Il programma di legislatura del Partito Democratico

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Socialdemoc®atico
00lunedì 25 febbraio 2008 17:40
Socialdemoc®atico
00mercoledì 27 febbraio 2008 12:09
Dal forum del Partito Democratico .........

nickname : Radio Atlantide, 27 febbraio 2008

La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo, lo sappiamo, ce lo dicono i toni che stazionano, in una scala da uno a dieci, tra il quattro e il cinque, forse anche meno.
Mi auguro che presto il tono della campagna si alzi, per diventare agonisticamente parlando, più interessante.
Alzare il tono agonistico dello scontro non vuole dire necessariamente, passare agli insulti, quello lo fa chi non ha nulla da dire e Walter non fa parte di quella schiera di persone, ma significa cominciare a parlare al di fuori del proprio "mercato", il nocciolo duro, il proprio core business elettorale.
Chi si occupa di statistiche sa bene che chi ancora non ha preso una decisione definitiva, lo farà solo negli ultimi giorni della campagna, quelli saranno i momenti decisivi ma intanto, credo, sia utile cominciare a gettare le basi della "comunicazione" prossima a venire.
In pubblicità il prodotto che non ha mantenuto le promesse è un prodotto che più insiste sui suoi pregi (quelli che la gente ha percepito come non mantenuti) più aumenta le sue possibilità di perdere interamente le sue quote di mercato. In genere è bene non insistere con un prodotto che presenta questo tipo di problemi, va abbandonato e sostituito con qualcosa di diverso. La visibilità si conquista arrivando primi e con una posizione chiara e attraente.
La strategia sin qui adottata dal PD mi pare straordinariamente valida e i tentativi dei vari Bonaiuti, Casini etc appaiono come infantili reazioni di chi non si aspettava la mossa. Oltretutto fanno il gioco del PD e questo va bene, speriamo continuino così.
A mio parere, però, questo non basta, sono schermaglie e per convincere gli indecisi ci vuole qualcosa di più forte. Io credo che la campagna, presto si sposterà sul personale.

Molti vedono in "colui che non riesco a nominare", l'imprenditore di successo, il re mida che tutto trasforma in oro, quello che si è fatto da solo. Insomma, l'incarnazione del sogno americano all'amatriciana.
Il leader in grado di portare la sua capacità imprenditoriale nella gestione del Paese e trasformarlo nel nuovo Eldorado. Beh, Mediaset mi pare produca "aria" e non mi pare si possa che le altre "aziende" dell'innominabile facciano "prodotto".
Negli anni della gestione alla milanese, l'Italia è stato da fallimento, spesa impazzita, conti in rosso, crescita zero. Roba da portare i libri contabili in Tribunale per l'amministrazione controllata.
Dal punto di vista imprenditoriale "l'azienda Italia" va ascritta nella colonna dei "flop". A poco serve, arrampicarsi sui muri dell'11 settembre o della bassa crescita; l'Italia in quegli anni è stata governata come la Russia del dopo caduta del muro, piuttosto che come una moderna potenza industriale e magari, gioverà ricordare agli indecisi anche gli altri flop industriali del nostro eroe.
Ma davvero vogliamo essere governati da uno zar di Brianza?
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