Il primo freddo

Il primo freddo autunnale ti coglie sempre di soppiatto, lasciandoti di stucco.

Il cappotto ti osserva dalle ante semi aperte del' armadio, con il suo sguardo fiero, e non ci tiene a concedersi, te lo fa capire; come minimo adesso ti ci devi scusare.

Il primo freddo è gelo, anche se presto ci abitueremo, non ci consoliamo, ci copriamo, tanto, troppo; ci nascondiamo.

Il primo freddo sembra già Natale, le strade vuote, finestre accese, ma le tombole e le carte riposano ancora nei cassetti...e le serate sono vuote, disperate; malinconia d' estate.

Il primo freddo oltre agli strati di tessuto, mette addosso un grosso peso che non meritiamo, nuove regole e progetti per il futuro, che l' inverso sarà duro.

Al primo freddo, qualcuno si consola con la panza piena, abbondante cena e grappa digestiva, qualcun altro si lamenta per il mal di gola, e c'è anche chi fa festa... finalmente ha un buon motivo per restare chiuso in casa.

Io, al mio primo freddo, sto male.
Le ossa, mi fanno male, il naso mi cola, la gola infiamma, la pancia si gonfia, la testa è pesante, le gambe molli, il cielo è scuro aspettando il diluvio; i maglioni sono scomodi, gli spifferi maligni, le poltrone tentatrici ed i letti hanno i tentacoli.

Gli sguardi sono spenti, sia degli amici che dei parenti, per le strade mancano gli ingorghi...chi lo avrebbe detto che un giorno li avresti desiderati...
A me, il mio primo freddo, non mi piace! Mi mette l' ansia addosso di chi aspetta l' idea geniale; così aspetto che mi abituo...per tornare a non far niente di professione.