Il faro della Speranza

Quando si intraprende il cammino spirituale è necessario chiedere continuamente e con insistenza a Dio le grazie necessarie (per noi e per gli altri) altrimenti non si percorrerà molta strada. E Dio con gioia, ci darà tutto l'aiuto necessario. Lui infatti, ci dice di chiedere sempre più per ottenere sempre di più.

I doni e la grazia sono una spinta che permette di elevarsi sulla via .

Per riuscire a cogliere la voce dello Spirito bisogna cercare di eliminare tutto il trambusto e il disordine che regnano nell'anima, solo così si è predisposti all'ascolto e si riesce a sentirne il sussurro.



Perciò è bene bloccare tutte le inquietudini, i problemi e le necessità cercando di pensare, attraverso un esame di coscenza, ai comportamenti e alle azioni della giornata.

Se da questo esame risulta che ci siamo comportati cristianamente si può comunque impegnarsi per cercare di ottenere un qualsiasi miglioramento di noi stessi cercando di scoprire i difetti, le mancanze e le lacune che abbiamo.

Chi si accontenta di convivere con le imperfezioni vivrà stancamente cercando una felicità irragiungibile e provando una insoddisfazione che niente potrà mai appagare.

Quelli che invece con fatica riusciranno a migliorare se stessi proveranno una grande gioia perchè la felicità nel vedere che le imperfezioni stanno gradatamente scomparendo, sarà grande e pregusteranno quella che sarà la gioia eterna.

Per arrivare a questo bisogna eliminare le impurità cercando di lottare con impegno costante per riuscire a trovare la strada maestra dove Gesù attende.

La preghiera deve essere costante per riuscire a scorgere il faro della speranza, speranza che si tramuterà in certezza che con l'aiuto di Dio riusciremo a conquistarci il Paradiso e ad essere protetti in questa vita dal turbinio del mondo.

Chi si accontenta di convivere con le imperfezioni vivrà stancamente cercando una felicità irragiungibile e provando una insoddisfazione che niente potrà mai appagare.

questa frase mi ha colpito malto e la condivido in pieno, per poter essere felici bisogna aspettarsi il meglio da se stessi, non accontentarsi ma fare sempre di più...le preghiere risultano fondamentali e anche gli esami di coscienza...ma non dobbiamo agire con bontà solo perché temiamo l'inferno, dobbiamo agire con bontà perché questa deve essere la nostra legge...e grazie a Dio che ci protegge possiamo realizzare tutti i nostri desideri...

Hai ragione Sara,del resto la vita deve essere tutta una lotta,una tensione verso il Bene,altrimenti che noia sarebbe!
L'impegno costante nel migliorarci ci dà una disciplina di vita e ci fa assaporare la gioia di compiere qualcosa di costruttivo.
La mancanza di impegno,l'ozio e la pigrizia procurano soltanto insoddisfazione e frustrazione.
La bontà deve essere sinonimo di rettitudine,di generosità e di apertura al prossimo,se ha fini diversi non si chiama più bontà,ma egoismo e opportunismo.

Fare il bene rende felici perchè la nostra anima sà che sta facendo quello che Gesù ha insegnato. Gesù ripaga sempre con la gioia nel cuore tutte le azioni buone e anche il nostro sforzo di migliorare.
Quando Gesù dice che dobbiamo portare frutto intende propio dire che dobbiamo combattere i nostri difetti e le cattive tendenze per riuscire a crescere nelle virtù. E' così che si prova la felicità vera.

C'è anche un altro punto di vista.
Gesù ha detto a santa Faustina Kovalska: "Sappi Figlia Mia, che se tendi alla perfezione, porterai alla santità molte anime, ma se non tendessi alla santità, per ciò stesso molte anime rimarrebbero imperfette. Sappi che la loro perfezione dipenderà dalla tua perfezione e la maggior parte della loro responsabilità ricadrà sopra di te".
Sto pensando ai nostri figli e familiari e amici...
Quanta responsabilità ognuno di noi ha!

è vero che abbiamo tanta responsabilità ma io credo che se noi facciamo del nostro meglio per testimoniare Gesù, possiamo stare tranquilli perchè non possiamo fare niente contro la volontà di chi non vuol credere.

Sì, è vero...