Il lavoro sardo ai sardi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
centrosardegna
00mercoledì 14 settembre 2005 20:12
Ho trascorso qualche giorno nel periodo di ferragosto nella zona di Orosei.
Un di' io e i miei amici decidiamo di cenare in un locale apparentemente caratteristico.
Ebbene... la caposala, oltre a essere oltremodo scortese, non e' sarda... idem la maggior parte dei camerieri.
Il giorno seguente la stessa constatazione la faccio recandomi in un bar della stessa zona...

Ma e' possibile che quel poco lavoro che c'e' lo facciamo fare agli altri??

Non ho parole...

Ciao a tutti


--------------------------------------------------------------


Su Orosei, apprendo con dispiacere quella che è una piccola/grande verità, in un paese che a suo modo rappresenta una sorta di anomalia nel mercato turistico Sardo.
Il paese di Orosei da svariati decenni sta passando attraverso un "boom" economico che riguarda il settore turistico e quello lapideo (marmo e granito rosa ... a prova di Cinesi ndr.), settori ambedue in mano a proprietà locali e non a pittoreschi benefattori d'oltremare (come purtroppo spesso accade).
A fronte di un conseguente benessere diffuso e di una vivacità imprenditoriale che si è inevitabilmente riversata anche sul terziario, a distanza di pochi anni ci si è ritrovati un paese (mal)governato da una ristretta oligarchia di milionari e relativi “lacchè” che di fatto hanno costituito una cabina di comando "inamovibile" , con un potere “clientelare” in grado di far impallidire la peggior DC dei tempi che furono (e sono), un'abbandono scolastico al numero 1 in Sardegna, una classe piccolo imprenditoriale succube e subordinata ai “Nuovi Baroni” e un provincialismo culturale/identitario che colpisce tutte le classi e le fascie sociali, dall'imprenditore tuttologo al punkabbestia “mantenuto” dal papà imprenditore che schifa ogni aspetto della cultura in generale.
Non me ne vogliano le felici e meravigliose eccezioni (Lo scrittore Markus Fritsche, vostro ospite a sa festa manna in Banari ha avuto modo di conoscere e analizzare con sensibilità rara la nostra realtà in tutti i suoi aspetti) ma cio che è stato sopra descritto è frutto di una piaga incomprensibilmente anomala, laddove i sardi sembravano destinati a fare solo i camerieri (categoria professionale al quale va data stima e rispetto), sono gli altri a lavorare da noi e per “Noi”, non certo per motivi di sovrabbondanza occupazionale ma per motivi puramente monetaristici (Gli Oroseini, svezzati da 20 anni di turismo non accettano più certe condizioni economiche...).
Il punto è: Ha senso creare delle realtà economiche stabili (turismo), professionalità stabili (camerieri e barman specializzati) e decorose, quando poi queste divenute tali, non servono in quanto care? Ha senso che queste ricchezze inestimabili arricchiscano le poche e solite tasche?
I risultati di questa politica sono le situazioni che il forumista Nikybanlite ha descritto, oltre ad un paese commissariato in seguito ad una scandalosa cessione di terreni residui comunali, “i cosiddetti reliquati”, a prezzi da mercatino delle pulci, divenuti misteriosamente bellissime cubature edificabili a un metro dal mare nel giro di una notte e delle quali ne hanno beneficiato “Barones & Pulikes apitzicatos”; un buco di due milioni di euro nelle casse comunali, la vecchia giunta inquisita per intero, realtà sportive azzerate o quasi, una crisi morale e culturale in fase degenerativa (meglio i trip della politica...);
Tuttavia, non vorrei esser sembrato oltrechè catastrofista, si sta anche lavorando alacremente in direzione opposta con la speranza che da presto la situazione possa cambiare radicalmente.




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:22.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com