Il progetto Calamai

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!LULLABY!
00lunedì 30 aprile 2007 22:58

Il progetto Calamai mercoledì a 'Uno Mattina'

Marco Calamai sarà ospite mercoledì 2 maggio all'interno della trasmissione di Rai Uno 'Uno Mattina' alle ore 8.40 dove presenterà il suo progetto sviluppato da alcuni anni che prevede che ragazzi disabili e 'normodati' giochino insieme a basket. Il progetto, nato a Bologna, si avvale della collaborazione della Lega Basket Serie A e si è sviluppato ora anche in altri centri: l'ultimo è Pavia.

legabasket.it



ecco il suo progetto

www.lastefani.it/settimanale/print.php?directory=061207&bloc...





stemack
00domenica 6 maggio 2007 12:35
non ho capito bene cosa sia...
!LULLABY!
00giovedì 10 maggio 2007 15:44

A Bologna c’è una squadra dove ragazzi con diverse disabilità, affetti da autismo, epilessia, sindrome di Down, problemi di comportamento, si allenano e giocano insieme a ragazzi ‘normali’ e sono regolarmente iscritti ad un torneo. In campo sono tutti trattati allo stesso modo, nessuno dice mai a un giocatore ‘poverino’ ma tutti sono incitati e sgridati senza differenze. Sono gli Over Limits Fortitudo Emilbanca.

Il loro coach è Marco Calamai che 11 anni fa ha lasciato le panchine di serie A per tuffarsi in questa nuova sfida.


stemack
00lunedì 14 maggio 2007 14:59
sì,ma non ho capito il senso del progetto....
e che campionato fanno...
!LULLABY!
00mercoledì 5 dicembre 2007 10:05

Calamai, il suo basket con ragazzi speciali

- Il Resto del Carlino -

COMUNICARE CON LA PALLA. E’ diventato più di uno slogan per Marco Calamai, 12 stagioni e 350 partite dirette in serie A. Che fine ha fatto l’allenatore col baffo e la sciarpa rossa sempre attorno al collo, che diresse squadre come Ferrara, Pavia, Venezia, Firenze, Bologna e Livorno? Dal ’95 questo coach fuori dagli schemi, acuto e originale, ha cominciato a proporre la pallacanestro come strumento per il superamento di diverse forme di handicap psichico, dall’autismo alla psicosi, alla sindrome di Down. I risultati sono straordinari, apprezzati in campo nazionale e molti dei ragazzi coinvolti sono arrivati a una capacità importante di relazione, tanto che Calamai è stato chiamato a presentare la sua esperienza nelle principali università italiane. Sabato scorso ha riempito la sala Rossa del Comune, invitato dalla Polisportiva Millepiedi, che vorrebbe proporre in città quest’esperienza grazie all’impegno del professor Pompucci: «La palla sa affascinare questi giocatori speciali, per i quali il canestro rappresenta una tensione alla speranza, il passaggio un’apertura verso gli altri, il palleggio uno strumento di conoscenza dello spazio» spiega Calamai. Oggi non potrebbe più tornare indietro, anche se in questi anni di richieste ne ha avute: «No, non potrei più. Se mi accorgessi che un giocatore non corre magari perché ha saputo che guadagna meno di un altro, mi imbestialirei troppo. Oggi alleno alcuni ragazzi che secondo gli ortopedici non potrebbero nemmeno stare in piedi: e invece corrono. Io sono innamorato di questa gente». E sulla sua avventura, che ha radici soprattutto a Bologna, nella palestra dove s’allena la Fortitudo, ha scritto un libro che uscirà il 9 gennaio: «Le parole cardine sono tre: attesa, ascolto e integrazione. Attesa dei tempi di tutti, fisici e psicologici, ascolto vero delle persone, integrazione che la palestra sa fare meglio della scuola. Da noi, non solo non si sentono rifiutati, ma si sentono desiderati: questo fa la differenza. Ho volontari di tutte le età che vengono a giocare con noi, facciamo tornei e partite vere con squadre miste, fra normodotati e non. E non mi sogno nemmeno di tenerli a sedere per vincere». Nella nostra città esiste già una realtà simile, quella dei TipiTosti, giovani-adulti con problemi mentali che hanno messo in piedi una squadra, vanno nelle scuole a giocare con gli studenti e in febbraio parteciperanno al torneo di Bologna, proprio insieme alla squadra di Calamai. Stefano Vellucci li ha invitati al palas a vedere la Vuelle il 27 dicembre. Bel colpo.

e.f.



!LULLABY!
00giovedì 27 marzo 2008 11:19
Marco Calamai: "Disabili, ma non per noi siamo una squadra vera"

Ex giocatore della Effe, ex coach di A, un libro e una travolgente esperienza di basket

- La Repubblica -

«Ora i miei due punti in classifica sono il sorriso di un genitore». Lo dice Marco Calamai, ex giocatore della Fortitudo e allenatore per anni in serie A, oggi in tutt´altro affaccendato. Arrivato alla seconda edizione, il suo «Uno sguardo verso l´alto, progetto di pallacanestro sperimentale con ragazzi disabili» (Franco Angeli Editore) è un manuale di basket, ma anche una storia di vita: contiene infatti il tragitto di un´avventura tra sport e mondo della disabilità che Calamai percorre da diversi anni, andando in palestra con un gruppo di loro. Come tutte le storie belle, pure questa ha già avuto un primo lieto fine: il secondo posto della Overlimits Fortitudo Emilbanca ai campionati italiani degli oratori, con una squadra mista di disabili e normodotati. Insomma, il sasso gettato nello stagno d´uno sport che dovrà, senza preclusioni, affrontare pure questo tema non ha dovuto, qui a Bologna, aspettare un caso Pistorius, il sudafricano che gareggia con le gambe artificiali. Si gioca, e si dibatte, sotto canestro, già da un po´.
Fu dopo l´ultima stagione da allenatore che Calamai, cercando qualcosa che lo completasse dentro, incrociò gli sguardi dei ragazzi handicappati dell´Associazione La Lucciola a Monzuno, seguiti dalla neuropsichiatra Emma Lamacchia. Da allora per Lorenzo, Junior, Sofia, Fabio, e gli altri protagonisti (veri) che troverete nel libro, la pallacanestro è stata la porta d´accesso sul mondo. A loro, che affetti da varie disabilità, affrontavano l´attività motoria spesso come sola terapia individuale, mancava l´idea di essere gruppo, lo spogliatoio, i ‘vaffa´ al compagno per un passaggio in ritardo, ma anche il ‘cinque´ dopo una bella azione corale. L´idea di Calamai è stata questa: «Riscoprire e modificare leggi della pallacanestro come l´avevo conosciuta. E ritrovarla più pura, aspettando i tempi di apprendimento di quei ragazzi, ascoltando anche i ‘silenzi´ di chi resta fuori dal gioco. Guardare in alto, come quando si spera e si prega, verso un cerchio che rappresenta il mondo. Quanta simbologia c´è, ripensandoci, dietro ad uno sport come il basket: dare la palla a un compagno con le mani, e attendersi che venga restituita è quanto di più vicino al dialogo ci possa essere. E poi sfidare il peso del proprio corpo per andar su, verso l´alto. Avendo giocato e allenato, io so insegnare questo».
Qualche difficoltà all´inizio c´è stata, poi i ragazzi speciali di Calamai hanno conquistato il cuore e l´attenzione di tanti. Dodici anni di attività si sostanziano ora in quattro centri: Bologna (90 frequentatori, tra San Lazzaro e la Furla), Pavia, Cattolica e da domani Firenze, con l´inaugurazione di un nuovo centro. E´ una rete di scuole con due principi base: l´applicazione del metodo Calamai e una forte sinergia con la squadra di basket più in vista della città, per godere di maggior visibilità. Tra giocatori e genitori, secondo Calamai, si può parlare d´un migliaio di persone coinvolte, «e questa adesso è la mia squadra, una squadra allargata: la quale, posso affermarlo con orgoglio, ha scritto una pagina nuova in questo ambiente».
C´è voluto tempo, in tutti i sensi, ma ora agli allenamenti e alle partite l´atmosfera è quella di una realtà, tutta particolare, unica, ma non artefatta. Racconta nel libro Ettore Messina, che ha seguito con interesse e supportato l´esperimento di Calamai sin dall´inizio: «La prima volta tutto era un silenzio, sussurro, penombra. Ora c´è luce, il colore delle maglie, i genitori in tribuna. Marco che alza la voce quando qualcosa non va. I riflettori di una tv. Non sembra una squadra vera: è una squadra vera».

LUCA SANCINI

!LULLABY!
00lunedì 3 dicembre 2012 16:15
A Marco Calamai un’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana per il suo Progetto "Overlimits"

Prestigioso riconoscimento per Marco Calamai e per il suo Progetto di basket integrato "Overlimits", realizzato anche grazie all’aiuto della Federazione Italiana Pallacanestro.

Lunedì 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, l’allenatore toscano riceverà al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana.

Venticinque le persone convocate in udienza, le quali si sono tutte distinte nell'impegno a favore di persone con disabilità. Tra queste, solo sei riceveranno un'Onorificenza al Merito.

Da parte del Presidente Dino Meneghin e di tutta la Federazione Italiana Pallacanestro, che ha sempre sostenuto il suo progetto, le più sentite congratulazioni a Marco Calamai per questo prestigioso riconoscimento.

Ufficio Stampa Fip
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