Il più Grande Crimine (Paolo Barnard)

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stelafe
00domenica 25 settembre 2011 13:27
Ecco cos’è accaduto veramente alla democrazia e alla ricchezza comune e a vantaggio di chi
Il più grande crimine (Di Paolo Barnard - Ottobre 2011)
Il più grande crimine (mp3) ascolta il libro! [SM=g6957]

(Ecco cos’è accaduto veramente alla democrazia e alla ricchezza comune. E a vantaggio di chi)

AVVERTENZA
Questa è una inchiesta di rigore scientifico cile si è avvalsa della consulenza di dodici economisti universitari internazionali. I loro nomi, le note e la bibliografia che attestano della serietà di questo saggio sono elencati in calce. Ma l’ho scritto in stile narrativo affinché chiunque la possa leggerlo e divulgarlo...


"Il piu' grande crimine" di Paolo Barnard


Il Più Grande Crimine - Il Documentario - Episodio 1 (Parte Tecnica)



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marco---
00domenica 25 settembre 2011 14:58
Paolo Barnard: il vero potere mondiale ci vuole schiavi (Fonte: libreidee.org - 15/08/2011)

Chi decide il nostro futuro? Quegli «ometti in doppiopetto blu» che in teoria possiamo promuovere o bocciare col voto? No, purtroppo: quelle sono solo «le marionette del vero potere», che risiede lontano, protetto da palazzi inaccessibili, da cui dirama ordini attraverso il più micidiale degli strumenti: la finanza. Il mondo ci sta franando addosso? Non è un caso: era tutto perfettamente previsto. Anzi: organizzato. Da chi è al lavoro da decenni per compiere “il più grande crimine”: lo smantellamento della democrazia, la fine della sovranità, la privatizzazione degli Stati, l’eutanasia della politica. Una piovra elusiva, senza volto, ma pressoché onnipotente e dalle mille sigle: Bilderberg, Wto, Unione Europea e Bce, Fmi, con tanto di lobby e think-tanks, banche centrali, mafie.

Chi decide il nostro futuro? Quegli «ometti in doppiopetto blu» che in teoria possiamo promuovere o bocciare col voto? No, purtroppo: quelle sono solo «le marionette del vero potere», che risiede lontano, protetto da palazzi inaccessibili, da cui dirama ordini attraverso il più micidiale degli strumenti: la finanza. Il mondo ci sta franando addosso? Non è un caso: era tutto perfettamente previsto. Anzi: organizzato. Da chi è al lavoro da decenni per compiere “il più grande crimine”: lo smantellamento della democrazia, la fine della sovranità, la privatizzazione degli Stati, l’eutanasia della politica. Una piovra elusiva, senza volto, ma pressoché onnipotente e dalle mille sigle: Bilderberg, Wto, Unione Europea e Bce, Fmi, con tanto di lobby e think-tanks, banche centrali, mafie.

E’ il potere vero, quello che può stabilire la rovina di intere nazioni per specularci sopra e realizzare guadagni favolosi, al di sopra degli Stati e della Paolo Barnardpolitica. La tesi, attorno a cui lavorano diversi “eretici” italiani, è stata messa a fuoco e divulgata in modo organico e con vastissima documentazione da Paolo Barnard, pioniere della tv-verità prima con Santoro ai tempi di “Samarcanda” e poi con “Report”, fino alla rottura polemica con Milena Gabanelli per la mancata assistenza legale Rai di fronte al mare di querele rimediate in tante inchieste scottanti. Scomparso anche dal web, dove non è più visibile il sito “paolobarnard.info” che raccoglieva un’infinita quantità di scritti, dossier e reportage, il Barnard-pensiero è rintracciabile direttamente su YouTube, dove il giornalista riassume quello che definisce “il più grande crimine” (dal titolo dell’ultimo saggio), oppure su blog come “Disinformazione” che solo due anni fa proponeva il ritratto del “vero potere” secondo Barnard.

Una “profezia”, quella del giornalista italiano, che fa venire i brividi, vista la crisi globale sempre più esplosiva e le immancabili “ricette anti-crisi”, puntualmente annunciate con anni di anticipo dal reporter più scomodo d’Italia: misure così dure e impopolari da decretare la fine di decenni di conquiste democratiche. La sua tesi: le antiche oligarchie terriere, messe in crisi dalle lotte sindacali e democratiche del ‘900, si sono “riprese il mondo” attraverso l’alta finanza, riducendo all’impotenza gli Stati grazie al “ricatto” del debito pubblico, prima fittizio, ma poi divenuto sciaguratamente “privato” con il suo silenzioso trasferimento alle centrali finanziarie mondiali. Operazione coronata dall’introduzione dell’Euro – moneta che non appartiene a nessuno Stato, neppure a Bruxelles – e dal Trattato di Lisbona, vero e proprio «colpo di Stato europeo» che sottrae agli Stati membri ogni Trattato di Lisbonaresidua sovranità: tutte le leggi principali dovranno essere conformi ai diktat di un’élite mondiale, che è in grado di condizionare qualsiasi governo con la leva finanziaria.

Una “spectre” da fantascienza? No, tutt’altro: Paolo Barnard fa nomi e cognomi. Premessa: «Il Potere è stato eccezionalmente abile in molti aspetti, uno di questi è stato il suo mascheramento: il Potere doveva rimanere nell’ombra, perché alla luce del sole avrebbe avuto noie infinite da parte dei cittadini più attenti delle moderne democrazie». Ci hanno messo davanti politici e governi, in modo che il “vero potere” potesse agire «sostanzialmente indisturbato». Non che la Casta sia innocente, naturalmente: le «marionette» che calcano «il cortiletto della politica» hanno «relative torte da spartire», a patto però che «eseguano poi gli ordini ricevuti». Da chi? Da un «colossale e onnicomprensivo ingranaggio invisibile», che secondo l’ex presidente brasiliano Lula «manovra il sistema da lontano: spesso cancella decisioni democratiche, prosciuga la sovranità degli Stati e si impone ai governi eletti».

Secondo Barnard, oggi il vero potere «sta nell’aria», ha avvolto il mondo e dice questo: «Pochi prescelti devono ricevere il potere dai molti. I molti devono stare ai margini e attendere fiduciosi che il bene gli coli addosso dall’alto dei prescelti. I governi si levino di torno e lascino che ciò accada». E’ la vecchia teoria dei “Trickle Down Economics” di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, cioè il neo-liberismo, la scuola di Chicago, il purismo del “libero mercato”. «Questa idea economica comanda ogni atto del Potere, e di conseguenza la vostra vita, che significa che davvero sta sempre alla base delle azioni dei governi e dei legislatori, degli amministratori e dei datori di lavoro. Quindi essa comanda te, i luoghi in cui vivi, il tuo impiego, la tua salute, le tue finanze, proprio il tuo quotidiano ordinario, non cose astruse e lontane dal tuo vivere. La sua forza sta nel fatto di essere presente da 35 anni Ronald Reagan e Margaret Thatcherin ogni luogo del Potere esattamente come l’aria che esso respira nelle stanze dove esiste».

Chiunque arrivi al potere «respira quest’aria», senza scampo, dal momento in cui mette piede all’università, arrivando poi nei Parlamenti, nei consigli di amministrazione, nelle banche, nelle amministrazioni pubbliche. Tutti «conquistati, ipnotizzati, teleguidati: il Potere ha creato attorno a quell’idea degli organi potentissimi», grazie ai quali domina completamente il pianeta. Chi sono i potenti della Terra? «Finanzieri, industriali, ministri, avvocati, intellettuali, militari, politici scelti con cura». Sono loro il vertice del “club”, la super-struttura che «assume nomi diversi a seconda del luogo in cui si riunisce». Ad esempio: prende il nome di Commissione Trilaterale se i suoi membri si riuniscono a Washington, a Tokio o a Parigi, talvolta in altre capitali europee. La Trilaterale nasce nel 1973 come gruppo di influenti cittadini americani, europei e giapponesi; dopo soli due anni «stila le regole per la distruzione globale delle sinistre e la morte delle democrazie partecipative, realmente avvenute», e afferma «la supremazia della guida delle élite sulle masse di cittadini», che devono essere “apatici”, docili, ipnotizzati dai media.

Fra i 390 membri della Trilaterale hanno figurato vip assoluti: da Henry Kissinger a Jimmy Carter, da David Rockefeller a Zbigniev Brzezinski, senza contare gli italiani Giovanni Agnelli e Arrigo Levi, e poi Edmond de Rothschild, George Bush padre, Dick Cheney, Bill Clinton e l’ex capo della Fed, Alan Greenspan, insieme ad accademici (da Harvard alla Bocconi), governatori delle maggiori banche, ambasciatori, petrolieri, ministri, industriali (Solvay, Mitsubishi, CocaCola, Texas Instruments, Hewlett-Packard, Caterpillar, Fiat, Dunlop) e fondazioni come quella di Bill Gates. «Costoro – scrive Barnard – deliberano ogni anno su temi come “il sistema monetario”, “il governo globale”, “dirigere il commercio internazionale”, “affrontare l’Iran”, “il petrolio”, “energia, sicurezza e clima”, “rafforzare le Henry Kissinger con Gianni Agnelliistituzioni globali”, “gestire il sistema internazionale in futuro”». In pratica: tutto. «E leggendo i rapporti che stilano, si comprende come i loro indirizzi siano divenuti realtà nelle nostre politiche nazionali con una certezza sconcertante».

Quando il “club” necessita di maggior riservatezza, si dà appuntamento in luoghi meno visibili dei palazzi delle grandi capitali, e in questo caso prende il nome di Gruppo Bilderberg, dal nome dell’hotel olandese che ne ospitò il primo meeting nel 1954. Sono sempre gli stessi personaggi, più molti altri a rotazione, compresi politici o monarchi in carica (mentre la Trilaterale è riservata ai grandi “ex”). Il Bilderberg è «assai più “carbonaro” della Trilaterale, perché la sua originaria specializzazione erano gli affari militari e strategici», gestiti dai vertici Nato. La peculiarità dirompente del Bilderberg? Al suo interno, i super-potenti possono dire tutto quello che vorrebbero fare: «I desideri più intimi del Potere non trovano neppure quello straccio di freno che l’istituzionalità impone. Da qui la tradizione di Etienne Davignonmantenere attorno al Bilderberg un alone di segretezza assoluto».

Sono loro, come rivela il visconte Etienne Davignon, presidente del Bilderberg nel 2005, a “coordinare” i vertici dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, della cooperazione transatlantica e dell’integrazione europea, ovvero i primatisti del “libero mercato” con potere sovranazionale e i padrini del Trattato di Lisbona, cioè «il colpo di Stato europeo con potere sovranazionale che ci ha trasformati in cittadini che verranno governati da burocrati non eletti». Per Barnard sono i veri padroni della nostra vita: «Decisioni inappellabili su lavoro, previdenza, servizi sociali, tassi dei mutui, costo della vita». Scelte cruciali, compiute non a Palazzo Chigi o all’Eliseo, ma a Ginevra o a Bruxelles o nelle banche centrali, dopo esser state discusse al Bilderberg. Un campione della “razza padrona”? Peter Sutherland: a capo della Bp, della super-banca Goldman Sachs e della London School of Economics, poi plenipotenziario Onu per l’immigrazione e lo sviluppo, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, membro della Commissione Europea e ministro della giustizia in Irlanda. «E ovviamente, membro sia della Commissione Trilaterale che del Gruppo Bilderberg».

Se il “club” resta il primo organo del super-potere, il secondo è il “colosso di Ginevra”, il Wto: l’Organizzazione Mondiale del Commercio nata nel 1994 è «più potente di qualsiasi nazione o parlamento». Riunisce 153 Paesi nella sede ginevrina, dove vengono dettate le regole del commercio internazionale, cioè praticamente di tutta l’economia del mondo: «Fette enormi dei nostri posti di lavoro, di ciò che compriamo, mangiamo, con cui ci curiamo». Decidono tutto “loro”. E, come nel caso della nuova Europa del Trattato di Lisbona, le regole emanate dal Wto, denominate “Accordi”, sono sovranazionali, cioè più potenti delle leggi nazionali. Il meccanismo non è democratico: le decisioni sono dominate dallo strapotere dei Paesi ricchi. «Chi sta al timone è il cosiddetto gruppo Quad, formato da Usa, Giappone, Canada ed Europa. Ma l’Europa intera è rappresentata al tavolo delle trattative del Wto dalla Commissione Europea, che nessun cittadino elegge», sottolinea Barnard. «In realtà, chi decide per tutti noi europei è un numero ancora più ristretto di burocrati: il misterioso Comitato 133 proteste contro il Wtodella Commissione, formato da specialisti ancor meno legittimati. La politica italiana di norma firma gli “Accordi” senza neppure leggerli».

Se un Paese si oppone a una regola del Wto, continua Barnard, può essere processato da un tribunale interno, dotato di poteri enormi e formato da tre individui di estrazione economico-finanziaria, le cui sentenze finali sono inappellabili. Una sentenza del Wto può penalizzare o persino ribaltare le scelte democratiche di milioni di cittadini, anche nei Paesi ricchi. Esempio: tutta l’Europa è stata condannata a risarcire gli Usa con milioni di euro perché si è rifiutata di importare la carne americana agli ormoni. Ma neppure gli Stati Uniti hanno potere sul Wto: il presidente Obama, di fronte all’ultima catastrofe finanziaria, aveva deciso di imporre regole restrittive contro le speculazioni selvagge delle banche (vera causa della crisi), ma «gli è stato sbarrato il passo proprio da una regola del Wto, che si chiama “Accordo sui Servizi Finanziari”, e che sancisce l’esatto contrario, cioè proibisce alla Casa Bianca e al Congresso di regolamentare quelle mega-banche. E sapete chi, anni fa, negoziò quell’accordo al Wto? Timothy Geithner, attuale ministro del Tesoro Usa, che è uno dei membri del Gruppo Bilderberg».

In materia di leggi internazionali, il Wto è praticamente onnipotente: ha facoltà di «esautorare le politiche sanitarie di qualunque Paese», e inoltre toglie al cittadino «la libertà di sapere in quali condizioni sono fatte le merci che acquista», anche ostacolando l’uso delle etichette a tutela del consumatore. Inoltre, nelle gare d’appalto, il Wto impone ai politici di concedere alle grandi multinazionali estere le stesse condizioni richieste alle aziende nazionali: favorire l’occupazione nazionale è considerata una discriminazione ai danni del “libero mercato”. Sempre le disposizioni del Wto «accentrano nelle mani di poche multinazionali i brevetti della maggioranza dei principi attivi e delle piante che si usano per i farmaci o per l’agricoltura, poiché permettono la brevettabilità privata delle forme viventi Herman Van Rompuy, Ue, esponente del Bilderberge tutelano quei brevetti per 20 anni». Inoltre, il fatto che i brevetti siano protetti dal Wto per vent’anni «sta alla base anche della mancanza di farmaci salva-vita nei Paesi poveri».

Non basta: il Wto sta «promuovendo a tutto spiano la privatizzazione e l’apertura al “libero mercato” estero di praticamente tutti i servizi alla cittadinanza, anche di quelli essenziali come sanità, acqua, istruzione e assistenza agli anziani, con regole che impediranno di fatto agli amministratori locali la tutela dei cittadini meno abbienti che non possono permettersi servizi privati». Ovviamente questi “Accordi” sono vincolanti su qualsiasi legge nazionale, esautorando quindi i nostri politici dalla gestione dei capitoli-chiave della nostra economia. La strategia del “club” e del Wto, naturalmente, si avvale anche del terzo organo del super-potere: i lobbysti. Paolo Barnard li chiama “i suggeritori”. Sono loro che vengono «ricevuti in privato da ogni politico che conti al mondo e che gli “suggeriscono” (spesso dettano) i contenuti delle leggi e dei decreti, ma anche delle linee guida di governo e persino dei programmi delle coalizioni elettorali».

I “suggeritori” italiani sono un migliaio, ma diventeranno almeno diecimila entro una decina d’anni, scriveva Barnard nel 2008, citando l’agenzia “Reti” dell’ex dalemiano Claudio Velardi e l’attività di lobbying condotta da vari gruppi per finanziare politici e averne in cambio enormi favori. «Con una stima basata sui bilanci passati, si calcola che il denaro sommerso versato alla politica italiana ammonti a diverse decine di milioni di euro all’anno, provenienti dai settori edile, autostradale, metallurgico, sanitario privato, bancario, televisivo e immobiliare». Le ricadute sui cittadini: leggi e regolamenti che «vanno a modificare, spesso in peggio, la nostra economia di vita e di lavoro». Nessuno ne sembra immune: Barnard cita gli oltre 2 milioni di euro finiti nel 2008 all’Udc, l’80% dei quali provenienti dall’immobiliarista Caltagirone («pensate alla libertà di Pierferdinando Casini nel legiferare in campo immobiliare»), o i 50.000 euro a Di Pietro dalla famiglia Lagostena Bassi, che «controlla il mercato delle Tv locali ma Dick Cheneyche contemporaneamente serve Silvio Berlusconi e foraggia la Lega Nord». E il famigerato Ponte sullo Stretto? Un favore al gruppo Gavio, forte di 650.000 euro versati al Pdl.

Quanto ai “suggeritori” americani, si entra nel Guinness dei Primati: al prezzo di due milioni di morti fra Iraq e Afghanistan, è stata la “lobby del petrolio” a puntare sulle guerre di Bush e i relativi profitti del greggio schizzato alle stelle. Dick Cheney e James Baker III, ma anche l’ex della Enron Kenneth Lay, il presidente del Carlyle Group, Frank Carlucci, e poi Robert Zoellick, Thomas White, George Schultz, Jack Sheehan, Don Evans, Paul O’Neil: rispettivamente, «a servizio di Shell, Mobil, Union Carbide, Huntsman, Amoco, Exxon, Alcoa, Conoco, Carlyle, Halliburton, Kellog Brown & Root, Bechtel e Enron». Se George Bush junior resta «il politico più “oliato” nella Storia americana», Obama si “difende” con la lobby finanziaria-assicurativa: «Quando nel 2008 crollano le banche Usa dopo aver truffato milioni di esseri umani e migliaia di altre banche internazionali, 7 milioni di famiglie americane perdono il lavoro e l’intera economia mondiale va a picco, Italia inclusa», il nuovo presidente «firma un’emorragia di denaro pubblico dopo l’altra per salvare il deretano dei banchieri truffatori».

L’alibi di Obama: “rianimare l’economia” (dai 5.000 agli 11.000 miliardi di dollari, secondo le stime), senza che neppure uno dei super-truffatori finisca in galera. «Anzi: il suo governo ha chiamato a ripulire i disastri di questa crisi globale gli stessi personaggi che l’hanno creata. Invece di farli fallire e di impiegare il denaro pubblico per la gente in difficoltà, Obama e il suo ministro del Tesoro Timothy Geithner gli hanno offerto una montagna di denaro facile affinché comprino i debiti delle banche fallite». Grazie al piano-Obama, i delinquenti della finanza hanno ricevuto da Washington l’85% del denaro necessario per comprare quei debiti, mettendo di proprio solo il 15%, e riservandosi ulteriori, lauti profitti in caso di “ripresa”, senza dover restituire il super-prestito a fondo perduto. «E’ il solito “socialismo al limone: le perdite sono dei contribuenti e i profitti sono degli investitori privati”». Se n’è accorto il “Washington Post”, che ha accusato Obama di non Timothy Geithneraver posto alcun limite agli speculatori che causarono la catastrofe. «Domanda: quanto denaro ha preso Obama in campagna elettorale dalle lobby finanziarie? Risposta: 38 milioni di dollari».

Altri 20 milioni, continua Barnard, Obama li ha intascati dalle lobby assicurative sanitarie, che ha ricambiato con «una falsa riforma della sanità» che in realtà «non ha nulla di pubblico ed è un ulteriore regalo ai giganti delle assicurazioni private», numerosissimi nella schiera dei 40.000 lobbysti che assediano giornalmente Washington. Compresi gli alfieri del network più leggendario, la lobby ebraica, che condizionano la superpotenza: vietato mettere in dubbio la politica di Israele. Nel 2002, proprio mentre l’esercito israeliano reinvadeva i Territori Occupati con i consueti massacri indiscriminati di civili, a Washington fu sommerso dai fischi l’allora viceministro della difesa Paul Wolfowitz, super-falco “neocon” e filo-israeliano, che si era permesso di citare le “sofferenze palestinesi”. E prima ancora, nel 1992, il presidente uscente Bush fece un clamoroso passo falso: minacciando di bloccare 10 miliardi di aiuti se Tel Aviv non avesse frenato gli insediamenti ebraici nei Territori, perse i due terzi dell’elettorato ebraico che l’aveva sostenuto nell’88 e spianò la strada alla vittoria di Clinton.

Anche in Europa le lobby fanno la loro parte, mettendo in campo 15-20.000 “suggeritori”, che arrivano a spendere un miliardo di euro all’anno per condizionare le scelte della Commissione Europea, che dopo il Trattato di Lisbona è diventata il vero centro decisionale del continente, il super-governo (non eletto) di tutti noi, con poteri immensi. Le grandi aziende rappresentate sono migliaia: tra queste Fiat e Pirelli, Barilla, Canon e Kodak, Johnson & Johnson, Motorola, Ericsson e Nokia, Time Warner, Rank Xerox e Microsoft, Boeing, Dow Chemicals, Danone, Candy, Shell, Hewlett Packard, Ibm, Carlsberg, Glaxo, Bayer, Hoffman La Roche, Pfizer, Merck. E poi banche, assicurazioni, investitori. E’ «un assedio alla politica», secondo Barnard, ma anche «un vero e proprio attentato alla democrazia», perché sono i miliardari a imporre le decisioni, per giunta ad istituzioni comunitarie Mario Draghi con Jean-Claude Trichetnon più dirette da politici regolarmente eletti.

Da non trascurare, aggiunge Barnard nella sua diagnosi, l’influenza del “quarto organo” del super-potere mondiale, ovvero i “think-tanks”: letteralmente “serbatoi di pensiero”, per sviluppare idee destinate a condizionare la politica. A lanciare l’offensiva fu Lewis Powell nel 1971, quando denunciò una «guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale» e, per Barnard, diede il via alla riscossa delle élite e alla fine della democrazia partecipativa dei cittadini. Le destre economiche ambivano a «riconquistare il mondo» e «sottomettere la politica, cioè a divenire il vero Potere». Come? Armandosi di idee, raccogliendo denaro, selezionando cervelli e plasmandoli, per poi «immetterli nel sistema di comando della società, infiltrandolo tutto». Oggi le super-fondazioni sono 336, distribuite in ogni continente. «Una delle più note e aggressive è l’Adam Smith Institute di Londra, che ostenta un’arroganza di potere tale da vantare come proprio motto questo: “Solo ieri le nostre idee erano considerate sulla soglia della follia. Oggi stanno sulle soglie dei Parlamenti”».

La politica-marionetta, dice Barnard, è il braccio esecutivo del “vero potere”. «Spesso, i nostri ministri economici, i nostri banchieri centrali, ma anche presidenti del Consiglio» (due nomi: Mario Draghi e l’allora primo ministro Romano Prodi) «si trovano a cene o convegni presso queste fondazioni / Think Tanks, di cui in qualche raro caso i Tg locali danno notizia. In apparenza cerimonie paludate e noiose, in realtà ciò che vi accade è che ministri, banchieri e premier vi si recano per dar conto di ciò che hanno fatto per compiacere all’idea economica del vero Potere». Ovvero: minime regolamentazioni per il business e governi più marginali, secondo i dettami del noto Omega Project emanato dall’Adam Smith nel 1982: direttive che hanno regolarmente «divorato la vita pubblica in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti», e che ormai hanno varcato la soglia del George SorosParlamento anche in Italia: con la super-manovra di Tremonti imposta da Bruxelles, è come se il “vero potere” descritto col largo anticipo da Paolo Barnard avesse gettato la maschera.

Eppure, i segnali erano chiarissimi. Barnard ricorda il 16 settembre 1992, quando George Soros decise di «spezzare la schiena alla Gran Bretagna» vendendo di colpo qualcosa come 10 miliardi di sterline. Il finanziere causò il collasso del valore della moneta inglese, che fu così espulsa dal Sistema Monetario Europeo: «Soros si intascò oltre 1 miliardo di dollari, ma milioni di inglesi piansero lacrime amare e il governo di Londra ne fu umiliato». Per non parlare dello speculatore John Meriwether, che aveva «irretito praticamente tutte le maggiori banche del mondo con 4,6 miliardi di dollari ad alto rischio». I suoi manager si fregiavano del titolo di “padroni dell’universo”, ma nell’agosto del 1998 contemplarono il crollo dei mercati mondiali per causa loro; la Federal Reserve dovette poi intervenire in emergenza, «col solito salvataggio a spese dei contribuenti». Un copione che si è ripetuto durante l’ultima crisi, con lo speculatore internazionale Joseph Cassano che, franati i suoi investimenti-truffa da 500 miliardi di dollari, telefona alla casa Bianca per dire: «Sorry, ho mandato al diavolo la vostra economia».

«Panico mondiale, fine del credito al mondo del lavoro di quasi tutto il pianeta e, sul piatto di noi cittadini, ecco servita la crisi economica più pericolosa dal 1929 a oggi». Colpa di quello che Barnard chiama il “Tribunale degli Investitori e degli Speculatori Internazionali”, altro braccio armato del “vero potere” che sta privatizzando il mondo, a tappe forzate, espropriando Stati e cittadini. «Altro che Tremonti o Confindustria: nel mondo odierno esiste una comunità di singoli individui privati capaci di movimentare quantità di ricchezze talmente colossali da scardinare in poche ore l’economia di un Paese ricco, o le economie di centinaia di milioni di lavoratori che per esse hanno faticato un’intera vita, cioè famiglie sul lastrico, aziende che chiudono. Le loro decisioni sono come sentenze planetarie. Inappellabili». E irte di cifre mostruose: «Stanno facendo Joseph Cassanooscillare sul pianeta qualcosa come 525.000 miliardi di dollari in soli prodotti finanziari “derivati”, cioè denaro ad altissimo rischio di bancarotta improvvisa».

E’ possibile che “i mercati” facciano sparire, di colpo, centinaia di miliardi, provocando perdita di posti di lavoro, precarizzazione e relativo effetto-domino sull’economia. Basta che “qualcuno” non sia entusiasta dell’obbedienza dei politici, o che abbia intravisto una convenienza speculativa. «Questa tirannia del vero Potere», scrive ancora Barnard, prende il nome tecnico di “capital flight”: letteralmente, capitali che prendono il volo. E’ semplicemente “denaro in cerca di maggiori profitti”, per dirla con “Investors.com”. Si tratta di «flussi enormi di capitali in uscita da un Paese: spesso così enormi da incidere su tutto il sistema finanziario di una nazione». Peccato che di mezzo ci siano i soliti, ingombranti esseri umani: a milioni.

Il “Tribunale” degli speculatori chiude il cerchio, la super-piramide retta dal “club” e dal Wto con l’appoggio dell’Unione Europea, dei lobbysti e dei think-tank. «Vi si potrebbe aggiungere il World Economic Forum, il Codex Alimentarius, l’Fmi, il sistema delle Banche Centrali, le multinazionali del farmaco», dice ancora Barnard. Senza trascurare le mafie: perché «traffico di droga, prostituzione, traffico d’armi e riciclaggio di rifiuti tossici sono servizi che le mafie praticano per conto di committenti sempre riconducibili al vero Potere, o perché da esso condizionati, oppure perché suoi ingranaggi Paolo Barnard importanti». Ed ecco composto il puzzle dell’orrore, da cui derivano «i problemi capitali della nostra vita di cittadini, o addirittura i drammi quotidiani che tante famiglie di lavoratori patiscono».

C’è qualcuno che decide tutto, al di sopra qualsiasi controllo. «Se vi sta a cuore la democrazia, la giustizia sociale e la vostra economia quotidiana di lavoro e di servizi essenziali alla persona – conclude Barnard nel suo appello – allora dovete colpire chi veramente opera per sottrarceli, cioè il vero Potere. Ci si organizzi per svelarlo al grande pubblico e per finalmente bloccarlo. Ora lo conoscete, e soprattutto ora sapete che razza di macchina micidiale, immensa e possente esso è». Se gli attuali metodi di lotta dei movimenti sono «pietosamente inadeguati, infantili chimere, fuochi di paglia che mai un singolo attimo hanno impensierito quel vero Potere», secondo Barnard per «arginare un titano di quella portata» l’unica speranza è opporgli «un’organizzazione di attivisti e di comunicatori eccezionalmente compatta, finanziata, ferrata, disciplinata, su tutto il territorio, al lavoro sempre, implacabile, nei luoghi della gente comune, per anni. Altra speranza non c’è. Sempre che ancora esista, una speranza».
laplace77
00domenica 25 settembre 2011 15:55
Re:
marco---, 25/09/2011 14.58:

Paolo Barnard: il vero potere mondiale ci vuole schiavi (Fonte: libreidee.org - 15/08/2011)

... I molti devono stare ai margini e attendere fiduciosi che il bene gli coli addosso dall’alto dei prescelti. I governi si levino di torno e lascino che ciò accada». E’ la vecchia teoria dei “Trickle Down Economics” di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, cioè il neo-liberismo, la scuola di Chicago, il purismo del “libero mercato”. «Questa idea economica comanda ogni atto del Potere, e di conseguenza la vostra vita, che significa che davvero sta sempre alla base delle azioni dei governi e dei legislatori, degli amministratori e dei datori di lavoro. Quindi essa comanda te, i luoghi in cui vivi, il tuo impiego, la tua salute, le tue finanze, proprio il tuo quotidiano ordinario, non cose astruse e lontane dal tuo vivere. La sua forza sta nel fatto di essere presente da 35 anni Ronald Reagan e Margaret Thatcherin ogni luogo del Potere esattamente come l’aria che esso respira nelle stanze dove esiste».
...



come ho tempo mi leggo meglio il tutto, ma a prima vista mi sembra che questo forum stia diventando un covo di bolscevichi...

[SM=p7579]

laplace77
00domenica 25 settembre 2011 19:26
Re: Paolo Barnard
stelafe, 25/09/2011 13.27:





va bene il discorso della lobby che si infiltra nella politica nelle universita', va bene il discorso del liberismo imperante e imposto

[SM=g1750483]

ma che uno stato possa stampare soldi (creando davvero moneta dal nulla, senza neanche l'impegno a restituire il debito) non va proprio bene

[SM=g1748862]

la question e' complessa, che neanche il sistema della fiat money e' valido (piu' che altro per il problema della crescita infinita), ma non credo che la soluzione possa essere "stampiamoci i soldi quando ci servono", che il problema si sposterebbe dalla svalutazione del debito (che non lo compra/sottoscrive nessuno in quanto rischioso) alla svalutazione della moneta (che non accetterebbe nessuno perche' inflazionata)

[SM=g1750163]

semmai il discorso e' che gli stati non devono fare debito, se gli servono i soldi tassassero i grandi patrimoni e le rendite speculative dei grandi "oligarchi", piuttosto che azzerbinarsi loro, svendendogli i beni comuni e consentendogli di portare i dindi nei paradisi fiscali...

[SM=g9128]

e visto che barnard apre rimpiangendo l'illuminismo e chiude proponendo una nuova norimberga per i plutocrati, beh, sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi di illuminismo (e di bolscevismo quanto basta) se ne intende...

[SM=p7579]

senza contare che se bastasse la sovranita' monetaria a garantire il benessere, com'e' che, non dico la pizza di fango del camerun, ma i rubli russi o i pesos cuani non hanno funzionato??

[SM=g9128]
stelafe
00lunedì 26 settembre 2011 09:00
Re: Re: Paolo Barnard







stelafe
00lunedì 26 settembre 2011 09:03
Re: Re: Paolo Barnard
laplace77, 25/09/2011 19.26:





[SM=g9128]

e visto che barnard apre rimpiangendo l'illuminismo e chiude proponendo una nuova norimberga per i plutocrati, beh, sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi di illuminismo (e di bolscevismo quanto basta) se ne intende...

[SM=p7579]







Penso che il giornalista Barnard prima di parlare si sia documentato . Gli errori posso essere tanti, di certo dai racconti che fa emerge l’attuale situazione. Indubbiamente l’“economia socio finanziaria“ è complessa ma questo non impedisce di pensare che c’è uno squilibrio tra banche e Stato. Se servisse a dimostrare il ruolo delle banche nella crisi economica, ben venga Noriberga








stelafe
00lunedì 26 settembre 2011 09:10
Indebitati col diavolo

scenari.blog.rainews24.it/?p=494

laplace77
00lunedì 26 settembre 2011 11:37
Re: Re: Re: Paolo Barnard
stelafe, 26/09/2011 09.03:

laplace77, 25/09/2011 19.26:





[SM=g9128]

e visto che barnard apre rimpiangendo l'illuminismo e chiude proponendo una nuova norimberga per i plutocrati, beh, sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi di illuminismo (e di bolscevismo quanto basta) se ne intende...

[SM=p7579]







Penso che il giornalista Barnard prima di parlare si sia documentato . Gli errori posso essere tanti, di certo dai racconti che fa emerge l’attuale situazione. Indubbiamente l’“economia socio finanziaria“ è complessa ma questo non impedisce di pensare che c’è uno squilibrio tra banche e Stato. Se servisse a dimostrare il ruolo delle banche nella crisi economica, ben venga Noriberga







semmai lo squilibrio sta piu' che altro nel ricatto "too big to fail", con conseguente salvataggio delle banche mediante debito pubblico e successiva crisi dei debiti pubblici, su cui speculano anche (e specialmente) le banche salvate (i quattro round di profitti che diceva lo stesso barnard)

tuttavia, una cosa e' dire che una banca "too big to fail" in crisi andava nazionalizzata (salvando i correntisti e sacrificando gli azionisti - come ripete anche mazzalai) un'altra e' pretendere che lo stato possa stampare denaro a suo piacimento: allora si che si arriva all'iperinflazione.

ripeto: la questione e' complessa, proporre "soluzioni facili" del tipo "one shot" (fai cosi' e risolvi) di solito non funziona...

ziomaoziomao
00martedì 27 settembre 2011 15:37
Re: Re: Paolo Barnard
laplace77, 9/25/2011 7:26 PM:




va bene il discorso della lobby che si infiltra nella politica nelle universita', va bene il discorso del liberismo imperante e imposto

[SM=g1750483]

ma che uno stato possa stampare soldi (creando davvero moneta dal nulla, senza neanche l'impegno a restituire il debito) non va proprio bene

[SM=g1748862]

la question e' complessa, che neanche il sistema della fiat money e' valido (piu' che altro per il problema della crescita infinita), ma non credo che la soluzione possa essere "stampiamoci i soldi quando ci servono", che il problema si sposterebbe dalla svalutazione del debito (che non lo compra/sottoscrive nessuno in quanto rischioso) alla svalutazione della moneta (che non accetterebbe nessuno perche' inflazionata)

[SM=g1750163]

semmai il discorso e' che gli stati non devono fare debito, se gli servono i soldi tassassero i grandi patrimoni e le rendite speculative dei grandi "oligarchi", piuttosto che azzerbinarsi loro, svendendogli i beni comuni e consentendogli di portare i dindi nei paradisi fiscali...

[SM=g9128]

e visto che barnard apre rimpiangendo l'illuminismo e chiude proponendo una nuova norimberga per i plutocrati, beh, sarebbe il caso di chiedere aiuto a chi di illuminismo (e di bolscevismo quanto basta) se ne intende...

[SM=p7579]

senza contare che se bastasse la sovranita' monetaria a garantire il benessere, com'e' che, non dico la pizza di fango del camerun, ma i rubli russi o i pesos cuani non hanno funzionato??

[SM=g9128]



Laplace,

lo sai che ti voglio bene eheheh [SM=g1750483]

ma accidenti, quando dici certe cose mi viene voglia di tirarti le orecchie ! [SM=g7576]

Penso che il lavoro di Barnard sia importante, non tanto per quello che dice che sono cose in fondo risapute ma per l'enorme lavoro di catalogazione e sintesi.

per questo il suo lavoro è la base di partenza per ogni discussione sull'argomento.

Ti consiglio di leggere i documenti, specie il suo testo principale : IL PIU' GRANDE CRIMINE

ti dico questo perchè da alcune cose che dici è chiaro che non hai avuto il tempo di aggiornarti, nulla di male ma bisogna farlo per parlare di questi argomenti.

purtroppo ci sarebbe tantissimo da dire e un blog non è sicuramente il posto ideale per discussioni di questo tipo, purtroppo questo strumento tende ad appiattirsi ad un botta e risposta continuo che costruisce ben poco.

non confondere il Barnard pubblico, quello che in pochi secondi deve spiegare per immagini un concetto complesso, con il Barnard dei suoi lavori monumentali.

Quando Barnard dice che ad uno stato basta stampare i soldi, parla il Barnard pubblico, quello che deve per forza di cose stringere e semplificare all'eccesso.
Cosa ben diversa se approfondisci, allora il Barnard spiega meglio un concetto ovvio ma che sfugge.

Uno stato deve usare la stampa della moneta con criterio, ad esempio anticipando la costruzione di infrastrutture o immettendo massa monetaria al crescere dell'economia.

E' logico che nè il Barnard nè nessuno sano di mente si sogna uno stato che stampa a valangate e butta i soldi dalla finestra, regalandoli ad esempio alle banche o agli amici.... opppss quello che stà succendendo.

perciò nessuno ha mai detto "stampiamoci i soldi quando ci servono", è stato invece detto e scritto esattamente l'opposto.

poi dici che "gli stati non devono fare debito"...
questa è una castroneria, perchè il "debito" è l'emmissione stessa della moneta nel circuito dell'economia.
senza "debito" pubblico non esisterebbe moneta circolante, oggi pagheresti il prestinaio con pelli di castoro o con perline colorate.

ancora una volta, confondi la parola "debito".
Il "debito" di uno stato in moneta sovrana e il debito tuo o mio non centrano un fico secco uno con l'altro, sono cose completamente diverse.

lo stato A MONETA SOVRANA, non l'italia per capirci, può stampare moneta e può sopratutto imporla, PER QUESTO MOTIVO ESISTONO LE TASSE !
per imporre la moneta, perchè in linea teorica uno stato A MONETA SOVRANA può stampare senza la necessità di tassare.

per capirci, tù puoi anche stampare la tua moneta, il dollaro di Laplace, ma devi avere anche un modo per imporlo nella circolazione.
Devi trovare un modo per convincermi ad usare il tuo dollaro di laplace, ed è questa la differenza fra tè e lo stato.
Lo stato impone che le tasse e i pagamenti dei salari dei dipendi pubblici siano nella sua moneta, non puoi pagare le tasse in "dollari di laplace" ...

perciò il "debito" di uno stato sovrano e quello delle persone sono cose totalmente scollegate, se lo stato sovrano ha debito stampa e buona notte.

NB: A MONETA SOVRANA !
se non si capisce la differenza non si capisce il discorso !

poi c'è l'inflazione.....
ancora una volta si rischiano fischi per fiaschi.

se uno stato stampa con coscienza, aumentando la massa monetaria all'aumentare delle transazioni non esiste per definizione inflazione ! e come potrebbe essere il contrario !?!?

poi lo stato accorto può usare la stampa in modo anticiclico, quando serve inflazione stampa e immette più del tasso di crescita, NOTA BENE IMMETTE NEI SALARI NON NELLE PANZE DELLE BANCHE COME OGGI ( in us hanno stampato 7000 mld di $ finiti nelle panze delle banche senza che sia aumentato un dollaro dei salari !) , viceversa quando bisogna raffreddare l'economia blocca la stampante.

si chiamano misure anticicliche e sono la salvezza di un sistema economico ben gestito, dio benedica la loro esistenza se usata con criterio.

@laplace:
"....senza contare che se bastasse la sovranita' monetaria a garantire il benessere, com'e' che, non dico la pizza di fango del camerun, ma i rubli russi o i pesos cuani non hanno funzionato??..."

da quello che ti ho detto si capisce benissimo perchè alcuni paesi funzionano e altri nò.
Se un paese gestisce la propria moneta in modo scriteriato cosa vuoi pretendere ?

La gestione monetaria è uno strumento fondamentale e come ogni strumento può esser usato per far del bene o per autolesionismo.

ciao
Mao
laplace77
00martedì 27 settembre 2011 16:24
Re: Re: Re: Paolo Barnard
ziomaoziomao, 27/09/2011 15.37:



...1)

Uno stato deve usare la stampa della moneta con criterio, ad esempio anticipando la costruzione di infrastrutture o immettendo massa monetaria al crescere dell'economia.

...2)

poi dici che "gli stati non devono fare debito"...
questa è una castroneria, perchè il "debito" è l'emmissione stessa della moneta nel circuito dell'economia.
senza "debito" pubblico non esisterebbe moneta circolante, oggi pagheresti il prestinaio con pelli di castoro o con perline colorate.

...3)

lo stato A MONETA SOVRANA, non l'italia per capirci, può stampare moneta e può sopratutto imporla, PER QUESTO MOTIVO ESISTONO LE TASSE !
per imporre la moneta, perchè in linea teorica uno stato A MONETA SOVRANA può stampare senza la necessità di tassare.

...4)

poi c'è l'inflazione.....
ancora una volta si rischiano fischi per fiaschi.

se uno stato stampa con coscienza, aumentando la massa monetaria all'aumentare delle transazioni non esiste per definizione inflazione ! e come potrebbe essere il contrario !?!?

poi lo stato accorto può usare la stampa in modo anticiclico, quando serve inflazione stampa e immette più del tasso di crescita, NOTA BENE IMMETTE NEI SALARI NON NELLE PANZE DELLE BANCHE COME OGGI ( in us hanno stampato 7000 mld di $ finiti nelle panze delle banche senza che sia aumentato un dollaro dei salari !) , viceversa quando bisogna raffreddare l'economia blocca la stampante.

si chiamano misure anticicliche e sono la salvezza di un sistema economico ben gestito, dio benedica la loro esistenza se usata con criterio.

...5)

La gestione monetaria è uno strumento fondamentale e come ogni strumento può esser usato per far del bene o per autolesionismo.





1) un conto sono gli investimenti in infrastrutture, un conto e' la gestione della massa monetaria. in entrambi i casi cmq non e' detto che debbano essere gli stati a farle


2) questo e' proprio il fondamento della "fiat money" che e' stata introdotta con bretton woods. in primo luogo la moneta come debito non funziona se non c'e' crescita (e' necessario che ogni anno si creino nuovi debiti pari almeno al totale degli interessi da pagare in quell'anno), la moneta emessa a fronte di depositi in oro era invece moneta a fronte di crediti (appunto l'oro depositato)
Questa cosa si potrebbe replicare con un paniere di altri "crediti", che non siano l'oro nei forzieti ma i beni in circolo nell'economia (il che sarebbe utile anche a gestire l'"inflazione")


3) infatti ad es. sui dollari c'e' scritto chiaramente "legal tender for all debts, public and private"; in generale infatti la sovranita' e' legata proprio al fatto che le tasse vanno pagate nella moneta "ufficiale", non mi pare una grande scoperta in verita'


4) perche' mischi la gestione dell'inflazione con le misure anticicliche? non s'e' capito che vuoi dire, se non che siamo in mano alla "buona volonta'" degli stati, ovvero dei politici, eccerto


5) e allora perche' riproponi la sovranita' monetaria come cura di tutti i mali, se un suo uso improprio puo' fare piu' danni?


bah, a me sembrano piu' che altro slogan, non credo che mettendo la gestione della moneta in mano ai politicanti si ottengano risultati migliori, specie da queste parti

ziomaoziomao
00martedì 27 settembre 2011 17:44
Re: Re: Re: Re: Paolo Barnard
Ciao Laplace,

vedi perchè su un blog non si riesce mai a fare un ragionamento ?!?
tutto si riduce in un botta e risposta, i punti che hai scritto in realtà trovano risposta in quanto detto nel precedente post.

ti ripeto, con la confusione fra "debito", moneta sovrana o meno non si và da nessuna parte.
prima bisogna che ti chiarisci queste cose, senza un'idea precisa su questi punti diventa veramente un dialogo fra sordi.

comunque ti devo le risposte:

laplace77, 9/27/2011 4:24 PM:




1) un conto sono gli investimenti in infrastrutture, un conto e' la gestione della massa monetaria. in entrambi i casi cmq non e' detto che debbano essere gli stati a farle




e chi li dovrebbe fare gli investimenti in infrastrutture ?
quando non c'erano le autostrade o i porti quale privato avrebbe mai potuto metterli in piedi !??!

boh.... se da che mondo è mondo le infrastrutture sono opera dei governi un motivo ci sarà...


laplace77, 9/27/2011 4:24 PM:




2) questo e' proprio il fondamento della "fiat money" che e' stata introdotta con bretton woods. in primo luogo la moneta come debito non funziona se non c'e' crescita (e' necessario che ogni anno si creino nuovi debiti pari almeno al totale degli interessi da pagare in quell'anno), la moneta emessa a fronte di depositi in oro era invece moneta a fronte di crediti (appunto l'oro depositato)
Questa cosa si potrebbe replicare con un paniere di altri "crediti", che non siano l'oro nei forzieti ma i beni in circolo nell'economia (il che sarebbe utile anche a gestire l'"inflazione")




beh in realtà la moneta "fiat" esiste da sempre, ben prima di bretton woods !
perbacco, la storia economica europea e americana è fondata sulla moneta "fiat" !

gli esempi occuperebbero un'intero volume, la rivoluzione francese è stata finanziata in moneta "fiat" ( gli assegnati ! ) , la rivoluzione americana è nata proprio sulla questione monetaria con l'affrancamento e la nascita di una pletora di valute "fiat" ne eistivano in us centinaia contemporaneamente !!!

poi parli di moneta sovrana o che cosa ?
come ti ho detto sino allo spasimo sono cose ben diverse !

non riesco a capire per quale strano motivo al mondo i debiti debbano essere un problema se sono espressi in moneta sovrana.

spiegamelo perchè io proprio non riesco a capirti, mi sforzo ma non riesco a capirti.

PS: per i nostalgici del gold standard,
la storia economica insegna, mai si è rispettato uno straccio di gold standard visto che SEMPRE l'emissione di moneta è stata superiore alle riserve !
NB, SEMPRE significa SEMPRE, il gold standard puro è una pura fantasia mentale di gente che vive di leggende metropolitane.

i pochi paesi che hanno provato a mantenere un gold standard un pò più controllato, con minori leve, sono finiti in fallimento o sono scappati a gambe allevate come l'inghilterra.

poi giusto per il dovere di cronaca, gli stati uniti si sono costruiti la nazione sulla moneta fiat mica sul gold standard !
oggi sarebbero ancora a scavare nei fossi del klondike, vestiti di pelli di castoro....


laplace77, 9/27/2011 4:24 PM:



3) infatti ad es. sui dollari c'e' scritto chiaramente "legal tender for all debts, public and private"; in generale infatti la sovranita' e' legata proprio al fatto che le tasse vanno pagate nella moneta "ufficiale", non mi pare una grande scoperta in verita'






beh, non ti pare una gran scoperta perchè da quello che dici non hai capito l'implicazione fondamentale : con la moneta sovrana le tasse hanno una funzione politica e non economica.

politica VS economica, dici poco !

perciò le tasse non servono a ripagare debiti, non servono a pagare stipendi agli statali, non servono per pagare infrastrutture, non servono a nessuna funzione economica.

sono una scelta puramente politica, uno stato a moneta sovrana può farne semplicemente a meno se solo lo volesse.

adesso è più chiaro ?


laplace77, 9/27/2011 4:24 PM:



4) perche' mischi la gestione dell'inflazione con le misure anticicliche? non s'e' capito che vuoi dire, se non che siamo in mano alla "buona volonta'" degli stati, ovvero dei politici, eccerto





le misure anticicliche vengono applicate anche ( ma non solo ) per il controllo dell'inflazione, questa è letteratura economica classica.


laplace77, 9/27/2011 4:24 PM:




5) e allora perche' riproponi la sovranita' monetaria come cura di tutti i mali, se un suo uso improprio puo' fare piu' danni?

bah, a me sembrano piu' che altro slogan, non credo che mettendo la gestione della moneta in mano ai politicanti si ottengano risultati migliori, specie da queste parti





e chi ha mai detto che è la cura di tutti i mali ?
ho detto che è uno strumento fondamentale senza il quale non si ha nessun controllo, vuoi guidare una macchina senza il volante, senza i freni, senza le marce ? beh, auguri.

posso capire l'odio per i policanti specie quando hanno svenduto il paese....
ma allora chi la deve gestire la politica monetaria ?

la goldman & sachs come oggi ?
ti sentirai più tranquillo sapendo i cari banco-mafiosi al lavoro per il tuo futuro e il futuro dei tuoi figli ?

ciao
Mao
serafin.
00mercoledì 28 settembre 2011 09:35
Re: Re:
laplace77, 25/09/2011 15.55:



come ho tempo mi leggo meglio il tutto, ma a prima vista mi sembra che questo forum stia diventando un covo di bolscevichi...

[SM=p7579]





[SM=g9128]
kemar71
00mercoledì 28 settembre 2011 15:21
L'ho visto tutto...
ma sto tipo mi sembra un po esaltato, anche se....quello che dice ha una sua logica.

Mancano i nomi più importanti però...quelli dei nascosti futuri reggenti.

Ps. io affilo la ghigliottina...com'era....la storia si ripete [SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]
ziomaoziomao
00giovedì 29 settembre 2011 08:30
Re: L'ho visto tutto...
kemar71, 9/28/2011 3:21 PM:

ma sto tipo mi sembra un po esaltato, anche se....quello che dice ha una sua logica.

Mancano i nomi più importanti però...quelli dei nascosti futuri reggenti.

Ps. io affilo la ghigliottina...com'era....la storia si ripete [SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]



hanno vinto, stravinto e non ce ne siamo manco accorti.

I popoli pagheranno con il sangue, il nostro futuro lo vediamo già in irlanda o grecia paesi che stanno subendo delle distruzioni mai viste prima e con il solo scopo di ripagare i buchi delle mega banche private, un paese che ha visto il ritorno dell'emigrazione selvaggia i giovani scappano e si sotituiscono con magrebini, ecuadoregni...

perciò o si fà i conigli e si scappa come il sottoscritto ben lontano dalla ue oppure si ci prepara ad una lunga agonia senza futuro.

la disoccupazione, la privatizzazione di ogni cosa, lo schavismo sono e saranno sempre di più la regola, è l'ue del turboliberismo.

la ghigliottina è inutile tirarla fuori, noi italiani come tutti i popoli europeri dopo decenni di lavaggio del cervello siamo diventati una manica di vermi, una roba budinosa che fà schifo solo a vedersi.

ma che gigliottina del piffero !
hai voglia di beccarti qualche pallottola per protestare in piazza dopo che mamma ti ha mandato a fare il master ?

guardati intorno, siamo diventati degli adoratori dei "diritti" da quello dei gay, ai diritti umani, tutti i diritti basta che siano abbastanza inutili ed astratti giusto per distrarci dal chiedere cose più terrene come evitare di regalare il futuro dei figli alle banche.

quelli delle manifestazioni ghandiane, del buonismo animale ( la carna la compVo al supermercato perchè il sangue mi fà oVVoVe, povera mucca lylly.... ), del sinistronzismo, dell'united colors....

ma che vuoi fare ?
manco siamo un popolo, ci siamo autodistrutti importando ogni peggio munnezza umana da paesi sottosviluppati... con chi vai in piazza a beccarti le pallottole con abdul ?

lascia perdere, abituati e rassegnati al tuo decadente futuro.
in fondo non ricordo quale politico ue ha detto un pensiero da scolpire nel marmo, che in fondo i giovani si abitueranno.

vi abituerete, la vostra vita grama e meschina senza futuro in un paese di merda che pensa solo alla "decrescita" vi sembrerà una cosa normale, vi sembrerà normale che una commissione non eletta vi comandi a bacchetta, che servizi pagati da generazioni vengano privatizzati, di non avere una pensione, uns scuola degna del nome...

vi abituerete, e magari a molti di voi piacerà pure.

bye bye
Mao
kemar71
00giovedì 29 settembre 2011 20:30
Re: Re: L'ho visto tutto...
ziomaoziomao, 29/09/2011 08.30:



hanno vinto, stravinto e non ce ne siamo manco accorti.

I popoli pagheranno con il sangue, il nostro futuro lo vediamo già in irlanda o grecia paesi che stanno subendo delle distruzioni mai viste prima e con il solo scopo di ripagare i buchi delle mega banche private, un paese che ha visto il ritorno dell'emigrazione selvaggia i giovani scappano e si sotituiscono con magrebini, ecuadoregni...

perciò o si fà i conigli e si scappa come il sottoscritto ben lontano dalla ue oppure si ci prepara ad una lunga agonia senza futuro.

la disoccupazione, la privatizzazione di ogni cosa, lo schavismo sono e saranno sempre di più la regola, è l'ue del turboliberismo.

la ghigliottina è inutile tirarla fuori, noi italiani come tutti i popoli europeri dopo decenni di lavaggio del cervello siamo diventati una manica di vermi, una roba budinosa che fà schifo solo a vedersi.

ma che gigliottina del piffero !
hai voglia di beccarti qualche pallottola per protestare in piazza dopo che mamma ti ha mandato a fare il master ?

guardati intorno, siamo diventati degli adoratori dei "diritti" da quello dei gay, ai diritti umani, tutti i diritti basta che siano abbastanza inutili ed astratti giusto per distrarci dal chiedere cose più terrene come evitare di regalare il futuro dei figli alle banche.

quelli delle manifestazioni ghandiane, del buonismo animale ( la carna la compVo al supermercato perchè il sangue mi fà oVVoVe, povera mucca lylly.... ), del sinistronzismo, dell'united colors....

ma che vuoi fare ?
manco siamo un popolo, ci siamo autodistrutti importando ogni peggio munnezza umana da paesi sottosviluppati... con chi vai in piazza a beccarti le pallottole con abdul ?

lascia perdere, abituati e rassegnati al tuo decadente futuro.
in fondo non ricordo quale politico ue ha detto un pensiero da scolpire nel marmo, che in fondo i giovani si abitueranno.

vi abituerete, la vostra vita grama e meschina senza futuro in un paese di merda che pensa solo alla "decrescita" vi sembrerà una cosa normale, vi sembrerà normale che una commissione non eletta vi comandi a bacchetta, che servizi pagati da generazioni vengano privatizzati, di non avere una pensione, uns scuola degna del nome...

vi abituerete, e magari a molti di voi piacerà pure.

bye bye
Mao




Quando la gente avra' fame.... [SM=g2594222]...... accadra' come in un detto: "quanno l'acqua arriva al culo, tutti imparano a nota' "...scusate il francesismo [SM=g1747536]
E pure noi italiani..magari riusciremo a sfruttare l'unica cosa che ci ricordiamo dopo anni ed anni di squola, che non c'e' servita a trovare un lavoro ma.... la mitica ghigliottina francese....marat, robespierre, danton....et voila'....con l'aiuto dell'ultimo arrotino rimasto [SM=g2232950]

ps. mao, tra le righe dei tuoi scritti leggo troppa rabbia...che t'e' successo?
stelafe
00mercoledì 9 novembre 2011 19:44
Barnard: perderemo tutto, la Bce vuole il nostro sangue
La lettera che il governo Berlusconi ha consegnato all’Unione Europea significa una sola cosa: «Che l’Italia si deve piegare al volere dei mercati». Dopo un lungo silenzio, Paolo Barnard torna a farsi sentire attraverso il suo dirompente sito web, dal quale lanciò “Il più grande crimine”, saggio sulfureo sulle vere cause dell’attuale crisi: la resa della politica ai predoni della finanza mondiale, attraverso un’inesorabile processo di privatizzazione perfezionato negli anni ’80 da Reagan e dalla Thatcher con la complicità di Kohl e Mitterrand e sviluppato in Italia da uomini come Ciampi e Prodi, fino al capolavoro assoluto: un’Unione Europea non democratica, retta da una Commissione di non-eletti e incentrata sull’euro, moneta comune ma privata, che la Bce “presta” agli Stati membri ad elevato tasso d’interesse.

«Non abbiamo più alcuna sovranità politica», dice Barnard, a causa di convenzioni europee come il Trattato di Lisbona, «che ci impongono regole decise da tecnocrati pro-business non eletti», e siamo ridotti a non disporre più di alcuna sovranità finanziaria, «visto che non abbiamo più una nostra moneta sovrana, ma usiamo l’Euro che è una moneta straniera, dal momento in cui è emesso da entità non italiane e lo dobbiamo prendere in prestito». In altre parole, quello che ci tocca fare è «solo ubbidire e applicare le politiche volute da altri». Ma attenzione, avverte Barnard: la lettera che il governo italiano ha consegnato a Bruxelles non è destinata all’Unione Europea, bensì ai veri padroni del mondo: vale a dire «gli investitori internazionali, quelli che oggi prestano ogni singolo Euro che lo Stato italiano spende per i cittadini».

E chi sono i poteri che “ricattano” 60 milioni di italiani? «Si tratta di gruppi assicurativi, fondi pensione privati, fondi sovrani stranieri, banche d’investimento o singoli grandi investitori. Cioè i padroni delle finanze di quasi tutti gli Stati del mondo». Fanno pressione in modo ormai scoperto: «Per continuare a prestarci i soldi esigono regole che glieli facciano fruttare al massimo: se quelle regole distruggono le persone non ha per loro nessuna importanza; se distruggono intere economie neppure, anzi, ci guadagnano, come spiegato ne “Il Più Grande Crimine”», dirompente inchiesta che – facendo nomi e cognomi – con l’aiuto di prestigiosi economisti, soprattutto americani, ricostruisce il lungo processo col quale oggi facciamo i conti: la storica “riscossa” dell’antica élite monarchica e terriera, colpita nel ‘900 dal progresso planetario delle democrazie popolari (lavoro, diritti, welfare) e pronta oggi a “riprendersi tutto” grazie alla micidiale leva dell’alta finanza, a cui gli Stati si sono arresi, come dimostra la drammatica vertenza Italia-Bce.

Chi ha scritto quell’impegnativa nella quale il nostro paese promette di cedere al diktat della Banca centrale europea? La lettera non è stata certamente vergata da Berlusconi, «che non ha potere alcuno in questa storia», scrive Barnard. «E’ stata scritta dai tecnocrati del governo sotto dettatura dei loro omologhi nella Ue, gente come Draghi, Buti o Bini Smaghi». Per l’autore de “Il più grande crimine”, storico collaboratore di Santoro e poi tra i fondatori di “Report” con Milena Gabanelli, in questo caso «il governo non aveva scelta: o rispondere agli ordini oppure all’Italia veniva chiuso il rubinetto delle finanze, e moriva». Dal momento in cui si è tolto allo Stato il potere di creare ricchezza spendendo a deficit per i cittadini, sostiene Barnard, questo potere è passato nelle mani esclusive degli investitori: «Quindi ci possiedono al 100%. Punto».

Cosa cercano gli investitori finanziari in quel testo? «Lo leggono rapidi, saltando tutte le insignificanti rassicurazioni e i dettagli della nostra gestione interna, e vanno a cercare se l’Italia ha incluso nel testo due capitoli e solo quelli». Primo: regole per strangolare ulteriormente la spesa dello Stato per i cittadini. Secondo: regole per favorire il loro lucro se investono o speculano qui da noi. «A patto che questi due capitoli siano soddisfacenti per loro, ci presteranno gli Euro per sopravvivere. Altrimenti ci dissangueranno fino alle estreme conseguenze». E li hanno trovati, quei due capitoli-capestro, nel testo consegnato a Bruxelles? Purtroppo sì, risponde Barnard. Il piano procede, ed è contro di noi in ogni aspetto della spesa sociale: salari, pensioni, tasse, spesa pubblica, licenziamenti facili, lavoro ancora più precario.

Capitolo “strangolare la spesa dello Stato per i cittadini”: primo, in Italia si renderà effettiva – con meccanismi sanzionatori – la mobilità obbligatoria dei dipendenti pubblici sia statali che locali: li si metterà in cassa integrazione con abbassamento complessivo dei salari. Poi compare la riforma costituzionale per rendere illegale la spesa a deficit dello Stato («l’unica che invece crea ricchezza al netto per i cittadini e aziende»). Terzo, l’innalzamento dell’età pensionabile: e non solo ai 67 anni, ma con l’obiettivo di tenere in considerazione nel futuro anche l’aspettativa di vita del lavoratore come parametro per l’entrata in pensione («come chiesto nel 2010 da due lobby finanziarie europee, la Ert e la Be»). Quarto: se le misure non saranno sufficienti, lo Stato tasserà di più i cittadini, «quindi il rapporto fra ciò che spende per loro e ciò che gli sottrae si alzerà ancora a favore di meno spesa e più prelievo». Quinto: «I risparmi ottenuti dai tagli della spesa dello Stato non potranno essere utilizzati per spendere a favore dei cittadini».

Poi c’è il capitolo “favorire il loro lucro se investono o speculano qui da noi”. In Italia si introducono i prestiti d’onore agli studenti: ovvero, come «incastrare il cittadino fin dalla più giovane età nel sistema finanziario che gli speculatori controllano e da cui guadagnano». Secondo punto: ulteriore flessibilità del lavoro, coi contratti di apprendistato, a tempo parziale e di inserimento. «Cioè, là dove il lavoratore anziano crollerà morto di produttività sul posto di lavoro, le mega aziende assumeranno a due centesimi giovani sostituti senza tutele e sprovveduti». Terzo: più facilità nei licenziamenti anche dei lavoratori a tempo indeterminato, «che potranno perdere il lavoro anche a causa di un calo di introiti aziendali». Quarto aspetto, le privatizzazioni statali in accelerazione: «Liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali», alla faccia dei referendum di giugno: ribadito il settore acqua, poi farmacie comunali, rifiuti, trasporti. «Il Comune non potrà affidare un servizio senza aver prima verificato se era possibile aprire una gara fra soggetti privati», mentre le Regioni «dovranno stilare piani urgenti di privatizzazioni locali». E infine, la Costituzione: «Sarà riformata per introdurre articoli pro business. Le conseguenze sulle tutele costituzionali del bene pubblico sono imprevedibili (no, prevedibili: le distruggeranno)».

Abbiamo accontentato i nuovi “padroni veri” dell’Italia? Macché. «Le misure sono state giudicate insufficienti», osserva Barnard. «Berlusconi, o chi per lui, non ha saputo essere sufficientemente thatcheriano, prodiano, adreattiano o dalemiano: non ha saputo cioè usare la falce della distruzione della democrazia e del bene pubblico italiano come in decadi scorse seppero fare i personaggi citati». Risultato: «I mercati degli investitori ci hanno di nuovo aumentato i tassi d’interesse sugli Euro che ci prestano a oltre il 6%. Cioè: i nostri padroni hanno risposto che non solo non ci ridurranno il costo che paghiamo per prendere in prestito gli Euro, ma ce l’hanno aumentato. Ci hanno detto: “No! Volevamo lucrare di più, dovevate falcidiare la gente di più. Ora pagate”. E pagheremo, fino alla fine».

www.libreidee.org/2011/10/barnard-perderemo-tutto-la-bce-vuole-il-nostro...



www.libreidee.org/
grella
00mercoledì 9 novembre 2011 21:37
Cari amici, Lap e Ziomao, è inutile che vi confrontiate in questo modo visto che la ragione sta da entrambe le parti ovvero.........

L'Italia voleva tenere la liretta? ...non doveva entrare nell'EU ed era necessaria per questo una politica in grado di gestire la sovranità monetaria con una politica di buona gestione di sviluppo dell'economia, della bilancia commerciale e della gestione finanziaria...........

L'italia ha voluto entrare nell' EU? per questo era necessaria una politica in grado di gestire il debito statale con una politica di buona gestione di sviluppo dell'economia, della bilancia commerciale e della gestione finanziaria...........

Siccome in entrambi i casi i nostri pseudopoliticanti non sarebbero (e non sono) stati all'altezza è cosa inevitabile che dopo aver delegato la sovranità monetaria siamo destinati a fare lo stesso in ambito politico-amministrativo.........non è detto che sia un male a patto che il monopolio oligarchico subentrante voglia usare l'Italia come risorsa e non come cestino dell'economia globale..........

Quindi la vera domanda è...........che progetti hanno per l'Italia i nuovi padroni?


Mentre scrivevo queste cose quattro anni fa, direi lette da pochi ignorate da molti, in finanzaonline si parlava di mutui a quarant'anni, ricchezze e investimenti con un ottimismo sul futuro di cui non capivo e tantomeno capisco le basilari motivazioni................ora fatevi un giro, tutti che piangono o che vogliono ritirare i soldi dalle Banche.........
Chi è colpa del suo mal pianga se stesso.......cari italiani, siete stati dei ciechi presuntuosi con l'ignoranza come miglior pregio............dovevate piangere dieci anni fa........e prendere le opportune contromisure...........

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=2426&p=8


[SM=g2391727]
laplace77
00giovedì 10 novembre 2011 11:22
Re:
grella, 09/11/2011 21.37:

Cari amici, Lap e Ziomao, è inutile che vi confrontiate in questo modo visto che la ragione sta da entrambe le parti ovvero.........

L'Italia voleva tenere la liretta? ...non doveva entrare nell'EU ed era necessaria per questo una politica in grado di gestire la sovranità monetaria con una politica di buona gestione di sviluppo dell'economia, della bilancia commerciale e della gestione finanziaria...........

L'italia ha voluto entrare nell' EU? per questo era necessaria una politica in grado di gestire il debito statale con una politica di buona gestione di sviluppo dell'economia, della bilancia commerciale e della gestione finanziaria...........

Siccome in entrambi i casi i nostri pseudopoliticanti non sarebbero (e non sono) stati all'altezza è cosa inevitabile che dopo aver delegato la sovranità monetaria siamo destinati a fare lo stesso in ambito politico-amministrativo.........non è detto che sia un male a patto che il monopolio oligarchico subentrante voglia usare l'Italia come risorsa e non come cestino dell'economia globale..........

Quindi la vera domanda è...........che progetti hanno per l'Italia i nuovi padroni?


Mentre scrivevo queste cose quattro anni fa, direi lette da pochi ignorate da molti, in finanzaonline si parlava di mutui a quarant'anni, ricchezze e investimenti con un ottimismo sul futuro di cui non capivo e tantomeno capisco le basilari motivazioni................ora fatevi un giro, tutti che piangono o che vogliono ritirare i soldi dalle Banche.........
Chi è colpa del suo mal pianga se stesso.......cari italiani, siete stati dei ciechi presuntuosi con l'ignoranza come miglior pregio............dovevate piangere dieci anni fa........e prendere le opportune contromisure...........

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=2426&p=8


[SM=g2391727]




quoto il resto e ti rispondo sul grassetto:

fonte: crisis

Mercoledì 9 Novembre 2011, 12:35
in Bugie, Finanza
di Debora Billi


Spread. Ecco cosa chiedono per lasciarci in pace

A mò di riepilogo, e di informazione per chi non lo sapesse ancora, ecco cosa chiedono per lasciarci in pace. Chiedono "chi"? Mah, la UE, la BCE, i mercati, le banche, chiamateli come volete. Le letterine partono un po' da tutti i mittenti, e riportano sempre le stesse 5 richieste. Ad esempio, ecco uno "studio" della Barclay's Bank di due giorni fa, dal titolo "Can Italy save itself?" ossia "L'Italia potrà salvare se stessa?" (thanks to Valigia Blu). Nello studio un sacco di blabla sul come e il perché, ma alla fine gli stessi 5 punti che si ripetono ormai come un mantra:

1) mercato del lavoro: modifica della contrattazione collettiva in favore di accordi a livello dell'impresa;
2) pensioni: innalzare l'età pensionabile e parificarla per uomini e donne;
3) pubblica amministrazione: adeguare salari e produttività, e promuovere la mobilità;
4) ordini professionali: liberalizzare;
5) beni dello Stato: privatizzare.

Tutto ciò deve al più presto essere messo nero su bianco, firmato, approvato, altrimenti continuano a mazzuolarci. Queste sono le famigerate "riforme strutturali per la crescita", formuletta che tutti abbiamo assimilato senza capire, come una preghiera in latino. E attenzione: sono proprio quelle stesse riforme strutturali che chiede anche il PD ad un eventuale governo tecnico, magari andandoci piano coi licenziamenti per non perdere voti.

Da notare che le riforme richieste NON comprendono alcuna norma per l'evasione fiscale, alcuna tassa sui patrimoni o le rendite. Ciò significa che non solo non viene richiesto un vero risanamento dei conti pubblici, ma che non si devono toccare gli interessi finanziari.

Ancora convinti che questa roba sia per il bene dell'Italia? A me pare un ricatto e basta. Avete tempo fino a mezzanotte per pagare, e guai se avvertite la Polizia.



sulla lista della spesa io la vedo cosi':

1) stronzate, e' solo favorire l'impresa. quello che serve e':
- un contratto europeo di riferimento non basato sui settori un cui si lavora (approccio corporativista) ma basato sulle mansioni che si svolgono;
- - in funzione delle mansioni che si svolgono e' definita anche l'eta' per il pensionamento (proquota per gli anni che si e' fatto quel lavoro): un operaio non e' come un impiegato a 60 anni;
- - mantenimento di 3 sole tipologie di contratto:
- - - a tempo indeterminato, col cuneo fiscale "alleggerito" (sul reddito - da dividersi tra EU, stati, regioni, province e comuni - e pensionistico - per una pensione europea, il cui fondo investe in infrastrutture strategiche e "naturalmente monopoliste" e guadagna
affittandole agli "operatori")
- - - a tempo determinato, col cuneo fiscale piu' pesante del 10% sul reddito e del 20% sui contributi pensionistici)
- - - a progetto, col cuneo fiscale piu' pesante del 20% sul reddito e del 30% sui contributi pensionistici)

2) no innalzamento oltre 60/65, se si lavora 35/40 anni e si va in pensione a 60/65 campandone altri 15/20 i contributi versati dovrebbero bastare; semmai metodo contribuitivo istituito retroattivamente per tutti; per le donne: e' dai 25 ai 40 che hanno bisogno di aiuto, quando hanno i figli piccoli, non a 60 (contentino ipocrita);

3) assolutamente: lavorare per lo stato e' essere al servizio, non aver venduto il voto o preso una tessera sindacale per poi fare i secondi lavori in nero o andare in pensione dopo 15 anni (i "baby" andrebbero "rimodulati" retroattivamente, prendendo da domani in base a quanto hanno versato e niente di piu' - e ringrazino che non gli si chiede il conguaglio su quanto preso in piu' fino a ieri);

4) esame di stato per abilitare alle professioni "delicate" (il medico che ti opera, l'ingegnere che ti fa il progetto antisismico, il notaio che scrive atti pubblici, ecc) ma niente "ordini" o "corporazioni";

5) privatizzare quello che non serve, cedere il resto al fondo pensionistico europeo (quote in aziende strategiche, reti fonti di "monopoli naturali", patrimoni "storici" e "vincolati")

esagero?

dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 11:36
Re: Re:
laplace77, 11/10/2011 11:22 AM:




quoto il resto e ti rispondo sul grassetto:

fonte: crisis

Mercoledì 9 Novembre 2011, 12:35
in Bugie, Finanza
di Debora Billi


Spread. Ecco cosa chiedono per lasciarci in pace

A mò di riepilogo, e di informazione per chi non lo sapesse ancora, ecco cosa chiedono per lasciarci in pace. Chiedono "chi"? Mah, la UE, la BCE, i mercati, le banche, chiamateli come volete. Le letterine partono un po' da tutti i mittenti, e riportano sempre le stesse 5 richieste. Ad esempio, ecco uno "studio" della Barclay's Bank di due giorni fa, dal titolo "Can Italy save itself?" ossia "L'Italia potrà salvare se stessa?" (thanks to Valigia Blu). Nello studio un sacco di blabla sul come e il perché, ma alla fine gli stessi 5 punti che si ripetono ormai come un mantra:

1) mercato del lavoro: modifica della contrattazione collettiva in favore di accordi a livello dell'impresa;
2) pensioni: innalzare l'età pensionabile e parificarla per uomini e donne;
3) pubblica amministrazione: adeguare salari e produttività, e promuovere la mobilità;
4) ordini professionali: liberalizzare;
5) beni dello Stato: privatizzare.

Tutto ciò deve al più presto essere messo nero su bianco, firmato, approvato, altrimenti continuano a mazzuolarci. Queste sono le famigerate "riforme strutturali per la crescita", formuletta che tutti abbiamo assimilato senza capire, come una preghiera in latino. E attenzione: sono proprio quelle stesse riforme strutturali che chiede anche il PD ad un eventuale governo tecnico, magari andandoci piano coi licenziamenti per non perdere voti.

Da notare che le riforme richieste NON comprendono alcuna norma per l'evasione fiscale, alcuna tassa sui patrimoni o le rendite. Ciò significa che non solo non viene richiesto un vero risanamento dei conti pubblici, ma che non si devono toccare gli interessi finanziari.

Ancora convinti che questa roba sia per il bene dell'Italia? A me pare un ricatto e basta. Avete tempo fino a mezzanotte per pagare, e guai se avvertite la Polizia.



sulla lista della spesa io la vedo cosi':

1) stronzate, e' solo favorire l'impresa. quello che serve e':
- un contratto europeo di riferimento non basato sui settori un cui si lavora (approccio corporativista) ma basato sulle mansioni che si svolgono;
- - in funzione delle mansioni che si svolgono e' definita anche l'eta' per il pensionamento (proquota per gli anni che si e' fatto quel lavoro): un operaio non e' come un impiegato a 60 anni;
- - mantenimento di 3 sole tipologie di contratto:
- - - a tempo indeterminato, col cuneo fiscale "alleggerito" (sul reddito - da dividersi tra EU, stati, regioni, province e comuni - e pensionistico - per una pensione europea, il cui fondo investe in infrastrutture strategiche e "naturalmente monopoliste" e guadagna
affittandole agli "operatori")
- - - a tempo determinato, col cuneo fiscale piu' pesante del 10% sul reddito e del 20% sui contributi pensionistici)
- - - a progetto, col cuneo fiscale piu' pesante del 20% sul reddito e del 30% sui contributi pensionistici)

2) no innalzamento oltre 60/65, se si lavora 35/40 anni e si va in pensione a 60/65 campandone altri 15/20 i contributi versati dovrebbero bastare; semmai metodo contribuitivo istituito retroattivamente per tutti; per le donne: e' dai 25 ai 40 che hanno bisogno di aiuto, quando hanno i figli piccoli, non a 60 (contentino ipocrita);

3) assolutamente: lavorare per lo stato e' essere al servizio, non aver venduto il voto o preso una tessera sindacale per poi fare i secondi lavori in nero o andare in pensione dopo 15 anni (i "baby" andrebbero "rimodulati" retroattivamente, prendendo da domani in base a quanto hanno versato e niente di piu' - e ringrazino che non gli si chiede il conguaglio su quanto preso in piu' fino a ieri);

4) esame di stato per abilitare alle professioni "delicate" (il medico che ti opera, l'ingegnere che ti fa il progetto antisismico, il notaio che scrive atti pubblici, ecc) ma niente "ordini" o "corporazioni";

5) privatizzare quello che non serve, cedere il resto al fondo pensionistico europeo (quote in aziende strategiche, reti fonti di "monopoli naturali", patrimoni "storici" e "vincolati")

esagero?





Non esageri..... mi piace come hai formulato le tue proposte per il mondo del lavoro... hai formalizzato con i termini appropriati ciò che io vorrei per il mondo del lavoro [SM=g1747536]
laplace77
00giovedì 10 novembre 2011 11:45
Re: Re: Re:
dgambera, 10/11/2011 11.36:




Non esageri..... mi piace come hai formulato le tue proposte per il mondo del lavoro... hai formalizzato con i termini appropriati ciò che io vorrei per il mondo del lavoro [SM=g1747536]




se e' piaciuto anche a te, e' un'ottimo segno...


a me piace soprattutto l'aspetto partecipativo (stile costituzione islandese, sara' perche' sono uno che lavora parecchio con l'opensource)...

glasnost e partecipazione, invece di segreti e deleghe!

dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 12:25
Re: Re: Re: Re:
laplace77, 11/10/2011 11:45 AM:




se e' piaciuto anche a te, e' un'ottimo segno...


a me piace soprattutto l'aspetto partecipativo (stile costituzione islandese, sara' perche' sono uno che lavora parecchio con l'opensource)...

glasnost e partecipazione, invece di segreti e deleghe!





Sbaglio o nella tua proposta non fai cenni a "più flessibilità = più retribuzione per i dipendenti"? Ho come l'impressione che il favorire il TI vada solo a vantaggio economico delle aziende e non del lavoratore, nel senso che, oltre al maggior carico fiscale per le aziende dovrebbe esserci pure un maggior ritorno economico per il lavoratore. A men o che tu non creda che sia il mercato stesso a tarare.

laplace77
00giovedì 10 novembre 2011 14:04
Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 10/11/2011 12.25:




Sbaglio o nella tua proposta non fai cenni a "più flessibilità = più retribuzione per i dipendenti"? Ho come l'impressione che il favorire il TI vada solo a vantaggio economico delle aziende e non del lavoratore, nel senso che, oltre al maggior carico fiscale per le aziende dovrebbe esserci pure un maggior ritorno economico per il lavoratore. A men o che tu non creda che sia il mercato stesso a tarare.





le aliquote diverse sono un modo indiretto ma possibile, di gestire la questione, non so quanto il modo diretto (leggi: aumenta gli stipendi netti invece che le aliquote) sia altrettando fattibile

anche perche' io credo che il problema stia nel fatto che le aziende non scelgono le forme flessibili per effettiva necessita' di gestire le variazioni del mercato (eccetto per i lavori stagionali o per quelli a nulla qualificazione) ma per i vantaggi che ottengono dal punto di vista fiscale e contributivo, a danno sia delle casse pubbliche che delle pensioni dei precari

grella
00giovedì 10 novembre 2011 18:29
Mie proposte più a livello macro:

Agevolazioni fiscali per tutte le aziende che assumono personale a tempo indeterminato (solo tre tipi di contratto ), sopra un tot. assunti proporzionalmente aumenta l' agevolazione fiscale fino ad arrivare a tre anni di detassazione per chi ha assunto tot. centinai di dipendenti..........
Detassazione per tutte le Banche che partecipano ad un progetto produttivo italiano a tasso agevolato e distribuzione degli utili tra imprenditore e banca per i primi tre anni..............
Aggravio fiscale per tutte quelle Banche commerciali che non dimostrino almeno un tot prestiti nel circuito produttivo italiano con diffida ed ulteriore aggravio scaglionato nel tempo.
Imposta comunale per tutti gli immobili inutilizzati, seconde case ecc. e detassazione completa per chi affitta a tariffe agevolate per alcune fasce di reddito.
Patrimoniale scaglionata progressiva (più hai più paghi) sopra una certa soglia ( 1 mln €).
Valorizzazione del patrimonio pubblico e del turismo con sconti progressivi ai turisti in base al numero di presenze e giorni di presenza........( x_numero e giorni_x.....= scontox)
Attento controllo della bilancia commerciale ..........
Incentivazione del trasporto marittimo .........
Divieto d'importazione per alcuni prodotti di cui non abbiamo alcun bisogno tipo arance ed olio d'oliva.................
Nomina di una commisione supepartes europea con i più grandi esperti ambientali e immediata demolizione di tutte le opere sia abusive che condonate non congrue col territorio e rischi annessi.
Continua......

laplace77
00giovedì 10 novembre 2011 22:00
Re: Re:

se non proprio di questo:

laplace77, 10/11/2011 11.22:



...

1) stronzate, e' solo favorire l'impresa. quello che serve e':
- un contratto europeo di riferimento non basato sui settori un cui si lavora (approccio corporativista) ma basato sulle mansioni che si svolgono;
- - in funzione delle mansioni che si svolgono e' definita anche l'eta' per il pensionamento (proquota per gli anni che si e' fatto quel lavoro): un operaio non e' come un impiegato a 60 anni;
- - mantenimento di 3 sole tipologie di contratto:
- - - a tempo indeterminato, col cuneo fiscale "alleggerito" (sul reddito - da dividersi tra EU, stati, regioni, province e comuni - e pensionistico - per una pensione europea, il cui fondo investe in infrastrutture strategiche e "naturalmente monopoliste" e guadagna
affittandole agli "operatori")
- - - a tempo determinato, col cuneo fiscale piu' pesante del 10% sul reddito e del 20% sui contributi pensionistici)
- - - a progetto, col cuneo fiscale piu' pesante del 20% sul reddito e del 30% sui contributi pensionistici)

...





almeno di questo:

laplace77, 10/11/2011 14.04:



...

anche perche' io credo che il problema stia nel fatto che le aziende non scelgono le forme flessibili per effettiva necessita' di gestire le variazioni del mercato (eccetto per i lavori stagionali o per quelli a nulla qualificazione) ma per i vantaggi che ottengono dal punto di vista fiscale e contributivo, a danno sia delle casse pubbliche che delle pensioni dei precari




ne sta parlando adesso fini su "servizio pubblico", incluso qualcosa di questo:

dgambera, 10/11/2011 12.25:




Sbaglio o nella tua proposta non fai cenni a "più flessibilità = più retribuzione per i dipendenti"? Ho come l'impressione che il favorire il TI vada solo a vantaggio economico delle aziende e non del lavoratore, nel senso che, oltre al maggior carico fiscale per le aziende dovrebbe esserci pure un maggior ritorno economico per il lavoratore. A men o che tu non creda che sia il mercato stesso a tarare.




sono basito...

[SM=g9128]
dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 22:22
Re: Re: Re:
laplace77, 11/10/2011 10:00 PM:


sono basito...

[SM=g9128]




Da cosa? [SM=g10303]
laplace77
00giovedì 10 novembre 2011 23:20
Re: Re: Re: Re:
dgambera, 10/11/2011 22.22:




Da cosa? [SM=g10303]




da queste "illuminazioni" fuori tempo massimo...

qualche istante fa giovane genovese, mi pare il presidente dei giovani dell'ANCE, ha parlato di "fonte primaria" dei "quattrini che poi vengono spesi nei negozi e nei porticcioli" e che devono per forza venire da "realta' industriali" (parlava appunto del futuro di genova, citta' dal passato industriale)...

io e' diverso tempo che mi chiedo quale sia la "fonte primaria" dei soldi che vengono spesi in citta' de-industrializzate (come milano che ha la finanza, ma anche napoli o torino) o parzialmente industristrializzate (come roma che ha il turismo e gli statali)...

e' quel discorso che faccio anche su "scala nazionale", quando dico che sono le aziende che esportano (o che portano soldi esteri, come il turismo) che "danno valore ai soldi che abbiamo in tasca" (a prescindere che siano euro o lirette): poco sopra grella ha menzionato la famosa "bilancia commerciale", che e' proprio la summa di questi flussi di soldi vs. beni/servizi in import ed export (ed e' anche uno dei due "deficit gemelli" che hanno messo in ginocchio gli usa - l'altro e' il deficit federale)

insomma, vedo un fermento di cervelli, condito da una certa dose di onesta' intellettuale (a parte il pennivendolo irrecuperabile immeritato ospite della trasmissione) che era da tempo che non...

[SM=g1750489]
dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 23:29
Re: Re: Re: Re: Re:
laplace77, 11/10/2011 11:20 PM:



insomma, vedo un fermento di cervelli, condito da una certa dose di onesta' intellettuale (a parte il pennivendolo irrecuperabile immeritato ospite della trasmissione) che era da tempo che non...

[SM=g1750489]




Mi spiace, ma non ci credo più ormai...... non penso che i tizi che vanno in parlamento siano dei cerebrolesi (a parte quegli smidollati che non sanno manco cos'è lo spread).... ed il fatto che puntualmente chiunque vada non faccia nemmeno una cosa di buon senso, dimostra che il problema deve essere un altro.

Vorrei esporre la mia idea a riguardo: per arrivare a certi incarichi devi avere gli appoggi giusti oltre che un sacco di voti (che hai sempre grazie agli appoggi giusti). Questi appoggi solitamente stringono accordi di tipo do-ut-des coi soggetti appoggiati. Nel momento in cui non rispettano l'accordo.... pufffff... ti tolgono la sedia da sotto e sei col sedere per terra......

Posso fare un esempio? Sembra che il giorno dopo che B. ha dato le "finte" dimissioni i titoli Mediaset hanno fatto un tonfo. Non è che a vendere sono state le lobby che lo hanno portato lì? Non è che questo è stato un messaggio del tipo "fai le cose per bene. Ormai non ti vogliamo più, togliti dalle @@, sennò portiamo in rovina te e tutta la tua famiglia. Come ti abbiamo portato alle stelle possiamo portarti all'inferno. In meno di 1 giorno. Quindi sbrigati, pirla"?
dgambera
00giovedì 10 novembre 2011 23:40
Incredibile come Bersani abbia la capacità di parlare tanto e non dire il resto di niente, tranne il solito ritornello che siamo l'8^ potenza del mondo.

Scusate... vado a vomitare [SM=g7591]
TobaccoFlower
00giovedì 10 novembre 2011 23:42
Re: Re: Re: Re: Re:
laplace77, 10/11/2011 23.20:





insomma, vedo un fermento di cervelli, condito da una certa dose di onesta' intellettuale (a parte il pennivendolo irrecuperabile immeritato ospite della trasmissione) che era da tempo che non...

[SM=g1750489]




infatti non si capisce perchè l'hanno invitato...

Io non riesco a sentirmi ottimista, vedendo in arrivo l'uccello padùlo delle cosiddette "riforme strutturali" che tutti ci chiedono [SM=g1746735]

laplace77
00venerdì 11 novembre 2011 00:04
Re:
dgambera, 10/11/2011 23.40:

Incredibile come Bersani abbia la capacità di parlare tanto e non dire il resto di niente, tranne il solito ritornello che siamo l'8^ potenza del mondo.

Scusate... vado a vomitare [SM=g7591]



il passaggio "sulle rendite che non pagano nulla" te lo sei perso, eh?

che non sono quelle finanziarie, visto che sono tassate al 20% (fino a ieri al 12,5%)

che ce l'avesse con la rendita immobiliare??

[SM=g9128]

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