Il mistero delle scie chimiche

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centrosardegna
00martedì 21 febbraio 2006 22:18
www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=4139&ext=...

Sardegna: una giornata di ordinaria follia



Anche se pochi ancora le conoscono, quello delle scie chimiche è un fenomeno che ha assunto ormai una dimensione mondiale. In Germania come negli Stati Uniti, in Italia come in Canada, può capitare che il cielo terso di una giornata qualunque venga improvvisamente attraversato da misteriosi aerei, senza nessuna insegna particolare, che lasciano sul loro percorso una scia molto simile a quella dei normali aerei di linea. Con la differenza che queste scie, invece di dissolversi nell'arco di qualche minuto, rimangono perfettamente visibili per lunghe ore, ed iniziano ad allargarsi, fino ad arrivare a toccarsi l'una con l'altra.

Viene così a formarsi una spessa cortina nuvolosa, che molte volte arriva a coprire l'intero arco di cielo visibile.

Ufficialmente però, le "scie chimiche" (che in inglese sono dette "chemtrails") non esistono. Di fronte a numerosissime petizioni, richieste di chiarimenti, ...

... e vere e proprie interrogazioni parlamentari nei vari paesi del mondo - Italia compresa - nessun governo ha mai riconosciuto ufficialmente la loro esistenza.

Questo breve video descrive la giornata di un abitante della Sardegna (Franco Caddeo), che il 12 febbraio scorso ha deciso di armarsi di macchina fotografica, e di percorrere in lungo e in largo la zona in cui abita, fotografando il cielo dall'alba fino al tramonto.


[Modificato da centrosardegna 21/02/2006 22.20]

centrosardegna
00venerdì 31 marzo 2006 23:07
Video girato in Sardegna sulle scie chimiche...

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centrosardegna
00venerdì 2 giugno 2006 22:33
Ma quelle “scie chimiche” sono dannose?




Si è appreso nei giorni scorsi dalla stampa che i consiglieri regionali di Rifondazione Comunista, Ciriaco Davoli, Paolo Pisu e Luciano Uras hanno presentato un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta al presidente della Regione Renato Soru e alla Giunta, sul fenomeno delle cosiddette “scie chimiche” segnalate nei mesi scorsi nei cieli della Sardegna. Anche il senatore Nieddu, dell'Ulivo, ha sollevato la questione in Parlamento. “Negli ultimi mesi, a Nuoro e provincia, specialmente nelle giornate limpide – scrivono i firmatari – è stato notato un intenso traffico di aerei non identificati che, percorrendo rotte non convenzionali, tracciano strisce bianche diverse da quelle prodotte dai velivoli di linea. Queste tracce intersecandosi tra loro generano una sorta di reticolato che, sfaldandosi si allargano e lentamente si espandono formando un manto nuvoloso su un’area molto vasta”. Da cosa sono provocate queste scie? A chi appartengono gli aerei che le rilasciano? Chi li autorizza? E soprattutto: queste scie contengono sostanze chimiche nocive per la salute? I firmatari dell’interrogazione attendono una risposta in grado di dissipare dubbi e paure comprensibili che si stanno diffondendo tra le popolazioni interessate.
Arriverà una risposta? Ci permettiamo di dubitarne. L’argomento, infatti, è oggetto da decenni di indagini ufficiose da parte di gruppi di ricercatori “di frontiera” operanti in tutto il mondo, ma a tutt’oggi non esiste ancora una risposta ufficiale. Il fenomeno non è nuovo e risale probabilmente ai primi anni ’90 quando i satelliti “Meteosat” (europei) o “NOAA” (statunitensi) normalmente utilizzati per la meteorologia, all’epoca dell’invasione irachena del Quwait, vennero usati anche per monitorare la situazione in Iraq. Osservando le scansioni dei satelliti, si notarono delle scie particolari, rilasciate probabilmente da jet militari in transito, per l’appunto, nello spazio aereo iracheno. Quello che colpiva in queste scie era però la loro mancanza di linearità: procedevano infatti a zig-zag, con repentine intersezioni, sicuramente fatte da altri velivoli con scopi ben precisi. La peculiarità di queste scie era che si trovavano concentrate in aree ben delimitate e che permanevano a lungo sopra le aree in questione (un fatto anomalo, se paragonato agli effetti del normale passaggio di altri velivoli), prima di diradarsi.
A cosa servivano e da cosa fossero provocate queste scie, non era ancora noto. Ma ciò bastò perché il fatto destasse un certo sospetto, acuito, al termine della cosiddetta “Guerra del Golfo”, quando emersero alcuni dettagli della tristemente nota “Sindrome del Golfo” che colpì molti dei soldati della “coalizione”, che in quell’occasione prestarono servizio nella zona e che con il trascorrere del tempo si ammalarono di strane forme di polmonite o di patologie respiratorie.
Negli anni successivi queste scie, prontamente denominate “Chemtrails” (scie chimiche) hanno preso a manifestarsi in varie parti del mondo (Stati Uniti, Nuova Zelanda, Olanda, Svezia, Australia, Messico, Porto Rico, Bahamas, Sud Africa, Francia, Inghilterra, Scozia, Croazia e Italia), soprattutto in prossimità di basi militari americane e della Nato (in Cina e in Russia, ad esempio, le Chemtrail non sono mai state segnalate). La Sardegna, che come è noto ha un’alta densità di basi militari, è insieme al Veneto (anche qui tante basi Nato) la regione più colpita. Non passa giorno che nei territori in prossimità di aeroporti e basi militari non si noti l’intersecarsi continuo di queste scie che invece di disperdersi nell’aria, come dovrebbero, acquistano colori tenui, si espandono e si allargano centralmente, a volte unendosi tra loro o mescolandosi con corpi nuvolosi. Le formazioni nei cieli seguono percorsi non rettilinei e non giustificabili da un traffico aereo di routine, assumendo alcune disposizioni ricorrenti: parallele, curve con più evoluzioni, a ics, a “cancelletto”, a griglia, a croce. Molti testimoni descrivono rapidi cambiamenti climatici successivi alla comparsa delle scie, addensamenti nuvolosi a strati e, in qualche caso, precipitazioni piovose. I ricercatori nordamericani che hanno avuto la costanza di perseguire nelle osservazioni e nelle ricerche si sono scontrati con il muro di gomma degli organi competenti e sono stati etichettati dalla stampa filogovernativa come “teorici della cospirazione”. Tuttavia, le spiegazioni ufficiali della Environmental Protection Agency, della Nasa, della Federal Aviation Administration e della National Oceanic And Atmospheric Administration, secondo cui le scie sarebbero il “normale” prodotto delle “normali” scie di condensazione aeree, chiamate “Contrails”, non convincono affatto.
Ecco come sono spiegate le Contrails nei vocabolari e dizionari aeronautici e di servizio:
1) Scie di vapore d’acqua condensata, create nell'aria da emissione di getti di aerei ad altitudini elevate (Merriam-Websters).
2) Scie nuvolose continue, qualche volta osservate dietro ad aerei, in condizioni atmosferiche di aria chiara, fredda, umida (Enciclopedia Britannica).
3) Una scia nuvolosa visibile, di solito di colore bianco brillante, prodotta posteriormente ad un missile od altro velivolo, in condizioni di volo certe (Dizionario del DOD - Department Of Defense, dei Termini Militari).
Volendo poi fare un’ulteriore distinzione, si può affermare che le Contrails possono manifestarsi in due forme: a gocce d’acqua e in cristalli di ghiaccio. Inoltre, le Contrails, i cui fattori primari della formazione sono la temperatura dell’aria ed il contenuto di umidità, di solito si notano ad altitudini elevate e quindi molto più fredde. Si verifica una Contrail quando un aeroplano vola a quote fredde e soprasatura l’aria umida, mentre il vapore dell’acqua calda prodotto dai motori si condensa in piccole gocce. Quando invece, le gocce d’acqua sono prodotte a temperature ancora più fredde l'acqua gelerà, creando i cristalli di ghiaccio.
A differenza delle “Contrails”, le “Chemtrails” sono invece scie di sostanze chimiche, create nell'aria e nebulizzate a qualsiasi altitudine (anche molto bassa) per mezzo di appositi sistemi montati sugli aerei. Le sostanze chimiche possono essere normalmente irrorate nell’aria per diversi scopi, inclusa la profilassi antiparassitaria dei raccolti e la lotta contro le zanzare. Anche il combustibile viene, qualche volta, pompato all’esterno degli aerei, per ridurne il peso prima dell’atterraggio o per evitare situazioni di pericolo. Ma per la comunità di osservatori la maggior parte delle Chemtrails rilevate non sono provocate da una situazione momentanea di necessità ma sono il prodotto di un’operazione pianificata su vasta scala.
Le Chemtrails si diversificano infatti dalle Contrails, a causa della loro lunghezza e durata. Purtroppo, in Italia ed in Europa, a livello governativo, nessuno pare interessarsene pienamente. Il 2 aprile 2003, l’On. Italo Sandi (DS) ha presentato un’Interrogazione Parlamentare sulle Scie Chimiche ma non ha ottenuto alcuna risposta. Stessa sorte riceve la richiesta dell'On. Piero Ruzzante (DS) il 24 novembre 2003 e le successive interrogazioni ripresentate dagli stessi Deputati. L’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR–Area della Ricerca di Bologna, a cui è stata richiesta una spiegazione, non ha saputo dare una risposta valida. Ma se la massima autorità scientifica italiana che studia l’atmosfera non sa cosa accade sulle nostre teste, chi può fornire delle ipotesi di spiegazione?
Solo alcuni ricercatori indipendenti stanno indagando su queste attività insolite nel cielo, classificando l’emissione di questi getti duraturi a bassa quota e delle scie che essi creano nel cielo. Per cui, sullo scopo del rilascio di questi agenti biologico/chimici, attualmente si possono fare solo delle ipotesi. Una di queste vede una possibile manipolazione del clima a scopi bellici.
Sappiamo che è possibile manipolare il clima, influenzando le nubi, fin dal 1946, se non addirittura dal 1880. Inoltre, il fatto che l’apparato militare americano sia molto interessato al controllo del clima, non è un segreto per nessuno e per questo molti pensano che il fenomeno delle Chemtrails sia una parte di questo. Diversi giornali e riviste italiane e internazionali hanno provato a condurre delle loro inchieste. Scrive “Avvenimenti” nel novembre 2003:

“Sembra che le scie contengano solfati di alluminio o sali di bario, forse utili per aumentare la conducibilità elettromagnetica... Probabilmente, aumentano l’efficacia del sistema globale di controllo del clima “Haarp”. Haarp? Congiuntamente amministrato da Aviazione e Marina e sotto il controllo dell’Iniziativa di Difesa Strategica degli Stati Uniti, l’High Frequency Active Auroral Research Program (Programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza) ha sede dall’ottobre 1993 presso Gakona in Alaska, circa 200 chilometri a nordest del Golfo del Principe Guglielmo, in un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa... Lo scopo ufficiale è lo studio delle proprietà e del comportamento dell’atmosfera tramite lanci di onde elettromagnetiche in grado ricreare “modificazioni locali controllate dalla ionosfera”. Inutile aggiungere che sul progetto manca la trasparenza. Nel 1996 il rapporto “Air Force 2025” sui futuri scenari di difesa dell’aeronautica militare americana indica la necessità di “possedere il clima capitalizzando le emergenti tecnologie e concentrandosi sullo sviluppo di quelle tecnologie per le applicazioni di guerra” ed assicura che “negli Stati Uniti, la modificazione del clima diventerà verosimilmente una parte della politica di sicurezza nazionale con applicazioni sia interne che internazionali. Il nostro governo persegue questa politica, a seconda dei suoi interessi, a vari livelli”. Nel febbraio 1998 il comitato per gli Affari Esteri, la Sicurezza e la Difesa del Parlamento europeo ha denunciato il “rammarico per il reiterato rifiuto dell’Amministrazione degli Stati Uniti di fornire pubblicamente informazioni sui rischi pubblici ed ambientali del programma Haarp”. Nell’agosto 2002 anche 90 parlamentari della Duma di Mosca hanno firmato un appello rivolto all’ONU in cui si esortava la fine degli esperimenti elettromagnetici. I Deputati esprimono qualcosa di più di un sospetto: “Sotto il programma Haarp, gli Usa stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto qualitativo è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari”. Vuoi vedere che dietro gli ultimi cambiamenti climatici, le inondazioni nel Centro Europa di un anno fa e le siccità dell’ultima estate, si nascondono gli esperimenti di qualche "mago della pioggia?"

Parallelamente ai danni alla salute umana, le ricadute nocive delle Chemtrails, interessano purtroppo anche la flora. Nei Paesi che subiscono queste irrorazioni il terreno spesso diventa sterile ed alcune specie di piante da frutto appassiscono per poi morire del tutto. Si segnala inoltre, la presenza di particolari larve, nocive per le piantagioni di mele e pere, o comunque da frutto, che si trasformano in insetti che poi aggrediscono gli alberi e le piantagioni di mais e grano. Una di queste larve è la “Diabrotica Virgifera” che ha gravemente colpito la rinomata zona di produzione di mele della Val di Non in Trentino e la zona di Merlara, in provincia di Padova, altro polo di produzione delle mele. Identica situazione è stata rilevata in altre nazioni.

Conclusioni
Allo stato delle cose, non esiste sul fenomeno alcuna prova concreta. Altresì, non è stata pubblicata alcuna ammissione da parte degli apparati governativi in merito ad operazioni Chemtrails. È stato solo ammesso apertamente dal Pentagono che l'apparato militare statunitense ha compiuto nel passato recente test di guerra biologica su molti inconsapevoli membri delle Forze Armate. Inoltre il Wall Street Diary ed il Washington Post hanno riportato che anche molti civili sono morti in seguito all’esposizione ad agenti chimici diffusi dall'Esercito e dalla Marina militare durante alcuni test di guerra biologica. Ci sono migliaia di rapporti e centinaia di fotografie su questo fenomeno. Alcuni pensano che le Chemtrails siano nella norma, ma molti sospettano che vi sia qualcosa di più e di nascosto in queste scie. Esistono inoltre, numerose prove video fotografiche, in cui si vedono degli aviogetti, che rilasciano delle scie, da posizioni in cui non vi sono motori. Talvolta queste scie sono rilasciate da “POD” (serbatoi) sistemati sotto il ventre dell’aviogetto, mascherati così da apparati radar o da “Pod fotografici”. Il che significa che il rilascio di sostanze chimiche non è occasionale o determinato da situazioni di emergenza, ma è scientificamente pianificato da qualcuno per scopi che non vuole divulgare. Perchè?
Allo stato attuale, il maggior numero di rapporti sulle Chemtrails proviene dagli Stati Uniti, seguito dal Canada e quindi dall’Italia. Questi studi redatti tramite studi accurati, fotografie, filmati e analisi di laboratorio, da meteorologi, chimici, biologi e investigatori indipendenti dimostrano in modo inequivocabile che il fenomeno non c’entra proprio niente né con i normali voli civili né con le esibizioni delle “frecce tricolori” (come da taluni prospettato). Ovviamente, sembra che tutto quello che accade trascenda dai governi ufficiali. Alla luce di questi fenomeni ci si chiede: come mai, sino ad ora, nessun organismo nazionale o regionale deputato al controllo della qualità dell’aria che respiriamo si è attivato per indagare più a fondo sul fenomeno delle Chemtrails?
Chi autorizza questi voli? Da quali aeroporti decollano gli aerei? È possibile che questo frenetico e costante sorvolo di ampie aree avvenga all’insaputa dei vertici politici e militari? Perché tutte le interrogazioni parlamentari presentate sulla questione non hanno avuto dai ministeri competenti nessuna risposta?

Ascoltate quì: www.radio.rai.it/podcast/F0002664.mp3

[Modificato da centrosardegna 02/06/2006 22.43]

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