Il sarcofago, le suppellettili ed eventuali divinità poco note all'interno della tomba di Tutakhamon

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Maat Ka Ra
00giovedì 24 maggio 2012 18:59
Ho bisogno del vostro aiuto, sto cercando cenni di presenze di divinità "sconosciute", o appatrentemente tali, all'interno della tomba di Tut, rappresentazioni sulle edicole o statue e statuette...
Ancora una cosa: cerco anche notizie circa il fatto che il suo sarcofago in pietra sia stato riutilizzato, quali sono le prove certe, e notizie del coperchio in pietra. Ho bisogno delle fonti, perchè malauguratamente non sono in grado di cercarle. Grazie a chiunque di voi mi potrà aiutare! [SM=x822712]
roberta.maat
00giovedì 24 maggio 2012 19:49
Intanto guarda qui nel video .
clicca qui
[SM=g999100]
Maat Ka Ra
00giovedì 24 maggio 2012 20:42
non funziona! :(
-Kiya-
00venerdì 25 maggio 2012 08:39
Ho sistemato il link, ora reindirizza correttamente.

Stasera o domani metterò mano ai miei testi e cercherò di rispondere alle tue richieste [SM=x822713]
Maat Ka Ra
00venerdì 25 maggio 2012 09:12
Grazie, Kiya! Sono riuscita a vedere la conferenza di Reeves. Il mio problema è sapere chi si è occupato di analizzare, per esempio, il sarcofago. Sembra che qualcuno (non so chi) abbia accertato che fosse di Akhenaton (ho delle forti perplessità in merito, ma non sono un'esperta, quindi potrei sbagliare), che le iscrizioni siano state rimaneggiate e le ali delle dee, che attualmente coprono testi, siano state inserite successivamente per adattarle alla situazione di sepoltura di Tut, che i testi siano stati modificati (ma in che modo, se è visibile già dalle foto che il piano di scultura delle iscrizioni è più basso di quello delle ali?). In aggiunta, anche i vasi canopici, in particolare le teste dei vasi in alabastro, vengono attribuite ad Akhenaton (io non ce la faccio!...). Si è parlato di incisioni, sulle quattro cappelle, che farebbero riferimento a dei e culti sconosciuti (ribadisco...ma io ho trovato le divinità ben chiare e spiegate su testi abbastanza comuni che posseggo perfino io!).
Ora non mi vengono in mente altre cose, ma voi che ne avete masticato un po' di più di Tut (povero Tut, non è un chewing gum, lo so!) ditemi cosa ne pensate, perchè io mi sento esplodere! [SM=x822723]
Avete mai sentito queste teorie e/o avete idea di chi le abbia proposte?
Cosa ne pensate?
-Kiya-
00venerdì 25 maggio 2012 13:13
Ricordo qualcosa a proposito del sarcofago antropomorfo esterno, la cui attribuzione viene riferita a Smenkhkhara (qualora sia effettivamente esistito), ma attualmente non ho ricordi in merito a un altro ipotetico possessore del sarcofago litico. Quindi mi riservo di approfondire. Mi limito solo a dire questo: il sarcofago di Akhenaton si trova nel cortile del Museo del Cairo - esposto all'azione del tempo, per inciso... (alcune immagini, qui: Arte Amarniana). Non direi sussistano dubbi in merito, visti i Cartigli, le iscrizioni e l'iconografia che lo caratterizzano. Quest'ultimo presenta una figura femminile ai 4 lati, laddove erano ubicate abitualmente le divinità femminili tutelari. Si ritiene trattarsi di Nefertiti e una ragione di ciò sta proprio nel fatto che non è una figura alata.
Non è chiaro se si trattò di una scelta esclusiva per il Re o se, invece, questo dettaglio fosse parte integrante nell'iconografia Amarniana. Probabilmente, però, chi sostiene che le ali delle divinità presenti sul sarcofago litico utilizzato per Tut siano postume, intende avallare la seconda ipotesi.

In quanto ai coperchi dei Canopi: l'ipotesi non era quella di una raffigurazione femminile? Altra teoria è quella che richiama in causa (ancora una volta) Smenkhkara. Non ho alcuna memoria in relazione ad Akhenaton.

Il tutto richiede una ricerca approfondita, soprattutto per risalire a chi ha proposto quanto indicato in origine. Purtroppo non avrò modo di 'indagare' prima di sera. Al momento sono costretta a fermarmi qui....
Maat Ka Ra
00venerdì 25 maggio 2012 13:33
Beh, è già un bell'aiuto, soprattutto perchè mi hai rinfrescato anche un po' la memoria: per esempio, non mi ricordavo che il sarcofago di Akhenaton si trovasse davanti al museo del Cairo! :) Come non ricordavo minimamente la presenza di Nefertiti al posto delle dee tutelari sugli angoli del medesimo. Anche io ricordavo che i volti dei canopici in alabastro fossero stati attribuiti a Smekhkara, o comunque NON ad Akhenaton, quanto piuttosto una donna, forse proprio Nefertiti ed ho trovato anche molto interessante la conferenza di Reeves che, con un'analisi certamente puntuale, cerca di dare delle spiegazioni in merito. La questione dei fori nei lobi delle orecchie mi era sfuggita totalmente, mentre l'analisi "tecnica" (per così dire) della maschera ha effettivamente rivelato una serie di incongruenze nella fabbricazione e assemblamento di questo oggetto fantastico, che fanno pensare ad un possibile collage per riutilizzarla per il re appena defunto che evidentemente non possedeva ancora un corredo funebre appropriato alla Sua Persona....

Attendo le tue nuove, Kiya! Grazie a te e a Bice e Roby! [SM=x822712]
Maat Ka Ra
00venerdì 25 maggio 2012 13:57
Dunque Reeves propone che molti articoli (chiamiamoli così) della tomba di Tut siano in realtà stati fatti per una donna, che non potrebbe che essere Nefertiti. Molti sono stati riadattati per Tut, per ragioni magiche, s'intende. Poi lascia in sospeso una questione senza avanzare ipotesi (troppo "pericoloso", secondo me), ed è la seguente: se tutti questi pezzi (parte della maschera funeraria, almeno uno dei sarcofagi, i vasi canopi, addirittura le cappelle e molte statue) sono stati fatti per Nefertiti, sicuramente non avranno aperto la tomba di lei per prenderli....allora, dico io, se il fatto che sul sarcofago di Akhenaton ci sia il cartiglio di Nefertiti (Neferneferuaton) fa pensare che lei potesse essere ancora viva alla morte di Akhenaton, potrebbe darsi che fosse ancora viva anche quando morì Tut e che la gran parte del corredo funebre approntato per se stessa fu proprio donato a lui, che ancora non lo aveva, da sua madre.
Ora mi scappa la lacrimuccia...

Bene, romanzi a parte, SOCCORSOOO!! [SM=g999103]
roberta.maat
00venerdì 25 maggio 2012 15:45
Grazie Kiya per aver sistemato il link !
Sarà possibile trovare in rete gli atti della conferenza di cui al video ? Sto cercando.
.Bata.
00venerdì 25 maggio 2012 17:27
Ciao Sere.

Come ricorderai non sono un appassionato del periodo Amarniano e solo un poco del re fanciullo.

Siccome però mi piace avere notizie anche dei periodi che esulano il mio interesse principale ti segnalo, qualora non l'avessi ancora considerato, il libro edito da ANANKE : TUTANKHAMON - Immagini e testi dall'ultima dimora.

Gli autori sono degli appassionati come noi (vedi egittologia .net) e, una volta, amici.

In particolare ti segnalo che il testo contiene la descrizione della camera del sarcofago, ogni sua parete, le nicchie per i mattoni magici, i mattoni e gli amuleti oltre una descrizione del sarcofago di quarzite, i vasi canopi e altre notizie.

Il tutto è corredato di fotografie (non il sarcofago) e riproduzione di iscrizioni in geroglifico con relativa traduzione.

Spero questa segnalazionei possa esserti utile.

Ciao, BATA.
Maat Ka Ra
00venerdì 25 maggio 2012 19:23
Grazie, Bata! Si, mi ricordo che non è la tua "materia preferita", come non è la mia, infatti non ne so tantissimo, come vedi! [SM=x822712]
Ho presente sia il testo che gli autori che mi hai segnalato e può darsi che qualcosa di gratificante io possa trovarlo lì. Seguirò il consiglio e proverò a dargli un'occhiata! [SM=x822724]
-Kiya-
00venerdì 25 maggio 2012 21:13
Re:
Maat Ka Ra, 25/05/2012 13.57:

...allora, dico io, se il fatto che sul sarcofago di Akhenaton ci sia il cartiglio di Nefertiti (Neferneferuaton) fa pensare che lei potesse essere ancora viva alla morte di Akhenaton, potrebbe darsi che fosse ancora viva anche quando morì Tut e che la gran parte del corredo funebre approntato per se stessa fu proprio donato a lui, che ancora non lo aveva, da sua madre.
Ora mi scappa la lacrimuccia...

Bene, romanzi a parte, SOCCORSOOO!! [SM=g999103]




Sono appena arrivata a casa e mi metterò subito alla ricerca dei dettagli.
Intanto, però, vorrei dire il mio parere a riguardo di quanto ho quotato, cominciando dagli albori, ossia dalla prima incoronazione di Tut.
La domanda che occorre porsi, essenzialmente, è una: cosa trattenne Tut e la sua Corte ad Akhetaton per circa tre anni, dopo la morte di Akhenaton?
A mio avviso, la risposta è: Nefertiti a quell'epoca era ancora viva e, probabilmente, non tornò sui suoi passi fino all'ultimo, restando fedele al culto dell'Aton e alla sua Capitale.
Non riesco, quindi, a considerare la possibilità che fosse viva al momento del trapasso di Tut e che avesse accettato di tornare a Tebe. La morte dovette sopraggiungere per lei proprio intorno al terzo anno di Regno del giovane successore, quando Akhetaton fu definitivamente abbandonata e quando ebbero inizio le trattative per il riconoscimento di Tut quale Sovrano d'Egitto. In quanto all'eventuale adattamento di parte del suo corredo a beneficio del giovane Re, avanzerei motivazioni essenzialmente affettive.
Alla domanda 'Nefertiti era la madre di Tut?' personalmente sono altamente propensa a rispondere con un secco 'no!'. Aggiungo, però, che fra i due doveva sussistere un radicato legame affettivo, provato dalle tracce relative al piccolo Tut presenti sui resti del Palazzo Nord, che era la Residenza della Regina e delle sue figlie.
Con altrettanta certezza (sempre mia, si intende) tendo a intravedere la volontà di Nefertiti nel matrimonio che unì Tut alla Principessa Ankhesenpaaton. Nella giovane coppia, probabilmente, la Regina intravide la seppur fievole possibilità di una continuità del culto a cui lei stessa fu fedele, insieme al suo Sposo. L'unica possibilità, oserei aggiungere.

Da qui le ragioni che indussero il Consiglio di Reggenza a trattenere il Re ancora a Menfi, prima di cedere al volere dei sacerdoti di Amon.
Morto Akhenaton, Tebe non perse certamente occasione di riaffermare la propria autorità. Ma per formalizzare il tutto occorreva tornare ad essere il centro del potere Regale, ossia la residenza del Re e, quindi, la Capitale del Paese. D'altro canto, al Re occorreva il pieno riconoscimento da parte del clero. Riconoscimento che fu consolidato soltanto in seguito alla redazione dell'Editto della Restaurazione, a cui fece seguito il trasferimetno della Corte e l'incoronazione ufficiale di Tut, che coincise con il cambio del nome di nascita della coppia Reale.

Tut e Ankhes fecero senz'altro trasferire le spoglie dei loro famigliari in quel della Valle dei Re, compresi i resti della Regina, al pari di quelli del misterioso occupante della KV55, affinchè fossero tutelati dai saccheggi ma, soprattutto, da distruzione.

[spero di aver scritto frasi di senso compiuto e periodi grammaticalmente corretti.... diversamente mi scuso, sono sfinita...]

Maat Ka Ra
00venerdì 25 maggio 2012 21:36
sei stata chiarissima ed esaustiva...prendi fiato, l'esame ce l'ho il 7, quindi c'è tutto il tempo! [SM=x822712]
So che l'argomento ti piace e io ne so poco, quindi aspetto le tue prossime notizie!

Easy, my friend! [SM=x822712]

...e grazie! [SM=x822724]
pizia.
00sabato 26 maggio 2012 00:57
Re:
Maat Ka Ra, 25/05/2012 13.57:

...se tutti questi pezzi (parte della maschera funeraria, almeno uno dei sarcofagi, i vasi canopi, addirittura le cappelle e molte statue) sono stati fatti per Nefertiti, sicuramente non avranno aperto la tomba di lei per prenderli....



No, forse non avranno aperto apposta la tomba di lei per prendere il suo corredo, ma forse l'hanno aperta per qualche altro motivo, e potrebbero essercene stati molti, nel trasferimento da Akhetaton a Waset, e da qui ad un posto e all'altro, nel tentativo di smistare il meglio possibile ogni cosa, fra dubbi e ripensamenti.
Come del resto per il riutilizzo di parte del corredo di Smenkhkara, e del famoso sarcofago (ma non era il secondo? [SM=x822741] ) che pur somigliando a Tut sembra abbia la faccia di un'altra persona.
Ora non ricordo dove, (le possibilità sono limitate ai pochi libri che ho letto sull'argomento), ma ho riscontrato pareri abbatanza unanimi sulla possibile appartenenza a una donna di quei canopi, però non Nefertiti, piuttosto Kiya o addirittura Teie.
Si può aggiungere ancora un altra possibilità, quella dei ladri: alcune tombe ci sono pervenute vuote, quindi sono stati asportati tutti gli oggetti, non solo oro e argento.
Se il metallo si fonde, così non è per le pietre, il legno e altri materiali analoghi, così è possibile che questi ultimi possano essere tornati nelle botteghe degli artigiani per essere riproposti almeno parzialmente.

In questo periodo sto proprio leggendo il libro di Carter, "La scoperta della tomba di Tutankhamon", lì ci sono tante notizie di prima mano, osservazioni fatte sul momento e sul posto dal protagonista del ritrovamento.
La sua è una fondamentale testimonianza, perché in quelle parole possiamo trovare l'eco di quanto venne detto mentre la scoperta stava avvenendo, dai tecnici e dagli esperti filologi della cui consulenza si avvalse, primo fra tutti Alan Gardiner.

E divinità sconosciute ne vengono citate tantissime, o almeno sono sconosciute a me, come ad esempio i due cantori speciali dell'oltretomba, che partecipano anche al tribunale di Osiride.
roberta.maat
00sabato 26 maggio 2012 08:23
"Poco si sa di lui.....se non che è morto" ! Eppure questo povero piccolo re, se potesse parlare, avrebbe da dire più di tanti suoi illustri predecessori.
Un re di passaggio attraverso la più grande frattura religiosa che l'Egitto Antico abbia vissuto circondato da personaggi che si prestano a giochi di potere con problemi dinastici difficili da districare probabilmente proprio per la accettazione/rifiuto dei cambiamenti.
Sembra che nella sua tomba la più grande assente sia proprio la Maat. Non c'è equilibrio, la confusione materiale del suo corredo mi pare rispecchi la confusione esistente al tramonto dell'età Amarniana.
Mancano papiri, le iscrizioni, le sovraiscrizioni, i riutilizzi, le obliterazioni e le presenze audaci di vecchi nomi, divinità sconosciute e divinità scomode, ricchezza e quantità di oggetti fanno di questa tomba una grande enciclopedia che ha però un grandissimo difetto........tutte pagine sparpagliate e senza numero !
Se Carter avesse sospettato di aver disotterrato "una bomba" credo che la avrebbe maneggiata con cura maggiore, mi chiedo quanti pezzi e quanti frammenti di quel luogo potrebbero darci chiaramenti se non si fossero
disseminati in giro per il mondo, sebbene tuttavia la sua catalogazione sembri minuziosa.
I contemporanei di Tut e coloro che gli sopravvissero sono figure, a mio giudizio, molto contraddittorie e non è facile collocarli in una identità incontestabile. Mi piacerebbe tentare una ricostruzione credibile delle loro posizioni pro o contro quanto accaduto in Aketaton cercando di giustificare anche coloro che compaiono sulla scena e poi inspiegabilmente spariscono per poi riapparire forse con altri nomi (tipo le due "sorelle" Nefertiti e Beneretmut).

Spero di non aver sconfinato in OT e turbato la Maat della discussione.

Maat Ka Ra
00sabato 26 maggio 2012 09:32
Nient'affatto, Roby! La questione delle "pagine sparpagliate" e la mancanza di maat nella tomba sono argomenti che condivido. Devo essere sincera, però, riguardo l'operato di Carter, ora sono più convinta di un tempo che invece abbia svolto il suo lavoro al meglio delle possibilità di cui oggettivamente disponeva. Tanti scavatori hanno fatto veri scempi, al confronto, e se avesse avuto altri mezzi, sono certa che li avrebbe sfruttati tutti e di più per ottenere un risultato migliore. Ciò nonostante mi fa sempre un gran male al cuore guardare quella povera mummietta bistrattata.
Tornando alla presenza di oggetti da altre situazioni, penso al commento di Pizia, non trovo logico che abbiano aperto la tomba di Nefertiti (una donna) per prendere pezzi da riutilizzare per Tut. Se l'avessero fatto solo per quello, credo avrebbero aperto la tomba di un uomo, tanto il lavoro di recupero e riadattamento sarebbe stato comunque necessario. Nefertiti, in quel momento storico, intendo con Tut come re e uan commissione di reggenza, il momento della restaurazione in pieno corso, non era certo tanto amata da giustificare lo spostamento della sua tomba. Per cui la mia personale idea è che se è morta prima di Tut ed è stata inumata ad Akhetaton, certamente non l'hanno spostata; la questione del riutilizzo di gran parte del suo corredo funebre prova, invece, data soprattutto la prossimità temporale, che sia morta DOPO Tut. Penso ad altri casi di riutilizzo di corredi che danno prova che le persone alle quali vengono "girati" muoiono PRIMA della persona per la quale sono stati fatti. Oltretutto mostrano un progetto unitario che difficilimente passa inosservato.
Le divinità "sconosciute", in realtà non lo sono affatto. Si tratta di riti funebri presi da testi meno utilizzati del solito oppure molto antichi. Di sconosciuto non c'è nulla, li ho individuati tutti e tutti sono ben descritti. Mi sembrava strano, per questo avevo chiesto a voi tutti se aveste mai trovato testi che sostenessero queste tesi, inoltre non conosco tutte le divinità della Duat a memoria [SM=x822723] ...
Mi piacerebbe solo sapere da dove sono state prese certe teorie spacciate per oro colato.... [SM=x822712]
roberta.maat
00sabato 26 maggio 2012 10:37
Sono una ammiratrice di Carter, le mie non erano vere e proprie accuse. Avrei dovuto specificare meglio il mio pensiero.
Ritengo che l'equivoco risieda nel fatto che Carter credette di scoprire una tomba, sic et simpliciter una tomba reale.
Non fu così perchè a mio parere ciò che venne alla luce rappresenta molto di più che un'ultima dimora e, se invece lo è, essa è esattamente l'immagine di quel periodo: Un caos che si tentò di nascondere per sempre.

Probabilmente mi sbaglio ma penso che le vere tombe reali avessero un aspetto diverso. Purtroppo non ne abbiamo di inviolate e niente ci autorizza a credere che quello fu il modo giusto di seppellire un sovrano.
Mi basta ripensare ad altre tombe non reali trovate più o meno intatte e ricordare quanta cura nell'ordine e nella posizione delle suppellettili abbiano messo gli addetti all'inumazione. Mi riferisco in particolare a Mahirpra e Yuya e Tuya. Quest'ultima, peraltro visitata da ladri antichi, fu giudicata da Weigall, uno dei tre che vi entrarono per primi, come una casa di città chiusa per l'estate in ansiosa attesa che venissero rispalancate le finestre per arieggiare gli ambienti caldissimi.
[SM=x822746]

-Kiya-
00sabato 26 maggio 2012 17:09
Re: Re:
pizia., 26/05/2012 00.57:



Come del resto per il riutilizzo di parte del corredo di Smenkhkara, e del famoso sarcofago (ma non era il secondo? [SM=x822741] ) che pur somigliando a Tut sembra abbia la faccia di un'altra persona.
....




Sì, chiedo scusa, si tratta del secondo sarcofago ligneo con lamina d'oro e non della bara più esterna [SM=g999103]

Ma torniamo alle richieste di Maat Ka Ra e ri-cominciamo dall'inizio. Questa volta, però, dall'inizio dell'Egittologia, ossia dal primo riscontro. Quello di Carter, il quale, a proposito del coperchio del sarcofago litico, scrive di un'evidente fessura che lo tagliava in due. Fessura che rese piuttosto complesse le operazioni di rimozione.

Procedo con la descrizione dell'intero elemento, così come proposta nel volume 'Tutankhamen', di H. Carter, edito da Garzanti (ed. 1996), dalla quale emergono interessanti osservazioni:

"[...] La trabeazione è formata da una cornicea cavetto con modenatura a toro e un fregio di iscrizioni. L'aspetto più rilevante consiste tuttavia nelle immagini delle dee protettrici Iside, Nefti, Neith e Selkit scolpite in altorilievo sui quattro spigoli in modo da circondare tutto il sarcofago con le ali e le braccia spalancate. Tutt'intorno alla base corre uno zoccolo con i simboli protettivi djed e thet e gli spigoli poggiano su lastre di alabastro.
[...]
Il coperchio di granito rosa, colorato in modo da adattarsi al sarcofago, aveva una fessura nella parte centrale ed era saldamente incastrato nelle apposite scanalature. La fessura era stata accuratamente cementata e dipinta in modo da nasconderla e presentare una superficie apparentemente integra.
Senza dubbio l'intenzione originaria era stata di chiudere il sarcofago con un coperchio anch'esso di quarzo, e si deve perciò presumereche ciò non sia stato possibile a causa di qualche incidente. Può darsi che il coperchio non fosse ancora pronto al momento della sepoltura del Re, per cui al suo posto venne collocata in qualche modo questa lastra di granito.
La fessura complicava notevolmente il nostro ultimo lavoro perchè, se il coperchio fosse stato intatto, sarebbe stato assai più facile sollevarlo. La difficoltà fu tuttavia superata disponendo una serie di angolari in ferro lungo i bordi della lastra, in modo da poterla sollevare in una solavolta con diverse carrucole. [...] Nel più profondo silenzio la lastra, rotta in due e pesante oltre 12 q. si sollevò.
"

Purtroppo Carter non aggiunge altro, almeno nel capitolo dedicato all'apertura del sarcofago. Continuerò nella lettura, alla ricerca di ulteriori elementi chiarificatori a riguardo del coperchio e del suo destino. In quell'occasione, tuttavia, erano presenti numerosi esponenti dell'Egittologia, come Breasted, Newberry, Gardiner, Winlock e Norman de Garies Davies. Valrebbe la pena approfondire sui loro eventuali scritti, per saperne di più.
Carter ha, senz'altro, ragione quando afferma che l'intenzione originaria fosse quella di utilizzare un coperchio in quarzo giallo. Se così non fosse stato, e se l'impiego di diversi materiali per la base e il coperchio del sarcofago fosse stata una scelta, non si sarebbero dati la pena di colorare il coperchio e di camuffarlo per renderlo più simile alla base.
E' evidente, quindi, che qualcosa andò storto e che non vi fu il tempo per rimediare, se non attraverso la sostituzione con un coperchio di diverso materiale. Forse il coperchio originale subì danni irreparabili in fase di lavorazione o durante il trasporto verso la tomba.

Ciò che se ne potrebbe concludere è che la morte del Re colse davvero di sorpresa i suoi sudditi e che la tomba, come lo stesso sarcofago, fu approntata in modo frettoloso durante i 70 giorni necessari all'imbalsamazione. Il coperchio del sarcofago non è nemmeno l'unico elemento a testimonianza di una tale conclusione: persino i sacrari vennero assemblati invertendo l'orientamento dei pannelli che li componevano. In questo è, forse, possibile 'leggere' che il Re non fosse di salute cagionevole o che, comunque, non avesse alcuna malattia di natura letale. In tal caso, nel caso di una morte attesa e/o annunciata, si sarebbe provveduto per tempo.

E' vero anche che la tomba di Tutankhamon rappresenta per noi l'unico sepolcro Reale rinvenuto intatto. Ciò ci impedisce di appurare l'esistenza di simili situazioni in altre circostanze e non ci consente di valutare se tutto ciò non fosse, in realtà, uno standard comune. Per quanto ne sappiamo, qualunque Sovrano Egizio potrebbe essere stato sottoposto a frettolosa inumazione, nel rigoroso rispetto di un termine prestabilito, oltre il quale la Maat sarebbe stata sconfitta dal ritorno di Isfet.

Mi chiedo, inoltre, cosa abbia indotto a formulare l'ipotesi che le ali delle divinità tutelari siano state apposte in un secondo tempo su un sarcofago pre-esistente... che si tratti dello stile in altorilievo che contraddistingue le 4 divinità e il fatto che le ali sembrano essere state sovrapposte alle pareti intarsiate con iscrizioni vergate in bassorilievo? Se si tratta di questo, da un esame superficiale non pare evincersi alcun dettaglio in grado di supportare questa tesi: i segni geroglifici che compongono le iscrizioni sembrano rispettare rigorosamente lo spazio a disposizione e non danno per nulla l'idea di essere stati parzialmente coperti da elementi aggiunti a posteriori. L'uso dell'alto e del bassorilievo potrebbe essere, dunque, una tecnica artistica ponderata.

Allego uno scatto di Araldo De Luca (titolare dei diritti della foto), che mostra uno spigolo del sargofago, per chiarire cosa intendo. Osservate, ad esempio, le ultime due colonne a sinistra, nel rettangolo che racchiude le iscrizioni: è evidente che nella parte superiore furono lasciate intenzionalmente vuote, proprio perchè lo spazio lasciato libero dalle ali della dea non consentiva di contenere alcuno scritto.

-francis-
00sabato 26 maggio 2012 19:39
La bellezza del sarcofago di arenaria in cui Carter si imbattè dopo l’apertura delle porte dei quattro sacrari superava le sue attese. Come disse Merton, era sotto tutti i punti di vista una cassa “degna di contenere le spoglie mortali di un re”. Tutti gli egittologi convennero che si trattava del più bell’esempio mai ritrovato.
Le sue caratteristiche più significative erano date dalle figure di quattro dee destinate a proteggere il morto e collocate ognuna su un angolo con gli occhi puntati, per tutta l’eternità, verso la testa del sarcofago, con le braccia e ali spalancate. Erano incomparabilmente splendide. La loro bellezza era sottolineata dall’ombreggiatura degli occhi e dai colori dei gioielli, anche questi incisi in arenaria.
Mentre Carter esaminava il sarcofago, ebbe una specie di choc. Con orrore scorse una frattura nel mezzo della parte superiore. Per un istante gli venne il terribile sospetto, cioè che il sarcofago fosse stato in realtà violato da qualche abilissimo ladro di tombe. Ma poi, osservando le tracce di antiche riparazioni, si rese conto che il massiccio coperchio doveva essere caduto per colpa degli operai che lo avevano collocato. Si immaginò per un momento la furia che dovette suscitare quell’episodio tra i sacerdoti e i funzionari della necropoli!
Carter notò inoltre che il materiale adoperato per il coperchio era differente dalla pietra della bara. Era di granito invece della tradizionale arenaria e costituiva una radicale deviazione rispetto alle solitamente rigide usanze sepolcrali dell’antico Egitto. Carter sapeva che vi era un unico esempio di questo genere in tutta la XVIII din; il coperchio eseguito appunto in granito per ordine di Akhenaton, il monarca eretico. Per Carter era chiaro che il coperchio di granito del sarcofago di Tutankhamon si riferiva in qualche modo al monoteismo di Akhenaton, ulteriore testimonianza del fatto che il giovane re non aveva completamente abbandonato l’eresia del suo predecessore.
Questo elemento – secondo la teoria di Carter – rappresentava lo stesso genere di legame con la religione precedente immortalato sul bellissimo trono d’oro, decorsto con i due nomi reali, Tutankhamon e Tutankhaton.

Tratto dal saggio di Thomas Hoving “Tutankhamon”.

Per tutto il resto mi trovo molto d’accordo con quanto scritto da Maria.
Per quanto riguarda le teste dai vasi canopi ricordo che lessi, da più parti, che rappresentavano Kiya.
Maat Ka Ra
00sabato 26 maggio 2012 23:43
grazie, ragazze per il vostro aiuto!
DOmani scriverò qualcosa, per ora vi ringrazio davvero tanto, ma vado a spianarmi, sono in briciole oggi: le dinastie libiche mi stanno succhiando il sangue! Meno male che i Medja e Napata mi tirano su il morale! [SM=x822712]
Maat Ka Ra
00domenica 27 maggio 2012 14:29
@ Francis, non capisco su che basi Hoving sostenga la sua teoria sul coperchio del sarcofago, neppure perchè dica che si tratta di arenaria, quando è quarzite, normalmente utilizzata durante il NK in alternativa al granito rosa (forse un problkema di traduzione?). Forse spiega qualcosa di più nel testo di cui hai riportato il brano e magari puoi dirmi qualcosa in più... [SM=x822709]

@ Kiya, penso che la teoria del testo sul sarcofago, impostato come fosse stato coperto dalle ali, non stia in piedi: dalla foto di De Luca che hai postato si leggono le dediche delle due dee e mi sembrano complete! Continuo a propendere per l'ipotesi che chi ha esposto le idee che hanno dato origine al mio post, le abbia forse confuse....



Cosa mi dite del fatto che Nefertiti possa esser morta DOPO Tut e aver volutamente ceduto parte del suo corredo a Tut?
-Kiya-
00domenica 27 maggio 2012 15:43
Proprio l'eventuale esistenza di un corredo funebre recante originariamente il nome di Nefertiti è da leggersi come la testimonianza della morte della Regina, prima del decesso di Tut.
Se, da un lato, è vero che alcuni oggetti venivano confezionati mentre il possessore era ancora in vita, dall'altro è scontato che ve ne fossero altri preparati dopo la sua dipartita. La cista e i relativi vasi canopi dovrebbero essere tra questi (potremmo ipotizzare tutti quegli oggetti destinati a recare iscritto l'epiteto giustificato/a, ossia gli oggetti strettamente connessi alla morte, esclusi gli elementi utilizzati in vita e introdotti nel corredo funerario a mero scopo affettivo?).
Qualora i canopi trovati nella KV62 siano stati riadattati per Tut, se effettivamente questi appartennero originariamente a Nefertiti (come ipotizzato da Gabolde e Dodson), allora abbiamo la conferma che Nefertiti precedette Tutankhamon nella Duat.
-Kiya-
00domenica 27 maggio 2012 18:30
Dopo una lunga interessante chiacchierata con la nostra Maat, ritorno a parlare della questione del sarcofago litico e del suo coperchio.
Quest'ultimo, in particolare, sembra essere stato ignorato al punto che non se ne conosce il destino, poichè in nessun testo finora consultato vi sono riscontri relativi alla sua consevazione.

Gli interrogativi non si esauriscono qui. Abbiamo riscontrato confusione anche in relazione alla base del sarcofago e al materiale di cui questo è costituito. Nell'edizione italiana del testo di Carter, l'Egittologo afferma trattarsi di quarzo giallo. Hoving ci parla di arenaria e la foto di De Luca mostra una colorazione indubbiamente tendente al rossastro.

In quanto al minerale, con Maat abbiamo appurato che l'arenaria è composta in gran parte da quarzite, il che giustifica che ci si riferisca all'oggetto classificandolo nell'uno e nell'altra maniera. Sul colore invece, per il momento, sussistono dubbi.

Ho voluto andare a constatare cosa avesse riportato Carter nei suoi appunti, tramite il sito del Griffith Institute. Dagli stessi emerge quanto già accennato: ossia la scarsa rilevanza data a questo elemento, ritenuto invece di importanza basilare dagli Egizi che lo definifivano, non a caso, 'Possessore di vita' (neb-ankh).

Carter si limita a pochi dettagli, essenzilamente misure, sia per il sarcofago che per il relativo coperchio. Non accenna minimamente al materiale di cui erano composti e, nel caso del coperchio, aggiunge semplicemente : 'Inscriptions incised painted yellow.' Ma a cosa si riferisce con 'painted yellow'? Alle iscrizioni o all'intero coperchio? Purtroppo non è chiarito.
Nel volume edito da Garzanti si legge con chiarezza che il coperchio fosse stato dipinto di giallo, per uniformarsi alla base. Eppure la base non è affatto gialla, per quanto ci è concesso constatare. Sollevo quindi dubbi sulla traduzione dall'originale che, se possibile, tenteremo di appurare.

Ma torniamo al coperchio. Che fine ha fatto? Dove è custodito? Verrebbe da pensare che si trovi nella tomba o presso il Museo del Cairo. La prima ipotesi si esclude facilmente e anche la seconda non trova riscontro: nessun testo dedicato alla Collezione Cairota o al Tesoro di Tutankhamon ne fa menzione. Eppure è stato rimosso senza particolari difficoltà, in due pezzi, come riferito da Carter. Lo testimoniano le immagini di Burton che era presente all'operazione. Ve ne riporto tre a seguire:


Foto n. 1:

Il coperchio del sarcofago nella sua posizione originale

Foto n. 2:

Il coperchio del sarcofago è stato sollevato, tramite un sistema di angolari e carrucole, in unica soluzione

Foto n. 3:

Il coperchio del sarcofago è stato posizionato a terra, a una delle estremità del sarcofago.
Lo si distingue nettamente in primo piano, al pari della fessura causata nell'antichità


Per consultare gli appunti originali di Carter, vi rimando alla pagina sul sito del Griffith, proprietario dei diritti delle foto di cui sopra:

The Howard Carter Archives


Maat Ka Ra
00domenica 27 maggio 2012 20:05
HO TROVATO IL COPERCHIOO!! [SM=x822723]
Si trova, se non è stato spostato da quando è stata scattata la foto, sul lato ovest della sala del sarcofago, immagino più o meno dove lo aveva lasciato Carter. La foto in cui sono riuscita a vvederlo è di Araldo De Luca, il testo è "The treasures of the Valley of the Kings" di Kent Weeks. Non l'ho notato prima perchè sono tonta e perchè si confonde con il fondo della pavimentazione della stanza, che è semplicemente scavata nella roccia, quindi il suo colore si perde, ma si nota per la frattura trasversale centrale. Negli altri scatti presi lateralmente l'ho scambiato per la pedana che permette di visionare l'interno del sarcofago, ma c'è appunto uno scatto ulteriore, più piccolo che mostra il "fuggitivo"! [SM=x822723]

Mi resta ancora da risolvere la questione del materiale del sarcofago e del coperchio, i testi e le divinità...
-Kiya-
00domenica 27 maggio 2012 20:41
Ottimo lavoro, Maat!

Dunque il coperchio del sarcofago si trova esattamente dove dovrebbe essere, dove è giusto che sia.

In quanto alle divinità, potremmo introdurre eventualmente il discorso delle due nebridi....
Maat Ka Ra
00domenica 27 maggio 2012 21:49
si, sarebbe mooolto interessante, credo! Aggiungerei anche Ihy, Mehet Wret e questione del sigillo con i nove nemici sovrastati da Anubi, altro particolare che mi sfugge.... [SM=x822712]
Poi la questione della pietra del sarcofago, il coperchio colorato...ce n'è ancora di cose da considerare mi sembra, il lavoro non ci manca! [SM=x822723]
roberta.maat
00domenica 27 maggio 2012 21:55
Mi unisco ancora alla discussione a proposito della domanda di Maat Ka Ra circa la morte di Nefertiti.
La regina morì prima di Tut e prima della scomparsa di Akhenaton. A conferma di questo credo di poter ricordare che l'unica testimonianza, per ora, sia uno suo swabty rinvenuto nel sito di Amarna e pertanto quando ancora non era stata abbandonata la capitale.
Desumo questa pensiero da un ultimo scritto di Gabolde che, nello studio relativo alla identità di Ankh(et)keperure Neferneferuaten, esclude ,tra le candidate femminili, Nefertiti perchè già morta e favorisce Meritaton.
-Kiya-
00domenica 27 maggio 2012 22:43
Studio sul sarcofago
Credo che buona parte degli interrogativi sollevati sul sarcofago potrebbero trovare risposta in questo libro, che è anche l'unico studio attualmente pubblicato sull'argomnto :

The sarcophagus in the tomb of Tutankhamun

A seguire propongo la traduzione di un articolo dedicato al testo sopra citato, che ne riassume i contenuti salienti.
Il titolo dell'articolo, redatto nel giugno del 1993 da David Keys, è:


"Tutankhamon sepolto in un sarcofago di seconda mano: Ricercatori scoprono che la 'bara' litica decorata è stata alterata per il giovane Re, dopo che l'Egitto si rivoltò contro un Sovrano predecedente"


Tutankhamon, il giovane Sovrano Egizio sepolto nello splendore dell'oro, fu inumato in un sarcofago di 'seconda mano', concepito per il suo predecessore. E' quanto hanno rivelato alcuni Ricercatori.

Un studio sulla sua ultima dimora - un sarcofago di quattro tonnellate - mostra che il grande contenitore di pietra venne costruito 10 anni prima della morte di Tutankhamon. Gli scultori avrebbero poi provveduto a modificarne le iscrizioni e le decorazioni per la sepoltura di Tutankhamon.

L'indagine Archeologica condotta da Marianne Eaton-Krauss, Egittologa Americana, suggerisce che il sarcofago fu originariamente concepito per Neferneferuaten, fratellastro maggiore di Tutankhamon. Lo studio avrebbe inoltre rivelato che Neferneferuaten non vi fu mai deposto, a causa dei disordini politici e religiosi che interessarono il suo tempo (l'Egitto del XIV sec. a.C.).

La Dott.ssa Eaton-Krauss è giunta alla conclusione che il sarcofago di Tutankhamon fosse stato soggetto a rimaneggiamenti dopo aver scoperto i fievoli resti di iscrizioni geroglifiche deliberatamente cancellate presenti sui lati del medesimo.

Un ulteriore dettagliato esame ha inoltre consentito di appurare che le figure poste agli angoli del sarcofago furono originariamente scolpite senza ali. Eppure nei 70 anni trascorsi dal momento della scoperta, ad opera di Carter e Carnarvon, nessuno ha mai notato le deboli tracce di cui sopra, né il fatto che le ali fossero state aggiunte in tempi successivi.

Al fine di cancellare i testi geroglifici pre-esistenti, gli scultori Egizi dovettero rimuovere circa 3 mm dallo strato di pietra per buona parte dei lati esterni del sarcofago. Il contenuto di quei testi, scomparsi ormai da lungo tempo, dovette suggerire alle autorità dell'epoca che il faraone (Smenkhkara) non doveva esservi deposto. Per tale ragione il sarcofago venne messo da parte e dimenticato, almeno fino alla sopraggiunta morte del giovane successore, allor quando venne modificato e riadattato per il suo nuovo destinatario. Neferneferuaten (noto anche con il nome di Smenkhkara) era il figlio più grande del cosiddetto 'faraone eretico' Akhenaton.

Le rivelazioni della Dott.ssa Eaton-Krauss sono state pubblicate in un libro edito dal Griffith Institute, corredate dalle fotografie originali di Burton, nonchè dalle originali registrazioni di Carter. Esse gettano nuova luce sulle vicende che seguirono al collasso dell'eresia di Akhenaton.

Akhenaton - che regnò sull'Egitto durante il XIV sec. a. C. - intese cancellare tutte le divinità pagane del suo Paese a beneficio di un unico dio, stabilendo quella che con ogni probabilità fu la prima religione monoteistica della storia, basata sul culto del Sole. La sua morte, avvenuta nel 1336 a.C., coincise con il declino del suo Culto. Ma la Dott.ssa Eaton-Krauss nel suo testo propone invece che l'esperimento monoteistico di Akhenaton soppravvisse per almeno altri quattro anni, corrispondenti al regno del suo successore, Smenkhkara.
L'Egittologa sostiene, quindi, che il colpo decisivo all'Eresia Amarniana fu dato durante i 70 giorni di tradizionale funerale per il Re, in occasione della morte e sepoltura di Smenkhkara. In seguito alla sua morte, quindi, le Autorità del Paese sarebbero intervenute, ignorando le disposizioni del Re, impedendo che fosse deposto nel sarcofago costruito appositamente per lui e con il corredo funebre che gli era destinato.





Ecco svelato l'arcano.... ora sappiamo chi è l'autore dell'ipotesi proposta in origine in questo thread. La teoria originale, tuttavia, individua come possessore Smenkhkara e non Akhenaton.
roberta.maat
00lunedì 28 maggio 2012 07:55
Re:
Maat Ka Ra, 27/05/2012 21:49:

si, sarebbe mooolto interessante, credo! Aggiungerei anche Ihy, Mehet Wret e questione del sigillo con i nove nemici sovrastati da Anubi, altro particolare che mi sfugge.... [SM=x822712]
Poi la questione della pietra del sarcofago, il coperchio colorato...ce n'è ancora di cose da considerare mi sembra, il lavoro non ci manca! [SM=x822723]



Per quanto riguarda i sigilli dai una occhiata qui,è una discussione che potrebbe proseguire col tuo apporto.
[SM=g999100]


ps. help ,non ricordo come si attacca un link. [SM=x822743]


-Kiya-
00lunedì 28 maggio 2012 08:18
Link sistemato.
Nella prima cella va messo il testo (in questo caso 'qui'), nella seconda va incollato il link ;)
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