Il falso sistema della caste indù.

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ShivaBhakta
00giovedì 15 settembre 2005 16:05
Salve a tutti.Come già sapete sono induista.
Ancora oggi in India viene praticato il sitema stereotipato della caste.Questo sistema,a differenza di quanto si crede,non è accettato o prescritto dalla scritture vediche.Con scritture vediche non intendo solo i 4 Veda ma tutta la letteretatura induista,più giustamente chiamata letteratura vedica.
In accordo alle scritture vediche,ci sono quattro classi sociali:Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra.
Brahmana=sacerdote induista.
Ksatriya=appartenente alla classe guerriera o/e amministrativa.
vaisya=commerciante o agricoltore.
sudra=appartente alla classe lavoratrice.

Il cosiddetto sistema della caste afferma che,per esempio,chi nasce in una famiglia di brahmana è automaticamente un brahmana.
In realtà le scritture vediche decidono se una persona appartiene a questa o quella classe sociale in base alla svarupa,l'identità reale di ogni essere.Seguendo l'attività prescritta dalla sua natura,il devoto serve Dio.A questo proposito si vedano i sehuenti versi del capitolo 18 della Bhagavad-gita (Il Canto del Divino Signore),dove viene riportato il dialogo tra il Signore Krishna (un incarnazione del Signore Vishnu per alcuni induisti e direttamente il Dio Supremo per altri induisti) e il Suo discepolo e amico Arjuna.La Bhagavad-gita (conosciuta anche come Gitopanisad) costituisce l’essenza della conoscenza vedica.Chi parla nei seguenti versi è Krishna.

41.Brahmana, ksatriya, vaisya e sudra si distinguono per le qualità determinate dalla loro rispettiva natura sulla base delle influenze materiali, o vincitore dei nemici.
42.Tranquillità, controllo di sé, austerità, purezza, tolleranza, onestà, conoscenza, saggezza e religiosità sono le qualità naturali che caratterizzano le attività del brahmana.
43.Eroismo, potenza, determinazione, ingegnosità, coraggio in battaglia, generosità e abilità direttiva sono le qualità naturali che emergono nelle attività dello ksatriya.
44.La coltivazione della terra, la protezione della mucca e il commercio sono le attività naturali del vaisya, mentre il dovere del sudra consiste nel servire gli altri col suo lavoro.
45.Seguendo nel lavoro le proprie tendenze naturali, ogni uomo può diventare perfetto. Ascolta ora come si giunge a questo.
46.Se adora il Signore, che è la fonte di tutti gli esseri ed è onnipresente, l’uomo può raggiungere la perfezione compiendo l’attività congeniale alla propria natura.
47.È meglio impegnarsi nella propria occupazione, anche compiendola in modo imperfetto, che accettare l’occupazione di un’altra persona e compierla perfettamente. Eseguendo i doveri prescritti secondo la propria natura non s’incorre mai nel peccato.
...

55.Soltanto col servizio devozionale è possibile conoscere Me, il Signore Supremo, così come sono. E quando si diventa pienamente coscienti di Me grazie a questa devozione si può entrare nel regno di Dio.
56.Benché impegnato in attività di ogni genere, il Mio puro devoto, sotto la Mia protezione, raggiunge per Mia grazia l’eterna e immortale dimora.
57.In ogni attività dipendi da Me e agisci sempre sotto la Mia protezione. In questo servizio devozionale sii pienamente cosciente di Me.


Spero di aver chiarito alcuni pregiudizi e incomprensioni sulla religione induista.

Ciao!

















[Modificato da ShivaBhakta 15/09/2005 16.10]

ShivaBhakta
00mercoledì 17 maggio 2006 16:02
Salve a tutti.Scrivo allo scopo di mettere nuovamente in prima pagina questo thread.Mi propongo di continuarlo successivamente.
Cordiali saluti.
spirito!libero
00mercoledì 17 maggio 2006 22:23
Interessate, scusa l'impertinenza, posso chiederti come mai hai abbracciato questa religione ?

ciao [SM=g27988]
Andrea
ShivaBhakta
00martedì 23 maggio 2006 16:32
Ciao Andrea.
Nessuna impertineza e nessun disturbo,per carità!Ci mancherebbe altro! [SM=g27988]

Il motivo per cui ho abbracciato l'Induismo e,per essere molto più preciso,lo Sri Vaishnavismo è perchè cercavo una religione che oltre alla non-violenza verso gli essere umani prescivesse un'alimentazione vegetariana.Insomma volevo una religione che supportasse il mio regime alimetare e le mie idee animaliste.
Ciao Orlando.
spirito!libero
00martedì 23 maggio 2006 17:14
Re:

Scritto da: ShivaBhakta 23/05/2006 16.32
Ciao Andrea.
Nessuna impertineza e nessun disturbo,per carità!Ci mancherebbe altro! [SM=g27988]

Il motivo per cui ho abbracciato l'Induismo e,per essere molto più preciso,lo Sri Vaishnavismo è perchè cercavo una religione che oltre alla non-violenza verso gli essere umani prescivesse un'alimentazione vegetariana.Insomma volevo una religione che supportasse il mio regime alimetare e le mie idee animaliste.
Ciao Orlando.



Capisco e allora perchè ad esempio non il Buddismo tibetano ?

Anche i Lama e i monaci non uccidono per cibarsi se non ricordo male. La regola non uccidere del Budda è seguita alla lettere per tutto il regno animale.

Sei vegetariano e vegano ?

ciao
Andrea
ShivaBhakta
00martedì 23 maggio 2006 17:30
Ciao Andrea.
Io ho letto un libro un libro del Dalai Lama sul Buddhismo tibetano.Attingendo informazioni sia da questo libro che da altri e da informazioni in internet,ho visto che i Buddhisti non sono generalmente vegetariani.L'unica regola è che non si deve mangiare carne quando si sa che un animale è stato ucciso propria per la specifica persona destinata a mangiarlo.
E comunque alla fine ero interessato a professare una religione che crede in un Dio personale.
Essendo uno Sri vaishnava,e comunque un vaishnava (devoto di Vishnu) mi sono proibiti carne,pesce e uova,ma non il latte e derivati.Quindi non mi è richiesto di essere vagano ma latto-vegetariano.Ancora sono latto-ovo vegetariano,ma quando comincerò a lavorare acquisterò con i miei soldi comprerò il libro ALTA CUCINA VEGETARIANA scritto da un seguace della religione Hare Krishna e provvederò a comprare cibi e ingredienti per seguire una dieta latto-vegetariana.
Ciao
Orlando.
spirito!libero
00martedì 23 maggio 2006 19:32
Re:
Innanzitutto lascia che ti manifesti il mio personale attestato di stima per la tua scelta in merito all'essere vegetariano. A me piacerebbe ma non ci sono ancora riuscito, o meglio, non sono ancora arrivato a quel livello di evoluzione.

Per quanto riguarda il Buddismo, almeno per le correnti principali, l'insegnamento del Buddha è che mangiare carne è come distruggere il seme della grande compassione, poichè per ogni forma vivente occorre compassione. Le correnti poi si sono divise sull'opportunità o meno di mangiare la carne di un animale già deceduto per problemi naturali non ucciso dalla mano dell'uomo.

"E comunque alla fine ero interessato a professare una religione che crede in un Dio personale."

Come già detto, nel Buddismo non si vieta di credere ad un Dio personale, qualsiasi esso sia, l'importante è che tale credenza non contrasti con le regole dell'ottuplice sentiero (retto agire, retto pensare ecc..).


Con affetto
Andrea

[Modificato da spirito!libero 23/05/2006 19.33]

ShivaBhakta
00mercoledì 24 maggio 2006 15:55
Ciao Andrea.

Il titolo esatto del libro che lessi è La vita del Buddhismo tibetano.
Guarda cosa dice il Dalai Lama a pag.111 nel capitolo Impegni e voti.

Una volta ricevuta una iniziazione,avete la grande responsabilità-un pesante fardello!-di osservare particolari impegni e voti.Nella prime due classi del tantra,Tantra dell'Azione e Tantra dell'esecuzione,è richiesta l'osservanza dei voti del bodhisattva,ma non è necessario prendere i voti tantrici.In tutti i tantra dove vi sia l'iniziazione del maestro-vajra,invece,è necessaria l'osservanza dei voti tantrici.
Se ci si dedica alla pratica dei tre tantra inferiori è essenziale seguire una dieta vegetariana.Il vegetarianesimo è ottima cosa.Ma è comprensibile che in passato la gente del Tibet,date la particolari condizioni climatiche del paese e la scarsità di verdure fresche,abbia generalmente adottato diete non vegetariane.Oggi tuttavia,soprattutto nei paesi dove vi è abbondanza di verdure e frutta fresche, è bene ridurre il più possibile il consumo di alimenti non vegetariani.Se ospitate molte persone,in occasione di feste e celebrazioni,è ottima cosa fare in modo che vengano serviti piatti di quel tipo.Racconta una storiella tibetana che un giorno un nomade andò a Lhasa e vide che la gente mangiava molta verdura.Ne fu così stupito che tornando a casa dichiarò che non c'era da temere che la gente di Lhasa morisse di fame:mangiavano tutto quello che trovavano di verde!
Sulla questione del vegetarianesimo la posizione generale del Buddhismo,anche secondo il Vinaya,è che,a parte talune situazioni specifiche,non vi sia proibizione assoluta riguardo al consumo di carne.Questa è l'opinione dominante in paese come Sri Lanka,Birmania e Thailandia,opinione riflessa nella abitudidi alimentari dei monaci.Tuttavia nelle scritture della tradizione Mahayana-il veicolo dei bodhisattva-è generalmente prescritta la dieta vegetariana.Si tratta di una prescrizione generale,che tuttavia non viene sempre seguita rigorosamente.Bhavaviveka,per esempio,nel Madhyamaka-hrdayakarika(Essenza della via di mezzo) solleva la questione del vegetarianesimo e della sua rilevanza nel modo di vita buddhista.Bhavaviveka argomenta che,siccome al momento di ingerire il cibo l'animale è già morto,tale azione non costituisce danno diretto ad alcun essere senziente.E' però specificamente proibito mangiare carne o altro cibo non vegetariano che sia stato ordinato sapendo,o anche semplicemente sospettando,che l'animale venga ucciso apposta per noi.Questo genere di cibo non è ammesso.


Per quanto riguarda l'Induismo adesso esporrò dei versi tratti dal libro Manu-Smriti,detto anche Manu-Samhita,scritto da Manu,il quale nella scritture indù è considerato il primo uomo ad essere stato creato.Il Manu-Smriti è considerato un trattato di leggi e di condotte prescritte per gli esseri umani.

Non è possibile procurarsi la carne senza uccidere un essere vivente, e poiché l'uccisione di esseri viventi è contraria ai principi dell'ahimsa, bisogna asternersi dal consumare carne. Avendo ben considerato qual è l'origine dei cibi carnei e la crudeltà del macellare gli esseri incarnati, l'uomo deve astenersi completamente dal consumo di carne(5.48-49)

Chi non uccide alcun essere vivente diventa degno della liberazione.(6.60)

Se una persona ha un forte desiderio di mangiare carne, può modellare un animale fatto con farina o burro, ma non deve mai attentare alla vita di un essere vivente(5.37.174)

Ciao
Orlando.
ShivaBhakta
00mercoledì 24 maggio 2006 16:24
Salve a tutti.
Continuo il discorso di prima.
Nel Mahabharata,un'altra scrittura indù,si dice che il consumo di carne è un crimine, in cui ugualmente colpevoli sono coloro che permettono l'uccisione di animali, maneggiano gli animali stessi, acquistano, vendono, cucinano o servono la carne, oltre a quelli che la mangiano.

Forse a questo punto qualcuno potrà obiettare che nei Veda e altre scritture indù si parla e si prescrivono sacrifici animali.Comincio io stesso ad aiutare costoro [SM=g27987] attingendo versi dal Manu-Smriti

Innanzitutto se qualcuno si trovasse in un'isola deserta dove per sopravvivere deve necessariamente uccidere animali...questo non è considerato un peccato,data l'estrema necessità.

Quando Vamadeva che sapeva la differenza tra il giusto e l'ingiusto era tormentato dalla fame e volle mangiare carne di cane,al fine di salvare il proprio soffio vitale,non fu macchiato dal male(X,106)

I saggi conoscono il rituale mensile per gli antenati,come la cerimonia per i defunti,che deve essere diligentemente compiuta con la carne raccomandata.(III,123)

Un nato due volte [di casta superiore] ...che vuole vivere una vita lunga non deve mangiare carne o cibo a base di grano nuovo, se non ha ancora offerto il sacrificio delle primizie e il sacrificio animaleManu - IV, 27

Purificato e con la mente concentrata, egli deve deporre a terra, davanti ai sacerdoti, cibi conditi quali minestre e verdure e anche latte, yogurt, burro chiarificato, miele e vari cibi da mangiare e godere, radici e frutta, carni saporite e acqua profumata Manu - III, 226, 227

Dicono che tra gli animali con cinque unghie, il porcospino, il riccio, l'iguana, il rinoceronte, la tartaruga e la lepre possono essere mangiati, così come gli animali con una sola fila di denti, eccetto il cammello Manu - V, 18

...Ma un uomo che compiendo un rituale nel modo corretto non mangia carne, dopo la morte diverrà un animale sacrificale per ventuno rinascite
Manu - V, 35

Nel Varaha Purana,unl'altra scrittura indù,vi è la seguente storia:
Varaha Purana
Colui che risiedeva nel corpo del re Vasu divenne un cacciatore e visse per alcune migliaia di anni svolgendo questa occupazione tradizionale.
Egli uccideva, per la sua famiglia, un animale al giorno e con essa gratificava i suoi servi, gli ospiti ed onorava il fuoco sacro.
In Mithila, egli usava officiare cerimonie in onore degli antenati ogni notte di luna nuova, secondo le usanze.
Adorando quotidianamente il fuoco domestico e cantando gli inni in maniera appropriata e con dolcezza, egli visse una vita modesta.
Nel corso degli anni questo cacciatore intelligente e casto ebbe una figlia bellissima, chiamata Arjunakaa.
Raggiunta la giusta età, il cacciatore cominciò a pensare al matrimonio di questa figliola: a chi l'avrebbe data in sposa? Quale marito sarebbe stato adatto a lei?
Mentre era attraversato da questi pensieri, gli venne in mente Prasanna, figlio di Matanga.
Dopo aver pensato ad esso, con un pò di esitazione, il cacciatore chiese a Matanga: "O grande saggio, ti piaccia ricevere Arjuni, la mia figliola, che desidero dare in dono al mahatma Prasanna, vostro figlio".
Matanga rispose: "Mio figlio Prasanna è ben versato negli Shastra [le scritture]. O grande cacciatore, io riceverò vostra figlia Arjunakaa per lui.
Quindi il giusto cacciatore, grande penitente, diede sua figlia in sposa all'intelligente Prasanna, figlio di Matanga.
Iil cacciatore tornò alla sua caccia. Sua figlia iniziò ad occuparsi del marito e dei suoceri.
Accadde che la suocera della fanciulla le si rivolgesse in questo modo: "Tu sei figlia di un cacciatore. E' per tale motivo che sei fatta in questo modo. Tu non conosci il modo di fare penitenza ed occuparti di un marito".
La timida sposa, rimproverata così scioccamente dalla suocera, tornò in lacrime alla casa del padre.
Questi le chiese: "Figliola, per quale motivo ti tormenti in questo modo?". La fanciulla raccontò dettagliatamente cosa era successo.
"Padre, mia suocera mi ha sgridata con collera perché sono figlia di un cacciatore ed il mio genitore ha ucciso innumerevoli esseri viventi".
Udito ciò, il giusto cacciatore andò su tutte le furie e si recò nel villaggio alla casa di Matanga.
Il vittorioso Matanga, lo accolse offrendogli acqua per lavare i piedi ed un seggio. Quindi chiese al suo ospite: "Ti piaccia dirmi per quale motivo mi hai fatto visita. Cosa posso fare per te?".
Il cacciatore rispose: "Desidero del cibo morto" [il testo recita: privo di vita. Si tratta di una chiara provocazione]. Sono giunto alla tua casa affamato, per questo motivo".
Matanga rispose: "C'è un pò di grano e riso cotto nella mia casa. O migliore tra gli uomini e grande saggio, ne puoi mangiare quanto vuoi".
Il cacciatore disse: "Posso vedere il grano, il riso e l'orzo? Desidero controllare se questi sono come quelli che io conosco".
Udito ciò, Matanga mostrò al cacciatore un cesto pieno di grano ed un altro pieno di riso.
Dopo aver osservato il grano ed il riso, il cacciatore si sollevò dal seggio e stava per andarsene, quando Matanga lo prevenne, chiedendogli:
Ti prego di dirmi, o mahatma, per quale motivo te ne stai andando con astio senza aver toccato cibo. Vi è sempre del cibo eccellente nella mia casa. Puoi cuocerlo tu stesso, se lo preferisci, e consumarlo. Perché non lo gradisci?".
Il cacciatore rispose: "Ogni giorno tu uccidi migliaia e migliaia di vite. Quale uomo virtuoso potrebbe consumare cibo offerto da un peccatore quale tu sei?".
"Se c'è nella tua casa del cibo ben cotto, libero da organismi viventi, allora io lo mangerò, visto che sei mio parente".
"Io uccido, per la mia famiglia, solamente un animale al giorno. Ed inoltre, dopo averlo cotto, lo offro agli antenati e, solamente dopo, ai membri della mia famiglia".
"Tu, d'altra parte, uccidi molti esseri viventi ogni giorno e li mangi insieme alla tua famiglia. Penso, perciò, che questo cibo non sia commestibile per me".
"Brahma creò le piante ed i rampicanti per il sacrificio. E' sanzionato dai Veda che essi sono commestibili per tutti gli esseri".
"Io ti ho dato la mia dolce figliola come nuora. Tua moglie l'ha rimproverata di essere figlia di un cacciatore che uccide animali. Perciò io sono venuto per studiare anche il tuo comportamento".
"Quando mia figlia è stata maritata a tuo figlio, ne ricevette un onore e questa è una espiazione sufficiente per essere nata nella mia famiglia".
"Quando tuo figlio sposò mia figlia, queste buone maniere non sono state ricevute da te. Ora, o saggio, è tempo di fare riti espiatori".
Con queste poche parole egli si sollevò, pronunciando una maledizione sulla donna: "Le suocere non avranno più fiducia nelle nuore! E le nuore non desidereranno più vivere con le suocere!". Così maledicendo, il cacciatore tornò alla sua caccia


Per concludere è assolutamente vero che nei Veda si prescrivono sacrifici animali per i deva(esseri celesti) e per gli antenati,ma questo andava bene in altre epoche.Per quanto riguarda la divisione delle epoche nell'Induismo,si leggano i miei post su freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=111

Secondo le scritture indù nelle precedenti epoche c'erano brahmani (sacerdoti indù) molto potenti che mediante gli inni vedici dopo aver ucciso un animale vecchio lo riportavano in vita facendo ritornare giovane,il che era un grande beneficio per l'animale precedentemente ucciso.Oppura annullando il suo cattivo karma lo facevano nascere in forma umana.Nei Veda viene addirituttura prescritto il sacrificio della mucca,che gli indù considerano una madre.Nel Kali-yuga,l'epoca attuale,i sacrifici animali e il consumo di carne sono rigidamente proibiti poichè non esistono più brahmana così potenti.

Ciao
Orlando.



spirito!libero
00mercoledì 24 maggio 2006 16:52
Dal brano che hai riportato, hai esattamente confermato le mie parole sul Buddismo !

grazie, ciao
Andrea

ps
coloro che ritengono che il messaggio cristiano sia il più "amorevole e umano", vorrei che notassero come altre religioni, più di 2000 anni, fa avessero già raggiunto concetti così elevati come l'amore universale e il rispetto per ogni forma di vita. Concetti e sensibilità che noi in occidente, influenzati dal cristianesimo (invero influenzati dalla Chiesa Cattolica e non dal messaggio vero di Cristo) stiamo scoprendo solo ora !

saluti.
Justee
00martedì 6 novembre 2007 10:54
VATICANO - "Cristiani e Indù: decisi a percorrere un cammino di dialogo" - Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso agli Hindù in occasione della Festa di Diwali 2007
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - E’ stato pubblicato oggi il testo del Messaggio, a firma del Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, Card. Jean-Louis Tauran, inviato agli hindi in occasione della festa di Diwali 2007, sul tema: "Cristiani e Indù: decisi a percorrere un cammino di dialogo". La festa di Diwali è celebrata da tutti gli hindi ed è conosciuta anche come Deepavali ossia "fila di lampade ad olio". Simbolicamente fondata su un’antica mitologia, essa rappresenta la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male. La celebrazione vera e propria dura tre giorno segnando l’inizio di un nuovo anno, la riconciliazione familiare, specialmente tra fratelli e sorelle, e l’adorazione a Dio. Quest’anno la festa sarà celebrata da molti hindi il 9 novembre.
Nel Messaggio si afferma: “Il mondo attorno a noi desidera ardentemente la pace. Le religioni annunciano la pace perché traggono la propria origine da Dio, il quale, per la fede cristiana, è la nostra pace. Possiamo noi, in quanto credenti di diverse tradizioni religiose, non lavorare insieme per ricevere il dono divino della pace e diffonderlo attorno a noi così che il mondo divenga per tutti i popoli un luogo migliore in cui vivere?”
Il testo prosegue mettendo in luce che “la credenza religiosa e la libertà vanno sempre di pari passo” e “non ci può essere costrizione nella religione: nessuno può essere forzato a credere, né chiunque voglia credere può esserne impedito”. Dopo aver ribadito l’insegnamento del Concilio Vaticano II su questo tema, il Messaggio sottolinea che “per le comunità religiose impegnate a costruire la pace mondiale, una sfida importante è costituita dal formare i credenti perchè anzitutto scoprano tutta l’ampiezza e la profondità della propria religione e quindi dall’incoraggiarli a conoscere altri credenti. Non dimentichiamo che l’ignoranza è il primo e, forse, il principale nemico nella vita di chi crede, mentre il contributo di ogni credente ben formato, insieme a quello degli altri, costituisce una ricca risorsa per una pace duratura”.
“Dobbiamo lavorare per costruire legami di amicizia, come del resto devono fare gli aderenti di ogni religione” sottolinea ancora il testo, ricordando che nelle situazioni di incomprensione, “è necessario che le persone si riuniscano e comunichino fra loro per chiarire, in uno spirito fraterno ed amichevole, le rispettive credenze, aspirazioni e convinzioni. E’ solo attraverso il nostro dialogo, evitando ogni forma di pregiudizio e di idee stereotipate sugli altri e testimoniando fedelmente i nostri precetti ed insegnamenti religiosi, che possiamo realmente superare i conflitti”. Infine si ribadisce che “il dialogo fra seguaci di diverse religioni è oggi il cammino necessario, ed è davvero l’unico cammino percorribile per noi credenti. Collaborando insieme possiamo fare molto per costruire una società armoniosa ed un mondo pacifico”.
Justeee
00venerdì 14 marzo 2008 15:41
Re:
ShivaBhakta, 24/05/2006 15.55:

Ciao Andrea.

Il titolo esatto del libro che lessi è La vita del Buddhismo tibetano.
Guarda cosa dice il Dalai Lama a pag.111 nel capitolo Impegni e voti.

Una volta ricevuta una iniziazione,avete la grande responsabilità-un pesante fardello!-di osservare particolari impegni e voti.Nella prime due classi del tantra,Tantra dell'Azione e Tantra dell'esecuzione,è richiesta l'osservanza dei voti del bodhisattva,ma non è necessario prendere i voti tantrici.In tutti i tantra dove vi sia l'iniziazione del maestro-vajra,invece,è necessaria l'osservanza dei voti tantrici.
Se ci si dedica alla pratica dei tre tantra inferiori è essenziale seguire una dieta vegetariana.Il vegetarianesimo è ottima cosa.Ma è comprensibile che in passato la gente del Tibet,date la particolari condizioni climatiche del paese e la scarsità di verdure fresche,abbia generalmente adottato diete non vegetariane.Oggi tuttavia,soprattutto nei paesi dove vi è abbondanza di verdure e frutta fresche, è bene ridurre il più possibile il consumo di alimenti non vegetariani.Se ospitate molte persone,in occasione di feste e celebrazioni,è ottima cosa fare in modo che vengano serviti piatti di quel tipo.Racconta una storiella tibetana che un giorno un nomade andò a Lhasa e vide che la gente mangiava molta verdura.Ne fu così stupito che tornando a casa dichiarò che non c'era da temere che la gente di Lhasa morisse di fame:mangiavano tutto quello che trovavano di verde!
Sulla questione del vegetarianesimo la posizione generale del Buddhismo,anche secondo il Vinaya,è che,a parte talune situazioni specifiche,non vi sia proibizione assoluta riguardo al consumo di carne.Questa è l'opinione dominante in paese come Sri Lanka,Birmania e Thailandia,opinione riflessa nella abitudidi alimentari dei monaci.Tuttavia nelle scritture della tradizione Mahayana-il veicolo dei bodhisattva-è generalmente prescritta la dieta vegetariana.Si tratta di una prescrizione generale,che tuttavia non viene sempre seguita rigorosamente.Bhavaviveka,per esempio,nel Madhyamaka-hrdayakarika(Essenza della via di mezzo) solleva la questione del vegetarianesimo e della sua rilevanza nel modo di vita buddhista.Bhavaviveka argomenta che,siccome al momento di ingerire il cibo l'animale è già morto,tale azione non costituisce danno diretto ad alcun essere senziente.E' però specificamente proibito mangiare carne o altro cibo non vegetariano che sia stato ordinato sapendo,o anche semplicemente sospettando,che l'animale venga ucciso apposta per noi.Questo genere di cibo non è ammesso.


Per quanto riguarda l'Induismo adesso esporrò dei versi tratti dal libro Manu-Smriti,detto anche Manu-Samhita,scritto da Manu,il quale nella scritture indù è considerato il primo uomo ad essere stato creato.Il Manu-Smriti è considerato un trattato di leggi e di condotte prescritte per gli esseri umani.

Non è possibile procurarsi la carne senza uccidere un essere vivente, e poiché l'uccisione di esseri viventi è contraria ai principi dell'ahimsa, bisogna asternersi dal consumare carne. Avendo ben considerato qual è l'origine dei cibi carnei e la crudeltà del macellare gli esseri incarnati, l'uomo deve astenersi completamente dal consumo di carne(5.48-49)

Chi non uccide alcun essere vivente diventa degno della liberazione.(6.60)

Se una persona ha un forte desiderio di mangiare carne, può modellare un animale fatto con farina o burro, ma non deve mai attentare alla vita di un essere vivente(5.37.174)

Ciao
Orlando.



Gli scontri tra monaci tibetani e soldati cinesi hanno provocato "diversi morti" e decine di feriti. Lo apprende la France Presse da fonti del pronto soccorso di Lhasa. Radio Free Aasia, citando testimonianze oculari, parla di "alemno due persone uccise".

L'ambasciata Usa a Pechino riferisce che cittadini americani hanno assistito a sparatorie nella capitale tibetana e secondo l'agenzia cinese Xinhua ci sarebbero dei feriti. La città è stata chiusa agli stranieri.
A Lhasa i tre principali monasteri buddisti sono stati accerchiati da migliaia di soldati e i monaci di Sera, il secondo monastero della regione, hanno cominciato uno sciopero della fame. Due monaci del monastero di Drepung sono in condizioni critiche dopo aver tentato il suicidio tagliandosi le vene.
Lo ha riferito Radio Free Asia, un'emittente finanziata dagli Stati Uniti.
Ma dopo l'assedio dei monasteri le proteste sono esplose e hanno raggiunto un livello che non era mai stato registrato negli ultimi 20 anni in questa regione nel nord-ovest della Cina.
In particolare, è stato preso d'assalto il centro storico di Lhasa dove oggi si sono verificati incendi nel mercato, il Barkhor.
Funzionari del Partito Comunista cinese e della polizia sostengono di non avere informazioni su quanto sta accadendo a Lhasa e si rifiutano di commentare le notizie riferite da Radio Free Asia (Rfa). Secondo questa emittente molti altri monaci, oltre ai due che si sono tagliati le vene, stanno compiendo gesti di autolesionismo per protestare contro l'accerchiamento delle forze dell'ordine attorno al monastero e contro l'arresto di alcuni monaci.
Le proteste sono iniziate in due monasteri di Lhasa lunedì, anniversario della rivolta non-violenta del 1959 contro l'occupazione cinese, e giovedì hanno raggiunto anche quello di Ganden, secondo Rfa e l'associazione britannica Campagna internazionale per il Tibet (Ict). I tre monasteri sono di grande importanza storica e vengono chiamati "I pilastri del Tibet".
Anche a Xiahe, altra città tibetana, circa 200 persone guidate da monaci buddisti hanno iniziato a manifestare contro il governo di Pechino.
Nel nord dell'India oltre cento tibetani in esilio, che avevano iniziato una marcia da Darmanshala verso il Tibet, dovranno scontare due settimane di carcere dopo essere stati arrestati ieri con l'accusa di aver minacciato "la pace e la tranquillità" della regione.
- Sono stati chiusi e circondati dalla truppe cinesi i tre monasteri tibetani dei monaci che da tre giorni portano avanti proteste pacifiche contro il dominio cinese. La notizia è riportata dall'organizzazione americana International campaign for Tibet: «Tutti e tre i monasteri sono stati chiusi ai turisti, secondo quanto riportano diversi operatori turistici» si legge sul sito, riferendosi ai monasteri di Drepung, Sera e Ganden che si trovano alla periferia di Lhasa. L'organizzazione poi esprime preoccupazione e timori per un'azione repressiva «nella capitale del Tibet dove c'è una situazione crescente di paura e tensione».
Lunedì scorso 500 monaci buddisti di Drepung hanno sfilato nel capoluogo in occasione dell'anniversario della fallita rivolta del 1959 contro il dominio cinese. Sono seguite proteste simili da parte dei monaci degli altri due monasteri. Secondo quanto riporta Radio Free Asia, due monaci ieri sono rimasti gravemente feriti in un tentativo di suicidio per protestare contro Pechino. I monaci di Sera hanno invece iniziato uno sciopero della fame e si sono rifiutati di seguire le lezioni per protestare contro le misure repressive adottate dalle autorità cinesi contro il loro monastero.





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