Il seme di lino

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Anna Julia
00sabato 25 giugno 2011 19:44
Per Rita :-))))
La gente dice ch'è un piacere vedermi" sussurrava la pianta di lino "sono già molto alto e diverrò una magnifica tela. Ah! come sono felice! Nessuno al mondo è più felice di me! Sto benone, ho un grande avvenire" Questo è l'inizio della celebre fiaba di Hans Christian Andersen intitolata per l'appunto "il lino", dove il nostro protagonista non conosce il suo futuro. E' soltanto consapevole che l'uomo gli riserva un nobile e generoso destino, meglio e più di qualunque altra pianta. "La gente dice ch'è un piacere vedermi", e proprio questo è il suo primo servizio, poiché "colma d'incanto l'occhio che lo guarda - G. D'annunzio". Il lino, ha infatti dei bellissimi fiorellini pentameri di un caratteristico azzurro cielo con petali ovali sormontati da un lungo peduncolo, leggermente ramificato verso l'alto che può raggiungere l'altezza massima di circa un metro. Le sue foglie sono piccole, strette, alterne, lanceolate, percorse da tre nervature longitudinali e piuttosto rade, con una tonalità di verde che partendo da una gradazione piuttosto cupa, finisce in un abbraccio d'argento. Ma la gioia dell'occhio continua, perché esistono circa 200 specie di questa pianta dove le corolle dei fiori hanno vari colori. Abbiamo, infatti, oltre al classico azzurro cielo, i colori giallo, bianco, rosa, blu, violetto, rosso, cremisi, porpora, celeste, lillà e carminio. Il Lino è una pianta erbacea annua, appartenente alla famiglia delle linacee e la sua fioritura copre tutto il periodo che va da Aprile a Settembre; un miracolo, quindi, che si moltiplica.
I semi di lino sono ovoidali, di colore bruno-rossastro, tendente al ruggine. Sono appuntiti all'estremità, lisci, lucenti, schiacciati e contenuti dalla pianta in una capsula globosa, che una volta lasciata seccare all'aria, viene battuta per separare i semi. Ogni capsula ne contiene dai cinque agli otto. La semina avviene ad Aprile, in pieno campo, e necessita di un suolo ben affinato da minuscoli solchi, perché il seme di lino è molto delicato; abbisogna, per l'appunto, di una sarchiatura a mano per evitare che i deboli steli siano sopraffatti dalle erbe infestanti già dai primi giorni di vita. In questa fase, la delicatezza della pianta è tale che ancor oggi, in alcune zone fredde della Valtellina, durante le rigide notti d'inverno, si accendono dei falò al bordo dei campi, proprio per evitare che la brina possa danneggiare le pianticelle. Ma non è finita qui, perché nella stagione calda abbisogna anche di una buona irrigazione. La raccolta avviene fra luglio e settembre, con delle comuni mietitrebbiatrici per frumento, mentre anticamente era fatta a mano tirando verticalmente la pianta con tutta la radice, proprio allo scopo di utilizzare ogni parte di questo vegetale.
I semi di lino contengono mucillagini, proteine, minerali, vitamine B1, B2, E, ma soprattutto sono ricchi di acidi grassi polinsaturi. Questi grassi essenziali si distinguono in Omega 3 ed Omega 6, che nell'organismo si comportano in modo completamente opposto. Gli Omega 6 sono abbastanza nocivi, favorendo il nascere di infiammazioni, coagulazioni, ed anche di formazioni tumorali. Gli Omega 3 son indispensabili per la salute: grazie all'elevato contenuto di acido alphalinoleico, rappresentano una risorsa naturale per il mantenimento dello stato di benessere e la prevenzione di numerose malattie. Dannoso, di contro, è l'acido linoleico ottenuto dagli Omega 6. Il seme di lino è ricchissimo di Omega 3, ne contiene addirittura il 60% di quelli presenti nei pesci, ed il suo acido Alphalinoleico, una volta trasformato nel nostro organismo in EPA e DHA, costituisce un valido supporto nutrizionale nella dieta moderna. In poche parole, tutto è trasformato dal nostro organismo in buono e cattivo, dove per buono abbiamo il lino, i vegetali a foglia verde ed il pesce (salmone, tonno e merluzzo su tutti) e per cattivo l'olio di girasole, di mais, di arachidi ed il sesamo.
Le mucillagini del seme di lino agiscono meccanicamente nell'intestino, con un effetto blandamente lassativo; al contempo, svolgono una funzione protettiva sulle mucose gastriche, prevedendo le infiammazioni in genere. Aiutano molto a ricostruire la flora batterica intestinale soprattutto dopo l'utilizzo di antibiotici. Questi semi, hanno anche un alto contenuto di Metionina (si tratta di un aminoacido essenziale) indispensabile per il buon sviluppo degli embrioni. Il seme, come detto precedentemente, contiene una buona percentuale di acido grasso Omega 3, che è da ritenersi essenziale per la crescita e la brillantezza del piumaggio. Il lino deve essere somministrato fresco, perchè ha una forte propensione, più degli altri semi, all'irrancidimento della componente lipidica, con il logico malessere gastrointestinale causato al volatile. Come seme da somministrare germinato è totalmente da sconsigliare. Durante l'ammollo, secerne un liquido lucido e colloso che ne vieta assolutamente l'utilizzo.
Esiste, però, la varietà gialla, che si presta alla germinazione, ma va dosata in piccole percentuali nelle miscele destinate a tale scopo. Un uso che mi sento di consigliare, perché molto pratico e provato personalmente con successo, consiste nel far macerare per circa 20-30 minuti uno o due cucchiai di semi di lino in mezzo litro di acqua fredda. Una volta filtrato il prezioso liquido, può usarsi per ammorbidire il pastoncino secco oppure come semplice acqua da bere nei comuni beverini per curare disturbi gastrointestinali (buono per le pance arrossate) e stitichezza. Il liquido che rimane può tranquillamente essere bevuto dall'allevatore, meglio se al mattino. I benefici sono gli stessi che ne hanno gli uccelli, ed in ogni caso funziona come semplice integrazione degli acidi grassi polinsaturi del nostro organismo. E' ovvio che i semi usati per la macerazione vanno gettati e che la bevanda nei beverini va cambiata ogni giorno ed eventualmente diluita un pochino con acqua, se originariamente composta da due cucchiai di semi. Se ha un odore sgradevole o rancido deve essere immediatamente eliminata. Tutti gli uccelli beneficiano di questa pozione. In particolare gli esotici domestici, come il Diamante mandarino o il Passero del Giappone, ai quali il seme di lino non è per niente gradito; pertanto, se proprio si vuole costringerli a nutrirsene, per non rinunziare ai suoi benefici, allora frantumiamoli con un frullatore e mischiamoli al loro pastoncino preferito. In tal modo gli uccelli saranno presi in giro, perché l'amalgama sarà appetitoso. E' importante non esagerare, e non scordarsi che i semi, una volta macerati, irrancidiscono alla svelta; quindi, preparazione e somministrazione devono essere fatti al momento. Lo sfarinato dei semi di lino può anche conservarsi per qualche giorno in frigorifero. Questo sfarinato è un ottimo sostituto delle uova. Il suo equivalente è di un cucchiaio macinato e mischiato con tre parti di liquido. Ultime raccomandazioni: non usare semi immaturi, perchè spesso risultano tossici ed accertarsi che siano sempre freschi. Per uso umano, comprarli in farmacia in quanto depolverizzati. In conclusione, ritengo che il Lino sia un seme benemerito ed un rimedio naturale contro svariate forme di malesseri, pertanto usiamolo. Non dimentichiamo che noi allevatori abbiamo provato di tutto, aceto compreso! Il Lino, nelle giuste dosi sicuramente non fa male anzi, al contrario, fa benissimo.
Tratto da IL SEME DI LINO (Linum usitatissimum)Chi è costui?
di Ivo Tiberio Ginevra Pubblicato su Alcedo al n.18 anno 2004

BLUESTONY
00sabato 25 giugno 2011 20:11
articolo
articolo interessante.. grazie Pina per averlo postato [SM=g7348]
Anna Julia
00lunedì 27 giugno 2011 19:44
E' stato uno degli argomenti della chat, ricordi? Come l'autore, anch'io ho notato che il seme di lino non è per niente gradito perchè non trovo quasi mai le pule di questo seme sui fondi.
monica.75
00lunedì 27 giugno 2011 20:52
ciao Pina,
wow! i fiori di lino ... come sai ... i miei preferiti!

ciao e grazie per l'articolo molto interessante! [SM=g8422]
Monica

massimo.zinno
00lunedì 27 giugno 2011 22:50
Re:
Anna Julia, 27/06/2011 19.44:

E' stato uno degli argomenti della chat, ricordi? Come l'autore, anch'io ho notato che il seme di lino non è per niente gradito perchè non trovo quasi mai le pule di questo seme sui fondi.




Io invece le trovo.
I miei novelli in muta lo mangiano con piacere.
Come già vi ho detto in chat, lo fornisco in una mangiatoia separata, miscelando la qualità rossa con quella oro.
L'importante è che i semi siano di ottima qualità e non rinsecchiti, come spesso capita di trovarli in certe miscele del commercio.

david forti
00lunedì 27 giugno 2011 23:03
come già detto in chat se sono vecchi non li mangiano,ma se freschi poi dopo averli sguscuiati,succede come la camellina sativa si mangiano pur ele cocce.Comunque bei fiori,mi sembra che ce ne siano anche quì in campagna
gloster
00venerdì 1 luglio 2011 22:11
Io fornisco solo il tipo oro, lo trovo più appetito.. [SM=g7369] [SM=g7474]
maxiu
00domenica 21 agosto 2011 07:49
Mi ero perso questo interessantissimo post,bravissima Pina [SM=g10460] Io non lo fornivo,da adesso lo farò [SM=g10400]
O'Canary
00giovedì 19 dicembre 2013 09:49
Ottimo seme!! Oleoso e ricco di grassi monosaturi che giovano sopratutto in fase di muta in quanto contribuiscono a rendere lucido ed elastico il piumaggio. Personalmente, grazie agli insegnamenti di allevatori inglesi ai quali ho "rubato" molto, preparo anche il "linseed-tea" una specie di te' o decotto fatto con i semi di lino che uso sia per ammorbidire il pastoncino sia nell'acqua da bere durante la muta appunto.
gloster
00giovedì 19 dicembre 2013 16:26
Re:
O'Canary, 19/12/2013 09:49:

Ottimo seme!! Oleoso e ricco di grassi monosaturi che giovano sopratutto in fase di muta in quanto contribuiscono a rendere lucido ed elastico il piumaggio. Personalmente, grazie agli insegnamenti di allevatori inglesi ai quali ho "rubato" molto, preparo anche il "linseed-tea" una specie di te' o decotto fatto con i semi di lino che uso sia per ammorbidire il pastoncino sia nell'acqua da bere durante la muta appunto.




Ciao o' Canary, mi dici il linseed-tea come si prepara? [SM=g7495]
Grazie [SM=g7458]
O'Canary
00venerdì 20 dicembre 2013 10:53
linseed tea
Ciao Claudio, ho una ricetta in inglese che ho scaricato da un sito di Borderisti se vuoi ti posso mandare il file via e-mail? Altrimenti la traduco passo per passo...come preferisci? [SM=g7348]
gloster
00sabato 21 dicembre 2013 10:24
Re: linseed tea
O'Canary, 20/12/2013 10:53:

Ciao Claudio, ho una ricetta in inglese che ho scaricato da un sito di Borderisti se vuoi ti posso mandare il file via e-mail? Altrimenti la traduco passo per passo...come preferisci? [SM=g7348]




La mia e'mail e': gloster@virgilio.it [SM=g7446]

Ma se lo scrivi diventa utile anche per gli altri.. [SM=g7458]

Grazie comunque [SM=x2773247]


O'Canary
00sabato 21 dicembre 2013 13:41
ok, appena ho 5 minuti la scrivo qui sul forum, adesso sono proprio in "toccata e fuga"...domani senz'altro la traduco e la posto. Ciao [SM=g7348]
O'Canary
00domenica 22 dicembre 2013 12:15
Re: ricetta per te' ai semi di lino
O'Canary, 21/12/2013 13:41:

ok, appena ho 5 minuti la scrivo qui sul forum, adesso sono proprio in "toccata e fuga"...domani senz'altro la traduco e la posto. Ciao [SM=g7348]




"2 cucchiai da tavola di semi di lino
1 litro d'acqua

Aggiungere i semi all'acqua in una pentola di misura adeguata (attenzione che in ebollizione il preparato ha la tendenza a versarsi facilmente fuori dal pentolino). Non appena l'acqua bolle, spegnere il fuoco e mettere il coperchio sulla pentola.
Lasciare riposare cosi come e' per 12 ore o per tutta la notte.
Riportare al punto di ebollizione e fare "sobollire" gentilmente per 1 ora, avendo cura di mescolare di tanto in tanto per evitare che i semi si attacchino al fondo della pentola. Fare attenzione alla pentola perche' facilmente il tutto potrebbe versarsi fuori e combinare un bel pasticcio! Dopodiche' con l'aiuto di un colino eliminare i semi dal liquido che a questo punto dovrebbe avere una consistenza leggermente gelatinosa. Buttare via i semi.
Mettere il liquido in una bottiglia e conservare in frigo, dovrebbe mantenersi per 3/4 giorni e puo' essere diluito a piacere con acqua calda o a temperatura ambiente."

Ho scaricato la ricetta da questo sito di borderisti inglesi:
www.bordercanaries.co.uk/ , sono allevatori bravissimi e preparati dai quali ho imparato molte cose tradizionali infatti loro fanno pochissimo uso di vitamine e prodotti artificiali, usano molto invece dei sistemi come quello del te' al lino per la lucentezza del piumaggio, le erbette prative di ogni tipo, altri accorgimenti veramente incredibili per la lotta agli acari..etc.
Ho cercato di fare del mio meglio traducendo il testo alla lettera, quindi mi scuso per eventuali errori. Un saluto, Vincenzo [SM=x2773258]



Giuseppina.di Castri
00lunedì 23 dicembre 2013 18:04
Ciao Vincenzo!
Proverò anch'io il "linseed", magari diluendolo con acqua calda per ammorbidire il cous cous al posto dell'uovo sodo.
A proposito di uovo sodo, nel sito dei borderisti che ci hai consigliato c'è un dibattito sull'uovo sodo: se aggiungerlo o no nel pastoncino. Sono intervenuti persino la Natural Granen e Versele-Laga.
La Natural Granen produce il pastoncino King e spiega la differenza tra il Cedé ed il suo.
www.bordercanaries.co.uk/#/egg-food-debate/4559929968
Rob Marshall nel suo articolo spiega come fare il pastoncino, aggiunge un integratore proteico particolare a base d'aglio: il "Turbobooster"
ladygouldianfinch-ca.com/turbobooster.html
Esisterà un prodotto simile in Italia?

Giuseppina [SM=x2773255]
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