Il libro dei morti

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=Ereandil=
00martedì 15 aprile 2008 13:44



IL LIBRO DEI MORTI è un libro di Patricia Cornwell




Trama :

Il titolo di questo libro è il nome del registro in cui la protagonista del romanzo annota il nome e la causa del decesso di tutti i cadaveri che vengono portati nel suo laboratorio: la dottoressa in questione è Kay Scarpetta, la famosa anatomopatologa “creata” dalla penna della Cornwell, che si trova come sempre alle prese con cadaveri e assassini da identificare.
Di morte si parla sin dall’inizio: una morte orrenda, piena di sadismo e follia; la vittima è una ragazza tanto giovane quanto famosa, essendo una adolescente campionessa di tennis, che ha da poco vinto un torneo prestigioso. Il suo cadavere, sfregiato da ferite e segni rituali, viene ritrovato in un cantiere a Roma, dove la ragazza era in vacanza con delle amiche: gli investigatori italiani, vista la particolarità del caso e la fama della vittima, vengono affiancati nelle indagini dalla famosa dottoressa americana, e dal suo inseparabile compagno di vita e di lavoro, Benton Wesley, psicologo criminale geloso delle attenzioni del capo dei RIS verso Kay.
Tornati negli USA alla vita di tutti i giorni con un apparente nulla di fatto, i due protagonisti, circondati come sempre dai personaggi storici creati dalla scrittrice, quali Lucy nipote di Kay, la segretaria Rose e il fidato investigatore Pete Marino da sempre innamorato di Kay ma mai corrisposto, si troveranno coinvolti in strani casi come il ritrovamento del cadavere di un bambino seviziato, il suicidio dell’allenatore della tennista uccisa, l’omicidio di una miliardaria, oltre a situazioni che fanno pensare a un sabotaggio delle singole indagini: tutti i casi pian piano si dimostreranno collegati tra loro, ma soprattutto collegati all’omicidio commesso a Roma. La scena si sdoppia quindi tra gli Stati Uniti e l’Italia, con i protagonisti alla ricerca di indizi per incastrare un serial killer che sembra non seguire neppure una distorta logica nel compiere i suoi delitti.
Nel corso del romanzo cresce pian piano la figura di un altro personaggio “storico” della Cornwell, la psichiatra Marilyn Self, nemica giurata di Kay a causa di un incidente professionale mai “digerito”: è a lei che l’assassino manda le foto delle sue vittime, e sempre lei risulterà invischiata nella vita di molti protagonisti che ruotano intorno alla storia.
Si susseguono, così, ricerche tecnologiche fatte in laboratori sofisticati, oltre a guerre di intercettazioni sfruttando tutti i più moderni strumenti informatici, che porteranno spesso a scoperte considerate al limite del comprensibile, ma che ben presto si riveleranno intrecciate tra loro intorno alla figura del serial killer.
Punto di forza del libro è sicuramente la trama, caratterizzata da un’incertezza e una difficoltà nell’intuire le cose che rende piacevole la lettura, soprattutto agli appassionati del genere. A questo, però, si affianca un accentuato soffermarsi sulle vicende private dei personaggi, del tutto estranee alle indagini: ne nasce una maggiore conoscenza degli stessi, ma finisce presto ad “allungare solo il brodo”, portando il lettore a saltare qualche rigo alla ricerca della ripresa dei fatti.



La più grande pecca del libro è sicuramente il finale: a differenza di tutti i trhiller manca di quella velocità, di quel vortice di emozioni che caratterizza la scoperta dell’assassino, che per i “giallisti” risulta difficile da “digerire” dopo una trama così articolata.
Sicuramente è un buon libro, ma non esalta e si dimentica presto: gli estimatori della Cornwell non lo metteranno di certo tra i suoi capolavori.




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