Il mercato immobiliare va a p...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
stelafe
00lunedì 26 gennaio 2009 14:52
Il mercato immobiliare va a picco
Compravendite in calo del 23%
in un anno. Nei quartieri di periferia
vendere un immobile è diventata
un’operazione al limite dell’impossibile
ANDREA ROSSI
TORINO
Stavolta non è il lamento di qualche pessimista incallito [SM=g1748862] . Stavolta è tutto vero [SM=g1750163] . Valter Mondo, che gestisce un gruppo di agenzie immobiliari, lo sta provando sulla propria pelle [SM=g9202] . «In tutta la zona Nord della città non si riesce più a vendere una casa [SM=g1752717] . Un disastro. È tutto bloccato» [SM=g9589] .

Fortuna - anche per lui - che altrove si resta a galla. Ma a stento. La fotografia del mercato immobiliare a Torino è ferma al 30 giugno 2008, l’ultimo dato disponibile, pubblicato qualche giorno fa dall’Agenzia del Territorio. Tra gennaio e giugno dello scorso anno sono state concluse 6.669 transazioni. Poche. Pochissime. Il 23% in meno rispetto allo stesso periodo del 2007. E il peggio, secondo le previsioni degli analisti, deve ancora arrivare. La crisi - quella vera, dura, già costata migliaia di posti di lavoro - è storia di quest’autunno. Quando saranno pubblicati i dati sul secondo semestre 2008 si prevede un’ecatombe [SM=g1747522] .

A spingere Torino verso il basso sono le periferie. Tutte o quasi fanno registrare cali del 30-35 per cento. Facile capire il motivo: «Il mercato è cambiato - spiega Sandro Donadio, un altro agente - Per anni si è lavorato con gli stranieri, che accendevano mutui anche del 100% [SM=g1749704] . Adesso è impensabile [SM=g1765347] . Non glieli concedono più. E loro smettono di comprare». La stretta ha prodotto effetti devastanti.

«Tra settembre e dicembre su 16 richieste di mutuo avanzate [SM=g10303] ne sono state respinte 14 [SM=g6266] . In un periodo normale almeno 10 sarebbero state accolte», racconta Valter Mondo.
Ecco perché le transazioni sono in caduta libera. E stanno trascinando - per la prima volta dopo anni - anche le quotazioni. I prezzi calano, anche se a rilento. A Barriera Milano, Madonna di Campagna, Mirafiori sud la situazione è quasi drammatica. Tengono centro e collina, grazie alle case di pregio. O le aree in fase di riqualificazione, magari vicine ai cantieri della metropolitana. Come Lingotto, dove Sabino Pagliuca dice che «a meno 23 sarei costretto a cambiare mestiere, per fortuna ce la stiamo cavando meglio». Qualcuno, a dirla tutta, ha già fatto le valigie. «Nella mia zona appena un anno e mezzo fa c’erano sette agenzie. Siamo rimasti in quattro». [SM=g6344]

Il segno della crisi sta anche nei prezzi: la Federazione agenti immobiliari professionali stima, in media, un ribasso del cinque per cento [SM=g7882] . Tante zone di pregio, però, continuano a crescere [SM=g1750067] . Ma dove non si riesce a vendere i ribassi sono decisamente maggiori. È sufficiente? Non sempre. Se prima ci volevano uno o due mesi, ora non bastano più. Se un anno e mezzo fa capitava anche di piazzare un alloggio nel giro di una settimana adesso è pura fantasia. «Spesso non bastano sei mesi - racconta Sandro Donadio - Io ho appartamenti fermi da un anno e mezzo». Colpa della crisi. Colpa soprattutto di chi non se ne è reso conto. «La richiesta non è crollata. La gente continua a cercare, però ha meno potere d’acquisto», dice Donadio. E qui entrano in gioco i proprietari. Denis Imponti che lavora a San Salvario premette: «Da noi va leggermente meglio, meno 10-15 per cento». Ma, come in tutta Torino, i sintomi della «malattia» sono identici: «I tempi di vendita si stanno dilatando e tanti proprietari continuano a chiedere cifre folli [SM=g7882] . Così chiudere un accordo diventa impossibile».

Ultima magagna: la fascia media è in grande difficoltà, e non parliamo solo di famiglie e redditi. «Fino a 150mila euro, oppure sopra i 300mila, il mercato tiene - spiega Valter Musso - Nel mezzo, invece, il calo è drastico». Periferie, case di fascia medio-bassa, mutui. Tutto conduce a un identikit preciso: stranieri, single o famiglie monoreddito.

«Ora che non possono accedere ai mutui ripiegano sugli affitti», spiega Patrizia Toffaldano. Il risultato? «A Mirafiori per un alloggio con camera, cucina e bagno 400 euro al mese non bastano più». La crisi ha fatto spuntare gli speculatori dell’affitto. E mandato in soffitta quelli delle vendite. L’unico dato positivo: «Oggi si vende a valori di mercato, non gonfiati [SM=g1750067] come fino a qualche tempo fa. Ed è un bene», racconta Valter Mondo. La prova? In zona Crimea, nonostante le case di pregio, i valori al metro quadrato sono passati, in un anno, da 4094 a 3450 euro.

www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200901articoli/9325gi...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:28.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com