste per salvare la rivoluzione", cos'altro era? Molti, soprattutto i nobili se la meritavano la perdita della testa, gente che prosperava sulla miseria del popolo, certo fu la borghesia la prima a mostrare la via, in quella che fu detta la rivoluzione della città, quando la rivoluzione prese piede nelle campagne ci furono i veri massacri, anche indiscriminati, ma un popolo oppresso da sempre, che non riesce a vivere e vede il denaro buttato dal 5% della popolazione, che ha tutto, mentre il resto non ha quasi niente, che vede le cariche ministeriali create dal nulla solo perché il conte pincopallino è marito della dama di compagnia preferita della regina e vuole qualche soldino in più da spendere, che vede un deficit fuori controllo, ed invece di ridurre gli sprechi a palazzo, aumentano le tasse a tutti, tranne quel 5% che aveva i soldi ma non pagava, vi sembra che non abbia tutte le ragioni per uscire di testa e tagliarle a tutti? Ma non fu una cosa indiscriminata; nobili che s'erano sempre comportati bene con i contadini delle loro terre non furono toccati, anzi furono difesi dagli stessi contadini quando si cercò di ucciderli, alcuni nobili si schierarono con il Terzo Stato fin da subito, quando ancora tutto era incerto, alcuni pagarono lo stesso, altri no. Alla fine fu una grande ubriacatura collettiva e la stanchezza per questa situazione portò prima alla fine di Roberspierre stesso e poi alla presa del potere di Napoleone che prometteva sicurezza ed ordine, che era quello a cui tutti ambivano dopo il sangue versato.

Mario Decio Giulio II
00mercoledì 25 maggio 2011 18:38

Sono fissato con te? no, semplicemente mi piace continuare a rendere evidente a tutti quanto tu sia profondamente ignorante, incurante della verità storica e marcio nell'ideologia.



Io penso che una persona intelligente come te non dovrebbe perdere il suo tempo prezioso per dimostrare a qualcuno che qualcun'altro ha torto. Credo che le idee di Estel siano ormai ben chiare a chiunque frequenti regolarmente il forum da almeno 5 o 6 mesi e il compito di stabilirne affidabilità e veridicità è della persona che legge le sue opinioni. Sempre che ne abbia voglia.


A tutti e 2: state stancando, al prossimo OT o flame warningo tutti e 2



Infatti. Penso che la vostra convinzione di essere nel giusto vi stia facendo diventare di post in post sempre più ridicoli.



ma sembra che l'ambiente e voi stessi vi ci si stiate consumando.



[SM=g8263]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com