Il pagellone 2017-18

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cuchillo76
00lunedì 21 maggio 2018 12:20


STRAKOSHA 6,5 – in quasi tutte le partite davvero determinanti, stecca. Praticamente, solo in Coppa Italia fa un percorso ottimo, sfoderando parate decisive contro Fiorentina e al ritorno col Milan, compresi i due rigori. Poi, ci sono le parate su Cuadrado in Supercoppa dopo 4 minuti e il rigore di Dybala. Qualche altra bella partita qua e là, col picco di Lazio-Atalanta (la sua migliore) ma la sensazione complessiva è che le due sue maggiori virtù, ossia freddezza e fortuna (di sbagliare nelle partite che non contano o a risultato acquisito o in partite comunque, alla fine, portate a casa) siano un ricordo oramai lontano. Alla fine, la sufficienza più che piena c’è perché al suo primo anno da titolare in partenza fa comunque una stagione migliore della stagione migliore di un Muslera o di un Carrizo. Ma siamo lontani dal Marchetti 2011/13.

VARGIC 5 – se avevamo qualche dubbio sulle sue qualità, le inutili gare di Europa League in cui si è esibito ce lo hanno tolto.

DE VRIJ 6,5 – sufficienza piena che si guadagna (solo) a suon di gol determinanti o che comunque potevano esserlo, vedi entrambe le gare col Napoli, da lui sbloccate. Nella gara decisiva, quella senza più appello, la combina davvero grossa, esattamente come a Leverkusen. Senza quei gol, stando quindi allo “stretto lavoro difensivo”, non riesco ad attribuirgli qualcosa di più di una sufficienza striminzita. Se una squadra prende 49 gol in campionato, il leader deve entrarci per forza, così come non può non entrarci quando si prendono 4 gol in 20 minuti da una squadra tecnicamente inferiore e con attaccanti che non vorrei manco per la panchina. Il suo voto alla stagione è perfino più alto del suo voto al quadriennio, caratterizzato da un anno e mezzo d’inattività.

BASTOS 5,5 – anche qui, siamo un po’ larghi grazie ai gol decisivi. Difensivamente tiene fino al derby, poi è un’agonia. Il fallo su Kolarov cambia la sua stagione e forse anche quella della Lazio che fino a quel momento aveva trovato in Bastos un elemento vagamente affidabile.

WALLACE 4,5 – mezzo punto in più perché in Supercoppa fa una gara all’altezza, praticamente l’unica. Gli infortuni non sono mai un alibi, semmai una colpa. A lui sembra aver pesato oltremodo, quello stop. La mia delusione è duplice perché pur non considerandolo un fenomeno, pensavo, anche per via di un età ancora verde, che potesse diventare una caposaldo della nostra difesa. La stagione sembra smentirlo in modo nettissimo.

CACERES 5,5 – nel post-Salisburgo era venuto fuori con delle buone prestazioni tanto da far pensare: hai visto mai? Macché.

LUIZ FELIPE 6 – nonostante tutto la sufficienza gliela do. Sensazioni terrificanti circa la sua titolarità il prossimo ma, viva la faccia, almeno nella stagione ha tirato fuori le unghie e diverse buone prestazioni. Pare scarso come “difensore in quanto tale” ma ha un buon piede e almeno un’apparente voglia di giocare e crescere. Non è colpa sua se è stato costretto a disputare un numero di partite che manco la madre avrebbe mai sperato.

PATRIC 5 – più danni (Bernardeschi e  Laxalt sono la fotografia della sua stagione) che cose fatte bene. A lui va sempre la mia umana simpatia perché in campo dà tutto quello che ha, il più delle volte. Lo spezzone col Salisburgo in casa mi ha commosso, per dire. Certamente, un passo dietro notevole rispetto alla scorsa stagione ma su di lui hanno pesato beghe contrattuali partite l’estate scorsa.

RADU 7 – la più bella stagione di sempre, forse ex aequo col 2010/11. Certo, anche lui al dunque è mancato, sia fisicamente (assenze nel momento topico, vedi Atalanta in casa) sia mentalmente (gol di Simy ma soprattutto il gol-ammazza partita di Salisburgo). Magari avercelo anche solo altra mezza stagione su questi livelli, però.

BASTA 5 – vedi Wallace. La gara di Supercoppa, qualche buona partita (due, forse tre) a cavallo dei due gironi e nient’altro. Non essere riuscito a togliere il posto a Marusic dovrebbe suggerirgli di smettere con l’attività agonistica.

MARUSIC 5 – comincia col fallo delirante su Alex Sandro, cresce bene in autunno poi si ferma fino a raggiungere i patetici livelli di Armando Madonna nell’unico anno alla Lazio. Qualche segno di risveglio dopo il derby di ritorno per poi terminare malinconicamente.

PAROLO 6 – ripete, sostanzialmente, la stagione scorsa, anche nello sfortunato epilogo. Sfortunato, poi, è da vedersi. Se per 3 volte su 4 nell’ultimo mese ci sei e non ci sei, forse non c’entra tanto la sorte. Altro elemento che va ringraziato ma panchinato il prima possibile. Anche perché saranno 34 primavere a gennaio.

MURGIA 5,5 – trequarti di punto sono per quel gol e per quello di Arnhem che è stata una badilata sulla qualificazione già dopo la prima partita e che ha permesso una rotazione di tanti giocatori nel girone. Per il resto, prove piatte senza mai la reale sensazione di avere a che fare con un giocatore pronto per una buona serie A.

LUCAS LEIVA 8 –Poteva essere anche più di questo 8 rotondo ma dal derby (compreso) in poi è stato tutto un declinare, probabilmente anche condizionato da un’incombente squalifica in caso di cartellino, risparmiato per l’ultima partita. Difficile possa ripetersi e anche l’età lascerebbe suggerire che è il caso di trovargli un vice più che all’altezza. Una stagione così formidabile, peraltro impreziosita da “tanti” gol da stupire perfino Klopp, non la ripeterà. Di questo possiamo starne certi e questo fa accrescere a dismisura il rammarico.

DI GENNARO 4,5 – sempre rotto e quando ha giocato non ha lasciato tracce.

MICELI 6,5 – incoraggianti le sue esibizioni. Ma è chiaramente un voto solo simbolico.

MILINKOVIC-SAVIC 8- - mezzo punto in meno di Lucas Leiva, non foss’altro che in lui si coglie una netta differenza tra le partite in casa e le partite in trasferta, dove incide praticamente in tutte e tredici le vittorie o giù di lì. Non me la sento di ascrivergli responsabilità particolari per le partite decisive in cui è mancato. Mi limito a prenderne atto e a pensare a cosa significherà perderlo in termini di gol, assist, peso specifico sulle partite.

CRECCO 5 – abbiamo capito perché non trova una squadra manco in serie B.

LULIC 7 – probabilmente il giocatore dal rendimento più omogeneo nel corso della stagione. Voto, probabilmente, amplificato dal nulla fatto dagli altri “quinti” in campo.

LUKAKU 5,5 – con Wallace, più di Wallace, la mia grande delusione personale. Un 2018 ributtante, fatto di infortuni e prestazioni mediocri. Resta la sgommata su De Sciglio e le buone cose nella prima parte di stagione, forse le ho più immaginate che viste veramente.

LUIS ALBERTO 8 – stagione strepitosa, con un appannamento lungo ma sostanzialmente indolore nella parte centrale. Più di altri ci tiene vivi fino alla fine. Pesa molto l’errore di Salisburgo, altrimenti si poteva dare anche di più a un’annata, temo anche nel suo caso, irripetibile.

FELIPE ANDERSON 6,5 – alla fine la sua stagione è più che sufficiente. Di fatto, è stato una riserva, non ha mai superato Luis Alberto nelle gerarchie e come tale devo considerarlo. Cioè, capisco che è l’uovo e la gallina, questo discorso, ma se anche nel suo momento migliore e in quello peggiore di Luis Alberto non gli è andato davanti per 2-3 partite, non posso prendermela con lui perché non ha fatto abbastanza. Quest’anno ha fatto perfino gol pesantissimi, come quello di ieri o come il 3 a 2 al Salisburgo o il 3 a 3 di Firenze. Ha incantato in Lazio-Steaua, ha fatto una prova di grande maturità a Kiev. Tutto questo senza contare che ha saltato 4 mesi di stagione per un brutto infortunio. Con tutti i suoi limiti e le sue pause, sarebbe ingiusto dargli di meno.

NANI 3 – confesso di aver cullato qualche sterile illusione, soprattutto dopo Bologna, in quel periodo là. Un mangiapane a tradimento, invece.

PALOMBI 5 – alla fine gli levo quel mezzo punto che sarei stato perfino tentato di dargli in più se non lo avessi visto anche a Salerno. Un ectoplasma.

IMMOBILE 8,5 – stacca di poco Lucas Leiva e Luis Alberto ed è tutto suo il gradino più alto del podio. 29 gol in campionato, 8 in Europa League, 2 in Coppa Italia, 2 in Supercoppa. Fino all’infortunio, in lotta per la Scarpa d’oro coi grandissimi d’Europa. Dopo Torino-Lazio avevo detto che avrei rinunciato a 2 punti pur di averlo sano nelle ultime 3 partite. Non avevo torto. Affatto.

CAICEDO 6 – nonostante Crotone, la sufficienza gliela riconosco. Per minutaggio accordato, gol, assist e impegno non sono praticamente mai mancati. Stecca la sua gara più importante ma non gli butto la croce addosso. C’è la fila, prima di lui. E non posso manco prendermela con lui in quanto scarso, non è questa la sede.

 

INZAGHI 6 – sarebbe stato 8,5 con la qualificazione raggiunta. Dice, ma un colpo di testa da calcio d’angolo preso a 10 dalla fine cambia tutto? Purtroppo, sì. È la legge dello sport, è la legge della vita. Nel suo caso, poi, la fama di uomo di fortunato che lo stava abbandonando dopo Milan e Salisburgo si era prepotentemente rifatta sotto assumendo le sembianze di Cuadrado, Higuain, Politano e Berdardi. Ma dico pure Orsato, Santon e Consigli. Non è bastato manco quello. Non è bastato affrontare per il più facile dei match point la terzultima del campionato ed essere passati pure in vantaggio a casa loro mentre vedevano materializzarsi la retrocessione. Come nella celebre barzelletta-parabola del “tanto io mi salverò” e Dio che dice al morto annegato “T’ho mandato 3 barche!”, se scatarri sopra alla mano di Eupalla, non ci sono più arbitri e Nicchi che tengano. Chiaramente non andrà mai dimenticato tutto quello che abbiamo subito in questo campionato ma a differenza di Treossi, stavolta non hai fatto 4 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 5 e il tuo avversario non ha fatto 5 vittorie su 5. Spiace ma questo finale di campionato, allargando anche a COME siamo usciti dalle Coppe, ridimensiona pesantemente il suo rendimento e getta un’ombra lunghissima sul suo futuro. A mio avviso, sarebbe un bene per tutti - per lui per primo -, salutarsi da buonissimi amici con un trofeo in più in bacheca e molte cose buone fatte.     


ℬaruch
00lunedì 21 maggio 2018 17:15

STRAKOSHA 6 – Porta qualche punto, qualcuno lo fa perdere. Deficitario in alcuni fondamentali come le uscite, i rinvii e i rigori, tiene in Supercoppa e col Milan, crolla a Salisburgo e con l'Inter 


VARGIC SV – Scavalcato dal fantasma di Guerrieri

GUERRIERI SV

DE VRIJ 6 – Rendimento monumentale, da 8, offuscato dalle macchie nelle partite più importanti: col Milan tiene, ma a Salisburgo è un Leverkusen bis. E con l'Inter ci toglie la Champions con un intervento mai fatto in carriera. Il 6 restando al campo, perché fuori per me è morto

BASTOS 5 – Nel momento in cui aveva avuto la fiducia e trovato la regolarità, ha tradito le attese mostrandosi inaffidabile e finendo relegato nelle retrovie

WALLACE 5 – Se non altro gioca bene la Supercoppa, ma è l'unico acuto in una stagione ai margini in cui ha fatto solo danni se chiamato in causa

CACERES 5,5 – Doveva far fare il salto di qualità a un reparto incompleto, che però non ha completato, diventando subito panchinaro mezzo rotto

LUIZ FELIPE 4.5 – Ha mostrato qualità e personalità insospettabili, ma ha anche mostrato limiti giganteschi minando quasi tutte le prestazioni con entrate folli ed errori vistosi. Paradossalmente il rigore che ci elimina dalla Coppa Italia è meno grave dei black-out di Salisburgo e di Lazio-Inter

PATRIC 5 – Non è migliorato, anzi. E ha combinato guai seri nei finali di partita (Juve e Genoa) in cui doveva sigillare e invece ha distrutto

RADU 6.5 – Stagione ad altissimi livelli, dall'inizio alla (quasi) fine. Protagonista in positivo in Supercoppa e col Milan, in negativo con Salisburgo, Roma e Inter. Ma in troppe partite ha sostenuto con De Vrij il peso di tutta la fase difensiva

BASTA 5 – Qualche buona prova invernale e... basta. Stagione più che deludente

MARUSIC 5 – Al di là di qualche buon affondo in zona gol e al di là delle (brutte) prove nelle partite decisive, ha lasciato la sensazione di giocatore inadeguato, capace di non essere in partita anche per 90 minuti

PAROLO 6 – Come sempre vistoso anche quando non c'è, ma la sua è una annata appena sufficiente, e ancora minata dagli infortuni

MURGIA 6 – Ha segnato il gol della Supercoppa, impossibile dare meno di 6. Eppure avrebbe meritato un'ampia bocciatura per non essersi mostrato neanche superiore a Cataldi

LEIVA 8.5 – "Solo" 8.5 per un finale con comprensibile fiatone e per quel rigore sbagliato col Milan, ma la sua stagione riscrive la storia di questa club. Il cuore della squadra, ubiquo fin dall'esordio in Supercoppa, mai negativo neanche nelle bufere

DI GENNARO 4.5 – Al di là dell'infortunio, ha mostrato solo di avere un passo da categoria inferiore

MILINKOVIC-SAVIC 6.5 - Come De Vrij, la sua stagione è stata importante (12 gol solo Candreva li aveva fatti da centrocampista), lo ha consacrato a livello europeo come uno dei più forti del mondo. Ma soprattutto per questo prendo la calcolatrice e sottraggo le insufficienze nelle due gare col Milan, il rigore sbagliato, l'insufficienza/convalescenza a Salisburgo, e più di 6.5 non posso mettergli. La pausa nel momento decisivo è stata... decisiva, e le partite vinte da solo con le piccole perdono peso

CRECCO SV

LULIC 7 – Stagione da leader, ha giocato oltre le proprie potenzialità facendo cose buone anche quando non stava bene (come a Salisburgo e nel derby, partite in cui ha più alibi)

LUKAKU 6 – Come Murgia: ha pennellato la Supercoppa e merita il 6. Ma per il resto ha fatto solo rimpiangere quella serpentina mai più rivista

LUIS ALBERTO 8 – S'è preso la Lazio grazie all'infortunio di Felipe e ha scalato le gerarchie del calcio fino a prendersi la Nazionale spagnola, a suon di assist: 19, secondo solo ai 20 di De Bruyne e Payet in Europa. E' stato la chiave del modulo biancoceleste, con la sua capacità di prendere palla dove serve e giocarla coi tempi giusti. E pure quando è calato, non ha smesso di incidere sui tabellini. Unica pecca: l'errore sullo 0-1 (procurato da lui peraltro) a Salisburgo: quella gli vale almeno mezzo punto

FELIPE ANDERSON 6,5 – Fuori metà stagione, quando rientra mette subito in difficoltà Inzaghi. Mostra una maturità nuova, ancor più dopo l'esclusione di Napoli. Ma a Salisburgo è venuto meno anche lui. Chiude la stagione effettuando anche più dribbling a partita di tutti in Serie A, anche di Douglas Costa

NANI 4 – Mai decisivo, e progressivamente sempre più indisponente

PALOMBI 5 – Una delusione, magari per tenere lui s'era scelto di non prendere un'altra punta

IMMOBILE 9 – Si prende la Supercoppa e un centinaio di record, sarebbe da 10 senza la difficile primavera finale

CAICEDO 5.5 – Per simpatia e dedizione meriterebbe anche 6, perché il suo bottino di gol e assist in pochi minuti lo mette insieme. Ma si rivela un'alternativa non credibile dal primo minuto, tanto da far venire in mente a Inzaghi di preferire Milinkovic centravanti, come in Lazio-Inter- Decisiva anche per uno dei suoi due clamorosi errori di stagione: a Torino, come Patric, è inosservato, ma a Crotone è decisivo

INZAGHI 6 – Quanto di buono aveva fatto - sorprendentemente - nella prima parte di stagione - ha dilapidato con buoni alibi (rosa non all'altezza delle 3 competizioni) ma anche con una improvvisa cocciutaggine tattica che lo ha fatto avvolgere su se stesso fino alla Triplice Apocalisse. Questo gruppo di ottimi giocatori in grande stagione meritava forse qualcosa di più della Supercoppa, ma la sua fase difensiva ha fatto acqua tutto l'anno e lui non ha mai saputo trovare una "allegrata". Fossilizzato, il 6 è un voto che beneficia dell'affetto maturato e del titolo vinto, ma al dunque è venuto meno con scelte poche e cervellotiche


alenboksic71
00lunedì 21 maggio 2018 23:28
STRAKOSHA 6+. Io penso che danni non ne faccia, coi piedi e' anche abbastanza migliorato. Mi pare gli manchi la cattiveria e la personalità per gestire alcune situazioni come le uscite. E resta il fatto che non so se per il nostro livello potremmo trovarne uno migliore. Non penso comunque sia la prima tra le falle da tappare.
MARUSIC 4: non so cosa aggiungere. Qualche assist e qualche gol sparso non possono salvare una stagione. Anzi, per uno di quella età non possono salvare niente. Si rivela una mezza figura buona per Verona (ma per giocarci) che non solo non eccelle in nulla ma e' incapace pressoché in tutto. Aria, per favore.
BASTA 5. Basterebbe il nome. La quintessenza del bollito se e' Marusic che gli porta via il posto
PATRIC 5,5. Visti i concorrenti sulla fascia forse meritava più spazio. Resta il fatto che negli spiccioli che gioca combina qualche guaio ma per lo più si dimostra affidabile solo per i compitini
LUKAKU 5,5. Grande delusione, lo ammetto. Fatto di cristallo, non puoi mai considerarlo titolare e nel momento in cui serve e non è al 100% l'unica cosa per cui lo vedi e' la durezza infame dei piedi. Peccato
LULIC 7,5. Che posso dirgli? Uno dei migliori per impegno, abnegazione, dedizione assoluta. Si dimostra un buon capitano di personalità e presenza. Manca solo di lucidità appena va in apnea e non capisce quando e' il caso di cedere il posto o limitarsi a controllare
LUIZ FELIPE 6: le premesse erano che in B manco giocava. E a 21 anni con personalità (che non manca) di conquista il posto. Manca del
Tutto di esperienza, prende gialli folli e fa brutti errori. Ma non riesco però a dimenticare che come esordiente si dimostra bravo in più occasioni. Non potrà MAI essere il sostituto di DV, però una nuova chance gli va data.
DEVRIJ 7. Ognuno ha i suoi. Lui e' stato uno dei miei dal giorno in cui e' arrivato. Quindi posso anche essere meno obiettivo. Ma garantisce (ed era il primo dei dubbi) fisicamente tutta la
Stagione. A parte Radu spesso ha a che fare con compagni di reparto da portare per mano. Fa 7 gol. Poi a gennaio fa una scelta "infame" ma non molla di un cm. E ieri, dopo una partita pulitissima, fa un errore che segue altri 4 errori dei compagni. Ma per me, a 4' posto acquisito sarebbe stato mezzo punto in più. Era e rimane un top player che non rivedremo per un po' (molto).
WALLACE: 4,5: poco spazio, e' vero. Ma una sciagura. Il buon giocatore che si è visto a tratti l'anno scorso e' scomparso
BASTOS 5. Stessa cosa di Wallace ma un po' meglio. Solo che lui mi aveva illuso di più
RADU 8. Considerate le aspettative (scarse) praticamente il migliore. Di gran lunga la più bella sua stagione condita da forma fisica, eleganza, sostanza, nessuna perdita di senno, tanto da risultare inamovibile. Mi cospargo il
Capo di cenere di fronte a Tare che lo ha rinnovato.
CACERES 5,5. Delusione. Pochi disastri ma fisicamente inaffidabile. Detto questo, secondo me avrebbe dovuto giocare di più come centrale ma anche come esterno destro, vista la concorrenza.
LUCAS LEIVA 9. La sorpresa. Pensavo fosse un interditore e anche abbastanza bollito. Invece, finché il fisico lo ha retto e' stato straordinario in tutte le fasi di gioco. Avesse avuto un sostituto degno per tirare il fiato quando doveva non ce lo trovavamo spompato nel mese decisivo.
DI GENNARO: nullo. Ma nessuna sorpresa
PAROLO 6,5: sono combattuto. Pochi gol e poca appariscenza. Ma quando lui e' presente sul serio la squadra ne ha sempre giovato. Come per Leiva costretto agli straordinari per mancanza di alternative. Ma il suo l'ha portato a casa
MURGIA 5,5. Boh. A me pare inadatto per un palcoscenico da metà sinistra della classifica. Tanto impegno, ma e' leggero; contrasta poco, non è pericoloso in attacco, non prende iniziative di nessun genere in fase di costruzione. Non è stato una credibile alternativa ai titolari. Buono giusto come sesto.
SMS: 8. Si' alti e bassi. Si' mancante in alcuni importanti appuntamenti. Si' gigione. Però tanta roba, spesso decisivo. Spesso alternativa principe per far continuare l'azione con la palla alta. Classe eccelsa, un po' troppo nervoso con arbitri e compagni. Venderlo ora sarebbe un affare. Ma per me un dispiacere anche perché un altro colpo così sarà difficile da ripetere in tempi brevi.
IMMOBILE 9: impossibile chiedere di più. Per il 10 saremmo dovuti arrivare in semi finale di EL e quarti. Ma nel finale si azzoppa. Ma segna, fa assist, si fa il culo. Un'annata eccezionale, forse irripetibile. E, per quello che mi riguarda, sorprendente.
LUIS ALBERTO 8: altra grande sorpresa della stagione. Da desaparecido a punto nevralgico. Con lui in forma la Lazio ha avuto un altro passo e tutti i compagni ne hanno giovato. Poi ha rallentato e si è visto. Ma stagione di grande livello
FELIPE ANDERSON 6: ci siamo ricascati. Doveva essere il titolare e si è rotto subito. Torna e LA gli ha preso il posto e in più il modulo non gli concede altri spazi. Lo si usa come arma tattica dalla panca e ti da' poco (per non parlare di Lazio Genoa). Gli sì da' il ruolo di seconda punta per averlo libero e fa un po' ma neanche tantissimo. Riprende la forma e qualcosa combina, ma sempre a sprazzi. Io non so se si potrà contare ancora su uno così.
CAICEDO 6-. Non mi sento di dargli di meno perché questo era nelle aspettative. Anzi pensavo anche peggio. Un paio di gol immondi mangiati (e uno decisivo) ma qualche buona gara specialmente giocando per la squadra. Ma può essere al massimo il terzo centravanti di una squadra di livello.
NANI 4. Niente. Non da' niente. Mi è sempre parso che l'impegno ci fosse ma non c'era altro. Un giocatore finito ma che, avrebbe potuto dare ancora abbastanza in un'annata così. Fallimento assoluto
INZAGHI 6,5: peccato, fallisce i tre mesi obiettivi con squadre per certi versi più scarse. Ma la Lazio e' stata una bella Lazio. Che non ha mai giocato con la paura. Ci sono stati errori, cambi errati e forse un eccesso di insistenza sul modulo. Non mi e' piaciuto quando si è messo un po' a piangere sui torti subiti. Toccava alla società farlo.
ARBITRI 4. Come e meno dei punti che ci hanno rubato. Basterebbero Lazio Viola, Lazio Toro, Cagliari Lazio e Lazio Juve perche tutto prendesse un altro verso.
STAGIONE LAZIO 6,5. Milan in due partite, Salisburgo e Crotone tolgono un punto e anche di più al voto. Ma e' una squadra alla quale rimarrò affezionato.
Magnopèl
00martedì 22 maggio 2018 10:09
Praticamente d’accordo su tutto con Alen, uniche modifiche:

Marusic 5, il 4 mi sembra eccessivo, ma comunque una delusione, giocatore PER ORA da bassa serie A.

Luis Alberto 9, la luce.
Mark Lenders (ML)
00mercoledì 23 maggio 2018 22:09
STRAKOSHA 6,5 - Alla fine restano negli occhi e negli almanacchi gli errori con Crotone e Inter e la notte di Salisburgo. Ma chi era Strakosha ad agosto? L’ex portiere della Primavera che a Salerno si giocava il posto con Terraciano e che da noi aveva fatto mezzo campionato in emergenza al posto di Marchetti. Chi gli ha dato la porta della quinta squadra italiana ha giocato d’azzardo. Lui ha sfruttato l’occasione senza tremare ed ha dimostrato di poter stare a questo livello, nel complesso ha fatto più cose buone che cose cattive. Certo però non è un punto di forza della squadra, né mai probabilmente lo sarà. Continuare con lui titolare significherebbe rinunciare a migliorare un ruolo migliorabile. E siccome attualmente ha un’immagine che per me va oltre il suo valore assoluto, se arrivasse un’offerta a due cifre lo venderei senza grossi problemi.
VARGIC 5 - Nelle poche occasioni in cui lo abbiamo visto ha confermato i nostri pregiudizi, tant’è che poi sulla carta anche Inzaghi lo ha declassato da secondo a terzo. Sarebbe da tagliare, ma chi se lo prende?
GUERRIERI SV - Più sfortunato a non aver avuto mezza occasione in un anno e mezzo o più colpevole per non aver mai convinto l’allenatore a dargliene una? Finché non lo vedrò giocare almeno una partita con la Lazio terrò sospeso il giudizio. Come potenzialità, nel ricordo dei tempi della Primavera, continuo a credere che non valga meno di Strakosha.
BASTOS 5,5 - Doveva essere l’anno della consacrazione e invece, nonostante qualche gol nei primi mesi, è imploso fino a perdere il posto. Anche nel suo caso un dubbio mi resta, ossia non averlo praticamente mai visto in una linea a quattro. Ma è davvero l’ultimo debole appiglio prima della bocciatura definitiva.
WALLACE 5 - Da titolare a ultima scelta, anche lui ha fallito. Era un giocatore con alti e bassi ed è diventato costante nella mediocrità. Sarebbe interessante conoscerne i motivi, perché la sua involuzione è stata perfino più grave.
PATRIC 5,5 - Ci mette sempre una foga che vorrei vedere sempre in tanti altri: a volte lo tradisce, come a Torino, però non posso imputargli danni veri. Tutto sommato come riserva il suo l’ha fatto. Gli nego la sufficienza solo perché è davvero troppo scarso coi piedi: del gol divorato a Kiev parleremo per anni.
DE VRIJ 6 - Sul campo poteva essere tranquillamente un 6,5: ci ha fatto perdere le due partite più importanti (Salisburgo e Inter) ma è stato anche merito suo e dei suoi molti gol se siamo arrivati a giocarle. Che fosse il suo ultimo anno era scontato, che andasse via a zero dopo aver saltato una stagione intera per infortunio è stata una scorrettezza grave. Che sia andato all’Inter è la beffa che si aggiunge al danno e spero sia punita nel solco di Winter, Crespo, Hernanes, Candreva. Perdiamo il miglior difensore della rosa ma non il miglior difensore dell’era Lotito, checché se ne dica: da leader del reparto la valanga di gol subiti prevede una sua automatica responsabilità. Delusione tecnica e umana, le sue lacrime di coccodrillo dopo Lazio-Inter non mi tratterranno dal tifare per l’esplosione della sua cartilagine.
LUIZ FELIPE 6 - È un po’ il discorso di Strakosha. Se pensi che era uno dei tanti a Salerno e che è stato in grado di fare dignitosamente il salto devi solo fargli i complimenti, ma se ti dicono che il sostituto di De Vrij ce l’abbiamo in casa c’è da piangere. È innegabile che abbia delle qualità, così come alcuni difetti grossi. Ci si può lavorare ma senza dargli responsabilità che al momento non può reggere. E comunque credo sia più da difesa a 4, con accanto uno veloce, che marcatore decentrato di una difesa a 3.
RADU 7 - Vero beneficiario della suddetta difesa a 3, in cui le sue doti vengono valorizzate al massimo. È tornato al suo meglio proprio quando alcuni si disperavano per il rinnovo fino al 2020. Dopodiché se devo scommettere che anche l’anno prossimo resterà a questo livello, non ci scommetto.
CACERES 5 - Sembrava l’acquisto perfetto al mercato di gennaio: ideale per una difesa a 3, reduce da un buonissimo girone d’andata col Verona, pronto a sfruttare la scarsa vena di Bastos e Wallace. E invece niente. Tra infortuni e incertezze indegne di uno col suo curriculum non ha aggiunto quasi nulla, al punto che gli è stato preferito un ragazzino. Immagino che la parsimonia con cui è stato utilizzato preluda a una mancata riconferma.
MARUSIC 5 - Pensavo fosse un Lulic destro, un Lulic prima maniera. Ma invece è troppo, troppo scarso tecnicamente per stare in una squadra come la Lazio. Non si possono pagare 5 milioni di euro per due piedi come i suoi. Per me può restare come riserva a patto che ci si lavori a livello di scuola calcio, ma il titolare della fascia destra deve essere una delle priorità del calciomercato.
BASTA 4,5 - Ecco, basta. Giocatore bollito, che da noi ha fatto un anno prima di cedere di schianto. Teoricamente scadrebbe a giugno 2019, ma voglio sperare che si trovi una soluzione per non viaggiare con questa zavorra per un’altra stagione.
PAROLO 5,5 - Se Basta ha ceduto di schianto dopo il primo anno, lui sta cedendo gradualmente. Ma inesorabilmente. Ogni anno va un pochino peggio, motivo per cui sono del tutto pessimista riguardo al prossimo. Se resta, non può e non deve essere considerato un titolare, perché di partite buone nelle gambe ormai ne avrà più o meno una ventina.
MURGIA 6 - Essenzialmente per il gol che dà un po’ di senso a una stagione altrimenti inutile. Voto simbolico, dunque. Nulla da dire sull’impegno, sempre ecomiabile, ma a differenza di Strakosha e Luiz Felipe non si vedono in lui qualità che ne giustifichino la presenza in una squadra del livello della Lazio. Non vedo margini di miglioramento, non eccelle in un solo fondamentale. Almeno Cataldi batteva bene i calci d’angolo...
LEIVA 8,5 - Pensavo avessimo preso un vecchio mediano, con piedi peggiori di Biglia e polmoni usurati. Mai cantonata fu più grossa. Lucas Leiva è semplicemente un campione, di quelli che in Italia non vengono più. L’altro giorno guardavo la finale di FA Cup e pensavo che lì sembrano tutti Leiva, per come recuperano presto e bene palla e per come la giocano esattamente come vorresti tu che stai guardando, neanche li stessi controllando con un joystick. Ecco, io credo che lui abbia gettato fumo negli occhi dei laziali: da solo ha trasformato una squadra facendo rendere molti di quelli che gli hanno giocato intorno per un 20% in più. La Lazio non è forte come a un certo punto abbiamo creduto, è Lucas Leiva ad esserlo. E infatti è bastato che calasse un po’ lui per far saltare fuori tutte le magagne che altrimenti riesce a nascondere giocando per due o per tre. Io sono innamorato, era dai tempi di Jugovic che un centrocampista puro non mi esaltava così. Un giocatore da Champions messo a giocare in quella che ormai è una buona Serie B d’Europa: la differenza la vedi a occhio nudo.
DI GENNARO 4 - Non che mi aspettassi chissà che, ma tra poco e niente c’è comunque molta differenza. Come non averlo avuto, e non è questione solo di infortunio: anche prima era stato irrilevante.
MICELI SV - L’unico potenzialmente decente della Primavera leggo che potrebbe sfuggirci: per carità, alla fine sticazzi, ma sarebbe ridicolo.
MILINKOVIC 7,5 - A tratti incontenibile, al dunque meno decisivo di quel che si vuole far credere. Le doti ci sono (può valere il discorso fatto per Leiva sulla differenza di livello che esprime), ma: 1) è ancora discontinuo e quando si è fatto male ci ha messo troppo a ritrovare la forma; 2) è troppo gigione, non affonda mai il colpo come dovrebbe. Se avesse il carattere di Nedved, per dire, non ci sarebbero sfuggiti così tanti obiettivi. È un Pogba bianco, e come Pogba è arrivato a valere una cifra spropositata rispetto al suo reale valore, quindi mi auguro che venga venduto.
LULIC 6,5 - L’imperdonabile espulsione finale gli costa mezzo voto e macchia un po’ una stagione ottima, in cui ha tirato la carretta come un mulo dall’inizio alla fine sdoppiandosi in due ruoli. Mi sembra perfino migliorato tecnicamente, e pur avendo passato abbondantemente i 30 sembra avere ancora molto da dare. Segno che ha sempre lavorato seriamente.
LUKAKU 5,5 - Mezzo voto in più per l’assist a Murgia in Supercoppa. Per il resto davvero poca roba, con una condizione svanita dopo l’inverno e una salute che lo ha reso indisponibile in un sacco di occasioni in cui sarebbe servito per dare respiro agli altri. In una parola, è inaffidabile. E siccome non dovrebbe essere complicato trovare un acquirente, per me è da cedere assolutamente.
CRECCO SV - Si, c’era anche lui.
LUIS ALBERTO 7,5 - Che fosse buono si era capito già nel finale dell’anno scorso, quando toppò la stagione perché all’inizio non aveva grande voglia di integrarsi e perché Inzaghi l’aveva scambiato per un esterno. Trattasi invece di ormai rarissimo centrocampista di qualità, capace di andare in doppia cifra di gol e di assist. Non sempre continuo, ma se lo fosse giocherebbe nel Barcellona. Speriamo che resti almeno un altro anno, per fare gioco i suoi piedi intelligenti sono indispensabili.
ANDERSON 6,5 - L’aver saltato i primi 4 mesi per pubalgia alla fine è stato un bene: è stato brillante fino alla fine e abbiamo scoperto Luis Alberto. Credo che questo sia stato l’anno più onesto di Felipe, in cui ha fatto realmente vedere quello che vale senza illuderci né deprimerci. È un giocatore capace di fare la differenza, è migliorato molto anche in posizione meno decentrata ma non ha eliminato l’indolenza congenita, anche se ogni tanto ci ha provato. Per esempio dopo la sacrosanta sfuriata di Inzaghi negli spogliatoi di Lazio-Torino. Insomma, non sarà mai il mio giocatore preferito ma tutto sommato avercene. Si è normalizzato a un livello apprezzabile come ad esempio non riuscì a Zarate.
IMMOBILE 8,5 - Ha lottato per la Scarpa d’Oro con Messi: basterebbe questo. Può non piacere (a me ad esempio dà un po’ fastidio la sua totale incapacità di dribblare) ma segna talmente tanto e si impegna talmente a fondo che non si può non amarlo. Abbiamo aspettato per anni e anni la punta da 20 gol, e ora ci ritroviamo ad avere quella da 30. Eviterei paragoni con Signori che i suoi li segnava in campionati un tantinello più seri e in nazionale faticava a giocare laddove Ciro è il centravanti della squadra che dopo 60 anni non andrà ai mondiali, ma spero comunque che resti a lungo. Se non è scemo avrà capito che la sua dimensione è questa, e che appena se ne allontana esce fuori il campione che non è. Resta con noi Ciru’, è qui che puoi divertirti e vivere bene.
CAICEDO 5,5 - Il bluff ha retto alla grande quasi fino alla fine, poi a Crotone il fatto di avere un centravanti di riserva comprato alle bancarelle ha avuto il suo peso decisivo. Prima aveva segnicchiato in modo insperato, e quando non l’aveva fatto aveva comunque aiutato la squadra: comunque un passo in avanti, visto che partivamo da Djordjevic. Però, con tutto il bene, che fosse una pippa si sapeva e purtroppo al dunque s’è visto.
NANI 1 - Ex giocatore professionista venuto a rubare a casa nostra. Impresentabile, incommentabile. Un parassita senza dignità. Gli auguro il peggio nella vita, lontano dalla Lazio.
PALOMBI 5 - Dubito che sia buono per la B, figuriamoci per la A.

BRUNO JORDAO E NETO 1 - Zero presenze coi grandi e una retrocessione con la Primavera al modico prezzo di 26 milioni di euro. Se Nani è un ladro, Mendes è un truffatore.


INZAGHI 6 - La Supercoppa vinta al 94° l’ha fatto entrare nel club degli allenatori che hanno portato trofei ma ci ha illuso che fosse più pronto e fortunato di quel che è. La Lazio 2017-18 è stata una squadra divertente ma squilibrata, generosissima ma psicolabile. E Inzaghi è stato il suo condottiero bravo a compattare il gruppo ma ingenuo nel gestirne male le forze: ha preteso di correre dietro a tutti gli obiettivi con una panchina pressoché inesistente e alla fine è rimasto con un pugno di mosche. Se l’anno scorso aveva seminato, anche tatticamente, quest’anno ha cercato di raccogliere puntando tutto su un 3-5-1-1 non sempre appropriato e alla fine ha raccolto troppo poco: quando mai ci ricapiterà, con Lotito, un asse centrale De Vrij-Leiva-Immobile? Più rimpianti che soddisfazioni, insomma, e anche per quanto mi riguarda diversi dubbi sul futuro. L’anno prossimo sarà un nuovo anno di semina: è in grado di capirlo e quindi di farlo? Ha dentro di sé l’entusiasmo per ripartire con una squadra che verosimilmente sarà inferiore a quella di quest’anno? C’è sintonia col ds e col presidente? Nessuna di queste domande ha un sì scontato come risposta.


TARE 5 - Scoperto e beatificato da tutta Italia proprio nell’anno in cui tecnicamente fa peggio. Si sono finalmente accorti che mentre erano impegnati a fare pompe a Sabatini lui prendeva per pochi spicci De Vrij, Milinkovic, Anderson, Luis Alberto, Immobile. Peccato che quest’anno abbia azzeccato solo Lucas Leiva (capolavoro di una carriera) sbagliando tutti gli altri, da Marusic a Caceres. E come se non bastasse ha fatto danni anche come dg parlando a sproposito di priorità da dare al campionato in ogni vigilia di Europa League. Urge bagno di umiltà, ché la popolarità evidentemente dà alla testa.

LOTITO 5,5 - La caduta di Tavecchio è probabilmente la ragione dell’accanimento arbitrale nei confronti della Lazio in campionato. Lui però tace, lascia parlare Diaconale. Il che è generalmente appropriato ma ogni tanto dovrebbe essere il presidente a farsi sentire. E non per dire che andremo in Champions perché ce la siamo meritata e lui ha una visione cristiana secondo cui chi merita viene ripagato: io che ho una visione apotropaica quando ho letto quell’intervista ho perso ogni speranza residua.
Drenai71
00giovedì 24 maggio 2018 11:24
sono molto d'accordo con il pagellone di ML.
soprattutto il concetto che se si imposta un anno di "raccolto" cosa che anche tare ha sottolineato piu volte, poi bisogna raccogliere. e se non ci riesci, oltretutto con modalità clamorose, il giudizio non può prescinderne, al di là del gioco espresso e della qualità di alcuni singoli che anzi diventa un'aggravante.

l'unico passaggio su cui ho dei dubbi è il possibile miglioramente di LF in una linea a 4, vicino dovrebbe avere nesta giovane... secondo me invece il modo migliore per "schermarlo" è proprio in una difesa a tre ma in mezzo.
cuchillo76
00giovedì 24 maggio 2018 19:02
Mezzo punto di differenza tra Bastos e Wallace mi pare davvero poco. Io ho messo un punto di differenza e mi sono comunque tenuto un po' stretto.

Se per De Vrij abbiamo - GIUSTAMENTE - arrotondato molto per via dei gol, anche per Bastos dovremmo farlo.
5 gol stagionali sono tanti e, va detto, praticamente nessuno davvero inutile, nemmeno il gol del 4 a 1 col Chievo. 3 a 1 non è mai stato un risultato del tutto rassicurante, quest'anno.
Ha sbloccato due partite (Genoa e Benevento) ma soprattutto la sua inzuccata con la Steaua che ha dato la stura alla successiva goleada. Però il 2 a 0 lo fai lui.

Anche difensivamente, fino al derby aveva fatto bene, poche pecche.
Wallace, Supercoppa e poi il NULLA assoluto.
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