Il ritorno del Monnezza

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bimba79
00mercoledì 27 aprile 2005 11:38
Il ritorno del Monnezza
Di Valerio Sammarco per Cinematografo.it


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Claudio Amendola è il figlio del mitico poliziotto Nicky Giraldi. In una discutibile operazione revival

Figlio del mitico poliziotto Nico Giraldi, Rocky (Claudio Amendola) ha ereditato dal padre non solo il mestiere, ma anche tutti i suoi modi di fare. Naturalmente amico di Tramezzino (Enzo Salvi), ladruncolo nonché figlio di Venticello, Rocky dovrà risolvere una delicata situazione. Per fermare un losco traffico e incastrare i pezzi grossi coinvolti - tra cui il


suo capo - avrà bisogno dell’aiuto di Betta (Elisabetta Rocchetti), fidata collega, e dello stesso Tramezzino. Dopo aver "riesumato" Febbre da Cavallo di papà Steno, realizzandone l’ideale seguito, i Vanzina Bros. - che si autocitano facendo scorrere su un televisore una sequenza di Piedipiatti - proseguono questa discutibile "operazione revival", appropriandosi stavolta (previa ringraziamenti e dediche varie a Dardano Sacchetti, Bruno Corbucci e Mario Amendola, il primo inventore del personaggio del Monnezza, gli altri due di Nico Giraldi) di un’icona del troppo spesso vituperato, oggi fortunatamente riscoperto, cinema italiano degli anni ’70 e ’80: Tomas Milian. Era il 1976 quando, con Squadra antiscippo, Bruno Corbucci diresse per la prima volta l’ex galeotto Monnezza facendogli vestire i panni sdruciti del maresciallo Giraldi. Da allora, mantenendo fermi alcuni riconoscibilissimi tratti, seguirono altre dieci pellicole - l’ultima fu, nel 1984, Delitto al Blue Gay - tutte incentrate sul personaggio interpretato dal cubano "coatto". Meno ignobile di quanto si possa immaginare, benché trascurabilissimo, questo ritorno del Monnezza farà ovviamente storcere il naso ai cultori della serie originaria: nessun Enzo Salvi, seppur visto in situazioni davvero peggiori, potrà mai rimpiazzare l’indimenticabile Bombolo e, tanto meno, nessuno potrà mai convincere al posto di Tomas Milian. Pensare però che ad indossarne le vesti sia Claudio Amendola (nipote dello sceneggiatore Mario e, soprattutto, figlio di Ferruccio, la cui voce era il vero elemento caratterizzante il personaggio), aiuta un poco a riconsiderare "sentimentalmente" il tutto. Dardano Sacchetti, comunque, si è detto artisticamente soddisfatto dell’operazione. Contento lui..contenti tutti.



L'ho visto...molto divertente, un film leggero e ironico!
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