Il senso perverso delle parole: come ti comunico qualcosa cercando di fregarti

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metrosur
00giovedì 9 aprile 2009 15:17
dal forum ferroviario ferrovie.it
Il senso perverso delle parole
Ultimamente ci siamo resi conto tutti dei cambiamenti nelle parole utilizzate per segnalare i ritardi su Viaggiatreno, ma vediamo un po' cosa è cambiato in generale negli ultimissimi anni nella fraseologia impegata.

In stazione:
Il treno XXXX oggi è soppresso -> Il treno XXXX oggi non è stato effettuato.

Chiaramente "soppresso" connota una certa forza, è pesante per chi lo sente o lo legge, tanto più che sopprimere vuole anche dire uccidere.
Non è stato effettuato: notare quanto il giro di parole sia più vago. Non è stato effettuato, boh, forse mi sono sbagliato a vedere sull'orario e oggi non circola, e poi perché non è stato effettuato? chissà.. va beh, pace..

Su Viaggiatreno
guasto al treno -> intervento tecnico al treno
inconveniente tecnico (rimasto invariato), che vuol dire tutto e niente.

Vi chiedo di soffermarvi sulle parole guasto e inconveniente, che prendo da De Mauro:

guasto
s.m.
1 AD danno, rottura, spec. di un meccanismo, un congegno, ecc.: riparare un g., un g. al motore, alle tubature, all’impianto elettrico
2 CO fig., corruzione, degrado all’interno di un ambiente, una società e sim., e il danno che ne è provocato: i guasti di una cattiva amministrazione
3 BU fig., discordia, dissapore

in|ter|vèn|to
s.m.
1a AU l’intervenire, l’avere parte attiva in un evento, una situazione, una questione e sim., con l’intento di modificarne il corso: richiedere l’i. della forza pubblica, l’attaccante è stato espulso per i. dell’arbitro; azione o serie di azioni, di provvedimenti con cui si interviene: le trattative si sono concluse grazie all’i. diplomatico francese; l’edificio necessita di interventi di restauro

in|con|ve|nièn|te
agg., s.m.
1 agg. BU sconveniente, che manca di convenienza e opportunità
2 s.m. AU avvenimento, circostanza spiacevole che provoca danno o disturbo: inconvenienti tecnici, per un i. non potrò essere presente, è sorto un i. | svantaggio, disagio: la nuova sistemazione presenta alcuni inconvenienti, gli inconvenienti della vita cittadina, di un progetto

Qui il cambiamento è ecclatante, sensazionale!! Siamo passati dal guasto (che è un dato di fatto se ci sono problemi ad una parte qualsiasi del treno), dalla rottura di un qualcosa (e, per estensione, degrado), alla circostanza spiacevole o all'intervenire in una situazione per modificarne il corso.
Toh, che sfiga, si è bruciato il reostato della mia 656, maledizione, ma chi se lo sarebbe mai aspettato! E soprattutto, chi lo poteva evitare! Non funziona il blocco porte su un ESCI.. mannaggia, ma che sfiga!

Anche qui sarebbe da chiarire dove finisce la sfiga e dove comincia la carenza manutentiva e di progettazione.
perturbazione della circolazione sulla rete estera (?) - cause dipendenti da ferrovie estere.

Questa è la meno peggio: da una prima versione piuttosto neutra (parla di perturbazione, un pò negativo, circolazione, rete estera..) ad una un pò più forte:
cause (che implica un colpevole, si pensi per estensione alle cause in tribunale e ancora, ampliando, lite, disputa, questione, affare) dipendenti (abbastanza neutro, "avere origine" "derivare") da ferrovie estere (adesso non è soltanto la rete estera, ma le ferrovie in generale, che ci può anche stare). Forse la seconda implica un pò la volontà di lavarsi le mani di questo ritardo (dipende da loro, a me non frega un tubo).
Insomma, qui ci cambiano il senso delle parole: il treno non ha più ritardo perché ha un guasto, ma perché è necessario un intervento tecnico. Notare che in questo modo salta ogni senso del rapporto causa-effetto, in sintesi questi ti vogliono dire che la causa del ritardo è un intervento tecnico...ma se lo facciano in officina questo intervento, no?
L'inconveniente tecnico poi è micidiale: che roba è? si è guastato qualcosa? c'è un pantografo che non sale più e bisogna andare con il bastone della scopa a tirarlo sù? Ad ogni modo è una circostanza, un avvenimento, sembra quasi che si sia verificata senza nessuna causa da parte dell'azienda... toh, è successo, ma che ci posso fare io?
ralco
00giovedì 9 aprile 2009 17:27
Eufemismo: figura retorica che consiste nel sostituire espressioni crude e realistiche con altra, di tono attenuato

Non te la prendere, l'uso degli eufemismi è molto di tendenza, fa molto "politically correct".

In ambito più serio, gli eufemismi non risparmiano neppure chi si porta appresso un serio problema, quasi che il cambio di definizione contribuisse a mutare le cose: i sordi sono così divenuti non-udenti, i ciechi non-vedenti e, in genere, i disabili sono stati promossi a "diversamente abili".

Nella intenzione di chi conia questi eufemismi, queste persone si sentiranno meglio rispettate, così come, secondo FS, gli utenti, pardon, i Clienti. [SM=x1405314]

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